argentieri
Don Argentieri, autore del celebre testo di ottica"0ttica Industriale" del 1954 con in appendice la tesi di laurea della figlia sulle variazioni di velocità della luce, era laureato in storia delle lingue ebraiche all'università Pontificia di Roma. Esercitava all'Aquila, ma oltre ad essere pastore di anime si cimentò nell'invenzione di un apparecchio tascabile per ricevere la radiotelegrafia. Allora,1914, le stazioni riceventi erano particolarmente ingombranti e necessitavano di un estesa antenna. Questo apparato invece era tascabile e non abbisognava di antenna, ma era sufficiente la presenza di una presa di corrente od una presa del telefono: praticamente aveva inventato il "tappo luce".
Gentilissimo Sig. Carlo,
I commenti dei suoi colleghi appassionati di radiotelegrafia furono piuttosto sarcastici in quanto in varie occasioni dimostrò di non conoscere tanto bene la materia e fu accusato di scoprire per la prima volta cose già risapute da altri. Ma la guerra mondiale si avvicinava promettendogli allettanti offerte. Nelle pagine dedicate a Guido Alfani potete leggere della corrispondenza intorno a lui, oltre a quanto potete trovare in una mia pubblicazione del 1999 per AIRE riportata qui sotto.
In pratica la Ducretet di Parigi produceva fin dal 1913 un apparecchio ricevitore in miniatura, che poteva essere inserito sulla linea elettrica o telefonica.
Nel carteggio Alfani,conservato all'osservatorio Ximeniano di Firenze ,si ritrova una interessante corrispondenza tra lo stesso Alfani,allora direttore di tale osservatorio ed il prof Domenico Argentieri,sacerdote,in merito alla radiotelegrafia.Dapprima l'Argentieri chiede lumi al piu'esperto Alfani che gia'nel 1912 aveva istallato,per primo in un osservatorio metereologico in italia,una stazione radiotelegrafica atta a ricevere i segnali dalla Torre Eiffel di Parigi.Nel 1912 inizia la trattativa per la cessione da parte di Alfani ad Argentieri del ricevitore Ducretet che la casa francese aveva inviato allo studioso perche'lo confrontasse con quello che gia'possedeva e che credeva guasto.L'oggetto non era stato ancora pagato ,erano 263 lire,ed Argentieri si offre di pagarlo in due volte.Cio'non e'possibile e la faccenda si trascina fino al 1914.
E'interessante notare che i fatti che descriveremo,anzi che lasceremo descrivere dalla corrispondenza e dagli articoli di giornale conservati,avvengono proprio a cavallo dell'Agosto 1914,proprio quando,a causa dei venti di guerra,il governo aveva costretto Alfani a chiudere la stazione radiotelegrafica,e quel che e'peggio,a distruggere l'enorme e costosa antenna che il religioso aveva tirato tra l'osservatorio e la cupola del Duomo di Firenze,4 fili di oltre 100 metri.Alfani lancia,anatemi,strali e battute di spirito contro il governo ,ma il 7 di Agosto le disposizioni sono eseguite .
A questo punto viene fuori Argentieri che riceve senza antenna,ed Alfani lo sa.
Dai giornali:Argentieri si era laureato in storia e lingue ebraiche all'Universita'Pontificia di Roma.
Vediamo i testi:
dal quotidiano Il secolo,3 ottobre 1914
Una scoperta rivelata da un irruzione
della polizia.
Un professore di Aquila ha inventato un apparecchio radiotelegrafico tascabile che riceve qualunque distanza.
Qualche settimana fa,alle prime notizie date dai giornali che stazioni radiotelegrafiche erano state scoperte in alcune citta'd'Italia,la polizia faceva una visita al tempio di S.Agostino nell'abitazione del Rev prof Domenico Argentieri............al sequestro don Argentieri non si e'opposto........... Parlando coi giornalisti ha detto che dopo la turlupinatura dell'ing Ulivi,egli non avrebbe mai parlato della sua invenzione senza prima assicurarsi della sua perfetta efficienza....
Il prof Domenico Argentieri ha 27 anni ed e'abruzzese.Egli e'nativo di rocca di Mezzo .Studio'sette anni a Roma,all'Universita'Pontificia,e'laureato in filosofia teologia e lettere orientali ed e'insegnante di ebraico e storia ecclesiastica nel seminario di Aquila.....Come tutti quelli che sanno e'di carattere modestissimo.
Nuovo giornale 6 ottobre 1914
Il padre Alfani e l'invenzione
radiotelegrafica del prof don Argentieri.
..... Si,con padre Argentieri sono in relazione epistolare da molto tempo,da quasi tre anni,appunto per motivi radiotelegrafici..Non lo conosco di persona ma attraverso le sue lettere.....lo credei laureato in fisica e matematica ,invece che in ebraico...della sua invenzione la quale e'serissima e lodevolisima,nulla posso dire finche'non ne abbia parlato lui.
....basta un pezzettino di galena,di carborundum,una punta d' ago ed un telefono per costruire un apparecchio ricevitore assai buono....anzi si e'ottenuto un detector di buona sensibilita'persino con due aghi da cucire infilati in una patata...
dal Corriere d'italia 6 ottobre
la scoperta del prof Argentieri
oggi assistera'agli esperimenti un
rappresentante del governo
....da una lettera scritta da Alfani ad Argentieri,dopo averlo invitato a tenere il segreto:......io brucio dalla voglia di conoscere come Ella dispone il suo impianto.Ma non glielo chiedo.Bonta'sua se me lo dira'...
da La Nazione,6 ottobre
conversando con padre Alfani
....La piu'innocente famiglia farinacea puo'fornire complici ai nemici dello stato!Il governo provveda..se puo'.Aghi e patate:attenzione ai merciai e agli ortolani.L'ora e'grave e ..gli aghi e le patate son molti.
da Tribuna,7 ottobre
la scoperta del prete Argentieri
Il ministro Riccio manda il comm.di Pirro.....
