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Un Marconi fiorentino?(  gli asterischi sono le correzioni principali al testo precedente)

"Quello che ricordo e' che la lettura del capitano Bonomo lascio' a me un impressione dolcissima ,che l'anima dell'autore deve corrispondere veramente al suo nome".Cosi' si esprime Luigi Stefanoni dopo la lettura della pubblicazione del Capitano di corvetta Quintino Bonomo"Esperienze eseguite nell'alto Tirreno dal 1 settembre 1900 al 18 maggio 1901."Cosi' e' sembrato anche a me, animo sincero che si e' fatto scappare cose che probabilmente non avrebbe dovuto dire.Leggendo lui,come del resto leggendo il tenente del genio Della Riccia,troviamo uomini pratici e sinceri che si sono espressi in modo piuttosto diverso da tutti gli altri orchestrati biografi di Marconi,con in testa Solari,che malgrado tutto si lascia anche lui scappare che sulla Regia Nave Carlo Alberto non c'era un tasto telegrafi                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                o ed aveva fornito al Bonomo il suo apparato ricevitore"primitivo"(quello senza nemmeno il jigger che aveva realizzato nel 1898),non certo quello che aveva sperimentato a Vimeraux e poi, di sistema sintonico,nemmeno parlarne!."Soltanto nel Luglio scorso***(1901) il Marconi ci fece conoscere le sue importantissime esperienze..."....."era nostra intenzione di esaurire completamente gli studi sugli apparati Marconi,prima di sperimentare i metodi proposti da Popoff e dal Tommasina...."I tubetti (coherer) costruiti dall'arsenale delle torpedini,al quale Marconi aveva dimostrato la costruzione del suo coherer,meravigliosamente descritta dal Della Riccia non soddisfacevano il nostro Capitano che cede al desiderio espresso dal semaforista Castelli,di provare il suo.Il Castelli,che in seguito cerca di ritrarsi dagli onori dovuti,morira' poco dopo di febbre gialla in Cina.Il tubetto del Castelli funziona bene e,non essendo possibile collegarlo al telegrafo, viene unito al telefono.Si dice che Bonomo fu il primo ad usare il telefono per la ricezione radiotelegrafica e che Marconi l'abbia usato senza conoscere l'esperienza di Bonomo.A me risultano esperienze precedenti di ascolto tramite telefono ed un normale tubetto a limatura.Nel frattempo Luigi Pasqualini idea coesori smontabili.Ma veniamo a noi:"... le disposizioni empiriche adottate dal Prof.Bazzi di Firenze per il filo di aereo della stazione trasmettente,avrebbero potuto apportare un sensibile aumento nella distanza se si avessero avuti i mezzi ed il tempo per esperimentarle.".Bonomo aveva raggiunto i 200 chilometri quando Marconi ne aveva superati i 300."... troviamo molteplici proposte di tubetti di tipo diversi,come quelle del Prof.Bazzi,dell'Axel Orling,anticoherers,etc.  .....degna di nota e',a questo proposito,la decoherizzazione ideata dal Bazzi per il suo ricevitore,nel quale l'urto del martelletto e' provocato dalla macchina Morse dopo che ha funzionato per il passaggio di un onda:il martelletto poi,nel battere,mette in corto la pila del relais.I segnali vengono trasmessi per punti,ma con grandissima chiarezza;ammesso l'uso di questo sistema,converrebbe l'alfabeto Marantonio che e' formato solamente di punti.......Prima di lasciare l'argomento della forma dei fili aerei e' necessario ricordare le interessanti ed originali esperienze del Prof Bazzi dell'Istituto Tecnico di Firenze le quali,se fossero state maggiormente studiate dall'autore e se noi avessimo potuto sperimentarle,ci avrebbero forse avviati verso i radiatori adottati da Marconi.....Il Marconi nella sua conferenza (****15 Maggio 1901)non ha tenuto conto delle esperienze del Bazzi(forse perche' non ne avra' avuta cognizione),ma queste,per cio' che concerne gli apparecchi trasmettenti,concordano abbastanza con le disposizioni generali ultime adottate dal Marconi per i suoi radiatori.Sembra pero' che il Bazzi non siasi reso scientificamente conto dei risultati ottenuti con le disposizioni empiriche da lui adottate,ragione per cui non riusci' ad illustrare maggiormente i suoi trovati con piu' larghe esperienze,limitandosi invece a delle semplici esperienze di gabinetto......nell'uso pratico degli apparecchi di telegrafia senza fili,si puo'ammettere che ci saremmo forse avviati verso i dispositivi ora usati da Marconi,sia per l'aumento di distanza che per l'accordo(sintonia),se avessimo avuto i mezzi per sperimentare largamente tanto il sistema Slaby che le disposizioni empiriche del Bazzi."

