bardeloni

 

 

                      CESARE BARDELONI

 dal Bollettino Radiotelegrafico del Regio Esercito Marzo-Giugno 1933

Il giorno 26 marzo 1933-XI si è spento in Roma il
Generale di brigata  del Genio in P.A.
comm. ing. CESARE BARDELONI

   La sua figura è troppo nota ai radiotecnici italiani perchè debba essere illustrata ai lettori del "Bollettino".
   Tra i primissimi ufficiali che si dedicarono allo studio delle applicazioni militari della radiotecnica, capo del servizio radio durante molti anni, il generale BARDELONI per la versatilità della mente, per l'ingegno fervido e vivace, contribuì validamente allo sviluppo dei radiocollegamenti nel campo militare. Apparati da Lui ideati da quasi venti anni sono ancora oggi in servizio.
    Nato nel 1872, laureatosi in ingegneria nel 1894, iniziava nello stesso anno il servizio militare nell'Arma del Genio. Assegnato agli Specialisti del Genio nel 1927, lasciava il servizio per limiti di età nel 1930.
   Decorato di medaglia al valor militare e di numerose onorificenze estere, membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche rappresentò, prima durante e dopo la guerra, il Ministero della Guerra e l'Arma sua in varie riunioni internazionali.
   Alla Sua memoria inviamo un saluto commosso e deferente.

 

 

  Molti appass1006bardeloni bassa.jpg (30197 byte)ionati della radio conosceranno Cesare Bardeloni ripreso mentre  Marconi gli accende una sigaretta, che troviamo sul libro “Storia della radio in aviazione” di Giuseppe Pesce. Sempre su questa pubblicazione vediamo l’apparato telefonico che doveva servire per comunicare tra aerostati e terra usando solo il filo di trazione e con ritorno capacitivo. Il brevetto mi risulta del 1915, non del 1905 come accenna Pesce. Se abbiamo la pazienza di sfogliare la rivista “Artiglieria e Genio” ed il Bollettino della Proprietà Intellettuale” troveremo molti brevetti presi da Bardeloni e vari opuscoli a sua cura. Era ancora tenente (1909) quando ideò una disposizione di antenne atta a ridurre i disturbi che allora erano il nemico n° 1 della radiotelegrafia. Praticamente il circuito secondario faceva parte della struttura di antenna in modo da sintonizzare senza perdita di potenza e l’antenne erano disposte in modo che l’effetto selettivo fosse coadiuvato dalla direttività. Bardeloni continuò nella ricerca dell’eliminazione dei parassiti e pubblicò in merito anche in francese. Praticamente applicò in parallelo alla griglia del tubo audion un rettificatore al carborundum a polarizzazione variabile. Questo dispositivo, a seconda della polarizzazione, poteva essere usato per il rinforzo del segnale o come limitatore per eliminare per saturazione i disturbi. Manovrando sulla polarizzaziobardeloni5 bassa.jpg (22242 byte)ne si poteva fare in modo di rinforzare soltanto un segnale già forte rispetto ad altri che disturbavano, un segnale intermedio od un segnale debole in modo di farlo risaltare sugli altri anche se questi avevano la stessa frequenza del segnale da ascoltare. Nel rivelatore che realizzò, il primo apparato a valvola realizzato in Italia, aggiunse un magnete che poteva scorrere al lato della valvola per rinforzare ancora il segnale. A questo rivelatore seguì il “Ricevitore Epuratore Brevetto Bardeloni” che , oltre il primario con accordo in serie ed il secondario con l’accordo in parallelo tramite “ Billycondenser” o “Condensatore a Sdrucciolo” aveva due circuiti accordati da usare da trappola ad assorbimento per segnali indesiderati ed addirittura si potevano connettere a delle placchette metalliche incollate sull’esterno dell’Audion. Il titolo dell’articolo che descrive questo è addirittura “La discriminazione di segnalazioni RT esercitate sopra uguali lunghezze d’onda”.

Bardeloni pubblicò varie trattazioni sull’impiego militare della radiotelegrafia e nel 1917 ed al passaggio della cometa di Halley, fece rilevazioni sugli effetti osservati nelle radioricezioni.

