1945

la radio civile a cavallo della seconda guerra mondiale 

Aprile 1939: la conferenza di Montreux

Il 4 marzo 1940 andrà in vigore il nuovo piano di distribuzione. Produttori e rivenditori attenti alle scale parlanti. Hanno aderito 35 Paesi, salvo uno sparuto gruppo che si è riservato di non applicarlo.

La nostra situazione è migliorata rispetto al piano di Lucerna. Nella notte tra il 3 ed il 4 marzo si avrà quindi il grande riordinamento.

 

fine 1939: radio Roma

....abbiamo dunque constatato che i tedeschi si sono molto interessati del nostro ben fatto ed efficientissimo Radio Roma

 

    1940:Radio Roma

... i camerati giornalisti tecnici tedeschi si chiedono come mai il ricevitore popolare italiano, che pur presenta qualità di efficienza e basso costo notevoli, non sia riuscito neanche questa volta ad assumere quel posto di preminenza che sarebbe logico e desiderabile in questo momento di vigile attesa nella vita nazionale italiana.

 

giugno 1940:La Radio e la Guerra di G.B. Angeletti

... Grazie alla radio, il Duce nel tardo pomeriggio dall’incancellabile ricordo, il 10 giugno 1940 ha potuto compiere la più imponente, grandiosa, storica adunata che il popolo italiano ricordi nella lotta per la sua indipendenza: l’annuncio della dichiarazione di guerra.......occorre quindi che il popolo che combatte e quello che segue passo passo gli sviluppi della situazione, debbono essere intimamente a contatto, e ciò può ottenersi con la radio.

A questo punto va precisato che la radio può divenire in contrapposto un veicolo di infezione singolarmente penetrante, ma forse poco pericoloso per un popolo che ha come il nostro una evoluzione politica particolarmente matura. Infatti quella stessa radio potrebbe consentire la diffusione di interessate comunicazioni fatte dal nemico, ma resta inteso che per diffondere e radicare convinzioni atte a portare il discredito, il panico, il dubbio e lo scoramento nel popolo occorre che la propaganda operi su di un terreno adatto.

Il popolo italiano, che ha fatto per dieci mesi di attesa armata lo spettatore vigile dell’immane conflitto, ha potuto farsi una preparazione adatta e può dichiararsi immune dal male....occorre in tutti i casi vigilare e combattere con tutti i mezzi, compreso l’olio di ricino e il manganello, l’ascolto della radio straniera. G.B Angeletti

 

agosto 1940: Contributo  alla storia delle stupidità degli inglesi, radio Londra.

“L’inglese è un popolo brutale, filibustiere, senza scrupoli, corto d’intelligenza, fortemente ignorante, cretinamente altero, vanitoso come un pavone, sostanzialmente immorale, capace di tutte le crudeltà come di tutti i tradimenti, accorto nella rapina, ostinato nell’errore, maestro nell’intrigo.” Mario Appelius.

Prosegue G.B. Angeletti. Le trasmissioni di Radio Londra e della corona degli ignobili satelliti su onda corta, media e lunga che deliziano con le filastrocche in italiano i dispeptici delle ore piccole ed i fannulloni.......Non si tratta più del grande sistema trasmittente che era prammatica visitare quando si andava per diporto nella capitale dell’isola maledetta, ma uno spezzettamento in frazioni sparpagliate una distante dall’altra......il decreto del 16 giugno 1940 vietò l’ascolto di nazioni nemiche o neutrali... Gli italiani hanno otto giornali radio più uno che può servire alla trascrizione sotto dettatura, pervasi da quella verità lampante, serena, maschia, che è nel costume del Fascismo....Un tema della stucchevole propaganda nemica è quello della volontà degli Stati Uniti di accorrere in difesa di questa accozzaglia di filibustieri..... ma loro sono tranquilli a casa ed assisteranno immobili a questa grande parata. Forse ne faranno un film documentario o una radiocronaca registrata da ascoltarsi tranquilli a casa.