 

Eugenio Bazzi

Eugenio Bazzi nato a Dicomano il 17 novembre 1854 da Paolo,idolo dei cittadini ed avvocato e Giuseppina del Vivo(celebri vetrerie) si diplomo' a Firenze presso l'Istituto Tecnico fiorentino nell'anno 1872-73 in meccanica e costruzioni.Dopo essere stato assistente del Felici all'Ateneo di Pisa,prese l'abilitazione all'insegnamento alla fisica alla scuola Normale,ma per amore del suo Mugello rifiuto' la cattedra a Catania e sostitui'Bartoli, che invece ando' a Catania, nella direzione del gabinetto di fisica dell'Istituto Tecnico fiorentino dal 1988 al 1921 e fu anche vicepreside dell'Istituto.Ragazzo padre ebbe una figlia chiamata Ida,ma Carmela all'anagrafe 1884-1956 ,frutto di qualche felice momento con certa Italia Lenzi,***nata a Castelnuovo di Garfagnana nel 1855,e morta a Firenze nel 1929,nubile, che non sposo' ma abitava con lui e la figlia,poi i nipotini, in via Ricasoli 24.***.I parenti si riferivano a lui come il "signorino".La versione della sua morte che si dice sia stata improvvisa mentre si recava ad insegnare od all 'Istituto Tecnico od all'Istituto femminile di Santissima Annunziata al Poggio imperiale,contrasta dall' obituario  che parla di breve malattia ***e col fatto che nei registri dell'Istituto femminile non risulta il suo nome.Sua sorella maggiore era rimasta a Dicomano,l'altra era suora a Rimini.Inoltre aveva un fratello. Il figlio di Ida,Enzo,(1922)***tutt'ora gestore di un negozio di musica a Firenze aveva saputo dalla madre:"Nei primi del secolo un giovane fisico veniva a prendere mio nonno nell'abitazione di Firenze in via Ricasoli 24 ove sono nato e col mezzo piu' veloce di allora,una carrozza,si recavano al Campo di Marte,che si presentava come una grande albereta.Qui,per sperimentare studi elettronici di notevole precussione atti a tentare la trasmissione dei suoni a notevole distanza"senza fili".Mio nonno nel frattempo era in contatto con una grande industria tedesca per l'utilizzazione dei suoi studi,mentre il giovane fisico per la stessa cosa era in contatto con un omonima industria inglese.Scoppio' la grande guerra e tutti sanno come fini',come pure oggi tutti conoscono chi e' l'inventore del "telegrafo senza fili".Salvo piccole e grandi inesattezze di date e ruoli,il concetto e' espresso.A testimonianza di quanto detto esisteva una fitta corrispondenza in tedesco con una casa germanica che e' stata gettata via insieme ad un fonendoscopio ed altri reperti al trasferimento della famiglia da via Ricasoli ad altra abitazione.Di Bazzi non parla nemmeno l'opera bibliogafica del Poggendorf,la sua bibliografia e' sparpagliata qua' e la in varie opere,vedi appendice.Di biografia nemmeno parlarne salvo una breve ed non aggiornata nota nel De Gubernatis del 1905;non appare nemmeno sul Cajori che fa una vasta biografia su scienziati italiani di quell'epoca,anche minori.All'Istituto Tecnico Fiorentino,ora Salvemini c'e' poco,troppo poco."l'alluvione del 66 ha colpito poco il Salvemini,ma ha colpito bene.".Incuria ed alluvione sono le caratteristiche di Firenze.Ma qualcosa verra'pur fuori,**se non altro almeno la sua caricatura che era stata ritratta nella rivista della scuola ,allora istituto Tecnico Galilei.****. Brevetto',insieme al medico Aurelio Bianchi il Fonendoscopio,nuovo apparecchio per l'ascolto del suono attraverso i corpi, che serviva a distinguere i rumori dei polmoni da quelli del cuore ed era come un sensibilissimo stetoscopio che poi fu usato anche per la percezione dei rumori sotterranei,acqua sorgiva o preannuncio di terremoti che erano una caratteristica del Mugello.Studio'la capillarita',la tensione superficiale,fece diverse applicazioni per l'agricoltura,pompe,disposizioni contro la grandine (nell'esperimentare certe polveri esplosive per poco non ci rimetteva la vista)e si dice che quando nel Mugello il vino,tipicamente leggero,si alterava,veniva chiamato per restituirgli le sue caratteristiche:il Bazzi metteva una polverina nel tino e dopo una settimana il vino era a posto.Dagli insegnamenti del fisico Roiti e del matematico Bellacchi trasse la passione per gli studi sull'elettricita' sull'acustica la cinematica ed il calore."....****in un.esperienza semplicissima,precorrendo il cinematografo,riduce un esperienza ad una lezione che si ripete ormai in tutte le scuole(frazionamento di un getto d'acqua per capillarita').....era sua natura controllare le esperienze altrui,non curandosi di pubblicare le proprie.In questo controllo scopriva sempre qualcosa di nuovo e questo qualcosa di nuovo egli teneva sempre cosi' gelosamente costudito,che ancor oggi non sappiamo bene come siano fatte le pile che col nome di Bazzi varcarono anche le frontiere d'Italia e come sia fatto il coherer del suo aforagrafo battezzando con tal nome il telegrafo senza fili di cui fu un precursore.E se in lui fosse stata natura di prepotente o di speculatore,forse poteva a fianco del Marconi aver marciato verso la medesima gioia rinnegata a se stesso......Ripete' con metodo diverso le esperienze di Hertz quando ancora non erano note le esperienze di Marconi....le prime prove si compivano sul lungo tavolo delle esperienze,ma poco dopo non basto' piu' nemmeno la distanza del suo laboratorio ed andava a compiere                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                to sulla Rivista Scientifico Industriale,10 agosto 1900 intitolato:Esperienze e disposizioni per la telegrafia senza fili.