Il colonnello Bardeloni era sempre presente come rappresentante dell’Esercito a manifestazioni e conferenze sulle telecomunicazioni, ma dopo il 1922 non se ne trovano più notizie e non si trova nemmeno un eventuale suo necrologio sulle varie pubblicazioni del Genio Militare del quale faceva parte. Ad un certo punto ho trovato su una pubblicazione di carattere esoterico bardeloni2 bassa.jpg (54894 byte) di Adriano Borghini, che Bardeloni riceveva, tramite radiogoniometro, la radiazione spirituale dell’uomo che variava con l’età e si spostava verso una direzione del cielo alla sua morte, a differenza di quello del gattino del Bardeloni  che si spense totalmente con la morte. Oltre a questo studiò le spirali di Lakowschi, che noi ora ritroviamo in quei braccialetti di rame che vendono anche le farmacie e che sono usate per curare i dolori. Questi anelli aperti risuonano ad una certa frequenza intorno ai 70 cm di lunghezza d’onda ( guarda caso che una lunghezza analoga era propria della combinazione della radiazione radiestesica dell’individuo con quella dell’oggetto ricercato trovata da Raffaele Stiattesi che troviamo in queste biografie) e si trovano reclamizzati come curative in forma di cinture ecc. Addirittura sembra gli abbia sperimentati intorno alle piante di geranio curandone certe malattie proprie di questa pianta.bardeloni3 bassa.jpg (44795 byte)

 Secondo l’archeologo Pincherle, Bardeloni morì prematuramente e le sue carte furono spedite in America su di una nave che affondò. Dunque rimane il mistero. Noto però un’analogia con il destino di altri scienziati che ad un certo punto credono di aver capito tutto ed iniziano un percorso esoterico. Vediamo Raffaele Stiattesi che a un cero punto fu ignorato dal mondo scientifico ed anche un noto divulgatore della scienza della radio, Domenico Ravalico, che in vecchiaia ha pubblicato un lavoro del genere creazionistico che direi esoterico e che viene letto su “Radio Maria”.

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                                                                                        principio dell'epuratore

 

 

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rinforzo al carborundum

 

 

 

 

                                                                                           rivelatore Bardeloni, notare il magnete di rinforzo per la valvola

Brevetti Bardeloni in USA, vedi www.pdf2.org

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copia del brevetto per un telefono ad un filo solo senza ritorno a terra per aerostati

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copia del brevetto dell'inserzione del rinforzo al carborundum (vedi Epuratore Bardeloni)

 

Cesare Bardeloni

Ad un certo punto ho trovato su una pubblicazione di carattere esoterico di Adriano Borghini, che Bardeloni riceveva, tramite radiogoniometro, la radiazione spirituale dell’uomo che variava con l’età e si spostava verso una direzione del cielo alla sua morte, a differenza di quello del gattino del Bardeloni  che si spense totalmente con la morte. Oltre a questo studiò le spirali di Lakhowschy, che noi ora ritroviamo in quei braccialetti di rame che vendono anche le farmacie e che sono usate per curare i dolori. Questi anelli aperti risuonano ad una certa frequenza intorno ai 70 cm di lunghezza d’onda ( guarda caso che una lunghezza analoga era propria della combinazione della radiazione radiestesica dell’individuo con quella dell’oggetto ricercato trovata da Raffaele Stiattesi che troviamo in queste biografie) e si trovano reclamizzati come curative in forma di cinture ecc. Addirittura sembra gli abbia sperimentati intorno alle piante di geranio curandone certe malattie proprie di questa pianta. B

Lakhowscky realizzò l’oscillatore doppio che emetteva frequenze tali su varie gamme che si ipotizzava , usate con opportune antenne risonanti, potessero curare persino il cancro. Pio XII fu curato anche con queste speciali antenne fissate al letto.

Bardeloni invece iniziò le sue esperienze avendo notato che in uno scritto l’inchiostro emetteva particolari onde che erano diverse da quelle dell’inchiostro del calamaio e dipendevano dall’individuo che scriveva. Nel 1927 col suo metodo riuscì a determinare la iniziale sopravvivenza di un giornalista che era rimasto nello spezzone disperso del dirigibile Italia ed, il giorno dopo, la sua morte.

 Secondo l’archeologo Pincherle, Bardeloni morì prematuramente e le sue carte furono spedite in America su di una nave che affondò. Dunque rimane il mistero. Noto però un’analogia con il destino di altri scienziati che ad un certo punto credono di aver capito tutto ed iniziano un percorso esoterico. Vediamo Raffaele Stiattesi che a un cero punto fu ignorato dal mondo scientifico ed anche un noto divulgatore della scienza della radio, Domenico Ravalico, che in vecchiaia ha pubblicato un lavoro del genere creazionistico che direi esoterico e che viene letto su “Radio Maria”.

Conferenza

In una sua conferenza il famoso radioamatore ferrarese Leonello Boni narrò che intorno al 1926 aveva collaborato con Bardeloni per certe ricerche. Bardeloni con un radiogoniometro(!) ricercava le frequenze emesse da vari inchiostri. Si accorse che, mentre la boccetta di inchiostro emetteva una sola onda, ne radiava due quando qualcuno lo aveva usato per scrivere. Prosegue con esperienze narrate da Adriano Borghini sul Web, già accennate all'inizio del testo.  

 

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