bardeloni
dal Bollettino Radiotelegrafico del Regio Esercito Marzo-Giugno 1933
Il giorno 26 marzo 1933-XI si è spento in Roma il Generale di brigata del Genio in P.A. comm. ing. CESARE BARDELONI La sua figura è troppo nota
ai radiotecnici italiani perchè debba essere illustrata ai lettori del
"Bollettino".
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Bardeloni pubblicò varie trattazioni sull’impiego militare della radiotelegrafia e nel 1917 ed al passaggio della cometa di Halley, fece rilevazioni sugli effetti osservati nelle radioricezioni.
Il colonnello Bardeloni era sempre presente come rappresentante dell’Esercito a manifestazioni e conferenze sulle telecomunicazioni, ma dopo il 1922 non se ne trovano più notizie e non si trova nemmeno un eventuale suo necrologio sulle varie pubblicazioni del Genio Militare del quale faceva parte. Ad un certo punto ho trovato su una pubblicazione di carattere esoterico di Adriano Borghini, che Bardeloni riceveva, tramite radiogoniometro, la radiazione spirituale dell’uomo che variava con l’età e si spostava verso una direzione del cielo alla sua morte, a differenza di quello del gattino del Bardeloni che si spense totalmente con la morte. Oltre a questo studiò le spirali di Lakowschi, che noi ora ritroviamo in quei braccialetti di rame che vendono anche le farmacie e che sono usate per curare i dolori. Questi anelli aperti risuonano ad una certa frequenza intorno ai 70 cm di lunghezza d’onda ( guarda caso che una lunghezza analoga era propria della combinazione della radiazione radiestesica dell’individuo con quella dell’oggetto ricercato trovata da Raffaele Stiattesi che troviamo in queste biografie) e si trovano reclamizzati come curative in forma di cinture ecc. Addirittura sembra gli abbia sperimentati intorno alle piante di geranio curandone certe malattie proprie di questa pianta.
Secondo l’archeologo Pincherle, Bardeloni morì prematuramente e le sue carte furono spedite in America su di una nave che affondò. Dunque rimane il mistero. Noto però un’analogia con il destino di altri scienziati che ad un certo punto credono di aver capito tutto ed iniziano un percorso esoterico. Vediamo Raffaele Stiattesi che a un cero punto fu ignorato dal mondo scientifico ed anche un noto divulgatore della scienza della radio, Domenico Ravalico, che in vecchiaia ha pubblicato un lavoro del genere creazionistico che direi esoterico e che viene letto su “Radio Maria”.
principio dell'epuratore
rinforzo al carborundum
rivelatore Bardeloni, notare il magnete di rinforzo per la valvola
Brevetti Bardeloni in USA, vedi www.pdf2.org
copia del brevetto per un telefono ad un filo solo senza ritorno a terra per aerostati
copia del brevetto dell'inserzione del rinforzo al carborundum (vedi Epuratore Bardeloni)
Ad un certo punto ho trovato su una pubblicazione di carattere esoterico di Adriano Borghini, che Bardeloni riceveva, tramite radiogoniometro, la radiazione spirituale dell’uomo che variava con l’età e si spostava verso una direzione del cielo alla sua morte, a differenza di quello del gattino del Bardeloni che si spense totalmente con la morte. Oltre a questo studiò le spirali di Lakhowschy, che noi ora ritroviamo in quei braccialetti di rame che vendono anche le farmacie e che sono usate per curare i dolori. Questi anelli aperti risuonano ad una certa frequenza intorno ai 70 cm di lunghezza d’onda ( guarda caso che una lunghezza analoga era propria della combinazione della radiazione radiestesica dell’individuo con quella dell’oggetto ricercato trovata da Raffaele Stiattesi che troviamo in queste biografie) e si trovano reclamizzati come curative in forma di cinture ecc. Addirittura sembra gli abbia sperimentati intorno alle piante di geranio curandone certe malattie proprie di questa pianta. B
Lakhowscky realizzò l’oscillatore doppio che emetteva frequenze tali su varie gamme che si ipotizzava , usate con opportune antenne risonanti, potessero curare persino il cancro. Pio XII fu curato anche con queste speciali antenne fissate al letto.
Bardeloni invece iniziò le sue esperienze avendo notato che in uno scritto l’inchiostro emetteva particolari onde che erano diverse da quelle dell’inchiostro del calamaio e dipendevano dall’individuo che scriveva. Nel 1927 col suo metodo riuscì a determinare la iniziale sopravvivenza di un giornalista che era rimasto nello spezzone disperso del dirigibile Italia ed, il giorno dopo, la sua morte.
Secondo l’archeologo Pincherle, Bardeloni morì prematuramente e le sue carte furono spedite in America su di una nave che affondò. Dunque rimane il mistero. Noto però un’analogia con il destino di altri scienziati che ad un certo punto credono di aver capito tutto ed iniziano un percorso esoterico. Vediamo Raffaele Stiattesi che a un cero punto fu ignorato dal mondo scientifico ed anche un noto divulgatore della scienza della radio, Domenico Ravalico, che in vecchiaia ha pubblicato un lavoro del genere creazionistico che direi esoterico e che viene letto su “Radio Maria”.
In una sua conferenza il famoso radioamatore ferrarese
Leonello Boni narrò che intorno al 1926 aveva collaborato con Bardeloni per
certe ricerche. Bardeloni con un radiogoniometro(!) ricercava le frequenze
emesse da vari inchiostri. Si accorse che, mentre la boccetta di inchiostro
emetteva una sola onda, ne radiava due quando qualcuno lo aveva usato per
scrivere. Prosegue con esperienze narrate da Adriano Borghini sul Web, già
accennate all'inizio del testo.