 

settembre 1940: la radio tra dieci anni

Ugo Gernsback, direttore ed editore di un paio di grandi riviste di radio americane (ed ebreo) inventore dilettante, secondo Angeletti, fa delle previsioni sullo sviluppo della radio nei prossimi dieci anni. Oltre prevedere l’applicazione di una sua invenzione, l’Osophone, per l’audizione attraverso le ossa, partendo dai denti, prevede una lotta ai radiodisturbi, cosiddetti “parassiti”. Per quelli industriali ed atmosferici che turbano la ricezione ci penseranno i tecnici, degli altri se ne occupa l’Asse.

G.B Angeletti

 

al 1941: traditori

I Tribunali speciali del Reich hanno pronunciato alcune condanne, tre delle quali a morte, contro persone che avevano ascoltato il notiziario della radio londinese.... è la bugiarda propaganda nemica un’arma di offesa contro di noi? E se lo è, quando è che il nemico può usarla? Nel momento in cui, evidentemente, noi, con le nostre stesse mani, la facciamo scattare, cioè ci mettiamo in ascolto della radio nemica. Nessuna pietà, quindi, per i traditori. (dal Popolo d’Italia)

UNDA circa 1940

Dal telegramma inviato al Duce dalla Unda Radio in occasione dell'inaugurazione dello stabilimento di Como:

...Il cuore dei dirigenti, dei tecnici, degli impiegati e delle maestranze ha vibrato intensamente di un'unica certezza:la certezza che le migliaia di apparecchi che usciranno mensilmente dall0opificio, faranno udire presto al popolo italiano e alle genti dell'Impero da Voi fondato, la voce possente del Duce annunciante la vittoria.

 

 

novembre 1942: il blocco della produzione civile

..... in un certo senso il fatto semplifica e snellisce i compiti dei Costruttori, limitandosi alla produzione bellica. Ma non è certo agevole lavorare nei grandi centri colpiti da incursioni aeree, con la carenza di materie prime... il radioriparatore, invece, avrà un intensificarsi di compiti perchè si troverà a dover far funzionari apparecchi che altrimenti dovrebbero essere posti in disuso per limiti di anzianità....

 

al 1943, Radio Bortigali

Agli inizi del 1943,a causa della falsa notizia di un previsto sbarco delle Forze Alleate in Sardegna, fu colà inviato un forte contingente di truppe insieme a due stazioni radio autoportate R6 della Face, una ad onde corte, l'altra ad onde medie. Gli alleati,invece, a fine giugno 1 943 sbarcarono in Sicilia e le forze disposte in Sardegna rimasero senza disposizioni già prima del famoso 8 settembre . Dopo tale data, in mancanza di comandi, il capitano Pio Ambrogetti decise di attivare a Bortigali queste due stazioni tanto per conforto del contingente quanto per trasmettere ad onde corte, le notizie dei soldata alle famiglie dei combattenti. L'attivazione di questa Radio Sardegna fu a fine settembre e trasmetteva dalle 13 alle 13,30, dalle 17,15 alle 7,30 e dalle 22 alle 22,15. Sulle onde corte si trasmetteva sui 6521,7 Kc, sulle onde medie a 545,4 Kc: Radio Sardegna era la voce dell'isola libera, autentica voce d'Italia che si ispira fedelmente alle direttive di sua Maestà il Re: " Qui Radio Sardegna, libera voce dell'Italia fedele al suo re" Dopo iniziava il notiziario letto dall' esperto tenente Vannini che nella vita civile faceva parte dell'EIAR.

Non passò molto tempo alla scoperta da parte degli americani di queste stazioni. Quella ad onde corte fu disattivata perchè si temeva mandasse messaggi in codice alle forze nemiche allora ancore in nord Italia e quella ad onde medie fu messa sotto controllo degli americani.  A lavorare alla radio arrivarono anche i futuri giornalisti Jader Jacobelli, Ruggero Orlando. All'inizio del 1944 comando e stazione si trasferirono a Cagliari. Da notizie fornite da Mario Migliorini.

al 1943

da Radio Industria N° 106-107-108   

il fascista repubblichino Cesare Rivelli, ultimo direttore della radio della repubblichina di Mussolini, à stato arrestato dopo che si era rifugiato dal parroco di S. Gioachino a Milano, ci domandiamo se abbia potuto ascoltare il processo  a Saletta, pozzoli e compagni trasmesso per radio....la trasmissione fatta da Como risulltò incerta all'inizio per problemi tecnici. Questa è stata la prima radio trasmissione italiana di un processo.

