Critiche ed insuccessi

Queste mie ricerche potrebbero far apparire un mio parere negativo sull'opera di Marconi. Non è certo così, anzi il superare tutte le difficoltà e le critiche che sto per riferire, dimostrano la sua grandezza più di tutte le patetiche pubblicazioni intorno a Lui. Ho spogliato accuratamente le principali riviste di elettricità dal 1896 al 1922 e qui sto citando quasi esclusivamente dalla rivista L'Elettricità rivista favorevole a Marconi (!) ed alla quale fu abbonato il giovane Marconi stesso che aveva anche acquistato un rocchetto di Ruhmorff tramite gli annunci riportati. Prima della sua celebre invenzione il giovane aveva concorso per la progettazione di una pila, lanciata proprio dall'Elettricità. Un'altra rivista diffusa era "l'Elettricista" , titolo che è molto simile al precedente e che, però, non era , almeno nel primo periodo, favorevole a Marconi. 

Traggo dall'Elettricita',rivista peraltro vicina al Marconi e favorevole alla radiotelegrafia e che trattava di "cavisti"i contrari, tutta la parte in cui si formulano dubbi o problemi sopravvenuti in queste esperienze,che, se pur accennati dalle pubblicazioni posteriori su questa disciplina, si era preferito per ragioni di idee o di politica trascurare in favore dei successi. Questo non vuol andare a disonore di chi tanto si dette da fare, ma, anzi, ad onore perche' fa vedere le difficolta' e le critiche che si sono dovute superare.

                                                                      1896

L'Elettricita' anno 1986, pag. 830:

    Dai giornali inglesi rileviamo con molta soddisfazione che il Sig Marconi, un giovane elettricista bolognese, con l'assistenza del sig. Preece ha con ottimi risultati eseguito degli esperimenti sulla telegrafia senza fili ... Tale problema importantissimo era gia' stato studiato da chiari scienziati fra i quali l'Edison ma tutti avevano ottenuto risultati insufficienti a rendere pratica la soluzione. Il sig. Marconi, scegliendo una via del tutto diversa da quelle finora eseguite e'riuscito in modo tale che a dirsi del sig. Preece ed altri tecnici il problema puo' dirsi ormai risolto.

 

 pero' dopo i confetti vengono i difetti!

   

pag 355  6 giugno 1897

Lungo articolo sull'intervista  al prof Augusto Righi dal "Resto del Carlino"

...il giovane Marconi non e'mio allievo e me ne duole....questo apparecchio, basato su antiche osservazioni del de Moncel ed in seguito ad un altro fisico francese, il Branly, e' invenzione del Lodge...La proposta del Marconi potra' avere un avvenire?: Righi: lo credo o meglio lo spero......perche' lei non usa un sistema analogo per i suoi esperimenti?  Righi: i miei risuonatori sono gia' sensibili oltre il bisogno.....potrebbe il nemico influenzare perfidamente il ricevitore e far nascere errori (come ora col taglio dei fili) ? Righi: certo, ma l'ingegnosita'del Marconi potra' superare anche questo inconveniente.

 

 

 pag. 446,

 tratto dalla Tribuna

 Marconi dichiaro'che Vincenzo Rosa di Livorno fu il suo unico insegnante di fisica e che non e'possibile che le onde elettriche abbiano il potere di accendere le polveri della nave nemica.

Marconi ripete le sue esperienze al Quirinale prima di partire per La Spezia. Ha regalato al governo italiano il brevetto della sua scoperta, per tutti gli usi, civili o militari

 

                                                                          1897
pag. 543

 Una critica pessimistica alla telegrafia Marconi.

 Il Dott. Dessau nella rivista Umschau, nega che possa sostituire il sistema attuale; servira' soltanto per le navi viaggianti.

 

pag. 720

 Il capo degli Spiritisti Scientifici Carlo Duprel di Monaco invita ad inventare un centro di attrazione e repulsione di onde telepatiche che supereranno in distanza e velocita' quelle di Marconi. Le onde elettriche di cui si serve il Marconi non potranno mai competere negli effetti a lunga distanza con le ondulazioni dei pensieri radiate del cervello, sinche' trovano un altro cervello che le accoglie e le tramuta in pensiero.

 

 

pag. 744 , 1 nov. 1987

In un articolo dell'ing. Jona,dello stabilimento Pirelli, si parla dell'energica difesa che il Marconi fa contro gli attacchi della stampa inglese, specie l'Electrician che parla di "marconismo". Intanto nell' Electrician del 12 nov. 1897 si tratta la storia del Coherer (di Lodge) e delle esperienze di Brown.

 

Traggo invece da "Rivista Scientifica" di Firenze del 1897 l'opinione dell' ing Giorgio Santarelli :"...certo non si puo' credere che dinanzi a questo sistema debbano cedere il posto le trasmissioni telegrafiche a filo metallico perche' sarebbe temerario sperare che con le onde elettromagnetiche si possa giungere alle distanze favolose delle trasmissioni transoceaniche, e nemmeno a centinaia di chilometri....il sistema non puo' che limitarsi ai casi in cui il collegamento con fili e'impossibile..."