"Fino dal 1888 ripetendo l'esperienza di Calzecchi,sulla conduttivita' che assumono le polveri metalliche per effetto di azioni elettriche avevo notato delle particolarita' che potevano servire a rendere piu' sensibile e piu' semplice la disposizione adottata dal Calzecchi medesimo.....le polveri sensibili,per analogia con le fiamme di Tyndall,sentono l'apertura del circuito di un elettrocalamita a qualche metro di distanza.....Mentre cercava di togliere a quelle polveri sensibili quella capricciosita' caratteristica che le distingue,fui preceduto nella pubblicazione delle mie osservazioni da quelle di Lodge,Branly e da Le Royer e Berchem.Tuttavia questi studi mi permisero poco dopo che Marconi ebbe dimostrato che le oscillazioni hertzeniane possono influenzare la polvere sensibile,o coherer anche a parecchi chilometri,di riunire delle disposizioni diverse da quelle del Marconi Medesimo e costruire un telegrafo senza fili,che nel 1897 brevettai col nome di aforotelegrafo"  (senza portatore lontano scrivo).."e per brevita' aforagrafo o aforo,a cui in seguito portai nuove aggiunte,ma che per esigenze di privative non potei ancora pubblicare.Pero',atteso il crescente interesse di questo ramo di telegrafia credo utile di riportare intanto sommariamente cio' che di originale ed utile credo possa trovarsi nelle mie disposizioni ed esperienze."

