castelli
Paolo Castelli, da "l'Elettricista 3/2005
L'annuncio della morte del semaforista della nostra Marina Militare, Paolo Castelli ci ha fatto correre alla mente una lettera che ci diresse nel 1902 quando ci rivolgemmo a lui per sapere qualcosa circa l'invenzione del suo coherer a goccia di mercurio: " io non posso dire nulla, ci scriveva l'oscuro marinaio, e, per carità, non si occupino della mia persona, perchè ne avrei del male."
Egli ora è morto e la malignità umana, o povero marinaro, non ti può più ferire come riuscì ad impaurirti quando registrammo per la prima volta il tuo nome su queste colonne.
Paolo Castelli, caporale semaforista nella R.Marina Italiana, era addetto agli esperimenti di telegrafia senza filo eseguiti a Livorno sotto la direzione del capitano Bonomo. I risultati esperimentali della campagna radiotelegrafica iniziati dalla Marina Militare erano riusciti alquanto scarsi, quando, per merito del Castelli, il ciclo di quegli esperimenti i chiuse molto onorevolmente per il personale della nostra Marina. Riportiamo quanto scrisse il capitano Bonomo al Ministero della Marina "......i tubetti ideati dal Castelli ad elettrodi di ferro o carbone con una goccia di mercurio, oltre a presentare una estrema sensibilità si decoherizzavano automaticamente."
Questo rapporto del capitano è il massimo elogio che si poteva fare e noi l'abbiamo voluto trascrivere nel nostro giornale in occasione della sua morte, appunto perchè, per vivere in pace,egli dovette dimenticare di avere ideato questo apparecchio.
Non indaghiamo se il tubetto Castelli sia stato in seguito usato o meno negli impianti radiotelegrafici (subito dopo Marconi realizzò il detector magnetico, che segnò la fine dei coherers, Ndr.). Certo è che nel 1901 gli inventori tanto si affaticarono attorno a questo coherer che perfino Guglielmo Marconi, senza conoscere naturalmente l'invenzione del Castelli, domandò a Londra il 10 settembre 1901 la privativa industriale N. 18015,di un tubetto identico a quello inventato dall'oscuro marinaro, di cui oggi registriamo e rimpiangiamo la morte immatura.
Paolo Castelli è morto giovane per un morbo inesorabile che aveva contratto in Cina: la sua fine è pietosa quanto la sua esistenza, muore vittima del proprio dovere di militare, come vittima del suo genio fu l'anima sua in vita.
Il coherer citato fu occasione di una brutta Polemica tra Solari, che ne vantava l'invenzione, e varie testate di stampa. Finì con una brutta figura per Solari . Si risolse di chiamarlo "coherer della Regia Marina". In ogni modo il Marconi ebbe la modestia di brevettarlo come dispositivo a lui presentato dal Solari della Regia Marina. Ottima idea perchè fu proprio con quel cohere che ricevette il primo segnale attraverso l'Atlantico.
Pure Simion fu poco garbato con lui quando nella pubblicazione "il contributo della Regia Marina ecc " del 1927, afferma di supporre che Castelli gli avesse frugato nel cassetto dove teneva delle pubblicazioni del Moncel e del Tissot che avevano fatto ricerche con coherer al mercurio.
Rimando ad altri miei scritti la spiegazione di quanto la disposizione con questo coherer ed ascolto telefonico fosse più semplice di quella originale di Marconi.