  Del resto anche il Della Riccia nella sua relazione sulle esperienze di La Spezia, afferma che per uso militare la segnalazione ottica rimarra' sempre la piu' adatta, salvo in caso di nebbia.

 

                                                                         1898 

pag. 92

 Lodge parla degli svantaggi delle onde hertziane rispetto al comune telegrafo. Descrive alcune esperienze di telegrafia senza fili.

pag. 139

 Branly, protestando contro le asserzioni di Voisenat relative al coherer, nega alle esperienze di Calzecchi ( he, per la nostra solita trascuratezza a nostro riguardo, nel giornale di cui ci occupiamo parrebbe russo, data l'ortografia: Calseschy) che non avevano  l'importanza delle proprie perche' non permettevano affatto di provare l'azione a distanza ( da L'Eclairage Electrique).

 

 pag. 208

 seggiola elettrica educativa per sculacciare le allieve indisciplinate per mezzo di un motore elettrico con apposite spatole.

( non c'entra con l'argomento trattato ma e'piuttosto divertente)

 

pag. 333

Un articolo di fondo dell'Electrician si occupa della telegrafia senza fili per metterne in mostra le condizioni di inferiorita' rispetto agli altri sistemi. Piccolo rendimento e difficolta' a corrispondere con un altra qualunque. Per raccogliere un erg di energia (la decimilionesima parte del watt per secondo) su 9 dm quadrati di piastra annessa ad un ricevitore Marconi occorrerebbe spendere una energia di un Kw per piu' di mezzo minuto se la distanza fosse di 100 miglia e di 156 kilowatt per un secondo se la distanza fosse quella tra Londra e New York. In realta'si suppone che le onde si propaghino sfericamente, ma per esempio, la pece ha la proprieta' di agire sulle onde hertziane come sulla luce e si potrebbe forgiarla  lente, concentrando le onde.

 

pag. 334

Su Electrical World si ritiene inadatta la radiotelegrafia ad uso militare perche' troppe sono le cause che potrebbero perturbarla. Meglio gli altri sistemi ora in uso.

 

pag. 637

Su  Artiglieria e Genio si parla di Sponsilli, napoletano, presunto precursore di Marconi.

 

pag. 767

 Ducretet non riesce a collegare il Pantheon con la Tour Eiffel. Da colpa alla massa metallica della Torre.

 

                                                   1899

 

pagg. 332 e 38

 Branly studia sull'assorbimento delle onde hertziane da parte dei muri e del cemento. Racconta che un coherer ricevitore chiuso ermeticamente in una cassa di rame non si eccita, ma basta allentare qualche vite del coperchio perche' si coherizzi. N.d.A.Marconi aveva fatto esperienze contrastanti in questo senso, perche' in una prima esperienza il coherer era rimasto muto, in una seconda esperienza invece era stato eccitato. Cio' non gli aveva certamente chiarito le idee. Peraltro, non essendo chiaro a taluni se il dispositivo che riceveva l'eccitazione hertziana fosse il coesore, l'antanna o qualche altra cosa, a La Spezia si dispose tutto il complesso ricevitore nella stiva della nave e sotto il livello dell'acqua, e si dimostro' che che era l'antenna il tramite della ricezione.

 

Si parla di fare un collegamento tra la costa calabra e quella sicula entro il 1899.

 

                                                          L'Elettricita'1900

 

i primi  fallimenti

 pag. 48

In Africa fallimento delle prove con apparecchiature Marconi.

 

pag. 175

Marconi respinge l'accusa di aver fornito le apparecchiature di telegrafia senza filo ai Boeri e spiega perche' i suoi apparecchi non diedero subito un buon risultato in Sud Africa. Il 24 Marzo Marconi si reca nel Belgio.

 

pag. 288

  Nella guerra d'Africa Marconi ha inviato 6 apparecchi e 12 tecnici ricevendo dal governo inglese somme favolose.

 

pag. 615

Ferrie'e Semenov tengono una conferenza sul funzionamento del coherer. La conclusione e'che ancora c'e' molto dilettantismo specialmente riguardo alla telegrafia senza fili, argomento nuovo, che tutti possono affrontare senza studi e senza preparazione, ma anche senza risultati.

 

pag. 657, 25 settembre

 Pasqualini fa esperimenti con la R .Marina a Porto Ferraio, Livorno e La Spezia. Gli esperimenti sono tenuti segreti e si seguitera' a tenerli segreti.

 

1 novembre 1900

Si sa che fino ad oggi gli elettricisti hanno considerato la TSF Marconi come una ingegnosa e notevole scoperta, ma priva di utilita' pratica.

 

pag. 698

per ora la Telegrafia senza fili non puo' sostituire la telegrafia ordinaria.

 

pag. 766

 Pare che gli esperimenti tra le coste sicule e calabre non abbiano dato risultati abbastanza soddisfacenti per incoraggiare una applicazione su larga scala, ma le esperienze continuano.

 

                                                                 1901

 3 gennaio  pag. 31

 esperimenti di telegrafia senza fili tra la Sardegna e Carloforte.