Effettivamente a fine ottocento il comportamento delle limature metalliche sorprese talmente i fisici che,armati di lima e di sega,ridussero a limatura quanto avevano sottomano.Soffrendo di freddo ai piedi non si allontanavano dai laboratori a differenza di Marconi che con la sua abilita' e dinamica li prese tutti di infilata.Pensate che ancora quando Marconi aveva con i suoi segnali gia' varcato l'oceano,Malagoli ancora fotografava le scintille nella limatura all'atto della coesione e Tommasina impiccava con una specie di piccola forca,le catene di limatura che si formavano con la coesione.Poi Marconi soffio' sulla limatura(piu' esattamente realizzo' il detector magnetico) ed il divertimento fini'.Torniamo a Bazzi:"Coherer.-Qualunque serie di due o piu' conduttori posti a contatto,piu' o meno perfettamente,in un mezzo isolante qualunque,con gli estremi a piccola differenza di potenziale,presenta una pressione critica al di sotto della quale non conduce,ma puo' assumere conduttivita' elettrica per effetto di oscillazioni hertzeniane.

Questa pressione critica puo' essere grandissima,come si riscontra in una serie di pallini di piombo a superficie ossidata,...mentre conducono quando vicino ad essi si scarica una bottiglia di Leida;o estremamente piccola come si riscontra con l'argento puro....La pressione critica,e' in generale tanto minore quanto piu' grande e' la forza elettromotrice a cui e' sottoposta la serie." Per sperimentare le limature ne versava in un tubetto nel quale erano inseriti gli elettrodi,fino a che fosse vicino alla pressione critica.A quel punto apriva il circuito di un elettrocalamita ,l'avvolgimento della quale proseguiva con un filo(****oscillatore)lungo 60-70 cm.."..L'apertura del circuito si fara' alla base di detto oscillatore in modo pero'che esso rimanga sempre in comunicazione immediata con l'estremo della spirale.....Una forma elegante per illustrare la proprieta' delle oscillazioni elettriche e' la seguente:un tratto di catenella di ottone,quale si trova in commercio,lunga 20- 25 cm.e' inserita nel circuito di un elemento voltaico e di un galvanometro,ed e' tenuta sospesa a catenaria.Allontanando gli estremi della catenaria,la tensione della catena cresce:raggiunta all'incirca la tensione critica la catena funziona da coherer.Per scoerizzarla basta sollevare appena la catena nel suo punto piu' basso od avvicinarne gli estremi." Koch piu' tardi utilizzo' una catena di ferro molto lunga che faceva contemporaneamente da antenna e da coherer."......La disposizione che mi ha sempre dato i risultati migliori e che adotto per il mio aforografo e' quella del coherer a fiocco magnetico.Due aghi d'acciaio non temperato,magnetizzati debolmente,sono posti a seguito l'uno dell'altro con l'estremita' a circa 1/2 mm.di distanza.Avvicinando a queste della polvere di cobalto limata almeno qualche ora prima e passata a velo,si forma subito tra i due poli un fiocco magnetico che vi rimane aderente.Regolando la distanza tra i due poli,o l'intensita' del campo con la calamita vicino ad uno dei due aghi,il fiocco funziona subito da coherer sensibilissimo.....urtandone uno con un colpo di un asticina....il fiocco si scoerizza.Un piccolo martellino a tremulo che appoggi sull'ago urtato,col suo tintinnio susseguente aumenta la sensibilita' del fiocco.....Il fiocco funziona egualmente bene anche se si trova immerso in una goccia di liquido isolante,per esempio olio di vasellina;come pure se i grani di limatura sono stati verniciati impercettibilmente con sostanze isolanti,paraffina,antracene,ecc..Ramando,platinando,o argentando la limatura di cobalto si hanno coherer di specie diverse.Quello al cobalto argentato conduce sempre anche dopo essere stato all'aria per un anno,se pero' si tiene qualche giorno in un ambiente ozonizzato come per es. la custodia di una macchina di Holtz che venga eccitata di quando in quando,allora il cobalto argentato presenta grande squisitezza ed e' da preferire al cobalto semplice.....I coherer a limatura di ferro non mi hanno dato buoni risultati pratici........Giovera'ricordare che i coherer a ponte di limatura di ferro stabilito tra due aghi magnetici posti a 2 mm.di distanza entro un tubo di vetro di Le Royer e Berchem,venivano scoerizzati staccando la limatura dagli aghi,e ripristinati col farvela aderire di nuovo.....La coherizzazione potrebbe essere semplicemente effetto della polarizzazione elettrica indotta dalle oscillazioni hertzeniane solla limatura stessa,equivalente per gli effetti meccanici ad una polarizzazione magnetica.......