....l'onorevole Riccio,di fronte ad autorevoli segnalazioni ed essendo informato che suggestive profferte da parte di stranieri pervengono al sacerdote Argentieri,ha disposto che si rechi subito in Aquila il comm Giovanni di Pirro dell'istituto Supreriore ,per assistere agli esperimenti...
corriere d'Italia giovedi 8 ottobre 1914
Il Sac.Argentieri inventore della radiotelegrafia tascabile.
...ho conosciuto il prof Domenico Argentieri quando entrambi eravamo studenti,poi l'avevo perduto di vista...l'ho ritrovato celebre ....la modestia e la bonta'di questo piccolo uomo che ha ancora l'atteggiamento riservato e talvolta impacciato del collegiale....Don Argentieri non ha certamente perduto la fisionomia ch'io ricordavo.E'piccolo di statura,esile ma pieno di salute:dietro le lenti i picoli occhi neri scintillano e vi fissano a lungo,ma pacatamente come per leggere le vostre impressioni....Don Argentieri mi invita a salire con lui nel suo un piccolo appartamento.....
.....il mio sguardo va subito a curiosare dove vede fili e stromenti scuentifici,ma dove immagino sia il nuovo apparecchio don Argentieri ha coperto con giornali e libri cosi'la parete dalla quale a meta'e'teso un filo elettrico,che e'quello che conduce la luce e da cui partono al tempo stesso i due fili di derivazione che comunicano con l'apparecchio,e'coperta da copie di giornali....".Sono due anni che studio radiotelegrafia..il primo apparecchio di cui venni in possesso era stato fabbricato dalla casa Ducretet.Questa lo aveva affidato in prova al P.Alfani perche'lo confrontasse con il suo.Terminata la prove P. Alfani doveva rimandarlo alla casa:mi offersi allora di acquistarlo e lo ebbi per credo 240 lire.Feci un primo impianto sull'altipiano di Rocca di Mezzo,con una antenna esteriore dello sviluppo di 150 metri.Il mio apparecchio era ben visibile e naturalmente per i 5 mesi che lo tenni in azione mi procuro'molte noie da parte dei guardafili telegrafici.....ebbi delle noie col Ministero che mi impose di mettermi in regola col regolamento del 1912 relativo al monopolio statale delle comunicazioni.Comunicai che avrei tolto i fili,anche perche'mi dovevo trasferire all'Aquila.
Nella cupola di S.Agostino
...nel frattempo,in base a principi teorici che mi permetto di non esporre,sono riuscito ad avere le prime ricezioni senza antenna.Nella chiesa di S.Agostino,alla quale ero stato affidato,installai una carrucola alla quale era affidato un cordone di canapo ordinario.In tal maniera,tirando un capo del canapo,potevo far salire l'altro e far scomparire il mio apparecchio che doveva servirmi solamente di notte.Alla carrucola avevo legato una canna con un portafiori che doveva funzionare da isolatore .Ai due capi del canapo erano assicurate le estremita'di due reti metalliche che a loro volta si ricongiungevano alle estremita'inferiori.Le due reti metalliche erano lunghe circa 15 metrima l'una di poco piu'lunga dell'altra in modo che non potessero toccarsi.Alle estremita'inferiori delle due reti metalliche era legato un filo comune conduttore di luce elettrica che attraversava uno dei due coretti che sono ai fianchi della cupola e che scendeva fino al mio studio,dove si metteva in comunicazione con l'apparecchio.Di giorno risultavano visibili sola la carrucola ed i due fili di canapo. Tutti potevano osservarli comodamente e non vi diro'della curiosita'che destavano in quelli che vi ponevano attenzione.
Ed ogni notte io salivo silenziosamente al mio coretto,che sa tante ansie.Potevo cosi'eseguire le mie esperienze........malgrado la mia cupola fossse solo di 30 m in paragone di quella di Alfani che era oltre 90,ricevevo discretamente Parigi e Norddeich,1170 e 1800Km....."
La scoperta
"Un bel giorno-continua animandosi don Argentieri-la carrucola con i relativi canapi si dettero alla fuga non lasciando traccia alcuna nella cupola di s.Agostino...Ma il mistero che ormai avvolgeva per i profani le mie esperienze si era ad un tratto squarciato per me....quell'antenna l'avevo ormai collegata a riposo dopo lunga,onorata carriera.Ma l'intento era raggiunto; l'antenna era stata abolita per sempre.....io non ho pianto come padre Alfani;l 'illustre scolopio mi scriveva di aver versato lacrime di commozione in occasioni analoghe alle mie:io ho riso invece quando ho potuto strappare da questo piccolo ricevitore quello che volevo,che avevo desiderato intensamente."
Ho arrischiato qualche domanda sulla natura del nuovo apparecchio....ma come mi aspettavo Argentieri non a potuto tenersi che sulle generali.Innanzitutto col nuovo sistema e'eliminata l'antenna,l'apparecchio consiste essenzialmente in un oggetto portatile di dimensioni assai limitate che puo'all'occarrenza scindersi in piu'parti onde essere di minimo incomodo.A questo oggetto va unito un semplice ricevitore telefonico.:completa il tutto un numero ben limitato di fili con i quali vanno congiunte le varie parti.Montato l'apparecchio questo puo'essere utilizzato alla presenza di qualsiasi filo elettrico.Ogni persona,ad esempio,entrata in una qualsiasi stanza di albergo,senza destare il piu'lontano sospetto,puo'ricevere tranquillamente le piu'importanti segnalazioni ed i piu'precisi comandi.Bastera'svitare la lampada elettrica ed applicare al suo posto l'estremita'dell'apparecchio,lasciando il posto per la lampadida poco discosto dall'attacco in maniera da non privarsi nemmeno della luce...."Il nuovo sistema-seguita il prof Argentieri-ha grande importanza dal lato commerciale sia dal lato economico in quanto gli apparecchi che si adottano con esso sono completamente diversi dagli ordinari ricevitori.Per averne un idea basti dire che mentre questi hanno bisogno di lunghe bobine di accordo,con due tre ed anche quattro cursori per ottenere la sintonia nelle diverse stazioni,nel nuovo sistema per ragiungere lo stesso scopo non si adoperano affatto le bobine a cursori:la sintonia si ottiene in modo perfetto e non saltuario,ma a gradazioni infinitesimali,con un dispositivo completamente nuovo.Dal lato pratico,si capisce che gli apparecchi,non avendo bobine ed altre parti ingombranti,possono portarsi comodamente in tasca....l'unica spesa da fare e'il solo ricevitore telefonico,da applicarsi all'orecchio,che si puo'avere abbastanza buono per 12 lire.L'apparecchio ognuno puo'fabbricarselo da se e non va oltre una spesa di pochissime lire.....gli ordinari ricevitori costano,si sa dalle 230 alle 350 lire...."