Ci sono trasmissioni della BBC in lingua italiana anche sulle stesse onde su cui trasmette radio Milano in relè....sarà contento Angeletti in memoria delle grane che gli procurarono gli sgherri della Prefettura capitanati dal ferocissimo "Cri-Cri" per le sue simpatie per la radio americana ( vedi il voltagabbana fatto, in riferimento a quanto ho riportato più sopra del giugno 1940)

Il ento del nord ha un interpretazione palese nella radio di Milano che diffonde lvia via a voce dei diversi partiti

Si elencano i componenti del Comitato di Liberazione Aziendale della Radio di Milano. 

al 1944

Radio Firenze, con i suoi modesti 4 Kw in antenna si riesce a sentire anche in Lombardia. E' nata in periodo clandestino quando ancora i tedeschi imperversavano sulla città del giglio. Neanche l'allor reggente dell'EIAR di Firenze si illudeva sulla sorte delle totti del 100 Kw e della bella stazione costruita dalla Marconi.Si cominciò a studiare insieme all'ing Kraus\la possibilità di preparare una stazione di emergenza.Il progetto fu messo in pratica soltanto nel maggio 1944 con mezzi improvvisati Le stazioni erano due, da 0,5 Kw e da 5 Kw da unire in un unico corpo. Il lavoro fu portato in porto tra enormi pericoli fino a liberazione avvenuta con la volenterosa collaborazione di operatori della RAI. A liberazione avvenuta Firenze era ancora sprovvista di energia elettrica e si dovette usare un generatore appositamente installato. Firenze irradiave verso il Nord :" Siamo liberi,tra povo scoccherà la vostra ora..."

al 1945

A Milano a fine agosto 1945

Milano radiotecnica si sveglia; forse non ha mai dormito. Degli oscuri artefici hanno lavorato e lavorano con la disperata determinazione del disperatissimo ricominciare.

Siamo stati, e stiamo ancora un pò tutti, come in una miniera profonda; lavoriamo all’oscuro. cerchiamo diamanti e pietre preziose e non vogliamo che queste gemme vadano a ornare il collo degli asini.

Torneremo a rivedere le stelle. Ognuno ha la propria stellina dai riflessi dorati, una piccola luce, lassù nel cielo ancora fosco. E’ ora come una piccola pupilla che ci guarda non veduta.

Milano si sveglia. Noi vediamo qualche sbadiglio, poi il coro dell’operosità assumerà il ritmo e la potenza di un inno cantato in libertà.

Per una serie di fattori psicologici comprensibili, un complesso di circostanze di natura economica e politica, si è determinato un certo movimento e un certo fermento di piccoli costruttori.

Alcune diecine di domande di nuove licenze di fabbricazione sono in corso di esame.

In linea generale questo fatto viene considerato con la massima simpatia, sia perchè la spinta dei piccoli potrà agitare un poco i sonni, in verità troppo tranquille, degli altri, sia perchè nuove energie nell’emularsi, superarsi, misurarsi, porteranno sempre ad una selezione naturale di energie e meriti senza artificiosi equilibri.Staremo a vedere con molta attenzione, senza farci impressionare soverchiamente dal quel senso di squilibrio che la situazione, veramente nuova per noi,potrebbe far supporre. 

agosto 1945: l’industria della radio e l’ANIE

Gli Industriali della Radio, considerata la difficoltà di poter addivenire alla formazione di un gruppo indipendente, si erano all’inizio orientati verso l’AIMMI, Associazione Industriali Meccanici Metallurgici Italiani, che manifestava il proposito di creare un gruppo radio al suo interno.

Nel frattempo si è costituita la ANE, Associazione Nazionale Industrie Elettrotecniche, la quale ha incontrato, fin dal principio, il favore degli interessati.

Viene intervistato l’ing. comm. Piero Anfossi nel suo ufficio in via Caradosso,16, che è anche attuale sede provvisoria della ANIE. L’ingegnere dichiara che non c’è nessun conflitto teorico e pratico con l’AIMMI ed illustra i compiti dell’ANIE, e fa osservare che anche industrie elettriche di maggiore anzianità di quelle radio hanno trovato nella ANIE la soluzione piuttosto che costituirsi in associazioni indipendenti.

