articologalene_2
Nel caso di un'antenna non eccezionale, il circuito Oudin da già
praticamente le massime prestazioni. Le stazioni sulle onde medie sono troppo
deboli per essere affollate, meno 65-80 dB contro i -50 udibili.
La mia antenna ha un'altezza efficace di circa 1 metro ed una resistenza di 60
ohm, consegnandomi un segnale a -50 con una potenza di quattro decimi di
microwatt. Un antenna ottima, perfettamnete realizabile nello spazio aperto,
può avere un altezza efficace di 5 m ed una resistenza di 15 ohm, consegandomi
per lo stesso campo elettrico di prima ben 40 microwatt, 100 volte la mia,
ovvero stazioni a -70 sarebbero perfettamente udibili.
i vantaggi del Tesla
La disposizione in Tesla, è soprattutto una palestra di radiotecnica. I vantaggi sull'Oudin sono che il secondo circuito risonante, essendo poco caricato dall'antenna, risulta avere una sovratensione che, se pur senza accrescere di potenza, mette più a suo agio il rivelatore. Inoltre per la teoria del Tesla il Q finale risulta la radice del Q del primo circuito moltiplicato quello del secondo. Il primo è quell0o che otterremo con l'Oudin, circa 16 nel mio caso. Quello del secondario arriva facilmente a 400 dando come Q totale di 80, valore ben adeguato.
le spurie
Purtroppo anche il Tesla soffre dell'intromissione delle onde corte quando si fa notte, in particolare se facciamo una presa sul secondario per adattare il rivelatore. Molto meglio si va col rivelatore ad un filo da me descritto.
circuito consigliato
Il circuito che consiglio è quello della mia Supergalena che descrissi un tempo sulla rivista Radio Kit.
Il dispositivo si dispone in quattro blocchi :primario a prese variabili, secondario ad alto Q sintonizzabile duplicato, in quanto un blocco può servire da reiettore od altro. Infine il blocco col rivelatore e lo strumento.
I tre blocchi sono scorrevoli su di un tavolino. Conviene segnarsi le frequenze sull'indice della bobina di accordo secondario e riferirsi a quella. Si avvicina il primario e si regola fino a sentire per il meglio la stazione. Poi si allontana lentamente, riaggiustando via via, fino a che avremo il migliore segnale. Io l'allontano di 20 cm, sorprendente ma vero!
Il circuito può essere usato come semplice Oudin, come semplice Tesla, come
Tesla con reiettore, come Tesla con circuito intermedio o col secondario
aperiodico.
La bobina del primario è quella a 80-100 spire descritta (diametro 9cm, filo
Litz da 90 trefoli da 0,05 mm, avvolto come illustrato precedentemente) ad
intervalli raccordabili con un piccolo variabile. I due secondari sono avvolti
su tubo bianco da acqua di 9cm di diametro, 49 spire di filo a 120 trefoli da
0,07, per una spazio di 6 cm risultando un Q di 600. Si può usare anche filo
rigido da 0,8-0,9 mm distanziando le spire fino ad occupare 6 cm di
lunghezza.
Il rivelatore quello da me descritto
dimensioni
Le dimensioni possono essere ridotte di molto facendo uso di induttanze con nucleo chiuso in ferrite, ma addio all'accoppiamento a mutua induzione in aria. Nessun problema: si può usare in accoppiamento a capacità in serie, capacità comune, induttanza comune o resistenza comune, come ho illustraro sol mio libro già accennato.
scelta di circuiti
Vediamo i vantaggi del circuito in Tesla rispetto all'Oudin: Fermo restante che generalmente la selettività del circuito Oudin è sufficiente e che i due circuiti hanno la stessa sensibilità e potenza, se vogliamo incrementare la selettività occorre una disposizione in Tesla. La possibilità di avere un secondario che abbia una selettività altissima, combinata con un accoppiamento ottimale al circuito di antenna a basso Q, dato che la selettività finale per l'accoppiamento critico è data dalla radice del Q primario(16) moltiplicata il Q secondario(300), si ottiene un Q finale di 64, un incremento di 4 volte. Inoltre i fianchi della curva sono più ripidi. Altrimenti si rischia con un circuito solo, di strozzare l'audio, che esige 4 Khz di larghezza di banda.
Vediamo nelle figure i valori dei componenti per l'accoppiamento critico. Notare l'accoppiamento a resistenza comune, semplice e di ottimo rendimento.
Le configurazioni date alternative all'ingombrante accoppiamento induttivo, permettono l'uso di piccole bobine a nucleo chiuso in ferrite di alto Q