le noie della polizia.
"..la polizia aveva dichiarato guerra alla mia persona e ai miei apparecchi e bisogna convenire che se ora si e'arresa,e'stato effetto solamente della ineluttabilita'delle cose.Ma anche io mi sono battuto,perche'ho dato molto filo da torcere alle polizia che si e'trovata costantemente sulle tracce di un preteso reato,ma sempre nell'impossibilita'di sorprenderlo.Una prima circolare,credo prefettizia,ordinava alla polizia di Aquila di eseguire una minuta e severa perquisizione per i tetti della citta',essendo aumentati i sospetti circa pretese stazioni radiotelegrafiche impiantate clandestinamente e in frode al monopolio statale.Fu eseguita un inchiesta che risulto'naturalmente negativa e la cosa fu messa a tacere.Intanto una serie di entrefilets comparsi nel periodico locale La Torre insospettirono maggiormente la polizia in quanto in essi si davano testi precisi di telegrammi che si dicevano intercettati da una certa stazione di Abruzzo.La polizia torno'alla carica e ricomincio'la guerra sui tetti e per le cupole cittadine alla ricerca del pericoloso delinquente che molto vicino alla polizia aveva intercettato quei telegrammi.esito negativo anche questa volta."
La morte di Pio X
"Ma pochi giorni dopo la morte di Pio X,la sera in cui avvenne la dolorosa catastrofe ,io intercettavo il telegramma partito da centocelle che l'annunziavaal mondo intero.Poco dopo tutte le campane di Aquila davano il funereo annunzio.Di li a qualche giorno appariva sul settimanale La Torre un articolo:"le onde sonore e le onde elettriche:i campanili dell'aria ed i campanili dell'etere danno al mondo il funereo annunzio..Ë si riportava integralmente il telegramma intercettato.La polizia raddoppio'allora le sue indagini,ma ancora non credette opportuno di farmi una visita.Fu solo a seguito agli altri entrefilets su un locale settimanale socialista in cui,per puro spirito di patriottismo,s'intende,mi si denunziava alle autorita'come pericoloso per la salute dello stato,che la polizia si decise a salire i gradini del mio studiolo."Il prof Argentieri mi mostra una copia del periodichetto socialista L'Avvenire(senza sole...)in cui sono contenuti gli attacchi contro di lui.Leggo e trascrivo:"A Roma ed in altre citta',specialmente lungo la riviera Adriatica,sono state trovate e soppresse alcune stazioni radiotelegrafiche clandestine.Il provvedimento,piu'che opportuno e'necessario stante che l'impianto non autorizzato di simili stazioni,mentre contravviene al monopolio statale delle comunicazioni postelegrafoniche,puo'servire egregiamente ad altri infiniti scopi...In Aquila,tutti lo sanno,e'attivato e funziona,proprio sotto gli occhi della questura,un apparecchio radiotelegrafico capace di comunicare perfino con la Torre Eiffel di Parigi.Dicesi sia stato impiantato col solo scopo di conoscere le probabilita'metereologiche dell'europa centrale;ma chi ce ne assicura?.Perche'questa condizione di privilegio al dilettante radiotelegrafista aquilano?."
"Era una denunzia in piena regola-prosegue il prof Argentieri-di cui la polizia prese atto con molto piacere,lieta di aver finalmente messo le mani addosso al colpevole,contro il quale i socialisti aquilani reclamavano a gran voce provvedimenti energici.Un giorno in cui ero assente,trovai al mio ritorno il delegato De Feo con il maresciallo Giondini che avevano gia'perquisito la mia abitazione.Ma l'esito fu naturalment negativo non avendomi trovato in possesso di alcun appareccio radiotelegrafico.Successivamene,in seguito ad una visita fattami da sei impiegati postali che vollero assistere alle mie eperienze,fu ordinata un altra inchiesta dal capo ufficio telegrafico di Aquila.Ma la polizia aveva gia'perquisito inutilmente la mia abitazione penso bene di risparmiarmi un altra visita che sarebbe stata infruttuosa.Solo pochi giorni fa in seguito ad un telegramma di sevizio giunto da Sulmona al prefetto ordinava senz'altro che venissero sequestrati tutti i miei apparecchi.L'ordine fu eseguito ma io protestai perche'ritenni illegale il sequestro di materiale che puo'liberamente figurare in una vetrina di negozio.Aggiunsi che ,nonostante il sequestro,avrei potuto ricevere ugualmente i radiotelegrammi.-Allora non ci resta che sequestrare la sua testa-mi disse un delegato filiosoficamente.Ed era forse quello l'unico corpo del reato....".Poche ore dopo il sequestro ,nella sua abitazione,l'Argentieri poteva sentire tranquillamente Parigi e Norddleich,proprio nel momento,probabilmente,in cui le autorita'osservavano attentamente i misteriosi apparecchi sequestrarti.
faro'i mio dovere
"....credo di aver compiuto il mio dovere informando i prefetto e mettendo la mia scoperta a disposizione della patria...A parita'di condizioni non esiterei neppure per un istante a preferire il mio paese sia perche'in Italia il rispetto dovuto a guglielmo Marconi si confonde troppo spesso con gli iteressi della Marconi Wireless Company che sono ben altra cosa,sia perche'il monopolio in materia radiotelegrafica e ora tenuto solamente da due case,l'una prettamente inglese,la Marconi,e l'altra tedesca,la Telefunken.Ora sarei ben lieto se anche l'italia potesse far sentire,come gli spetta,il suo dominio in materia radiotelegrafica.-Ella trattera'percio'col governo italiano?-
Ma indubbiamente,ho gia'parlato col Prefetto attendo anziosamente la visita di un rappresentante diretto del governo.Naturalmente,se le condizioni fattemi dal governo italiano fossero inferiori a quelle fattami da altre nazioni,con mio grandissimo dispiacere sarei costretto a trattare con altri,per tutela dei miei interessi."