Questo nostro mondo si può considerare diviso in correnti forti e correnti deboli, rientrando quello radio nelle seconde. Per ora non sono fatti nomi di fiduciari per il nostro settore ma si vedrà a breve. 

agosto 1945  ACREA, Associazione Commercianti Radio Elettroacustica e Affini.

Il 22 giugno , promossa da alcuni esponenti del commercio locale, si è costituita legalmente un associazione di commercianti radio.

Troviamo particolarmente interessanti le linee di condotta sostenute dall’ing. Salvan, dal geom, Grigolato e dal sig. Giuseppe Simonetta titolare di quel famoso negozio “ Al Radioamatore” di Milano. Oltre allo snellimento delle pratiche burocratiche, l’ing. Simonetta parla con incisivo vigore della questione dell’EIAR ( occorre togliere ai commercianti il compito piuttosto sgradevole di essere procacciatori di abbonamenti per l’Ente)

La sede è in piazza Belgioioso,1, Milano

 Al 1945 l’ACREA denuncia una situazione preoccupante per il mercato radio in ribasso alla qual cosa hanno contribuito anche gli scadenti programmi della RAI, troppo infarciti di musichette, di reclam e polpettoni propaganda politica. Si pensa di organizzare una mostra della radio. Si contestano decreti fiscali, canone della RAI ecc.

La mostra della radio si è svolta dal 7 al 16 dicembre 1945nei locali della radio italiana a Corso Sempione, Milano. Siamo alla vigilia del mercato libero internazionale. L’ing. Geloso propone di lasciare, come in altri paesi, le licenze di trasmissioni per i dilettanti.

 al 1946 Intervista a L. Bosio

Presidente dell’Unione Commercianti di Torino e membro del Consiglio Direttivo del radio Club di Torino, spiega che il ristagno commerciale è ancora dovuto al mancato raggiungimento del pieno ritmo di produzione della Fiat, per mancanza di gomma e combustibile. La FIAT assorbe il 60% della mano d’opera torinese e determina la maggior parte del reddito disponibile. Ora la Fiat ha numerosissimi automezzi ponti per la consegna, ma senza gomme, dato che non si è ancora raggiunto un accordo con gli Alleati. Lascio a voi le logiche considerazioni. A frenare la vendita ha anche contribuito la convinzione, non giustificata, che dalle industrie americane saranno immessi apparecchi a basso prezzo e soluzioni tecniche mirabolanti.

A parte il fatto che la tecnica durante il periodo bellico ha trascurato completamente (anche in America) la radio commerciale, gli osservatori americani venuti a constatare le condizioni del mercato italiano, si sono meravigliati dell’abbondanza della produzione esistente, mentre in America si è lavorato solo per la produzione bellica e manca di tutto tutt’ora. Di conseguenza nessuna paura. La produzione americana non è alle porte e se ci saranno perfezionamenti tecnici faremo a tempo ad applicarli anche noi.

Attualmente sembra che la richiesta, piuttosto che di apparecchi modesti, sia di vistosi radiofonografi e mobili bar per una specie di ballomania dalla quale sono stati invasi molti italiani.

La vendita dei pezzi staccati ha subito un rallentamenti,ma il prezzo dei pezzi staccati necessitanti ad una radio è superiore a quello della radio montata. Si potrebbe perciò pensare di aiutare le scuole di radiotecnica per invitare i giovani all’autucostruzione. Si spera nel sospirato avvento del dilettantismo in trasmissione.

Per le valvole ci sono ancora dei problemi tra i quali la borsa nera.

 Per le questioni fiscali la RAI ha fatto ispezionare dagli agenti del fisco alcuni commerciato e la faccenda è ancora in sospeso. Una commissione di esponenti del campo radio è stata ricevuta da Scelba. Sui quotidiani c’è la notizia dello stanziamento di un miliardo per la costituzione di una società di trasmissioni radiofoniche.