Azione di un condensatore.-Gli effetti delle oscillazioni elettrche sopra un coherer sono aumentati notevolmente quando in parallelo al coherer si ponga in derivazione un condensatore di quelli dei piccoli rocchetti di Rhumkorff(Bazzi intende di circa1/2microfatad),in modo che i punti di derivazione costituiscano due nodi della nota disposizione di Lecher.....

Scoerizzazione automatica.Nel mio aforografo la scoerizzazione si ha automaticamente col processo seguente,che puo' sempre applicarsi ad altri apparecchi consimili.-Quando l'onda hertzeniana ha reso conduttore il coherer si chiude il circuito del relais e conseguentemente viene posto in azione l'apparecchio Morse.Questo fa battere un martellino metallico contro uno dei due aghi nel modo sopraccennato per soerizzare il fiocco,e porre in corto circuito la pila del relais.....L'apparecchio morse segna direttamente i punti.Le linee sono rappresentate da tre punti successivi."Ancora nel 1902 non si era soddisfatti della velocita' di trasmissione telegrafica del sistema Marconi che era inferiore alle 5 parole per minuto a differenza della telegrafia ordinaria che ne consentiva un trentina,ed era uno degli impedimenti a decollare.Capeder e Telesca idearono un coherer che ad ogni azionamento della macchina telegrafica ruotava e contemporaneamente veniva messo in corto il rele',qualcosa di simile al metodo del Bazzi.

"Risuonatore.Se al risuonatore lineare,o antenna se ne pone un altro vicino e parallelo pure in comunicazione col coherer,gli effetti su questo sono aumentati insignificantemente.Cio' proverebbe che un risuonatore lineare,anche costituito da filo fine assorbe l'energia hertzeniana in una zona assai estesa intorno ad esso.Le oscillazioni del risuonatore possono indurre in un circuito vicino delle oscillazioni indotte che agicono pure sul coherer;ma questo fatto non mi ha dato nessuna disposizione utile per aumentare l'effetto sopra il coherer.Si ha invece un aumento notevole di questo effetto quando il risuonatore si riunisce al coherer per mezzo di un filo lungo circa la meta' dell'antenna e piegato a spirale di 4,o 5 giri.Questo aumento suppongo sia dovuto al fatto che in virtu' dell'autoinduzione di questa spirale ogni oscillazione venga rinforzata dalla extra-oscillazione che in qualche fase della medesima si sommi con l'oscillazione primaria.