Le offerte tedesche:
il prof racconta che due signori dall'aspetto spiccatamente tedesco gli hanno fatto una prima offerta di 200000 lire ed una pensione mensile a vita di 1000 lire".........poi mi hanno offerto 2 milioni,ma ho rifiutato."
La parola alla torre Eiffel
...calzo'nuovamente la cuffia e mentre armeggia lentamente con le mani sotto i giornali che coprono l'apparecchio ....ecco una trasmissione musicale,le note lente e cadenzate si avvertono alla perfezione:sembra un ronzio lontano di un grillo,sperduto nlla notte stellata.Eccone un altro che da la sensazione di un tamburo,un altro della zanzara.......
In altri articoli si parla che nel suo ricevitore non si usavano ne bobine ne bottiglie di Leida.
lettere di Argentieri a P.Alfani
29 maggio 1912 Argentieri chiede consigli a P Alfani per installare una piccola stazione radiotelegrafica.
nel 12 Alfani gli offre il ric. Ducretet che la Casa gli aveva mandato in integrazione del primo che Alfani aveva ritenuto guasto.Invece di rimandarlo in Francia lo avrebbe inviato a lui .Per il pagamento non puo'fare 1/2 subito 1/2 dopo come chiede Argentieri perche'deve pagare alla Ducretet.Acclude la fattura della Ducretet col prezzo(4 giugno 1912)
lettera di Argentieri ad Alfani
L'Aquila,11 10 14
Rev.mo Padre
Mi perdoni dell'enorme ritardo;ma lo creda pure,non ho tempo a respirare.
La assicuro che,servendomi della conduttura elettrica ,io non sento nulla se adopero i ricevitori ordinari,compreso quello della Casa Ducretet;se invece adopero il mio apparecchio del nuovo sistema,allora sento un numero straordinario di stazioni.
Data la posizione di Aquila che e'lontana centinaia di chilometri dalle piu'vicine stazioni,e'chiaro dedurne che,se si sente una stazione,essa e'sempre abbastanza lontana.
L'apparecchio mio funziona egualmente bene,senza dover affatto variare l'accordo,tanto se e'rilegato al polo neutro quanto se al polo attivo(si tratta di corrente alternata :f=42).
La corrente non serve,ma se vi e'non nuoce.Quando la corrente e'nella conduttura,il telefono non avverte minimamente la cantilena tutta particolare delle correnti alternate.Basti dire che si sente benissimo l'esile voce di Norddeich'
Io fo regolarmente,con questo nuovo sistema,il servizio orario da Parigi,da parecchi mesi: siamo a 1171 chilometri e adopero i fili della luce elettrica!.
Ella avra'avuto occasione di ridere al leggere certe assurde affermazioni del prof.Guadagno sulla Stampa:secondo lui,piu'un antenna e'sviluppata,meglio va.Che e'quanto dire:piu'un antenna ha il proprio periodo lento,meglio risponde a impulsi di onde rapide!
Questa sera parto per Roma,per invito diretto del ministro Riccio.
Mi perdoni se sono stato troppo breve,ma appena saro'un po piu'libero mi diffondero'a lungo.
Mi ricordi nelle S.Messa e mi creda suo devoto amico D.Argentieri.
P.S.-La ringrazio sentitamente dei lusinghieri e immeritati giudizi che Ella ha avuto per la mia meschina persona nelle interviste coi giornalisti.
da L'elettrotecnica 1914 pag 686
...:sara'che la rete di illuminazione dell'Aquila formi,per una fortunata concomitanza di condizioni favorevoli e divenga nel punto in cui si attacca Argentieri un formidabile aereo.Bisognerebbe provare in altre reti di illuminazione.
pag 14 ,anno 1915
Ricevitori radiotelegrafici di piccole
dimensioni.
Gia'ci siamo occupati brevemente della cosidetta radiotelegrafia tascabile del Prof.Argentieri(vedi fascicolo 27-1914 pag 686).Siamo ora lieti di poter pubblicare sulla questione dei ricevitori di piccole dimensioni la seguente nota di un Ufficiale della R.Marina che e'tra i piu'autorevoli cultori della radiotelegrafia.:
Spartasi la voce del trovato del Prof.Argentieri furono intraprese esperienze presso il Ministero della Marina allo scopo di:
1) Confermare praticamente la possibilita',teoricamente prevedibile,di impiegare,quale aereo,ordinarie linee telefoniche.
2) Costruire un apparecchio di piccole dimensioni,che potesse funzionare in modo soddisfacente,sia impiegando un aereo ordinario,sia una linea telefonica.
La ricezione a grande distanza a mezzo di fili telefonici ha dato i risultati che,logicamente,si dovevano aspettare:impiegando ordinari apparati di ricezione,forniti di un primario inserito nella linea telefonica e di un secondario aperidico o intonato all'onda che si desiderava captare,fu possibile ricevere da Roma(Ministero della Marina) senza alcuna difficolta',con un ordinario rivelatore a cristalli,i segnali di Parigi,di Nauen,di Norddeich e di altre lontane stazioni.