Secondi il rag. Soffietti della Watt Radio, l’industria italiana, ricostruiti i pochi stabili danneggiati dalla guerra, operata la conversione di quelle aziende già totalmente assorbite dalla produzione bellica, si presenta con un complesso produttivo notevole, oserei dire superiore a quello di anteguerra. Per contro il mercato radiofonico non presento un corrispondente accrescimento anzi ha una flessione. Imposto non si sa da chi il platfond massimo del rapporto di 1:12 anteguerra per i prezzi, noi dobbiamo giocare con sconto che tendono all’aumento mentre aumentano i costi senza possibilità di rivalsa. Ed il quadro è completo.

 al 1945 FARM, Fabbrica Apparecchi Radiofonici Mazza.

Intervista al sig. Mazza: sono allo stato latente, gli elettrotecnici direbbero stato potenziale... intanto vegeto un poco e faccio un po’ di vacanza...Non parla di programmi specifici ma lo spirito è battagliero. Presto le novità.

 Orem.

Il sig. Di Martino con l’ausilio finanziario di alcuni soci ha creato una nuova industria con criteri arditi. La OREM, Officine Radio Elettriche Meccaniche, via Durini,5,Milano, stabilimento a villa Cortese, Legnano.

Vorem1 45low.jpg (242745 byte)enendo incontro a nuove concezioni sociali ha immediatamente risolto il problema della compartecipazione della maestranza alle fortune dell’azienda. Parleremmo di socializzazione se questo nome non fosse legato a esperimenti di natura demagogica tentati dal passato regime. Qui la maestranza, costituita da uno scelto gruppo di artigiani, entra a far parte dell’elemento padronale in quanto ne condivide gli utili.

L’attrezzatura è pronta per la fabbricazione di condensatori variabili,trasformatori per tutti gli usi, cestelli e nuclei per altoparlanti, gruppi MF, AF, impianti completi e parti per i dilettanti. Nel campo dei ricevitori completi troviamo  “il Patriota”, speriamo che il nome sia ben augurante e si contrapponga ad altri nomi del tempo antico che hanno avuto meno successo anche se imposti dalla farraginosa burocrazia di un partito che ha fatto il suo tempo. Questo apparecchio verrà venduto con speciali condizioni e combinazioni agli ex partigiani e volontari della libertà.

Altri ricevitori avranno nomi di musicisti italiani. Un nome caro all’Amministratore è Bellini. Un grande radiofonografo verrà dedicato a Verdi.

 

agosto 1945: IMERimer1 45low.jpg (396980 byte)

Il nome nuovo, IMER di Luino, non deve destare alcuna incertezza in quanto il complesso produttivo è corredato di mezzi materiali e tecnici validi.I ricevitori prodotti appartengono ad una categoria cosiddetta di classe : il 5 valvole Verbano ed il radiofonografo Verbano2°. Imer Radio Industria Meccanica Radiofonica Luino (Varese). Uffici a Milano via P. Capponi,4.

 

SAFAR al 1945:

la Società non ha perduto nessun elemento direttivo, non ha subito licenziamenti e tutti sono rimasti al proprio posto quando il lavoro....non c'era. L'ing. Carenzi ha intenzione di riprendere regolarmente la produzione e presenta tre nuovi modelli di radio civili.

 

SIARE al 1945:

via Durini a Milano, sede della direzione commerciale. Si trovano ancora Pippo Fontana ed Oppici, vecchie conoscenze in SIARE. La produzione riprende e si è visto un nuovo apparecchio sistemato in una custodia in dermoide a vari colori, munito di scala parlante a termometro e provvisto di una chiusura anteriore a saracinesca. La SIARE è riuscita a salvare dagli attacchi aerei e dalla rapacità teutonica il laboratorio (pensate un po’, i tedeschi avevano portata via il Fiat 1500 del Direttore e la X ha sequestrato la bicicletta al fattorino!), e tutto è in piena efficienza.

SIEMENS al 1945: Jacobacci afferma che nell'industria radiotecnica tutto il settore radio professionale è stato colpito in modo assai grave dagli avvenimenti militari e politici che si sono svolti. Non conviene scioglierlo affrettatamente ma convertirlo alla produzione civile senza farsi eccessive illusioni. 