Oscillatore.....con un filo oscillatore di 1 metro ed un risuonatore pure di un metro,il mio coherer puo' sentire la semplice apertura di un elettrocalamita ordinaria con un elemento Leclanche' alla distanza variabile da 2 a 5 metri.....Se la scintilla avviene nell'olio di vasellina l'effetto sul cohere                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                ettrocalamita.....se all'altro estremo del circuito che si stacca dalla base del circuito oscillatore ,si aumenta la capacita',l'effetto della scintilla di apertura e' aumentato.Se si unisce un filo della stessa lunghezza.....l'effetto e' molto aumentato quando i due fili sono uno sul prolungamento dell'altro ed in senso opposto;..invece nullo quando i due oscillatori sono paralleli,vicini;cioe' si ha l'interferenza delle due oscillazioni.Ma se in questa posizione uno dei due fili si accorcia in modo che rimanga i 3/4o i 2/3 o il 1/2 circa dell'altro;l'effetto sul coherer e' di nuovo maggiore e tanto piu' quanto sono vicini i fili.....deve essere un fenomeno analogo ai battimenti sonori....Guidato da questi fatti,inviluppai alla base il filo oscillatore della spirale di un elettrocalamita,lungo circa 1 m.e di 3 mm. di diametro,con una canna di ottone di circa 45 mm. di lunghezza di circa 7mm. di diametro esterno isolata dal filo con una cannuccia di vetro;aggiunsi alla canna di ottone un filo di rame di circa 20 cm.di lunghezza terminato con una lastra metallica di circa 2 dm.quadri ed ebbi il sorprendente risultato,di agire sul coherer con una sola interruzione del circuito della elettrocalamita,fra la base della canna e la base del filo con un solo elemento voltaico alla distanza di 25 metri invece che 3,5 m.senza questa disposizione......Per applicare questa disposizione nella telegrafia senza fili aggiungo all'antenna ordinaria una seconda antenna lunga circa i 2/3 della prima situata parallela e piu' vicino possibile alla prima.Le due antenne devano essere ben isolate l'una dall'altra e in modo che non si abbiano scariche per effluvi fra di loro.A secondo della tenzione del rocchetto la distanza puo' variare dai 5 ai 15 cm..La scintilla oscillatrice nell'olio di vasellina e' fatta scoccare fra due palline situate alla base delle due antenne.L'antenna piu' corta e' in comunicazione diretta con un polo del rocchetto;l'altro polo porta la scarica sull'antenna principale a circa 20 o 25 cm.di distanza dalla base attraverso una serie di palline situate a 1 o 2 mm.di distanza ,in numero variabile a piacere da 2 a 5 o 6 e separate da dischi di feltro in lana.In tal modo la scarica del rocchetto assume facilmente quella forma di scarica a mazzetti che e' la piu' efficace.Talvolta giova aggiungere alla base dell'antenna minore una capacita' compensatrice con un filo terminato in lamena metallica."

In queste disposizioni notiamo l'assenza di un collegamento diretto a terra,e lo scaricatore a scintilla frazionata del tipo ad urto che fu usato in seguito dalla Telefunken.Anche il collegamento verso terra non fu praticato dai sistemi tedeschi cio' che conferma i contatti che Bazzi aveva con la Germania.E queste disposizioni parrebbero precedenti a tali sistemi che potrebbero aver usato le sue idee.Se fosse davvero cosi'l'idee di Bazzi sarebbero state determinanti nello sviluppo della Radiotelegrafia.

"...Relais.Il mio relais e' costituito da un elettrocalamita a ferro di cavallo,fra le cui espansioni polari trovasi l'estremita' di un ancora di acciaio rettilinea magnetizzata,disposta secondo l'asse di simmetria della elettrocalamita.Quest'ancora e' fissata ad un estremo con una molla pieghevolissima,e dall'altro estremo,che trovasi tra le due espansioni polari,si trova tenuta a posto da un filo tenuto teso fortemente nella direzione del prolungamento dell'ancora stessa.Spostando con una vite micrometrica il punto di attacco del filo,si porta l'ancora a contatto microfonico di una punta di platino col quale si deve chiudere il circuito dell'apparato Morse.....Questo relais funziona con 1/4 di milliamper ed e' rapidissimo benche' l'ancora abbia una certa massa.La sua sensibilita' e prontezza sono dovute al fatto che per la tenzione del filo,la forza che regola l'ancora cresce circa come i cubi degli spostamenti,mentre nei relais comuni e' proporzionale alla prima potenza degli spostamenti medesimi.Sui punti di chiusura del circuito dell'apparato Morse pongo in derivazione una resistenza senza autoinduzione(bastano due o tre elementi elettrolitici a piombo)perche' il contatto microfonico non si chiuda da se per sffetto delle oscillazioni elettriche che vi si produrrebbero:e uno dei due punti e' posto in comunicazione diretta col coherer,perche appena incomincia a chiudersi il circuito si scoerizzi completamente il fiocco,e la corrente del relai acquisti rapidamente il suo valore normale.

                            Prof.Eugenio Bazzi          "

Notiamo gli elementi elettrolitici ai quali ci si riferisce anche come voltametri,pile di polarizzazione,alveoli ,tubetti d'acqua.Normalmente gli elettrodi erano in platino e l'acqua acidulata.Alla presenza di corrente continua all'inizio conducono,poi si forma un sottilissimo strato di bollicine che lo polarizza ed impedisce la conduzione.Qualunque extra tenzione sfonda lo strato di bollicine ed entra in corto.Il sottile strato isolante ne fa un condensatore,il primo elettrolitico, e con la funzione di condensatore,resistenza e scaricatore ne fa un ottimo spengiscintille per i contatti.