Al rispetto della riduzione a piccole dimensioni degli apparati di ricezione furono fatte esperienze impiegando sia l'antenna della stazione di Centocelle,sia un ordinaria linea telefonica ottenendo ottimi risultati.
Quale rivelatore fu scelto un contatto Zincite-Bornite,che lavora in buone condizioni di sensibilita'anche senza l'uso del potenziometro.
Il circuito fu ridotto alla piu'semplice espressione usando quale jigger una matassa di filo avente un numero appropriato di spire.Un certo numero di spire veniva inserito quale primario fra l'antenna e la terra o sulla linea telefonica,mentre ai capi dell'intero avvolgimento veniva derivata la cuffia telefonica avente in serie il cristallo.
Stante la capacita'naturale ottenuta con la forma a matassa dell'avvolgimento,riusciva facilissimo sintonizzare per le varie lunghezze d'onda variando il numero delle spire,senza ricorrere a capacita'variabile od altri dispositivi.
Usando quale jigger una matassa di filo di appropriate dimenzioni,tal quale fu comprata dalla fabbrica,agli estremi della quale era derivato il solito ricevitore a cristallo,riusci'facilissimo ricevere da Centocelle,fortissimi,i segnali di Clifden.
Dopo alcuni tentativi vi fu costruito un apparecchio assolutamente tascabile,completamente contenuto in una scatola cilindrica di minime dimenzioni diametro cm.12,altezza cm.5)col quale fu possibile ricevere da un ufficio del Ministero della Marina mediante un ordinaria linea telefonica,in modo chiarissimo,i segnali trasmessi da Parigi,da Norddeich,da Malta e da altre stazioni lontane.
Come vedesi,le esperienze del Prof.Argentieri nulla presentano di speciale che non possa essere con la massima facilita'riprodotta da chiunque abbia un po'di pratica nella ricezione radiotelegrafica e nella costruzione dei relativi apparecchi.
Roma,addi'16 Dicembre 1914
Giuseppe Pession
Tenente di Vascello
Da l'elettrotecnica 1915 pag 67
On. Redazione del giornale l'"elettrotecnica" Milano.
A proposito della nota: "Ricevitori radiotelegrafici di piccole dimensioni" comparsa a pag 14 del n* 1 1915 ed a proposito della giusta conclusione in merito alle troppo gonfiate esperienze Argentieri,credo non privo di interesse la seguente notiziola:
una sera dei primi di novembre u.s.sperimentai con ottimo successo,in uno stesso punto di Roma,ove Don Argentieri aveva fatto le sue esperienze,(dinanzi a colto ma incompetente uditorio),un ricevitore tascabile di marca tedesca con rivelatore a cristallo.
La cosa impressiono'i presenti,ma,naturalmente,non me.Un particolare pero'curioso e'che,senza alcun apparecchio radiotelegrafico,portando all'orecchio il telefono ordinario dell'apparecchio telefonico si senti'intensamente e nitida la comunicazione di Centocelle delle 21.
Probabilmente il microfono funziona da rivelatore e il piccolo rocchetto d'induttanza da Jigger.
Non ho dato importanza a tale circostanza perche'non mi ha meravigliato,ed anche perche'ritengo l'Argentieri in buona fede ma poco profondo in materia.
con ossequi dev.mo Dr Umberto Magini assistente del R.Politecnico di Torino.Gabinetto di fisica sperimentale.
A conclusione della lettura di quesi scritti,non so se si riesce a capire veramente come era costituito questo ricevitore:certo non col cristallo di carborundum(come usava la Marconi) ne' col detector elettrolitico(come usavano i francesi)perche'entrambi comportavano una pila di polarizzazione ed un potenziometro ingombrante.A quanto pare un Jigger,in forma di trasformatore od autotrasformatore,non usava un condensatore variabile per la sintonia,ma variava le prese sulla bobina,forse.Il rivelatore avrebbe essere potuto essere collegato anche senza la bobina e ricevere senza sintonia dato che le stazioni erano poche,forti,e trasmettevano di rado e probabilmente non contemporaneamente.Nella descrizione del giornalista appaiono due fili che spuntano dalla parete ,dov'e' la linea elettrica,coperti da giornali.Cio'e'segno che si collegava tra un filo e l'altro della rete,non verso terra ,ma senza un condensatore che separasse la bobina od il rivelatore dalla corrente di rete qualcosa sarebbe bruciato.Il fatto che Argentieri sostiene che si puo'ricevere anche collegandosi ad un portalampade con la lampada inserita ed accesa,lascia dei dubbi:una lampada da 15 watt,come poteva essere allora ha una resistenza di 100 ohm che si metterebbe in parallelo all'igresso del ricevitore shuntando tutto il segnale.Per collegarsi alla linea telefonica,se il centralino era manuale,non importava il condensatore,se il centralino invece fosse stato automatico,senza condensatore si sarebbe bloccata la linea.
Altro mistero e'se avesse o no presentato al Ministero od alle autorita'il suo ricevitore mostrando il circuito o tenendolo segreto.Dall'articolo di Pession sembrerebbe che il mistero rimanesse e che Pession lo avesse ricostruito col ragionamento.Alfani pero'doveva conoscere il circuito,ma non confessa,anzi irride le istituzioni che facevano smantellare le antenne,quando invece si poteva eseguire con apparecchiature cosi'semplici ed invisibili
Venendo alla lettera del bilioso Magini,abbiamo occasione di constatare quanto si cercava di umiliare chiunque facesse qualche invenzione senza essere uno scinziato celebre,e quanto gli scienziati celebri,forti in teoria,dessero di fuori nelle applicazioni pratiche.Come mai il Magini non si era reso conto di quanto poteva essere importente che la stazione di centocelle si sentisse su un telefono della rete telefonica?
Lo stesso Pession era un autorita',dice che il ritrovato e valido,ed il fenomeno e'logico,ma prima di Argentieri,praticamente per 17 anni nessuno ci aveva pensato.