La guerra aveva portato ad un notevole grado di sviluppo l'industria radio, perciò si sono formate numerose maestranze ed un buon numero di tecnici in grado di operare. Come potrà il mercato assorbire la produzione necessaria a tenere occupate le maestranze, quali sono i mezzi più adatti per risvegliare il mercato?

Jacobacci punta a scuotere la stampa del settore e porre l'attenzione del governo a non gravare eccessivamente l'industria radio. Oggi tra tasse radiofoniche, bolli di quietanza, tasse di solidarietà nazionale, oltre il 22% di carico finale grava sul prezzo di acquisto di un ricevitore. Rinforzare le trasmissione dell'ente EIAR dall'attuale crisi.

Finchè non avremo a disposizioni le normali valvole e finchè non avverranno notevoli varianti nei sistemi di trasmissione, quale  la modulazione di frequenza e l'uso di onde ultracorte per il servizio di radio diffusione non c'è da aspettarsi novità rivoluzionarie.

Il tipo intermedio di ricevitore andrà a scomparire. L'esportazione è probabile; la produzione italiana è sempre stata apprezzata e l'eliminazione della produzione tedesca, sistematicamente invadente,dovrebbe permettere all'Italia di espandersi nei Balcani, Nord Africa, Spagna e Francia meridionale. L'apparecchio radio è povero di materie prime e ricco di manodopera  e la sua produzione è tipicamente adatta all'Italia. Il traffico dovrà essere però improntato alla massima correttezza commerciale. Senza voler fare dell'autarchia si pensa che il governo non permetterà che denaro italiano vada all'estero per tutto quello che si può fare bene in casa.

Si accenna alle riviste tecniche le quali nel periodo nero della guerra e dei torbidi politici sono uscite..."un po’ per celia e un po’ per non morir...)

SUPERLA al 1945:

...la situazione economico-finanziaria italiana, sebbene fluida e non stabilizzata, lascia intravedere una ripresa del ritmo del lavoro. In quanto all'industria radio, molte fabbriche, un tempo nominatissime sul mercato,sono restate nell'ombra in questo periodo sia perchè intente a riunire i vari reparti decentrati e suddivisi, sia perchè occupate a ricostruire gli stabilimenti devastati dall'ira furiosa della guerra. La Radio Superla che, colpita due volte nelle incursioni aeree del maggio 1944 ebbe lo stabilimento di viale Masini completamente distrutto. Il Dott. Margotti, da tempo condottiero delle vittoriose battaglie della sua ditta afferma che nella prossima stagione vuole che la Superla riprenda il suo posto in prima linea conquistato in 14 anni di ininterrotto lavoro e che gli eventi bellici non hanno potuto cancellare. Sebbene completamente mutilata ha continuato, parzialmente, dal luglio 1945 la propria attività con mezzi di fortuna, ma adatti allo scopo, una sede provvisoria in via Carlo Alberto, 14F. Con il primo settembre ogni attività verrà ripresa a ritmo normale e centro di tutto questo è lo stabilimento costruito ex-novo a Crespellano. La sede sociale e la direzione generale non si sono staccate dalla vecchia residenza e rimangono a Bologna. Alla Fiera di Milano saranno presenti col lancio di nuovi, originali modelli ed un interessante gamma di articoli per l'elettrodomestica.

al 1946  Watt radio

 In occasione della partecipazione alla Mostra della meccanica a Torino, il Rag. Soffietti ha precisato le linee di massima del suo programma industriale: ricevitori domestici, radiotrasmettitori fissi e mobili, amplificatori ed impianti elettroacustici, altoparlanti,microfoni,strumenti di misura.

Collaterale alla Watt la ditta commerciale SICAR che svolge attività di rappresentanza.