Se cerchiamo di far combaciare queste note con le affermazioni di Bonomo  sembra che quest'ultimo sopravaluti le disposizioni di Bazzi *** :Bonomo doveva avere certamente avere saputo di piu' del sistema Bazzi.Da chi?.Non dalle riviste e pubblicazioni dell'epoca che,con fatica notevole, credo di aver spulciato tutte.Tra il 1897 ed il 1901 ho reperito ben 73 articoli e pubblicazioni in lingua italiana escludendo le meno consistenti.Il mio sospetto e' che Bonomo ne sia venuto a conoscenza tramite Luigi Pasqualini che scriveva poco ma parlava molto.Pasqualini aveva assistito alle prime prove di Marconi a La Spezia quando lavorava alle officine di S.Bartolomeo,era stato assistente di Roiti nel laboratorio di Fisica dell'allora Universita' fiorentina in via Capponi,due passi da quello di Bazzi.Infine era approdato alle Officine Galileo di Firenze.Andrebbero solo verificate le date.Le mie ricerche non sono ancora finite!.****In ogni modo in una rilettura della conferenza tenuta da Marconi alla Societa' delle Arti di Londra nel Maggio 1901,citata da Bonomo,si nota l'identita' delle due antenne proposte da Marconi con quelle di Bazzi.Marconi non riusciva ad aumentare la capacita' dell'antenna senza aumentare la radiazione dell'antenna stessa e di conseguenza lo smorzamento:"..il metodo di eliminare la difficolta' fu scoperto adottando la disposizione mostrata.Ivi abbiamo un radiatore verticale collocato presso un conduttore posto a terra,l'effetto del conduttore adiacente essendo di aumentare la capacita' del filo radiatore verticale senza aumentare in nessun modo il suo potere radiante;non fu cosi' difficile di ottenere risultati sintonici.Sul principio del 900 ottenni risultati buonissimi in una disposizione nella quale i conduttori irradianti e risonatore assumono una forma d'un cilindro,entro la quale e' collocato il conduttore comunicante con la terra...perche'  le radiazioni dei due conduttori non si neutralizzino l'un l'altra nei primi esperimenti cio' era ottenuto semplicemente coll'usare un conduttore collegato con la terra piu' breve di quello irradiante e risuonante."In seguito il problema fu risolto con l'uso del Jigger che disaccoppiava un circuito a sintonia acuta da quello dell'antenna troppo smorzato.

La morte di Bazzi.

Bazzi mori' a 67 anni.Gli ultimi suoi anni erano stati segnati da tanti tragici fatti e la sua salute ed il morale minati.La grande guerra,sfacelo che malgrado i grandi lutti non risolse niente,preparo' solo alla seconda guerra;il disastroso terremoto nel Mugello*** del 1919;la prematura morte del nipotino tanto adorato(1921);le difficolta' dovute alle varie infelici riforme scolastiche;l'imbarbarimento della scienza,voglio dire che leggendo le riviste scientifiche a cavallo del novecento,non possiamo che ammirarle.Nel 1921,che ho spulciato alla ricerca di notizie siulla morte del nostro eroe,invano,gli argomenti sono inariditi e le riviste ridotte in volume ed in veste.Il l'elegante Liberty aveva lasciato posto all'incipiente movimento futurista.Leggendo le gazzette ufficiali del regno intorno al 1897,alla ricerca dei brevetti del Bazzi,se pur ho trovato le solite notizie di alluvioni in Cina e disastri in India,ho pur trovato i resoconti delle feste di corte,ben particolareggiati ed interessanti.Se a qualcuno interessa si puo' anche trovare la produzione annuale della raccolta di castagne.Nella cronaca della nazione di Firenze del 21,insieme all'obituario di Bazzi si trovano ,nella stessa forma di oggi gli avvenimenti all'ordine del giorno:avevano pestato le mani a Giovanni Berta,figlio di pes