Venendo alle conoscenze attuali possiamo con certezza affermare che l'Argentieri avava inventato il tappo luce!.(nota:il Tappo luce fu molto usato fino agli anni '50 per ricevere con la galena e talvolta un dispositivo del genere si indseriva automaticamente negli apparecchi radio commerciali.)
Carlo Bramanti Agosto1998
234)Osservatorio meteorico aerologico di Montecassino 5 10 14
Carissimo P. Alfani
Che mi dici dell'invenzione di quel prete, che pare sia in relazione con te? Io non ci ho creduto che sia una cosa seria. Che abbia preso senz'antenna quel radiotelegramma diretto al piroscafo Torino ci credo per ragioni che ti diro', ma che abbia preso quelle parole senza senso, di Norddeich, o meglio che venissero proprio di la'e'cosa che non si puo'controllare tanto facilmente. Pure io, spesso anche di giorno credevo di udire Norddeich dal suono che era simile, e son certo che non era. Gli scriva un poco se sente i battiti dell'orologio di Norddeich a 0h 57m come lo sentiamo noi, come lo sento io ancora. Ancora, perche'quando voglio controllare il cronometro rialzo l'antenna che non ho abbattuto, ma solo abbassato ( quassu'non vengono a seccare tanto la gente e poi un buon pranzo accomoda tutto) e sento tutto. Proprio la sera del 30 alle 21passate presi anch'io il famoso radiotelegramma al Torino, e seppi cosi'quella sera stessa l'affare delle mine delle quali parlavano al di appresso i giornali. Ma cio'che dice? Quel telegramma era trasmesso dalla ultrapotente Centocelle che quasi ogni sera alla detta ora, come ti scrissi, da a nome della Compagnia Marconi la notizia che..nulla di notevole vi e'in Italia. Bastava attaccare un filo al parafulmini, forse ad un balcone, od un ombrello per sentire la vociona di Roma. Quindi avrebbe fatto meglio a riportare il bollettino meteorico che ogni giorno ( sebbene ridotto come mi ha scritto Ferrie') seguita a trasmettere Parigi alle 21.
O'voluto fare solo queste osservazioni a te privatamente, perche'non ti capiti un secondo Olivi; ma se veramente l'invenzione del ricevitore tascabile, senza antenna, senza pile, senza bobine,ecc. e'vera, tanto meglio per noi. Dimmi qualche cosa in proposito.
238)Montecassino 12 11 14
Dunque Argentieri?. E'un mistero piu'impenetrabile del suo apparecchio. Io so, dalla fonte che puoi immaginare, che ha chiesto al governo italiano 200 mila lire per una volta e 1000 lire al mese per tutta la vita, e vuole essere pagato prima di dire il segreto. Come che qualche cosa di buono vi sia sebbene non sia vero tutto cio'che dice lui. Infatti lui stesso si e'contraddetto p.e. nella lettera firmata da lui, il Prefetto di Aquila( Giornale d'Italia de 7 ottobre) diceva che col suo apparecchio si potevano sentire in qualunque stanza di albergo (dove si trova, doveva aggiungere, un filo telefonico e una conduttura di acqua) sentiva comunicazioni da qualunque distanza ( non e'vero perche'ne sente molto poche di stazioni e solo di notte) senza antenna( ma occorre un impianto telefonico o simile) senza terra ( e che terra! come diro'appresso) senza bobine di accordo ecc ecc, con un apparecchio che costa in tutto 15 lire ( quante ne compreresti di cuffie come quella di Argentieri per 15 lire?) e che puo'portare comodamente in tasca( cio'che e'da vedere perche'gli occorre una cassa e una casa praticabile. Nella Tribuna del 4 nov. non parla che di poche stazioni intese di notte, e e parlando del suo apparecchio, che ora chiama quasi tascabile perche'ha spiegato in altro giornle che facilmente si potra'rendere tale, dice "...ecco glie lo descrivo: ha due fili: uno di questi che ho gettato su filo del telefono; l'altro tocca il tubo dell'acqua: dentro la scatola e'...il mistero"E poi sopra dice:"un filo toccava un condotto d'acqua, un altro era applicato al telefono"A parte l'antenna poco buona, quale migliore terra che un tubo di conduttura d'acqua?. Avevo ragione io di dire che avra'potuto inventare qualche detector sensibilissimo ma non un TSF tascabile? Tascabile per dove si trova tutto cio'che occorre. staremo a vedere che cosa ci sara'di vero nel suo segreto, ma io credo che a causa della Guerra Argentieri si fara'ricco e che l'Italia, pur cercando di pagare molto meno di quello che e'chiesto, finisca per comprare il segreto sebbene lo stimi poco o niente importante. ti sapro'dire qualche altra cosa presto. Intanto hai letto sul "quotidiano..."di oggi che la Francia, la Russia e l'Inghilterra gli hanno offerto un milione?... se sara'vero chi ridera'saremo anche noi...omissis.
