altar
nome della ditta |
indirizzo |
data di fondazione e cessazione |
capitale |
numero e composizione delle maestranze o lavoro
esterno |
tipi di apparecchi prodotti |
Altar Radio |
Livorno via
Nazario Sauro, 1 |
fondata nel 1939 cessata fine anni ?50 |
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56 operai nel periodo di massima produzione |
nel 1949 apparecchio per Vespa in collaborazione con la
Piaggio, 5 valvole progettato da Pierluigi Ciucci |
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licenze,
collegamenti con ditte estere o nazionali |
proprietà ed attività precedenti e posteriori |
documen -
tazione a pag. |
capacità produttiva |
sottomarche e brevetti |
reperimento di materiale ed accessori |
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Mazzoni e Romagnoli esperti in macchine da cucire uno e
registratori di cassa il secondo |
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fino a 30 apparecchi al giorno |
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Geloso e Philips |
ALTAR RADIO
Già negli anni '20 a Livorno esistevano alcune attività economiche nel campo della radiodiffusione, ditte di esigua dimensione dove alla commercializzazione di componentistica si univa anche la riparazione e l'assemblaggio di apparecchi a livello artigianale: ricordiamo la SAR,Società Albizzati Radio con sede in via Vittorio Emanuele, ora via Grande al 35. Per trovare un'altra attività di una certa consistenza (vedi però FAR, LRT ecc ) a livello industriale ed a distribuzione nazionale dobbiamo aspettare la nascita e l'evolversi dell' ALTAR Radio, che iniziò il primo luglio 1939 con sede in via della Madonna,1 avente come scopo riparazione e vendita di apparecchi radio,bilance automatiche e registratori di cassa. Si trasformò in società pochi mesi dopo. Dal 1946 sospese l'attività di commercio al minuto di apparecchiature radiofoniche, pur conservandone la licenza e mantenendo la vendita all'ingrosso di materiale del settore e soprattutto avviando la fabbricazione di apparecchi ed accessori per radiodiffusione sonora. Era nata così la ALTAR-Radio Costruzioni Radio Elettriche. Nel 1951 il suo sviluppo condusse al trasferimento nel fabbricato della ex SAIET STEFET, all'angolo tra viale N. Sauro e viale Italia di fronte all'AccadeMia Nazionale. Nel 1953 un ulteriore ampliamento degli uffici e laboratori porterà al trasferimento in via del Toro, nei grandi locali precedentemente occupati dalla tipografia Stagi e Conti (ora sede dell'Emeroteca Storica Comunale).Va considerato che nel periodo della massima espansione la ditta arriverà ad impiegare 56 operai ampliando la falegnameria interna, aprendo i reparti di verniciatura e pulimentatura, sfornando una produzione media di 30 apparecchi al giorno. La produzione, iniziata con una radio a 5 valvole e mobile in legno, sfociò nel fortunato modello MR20 con involucro di urea avorio e scala parlante quadrata, apparecchio che, a parte valvole, altoparlante e taluni componenti come condensatori e potenziometri, era tutto di fabbricazione locale.
Risale al 1949 la radio portatile per motorscooter, alimentata a pile, da applicare al primo modello dello scooter Vespa ed in seguito alla Lambretta. Presentato alla Mostra della Radio presso la Fiera Campionaria di Milano, l'apparecchio aveva il mobiletto metallico prodotto a Pontedera in collaborazione con i tecnici della Piaggio. Con il trasferimento nei locali di Via del Toro ed il rinnovamento dei macchinari si rese poi possibile la realizzazione di apparecchi più grandi e di radiofonografia, fra cui il grosso complesso munito pure di mobile bar denominato Mammuth. Dalla versione aggiornata nella fisionomia "scala parlante" orizzontale e nella tecnica (uso di gruppo integrato a variazione di permeabilità) del piccolo MR20 scaturì il successivo MR30 con mobile in legno foderato in vinilpelle colorata (avorio, verdolino e rossiccio) mascherina in urea, avviandosi intanto alla fabbricazione di fonovaligie a corrente e batteria, essendo i primi in Italia ad utilizzare circuiti stampati per il montaggio degli amplificatori (notare che gli apparecchi ALTAR erano interamente di progettazione nazionale).
L'avvento delle trasmissioni in FM portò al lancio della serie MR19 con mobile il legno palissandro realizzato in versioni da tavolo, fonetto e fonografo base terra. Non si abbandonò la linea dei precedenti MR 15 a 5/6 valvole e grande resa acustica. Con l'avvento della televisione fu infine avviato il montaggio di apparecchi Tv su licenza John Geloso, importando in seguito telai Philips dall'Olanda mentre i mobiletti erano tutti realizzati nella falegnameria interna; produzione, quella televisiva,anch'essa puntualmente presentata alle Mostre specializzate di Milano. Purtroppo la fortissima concorrenza delle grandi Case costruttrici di TV ed il contemporaneo brusco calo delle richieste di apparecchi radio minarono rapidamente l'esistenza della ditta livornese (l'ALTAR produceva il 90%di radio ed il 10% di TV) che entrata in una crisi irreversibile chiuse i battenti nel giugno 1958 (notizie gentilmente fornite dal sig. Pierluigi Ciucci)
La Altar Radio di Livorno è una delle case che ha avuto lusinghiero successo. Questo costruttore si è imposto ed in sei anni di tenace lavoro può considerarsi un'attività di primo piano. Vanno ricordati i titolari Pier Luigi Mazzoni e cav. Uff. Ruffo Romagnoli, coadiuvati dal direttore commerciale Aldo Raynoldi. La ditta è arrivata ad alto livello di attrezzatura e può realizzare una produzione di qualità eccellente ed in quantità sufficiente alla crescente richiesta. L'attrezzatura comprende, oltre a una dotazione meccanica ragguardevole per la produzione di accessori meccanici ed elettrici, una completa serie di presse per lo stampaggio di materie plastiche ed un reparto di falegnameria. I mobili sono eleganti e ben finiti. Segnaliamo i piccoli ricevitori MR12B, MR12C, MR13 e l'ammiratissimo apparecchio novità per motoscooters. L'organizzazione di vendita comprende il cav. Bogliacino(Torino e nord Italia), Lami Firenze, Battisti (Roma) per l'Italia centrale e Trombone (Napoli) per l'Italia meridionale.
Nel 1949 alla fiera di Milano l'ALTAR presentò il primo modello di radio per motorscooter Vespa il cui mobiletto di metallo era fatto in collaborazione con la Ditta Piaggio di Pontedera. L'apparecchio, progettato dal loro tecnico Pier Luigi Ciucci, aveva cinque valvole miniature, compresa la preamplificatrice di A. F. ed il tutto era alimentato da batterie, 1,5 ed 80 volt, sistemate nel bauletto del motorscooter.