 

Radio Union

La costituzione della Radio Union risale all’aprile 1944 e l’iniziativa industriale fu promossa dal sig. Luigi A. Fortis al quale, successivamente, si associò il sig. Gino Tonoletti. La Radio Union presenta oggi una gamma di prodotti che riassume la lunga esperienza dei promotori. Di particolare rilievo il ricevitore RD7, supereterodina a 5 valvole, 4 gamme d’onda, che presenta tutte le caratteristiche del ricevitore di classe; il mobile è stato studiato per avere una linea estetica molto elegante e armoniosa. Il ricevitore RD8, 5 valvole, 7 gamme d’onda racchiude in se tutti i ritrovati della più moderna tecnica radiofonica.. Per migliorare la ricezione delle onde corte si è suddivisa la gamma in 6 sottogamme, una per gruppo di stazioni emittenti. La dilatazione così ottenuta facilita la ricerca delle stazioni. Con l’adozione di un complesso di alta frequenza di originale concezione ed impiegante materiali a bassissima perdita si è ottenuta stabilità e sensibilità. Le particolari condizioni di sfruttamento delle valvole hanno permesso di ottenere una linearità di risposta e grande potenza. Ambedue gli apparecchi hanno un particolare sistema di sintonia a demoltiplica brevettato. Si sta allestendo anche una produzione di strumenti di misura a radio frequenza, la cui carenza oggi è molto sentita.

Società in accomandita semplice, direzione via Venini, 53, Milano stabilimento Cernusco sul Naviglio.

MICROSON di Novara

Sorta da poco, costruisce componenti, microfoni, trasformatori. E’ una delle prime ditte che costruisce in serie materiale appositamente studiato per radianti: militano tra i suoi direigenti vecchi OM che ben comprendono le esigenze degli altri colleghi e ben comprendono le difficoltà di tale attraente campo.Per questi ha creato una pubblicazione mensile” Radop Bollettino Microson”.

 

CONDOR, novità alla ditta Gallo

é stata inaugurata in questi giorni la nuova sede industriale della Ditta Ing. G.Gallo, con l’apertura dello stabilimento in comuni di Concarezzo. La specializzazione della ditta di vecchia data erano i survoltori Condor, 14 anni fa. La produzione del dopoguerra si orienterà anche a piccoli elettrodomestici oltre l’autoradio Ciclone Six.

SAMPAS

 Una sistemazione provvisoria in via Savona per poi trasferirsi in via Adamello. Era urgente tornare a Milano dopo tre anni di decentramento a Camerata, in quel di Como.

SAMPAS, Soc. An. Magneti Permanenti Altre Specialità. Si tratta di una delle industrie del nostro ramo che non ha perduto un solo elemento nella sua preziosa specializzazione.

IRIM

irim2 45low.jpg (710729 byte)Fra le industrie radiotecniche italiane la IRIM , pur dalla data di costituzione che da la sua licenza che sono tra le più antiche, questa ditta può essere considerata come una azienda nuova perchè sino ad ora non ha mai esplicato una vera e propria attività industriale. 

Questa nuova attività è stata data all'azienda dall'attuale Titolare, ing. Mandrioli che l'ha allevata durante il periodo bellico. In tale periodo egli non ha svolto attività costruttiva, ma ha solo curato una serie di progetti che verranno man mano svolti nei prossimi tempi.

Pur non dimostrandosi molto propenso, come tutti gli industriali, a svelare i suoi segreti intendimenti, ci ha mostrato quella parte di produzione che è pronta per essere messa in commercio.

L’ing. Mandrioli intende seguire con molto interesse il movimento dilettantistico, appena i radianti avranno la possibilità di riprendere il proprio traffico e mettere loro a disposizione materiale di qualità. Un certo lavoro di ricerca e di messa a punto è stato già svolto.

Una promessa è il ricevitore per automobile, che si annuncia trattarsi di una realizzazione completamente nuova in particolare per la parte meccanica.

Per il materiale componenti sul mercato saranno prese in considerazione solo grandi forniture e lavorazioni speciali. Non è improbabile, vista l'attrezzatura a disposizione, uno sviluppo nel campo della meccanica di precisione.

 SSR Ducati

Il poter incontrare i tre fratelli Ducati è stato tra i momenti più salienti della nostra vita professionale. Oggi nel grande organismo come venti anni fa nella modesta ditta di via Guidotti a Bologna. Non giova ripetere quello che si sa delle difficoltà attuali qui pare che si dica: signori operai, non c’è tempo da perdere: riprendiamo i nostri posti e basta con le parole inutili. Gli stranieri stanno a guardare e sanno che noi saremo capaci di mostrare ancora una volta i segni del nostro destino. Molte cose della nostra conversazione saranno da tenere in serbo per un po’. Per ora un’informazione:questi uffici direzionali, attualmente sparpagliati, si uniranno presto al centro di Milano, crediamo il vecchio Verziere e si regalerà a Milano il “ Palazzo Ducati”.