236)Montecassino 31 10 14
Carissimo P. Alfani
Ti rispondo immediatamente per assicurarti che le tue franche parole non mi sono dispiaciute. Non erano anche piu'franche le mie e non sapevo che tu difendevi Argentieri? Con la mia lettera ti volli dare un po'di fastidio...ecco tutto. Del resto non ti dicevo pure io che secondo me poteva al piu'avere trovato qualche detector piu'sensibile? Questo io scrissi pure a lui decendogli che glielo auguravo di cuore, ma che non parlasse di T.S.F. tascabile. Questo per voler essere un poco ottimista, ma il suo silenzio dopo tanto chiasso, e varie delle ragioni da me portate nell'altra mia mi fanno poco sperare. Come spiegare infatti che egli sente tante poche stazioni e solo di sera? Che una volta avesse parlato di esperimenti fatti di giorno! Per lo piu'non parla che di Centocelle che io, ripeto, sento col solo detector mettendo l'antenna a terra e non usando altro filo per antenna. Anzi ieri sera feci un bell'esperimento. E'vero che usavo l'antenna( i fili delle linee el. non potei usarli perche'per l'umidita'si vede che toccavano terra stando in qualche punto poco isolati e nel provarli, toccandoli al filo di terra come fo sempre prima di servirmene come antenna, facevano scintille) ma sentii molte stazioni, e mplto forti, staccando affatto la terra e ogni altro filo - per esempio quello dei parafulmini e quello del Ceraunografo- che potesse portare un poco di terra. E accostando il filo di terra non sentivo, mi pare, piu'forti quelle stazioni. Vuol dire che per molte stazioni tra le quali Centocelle, si puo'farne asssolutamente a meno della terra. Tutto cio'serve per la critica serena- non molto dirai tu e hai ragione- dalla quale deve uscire piu'prima la verita'. Mi dici che ti ha fatto non troppo piacere il mio sospetto circa i giornali. Non e'che io pensavo a un trucco, ma volevo dire solo che mi pareva impossibile che tutto quell'apparato potesse racchiudersi in un astuccio di 7 centimetri di lato. E cio'me lo ha confermato il fatto che pochi giorni fa sul giornale s'Italia non ricordo quale avvocato di Argentieri finiva per confessare che l'apparecchio non era ancora tascabile ma che facilmente poteva rendersi tale. Rimane l'affare dell'antenna. Tu sai bene che in elettricita'si hanno delle sorprese e degli scherzi sempre nuovi: Non potrebbe darsi che dato quel tale impianto di Aquila i fili siano per caso disposti in modo che l'incrociarsi di essi favorisca l'esito buono e fornisca una bella e vasta antenna? Perche'infatti in un altra casa non senti'niente?
Io spero di avere tutti i torti, ma finora sono piu'ragioni per me che per l'Argentieri il quale,sperandone, ha avuto troppa fretta di gridare e farsi portare in osanna.
Forse se mi avesse risposto due parole non sarei cosi'accanito contro di lui. Ma tu ti accorgerai che parlo per parlare e che sono il primo ad augurargli che possa farci buttar via tanti fili lunghi e pesanti. Ma prima di terminare il foglio debbo dirtene quattro tutto arrabbiato per una cosa in cui hai veramente turto: che mi avresti fatto tu se avendomi imprestato un apparecchio e avendomelo richiesto tante volte, io non te lo avessi rimandato? Tu es ille viri!..omissis..:in calce
A quanto pare Argentieri non si e'fidato di te e non ti a' voluto dire il segreto. E dire che lo avresti potuto aiutare e rendere piu'efficaci i suoi esperimenti e a consigliarlo. Dico cio'per ricordarti la tua lettera pubblicata da lui senza firma. Anche quanto ti ho detto mi fa sospettare che si sia accorto di aver trovato...molto poco.
235)Montecassino [ 27 ottobre 1914]
Carissimo P. Alfani
E di Argentieri che cosa ne sai? Ti ha mandato niente dei milioni che aveva sperato? Io dovetti scrivergli, pregato dal P. Abate Benelli, che lo conosceva, di fargli le mie e sue congratulazioni, ma gli dissi apertamente che io non credevo a tutto quello di buono e di nuovo che si diceva nella sua scoperta. Gli feci in altri termini sei pagine di critiche e difficolta'alle quali non ha risposto in altro modo che...non facendo piu'tanto chiasso sui giornali. Il bello fu che quella sera che gli stavo scrivendo, io presi col filo della luce elettrica( che adopero fin dal 7 agosto ma che poi scartai come buono a nulla di fronte all'antenna che rialzai a meta') il famoso radiotelegramma di Centocelle che sentivo molto bene anche senza il detto filo e senza un millimetro di antenna bastando il solo quadro e mettendo la manetta dell'antenna a terra. Sentii dicevo alle 21 h come ogni sera,il radiot. "nulla di notevole in Italia= Compagnia Marconi" e contemporaneamente due altre forti stazioni che seguitavano a gridare, una specialmente senza un minuto di sosta, fino alle 22 1/2 e dicevo ad Argentieri che le lasciavo a cantare e me ne andavo a letto. Ebbene quella sera stessa( mi pare il 2 ottobre) egli secondo i giornali non riusci'a sintonizzare il suo apparecchio con Centocelle e l'esperimento non riusci'. Non riusci'perche'quella sera l'incaricato del governo lo aveva invitato a ripetere l'esperimento in una casa che gli era stata ignota fino all'ultimo momento. mancavano in quella casa i Corrieri d'Italia che nella sua casa nascondevano la parete di fronte e cio'che era sotto il tavolini!!! Non poteva far sentire dalle 21 alle 22 qualcuna delle 11-15 stazioni che sentivo io con l'antenna se e'vero che la potenza della sua antenna( cioe'dice che fa a meno dell'antenna) supera le piu'lunghe antenne di vecchio sistema e costose?
In conclusione Argentieri , sebbene forse non lo fosse, si e'rivelato sui giornali un novellino in radiotelegrafia; uno cioe'che provava per la prima volta le emozionanti impressioni che sentivamo noi le prime notti quando ci si dimenticava di dormire per stare a sentire tante curiose trombette e fischi. E pare che ancora non sia uscito da tale ingenuita'come puoi vedere nella 2* p. dell'Osservatore Romano di ieri 26, dove sotto il titolo di "un importante esperimento di Argentieri"si riferisce il piu'noto dei nostri esperimenti. Ma...Argentieri lo sentiva per la prima volta! Per lui sono tutte scoperte, come crede di scoprire un nuovo mondo uno che non e'ma uscito dal suo paese.
Non credere che
con Argentieri mi sia mostrato cosi'crudele nelle critiche. Gli provai solo che
nessuna delle sue assersioni era vera. Cioe'1* che aveva un antenna bella e
buona( o meglio poco buona) servendosi di un filo di un vastissimo impianto
elettrico di una citta'. 2* che con gli stessi fili, o in qualche altro
modo,doveva avere pure una terra; e che anzi avrebbe fatto meglio a fare a meno
veramente dell'antenna perche'la terra si trova in tutta la terra e specialmente
per noi fuori di casa, in campagna, dove non e'facile trovare un
antenna-pardon-un impianto di luce elettrica. 3* che a quanto sembra dai
giornali il suo apparecchio funziona solo di notte( occorre la corrente sui
fili?) 4* che non e'vero che sente tutte o almeno molte stazioni e le
piu'lontane, ma solo le piu'potenti e vicine e qualcuna delle lontane che hanno
una data lunghezza d'onda od una delle navi come diceva Solari.5* che quindi pur
non essendo vero che egli fa a meno della bobina di accordo perche'in qualche
modo doveva sintonizzare il suo apparecchio. questo suo modo non era affatto
migliore delle bobine nostre.6* che anche noi volendo facciamo a meno delle
pile, specie con i det. a cristalli e che il non usare il condensatore non
voleva dire che questo non sarebbe stato utile a sentir meglio. 7* che il suo
apparecchio e'un TSF tascabile come lo e'la mia cuffia qualora trovo un antenna;
e che un esercito, cioe'i vari battaglioni, dai quali vorrebbe far sfruttare la
sua invenzione, avrebbero potuto sentire gli ordini del comandante molto meglio
svolgendo un rotoletto di filo tenuto isolato da due soldati o attaccato a due
alberi isolandolo, che col suo apparecchio che ha bisogno di fili di luce
elettrica che non e'facile trovare fuori dalle grandi citta'.8* che ecc
ecc e che in conclusione io avrei dato per il suo apparecchio anche 40 lire
invece di 15(!) perche'tanto costa la buona cuffia che egli ha, ma neanche un
centesimo di piu', e molto meno poteva spendere i milioni( che nessuno gli ha
promesso). Al piu',gli dicevo, poteva essere che il suo segreto nascondesse
qualche perfezionamento riguardante la sensibilita'del suo rivelatore d'onda, ma
nessuna invenzione di telegrafo senza fili tascabile.
. Tu che ne dici? Argentieri, come ti ho detto, non ha saputo o voluto rispondermi.Il fatto si e'che il Sottosegretario delle Poste col quale ha parlato e'piu'scettico di me; il Marchese Solari gli ha affibbiato la bella risposta di Rossini che avrai letta; un giornale diceva che la conferenza fatta in Aquila fu una delusione; il rappresentante del governo se ne ando'dopo il suddetto esperimento fallito; i giornali non ne parlano piu';la conferenza di Roma da lui promessa per la settimana passata non si e'vista ancora; la sua stella e'tramontata, e i milioni che lo aspettano sono i milioni di numeri dei radiot. cifrati che in questa guerra si sentono giorno e notte, o meglio egli solo di notte e di poche stazioni.
Scusami del tempo che ti ho fatto perdere con questa mia chiacchierata. Vuoi che ti mandi i 4 det. elett. per provarli? E'vero che io uso sempre quelli a cristalli, ma mi piacerebbe di avere anche gli altri anche per ricordo tuo.
Tanti affettuosi saluti a te e al P. Giovannozzi dal quale aspetto certe pubblicazioni promesse Affmo P.Bernardo P C
ett 242A Montecassino 16 4 15
......a Roma cio'che piu'ha fatto impressione e'stato il suo attaccamento
all'interesse. Ma se la vedra'lui!...
EMINENTISSIMI PRINCIPI,
MONSIGNORI,
SIGNORI!
( i Principi erano i vari Cardinali)
La prima idea della radiotelegrafia fu lanciata, ventiquattro anni or sono, da uno scienziato russo, il Popoff. Il Popoff fu il primo inventore del sistema antenna-terra che egli applicò per primo alla registrazione di uragani lontani..... Toccava al genio italiano la gloria di realizzare l'idea......ne Marconi ne Popoff avrebbero conchiudere nulla se non si fossero potuti servire del Radioconduttore ideato dal Branly, gloria della scienza cattolica. Ho conosciuto anche il prof. Arno' del Politecnico di Milano che i parigini sogliono chiamarlo correntemente col soprannome di gesuita....
un orecchio e una mano
... molti di voi ricordano che anni or sono dimostrai coi fatti come tutta una stazione ricevitrice può essere ridotta ad un orecchio che sente e ad una mano che scrive....Gli apprezzamenti pù disparati furono fatti su di me...l'Ambasciatore inglese Sir Runnel Rod disse:c'est un diable! Il giorno seguente sir Rodd, poeta e diplomatico, disse: Ce jeune homme est un Dieu!...Vorrei farvi ascoltare questo apparecchio, ma ancora è severamente proibito a noi, umili osservatori dello spirito e della lettera delle leggi, non vogliamo trasgredire......segue la lettura di vari radiotelegrammi ricevuti alla fine della Prima Guerra, provenienti dalle varie nazioni in conflitto.....interpreto anche le onde continue (CW, che in galena non si può ricevere)
Tutti sanno che non è possibile trasmettere la parola parlata tra l'Europa e L'America perchè il cavo si presenta come un enorme condensatore......non si possono usare gli ordinari microfoni perchè non reggerebbero alla potenza della scintilla......io ho pensato di usare per microfono un piccolo condensatore che vari sotto l'influsso delle onde sonore....
Radiotelegrafia dirigibile
...il sistema attualmente impiegato per poter ricevere a piacere nella direzione di massima radiazione pur mantenendo immobile l'impianto esteriore, è quello ideato dal Prof Artom, modificato leggermente dagli ingg. Bellini e Tosi i quali hanno dovuto restituire ad Artom buona parte degli utili percepiti dallo sfruttamento dell'invenzione...Qui è illustrato il radioazimutale di Argentieri che, per la sua precisione, potrà realizzare il metodo di radionavigazione che sostituirà la navigazione astronomica se pur recentemente semplificata con l'introduzione delle rette di altezza......Barone Alessandro Artom.