Intanto la produzione riprende.

 NOVAnova 45low.jpg (741406 byte)

 Questa coraggiosa ditta diretta dal Dr. Sandro Novellone coadiuvato da valenti collaboratori come il fratello ed Italo Prada, sta concretando i propri programmi. La direzione ed uffici sono stati trasferiti in via Cavour,5. Le novità sono un induttore variabile per la sintonia e l’applicazione su un apparecchio a 5 gamme d’onda dotato anche di labirinto acustico. La produzione dei gruppi Nova denominato tipo P ha superato il periodo di avviamento. Sono state approntate anche apparecchiature di soccorso per rimediare eventuali guasti. Si pensa di arrivare entro i primi di febbraio a produrre 100 gruppi giornalieri. Si pensa anche alla esportazione. L’ing. Franco Scandola è passato a dirigere l’ufficio commerciale. Proviene dalla tecnica: noto radioamatore si laureò al R Politecnico di Milano nell’autunno 1940. Fu caporeparto alla Telefunken-Olap, poi consulente di varie ditte tra cui la Stire di Bologna per le onde ultracorte e la Mial per strumenti di misura.

 

ART

Vari apparecchi in costruzione tra i quali un 7 valvole.Particolare è la indicazione del campo d’onda, brevettata,con vetri di diversi colori illuminati. Seda a Bollate, titolari Ig. Alfieri e Sig. Tagliabue.

LARIR Laboratori Artigiani Riuniti Industrie Radioelettriche.

L’attività della LARIR, potenzialmente predisposta in periodo cospirativo è stata resa nota dalla data della liberazione, cioè dal giorno in cui il perito radio Orfeo Meneghetti ha potuto riprendere con piena tranquillità il suo lavoro ed organizzare una sezione commerciale. Laboratori provvisori in p.zza. 5 Giornate e via Ercole Ferraris. In particolare producono ottimi commutatori.

elettroindustria

titolare sig. Travoso. Produce elettrodomestici e fornisce ottimi condensatori a mica metallizzata.

 

a Torino, gennaio 1946

La Magnadyne Radio è sempre all’ordine del rag. de Quarti nello stabilimento attrezzato in periodo bellico a S. Antonio di Susa ed è in piena produzione. La ricostruzione di una nuova sede a Torino porrà la Magnadyne al livello delle maggiori industrie, con progetti adatti alla riconquista del mercato temporaneamente e solo in parte trascurato.

La Radio Lambda, pur mantenendo la fabbrica a Borgosesia sotto la guida dell’ing. Olivieri, ha aperto un ufficio a Torino sotto la direzione del sig. Nannini.

la Fonomeccanica ha riportato a Torino le sue attrezzature sfollate a suo tempo e si è sistemata in un grazioso stabilimento dedicandosi alla costruzione di impianti sonori.

I fratelli De Bernardi, dopo aver ricostruito la parte dello stabilimento distrutta, hanno completato l’attrezzatura e ripresa la costruzione degli apparecchi radio.

La Watt Radio invece, pur restando pronta a scendere in lizza con produzione di ottima qualità,sembra attenda al vaglio la clientela nazionale ed estera.

 

La VARA dvara 45low.jpg (228752 byte)opo un interruzione di circa tre anni dovuta a persecuzioni politiche, ha ripreso il proprio lavoro, con la costruzione di apparecchi di tipo popolare e tipo di gran classe e produzione di pezzi staccati, strumenti di misura

La Radio Savigliano ha ripresi la sua attività

 

l’Ital Radio ha ripreso la propria attività.

1946 da Roma:

La ditta Azienda Radiotecnica Italiana di Roma, che dal gennaio 1943 è diretta dal rag. Luigi Pallavicini, figlio del fondatore Arrigo, durante la guerra, malgrado la mancanza di rifornimenti diretti dalle fabbriche, ha con notevole sforzo mantenuta la sua efficienza. La Ditta è nota per la produzione del suo Telediffusore che consente di distribuire l’ascolto della radio in tutte le stanza di un appartamento.