 

pag. 173 16 marzo 1901

  I tentativi di TSF fatti per rimediare all'interruzione del cavo Carloforte- Portoscuro sono falliti per deficienza di materiale od altre cause. Non e'stato possibile corrispondere tra le due stazioni.

 

pag. 205

 L'ing. E.P. di Genova il 21 marzo 1901 si lamenta che, mentre si sentono risultati e prodigi realizzati dalla Marconi,in Italia non siamo riusciti a collegare lo stretto di Messina e neanche Carloforte con, Portoscuro. Che si sa degli esperimenti di La Spezia?

 

pag. 226 13 aprile

 Millo della R. Marina discute sui giudizi negativi espressi nel n° 13 della rivista riguardo alla leggerezza con la quale si eseguono gli esperimenti di radiotelegrafia. Gli esperimenti della Marina proseguono ma sono tenuti segreti.

 

pag. 239

 Marconi vince la causa con Dolbear che sosteneva delle priorita' sulla invenzione del telegrafo senza fili.

 

pag. 399  22 giugno.

   Pare che nelle esperienze a Malta della marina inglese si sia ricevuto un messaggio di una nave da guerra italiana ancorata nei pressi di Siracusa. Questa avrebbe superato il limite raggiunto da Marconi . Perche' il nostro Ministro della Marina non lo rende noto?( la notizia proviene da unita' consolari degli SU d'America.)

 

pag. 768:

le nuove esperienze di Marconi a Terranova: "forse riusciro' ma non so nulla!"

 

28 dicembre 1901

Radiotelegrafia il Italia, da Electrical Review del 29 novembre

La rivista afferma che le prime esperienze eseguite per la R. Marina da Pasqualini e Civita siano costate al governo 100.000 lire ed abbiano dato risultati interessanti al sommo grado. Poi, nell'ottobre dell'anno scorso, Pasqualini e Civita si ritirarono ed il comando venne offerto al comandante Pouchain ed al tenente Solari (che recentemente ha proposto di collegare Pekino alla baia di S. Mum con ripetitori Guarini) La rivista segnala gli insuccessi dei collegamenti tra Reggio e Messina, e ricorda l'intercettazione di messaggi da una nave italiana presso la Sicilia e navi inglesi a Malta, a 200 Km. (che sarebbe un record).

Parla del collegamento tra Sardegna e Monte Argentario e alla Maddalena traversando 200 Km di Mare. Questi brillanti risultati sorpassano quelli conseguiti in Francia con l'assistenza del Marconi stesso tra Calvi e Biot. Essi sarebbero dovuti alla perseveranza degli ufficiali di Marina che si occupano di questi servizi, i quali presiedono anche alla costruzione  degli apparecchi.

L'autore della comunicazione all'Electrical Review e'un Ufficiale italiano.

 

                                        1902

 

a pag. 20 ed 83 esperimenti di Marconi sull'Atlantico, si parla anche dell'infelice scelta della lettera "S"

 

pag. 20  12 gennaio 1902

 Le esperienze radiotelegrafiche in Italia di Enrico Millo della R. Marina

     A proposito di un inesplicabile comunicazione comparsa su Electrical Review che pareva scritta od almeno ispirata da un ufficiale della nostra R. Marina, abbiamo nel n° 52 dato un cenno rammaricandoci che esperienze tenute cosi' segrate dal ministero della Marina venissero divulgate da quegli stessi che al segreto erano piu' degli altri vincolati. Riceviamo dal capitano Millo una lettera di rettifica e ne stralciamo una parte.

 Millo tiene profilo basso! Nella Regia Marina si notera' piu'volte che c'e'un alternanza tra procedere in  autonome esperienze ed essere riacchiappati dalla Marconi. Cio' fa supporre interventi periodici di Marconi  o del Governo sulle alte sfere della Marina( nota dell'autore).   

  Roma 2 gennaio 1902

     Non credo che l'autore dell'articolo comparso nell'Electrical Review di Londra sui progressi della radiotelegrafia nella R. Marina italiana sia uno dei nostri ufficiali. Vi sono troppe inesattezze, anzi queste sono tali e tante che travisano addirittura il vero!

Gli esperimanti  eseguiti a Spezia sotto la direzione del Pasqualini non costarono certo 100.000 lire; in ogni modo ebbero termine or sono 3 anni, e dopo di essi non molte navi, ma tre o quattro sole furono munite di apparecchi marconiani, del primo sistema; piu' che altro allo scopo di fare acquistare pratica al personale di bassa forza. Tali apparecchi, sulle navi, non subirono alcuni perfezionamenti importanti, e nello stato in cui  trovansi ora, cioe' senza modifiche, e' opinione di molti che non se ne possa ricavare alcunche' di praticamente utile.

   Indipendentemente da cio', alla fine del 1899 o al principio del '900 furono iniziati degli esperimenti di trasmissione senza fili da alcuni punti dell'Alto Tirreno ( Gorgona, Livorno, Palmaria ) colla speranza di arrivare poi a conseguire il collegamento della piazza marittima di Maddalena al continente italiano, obbiettivo strategico importantissimo pel caso di una guerra. La direzione di tali esperimenti fu affidata al tenente di vascello Simion, poi al capitano di corvetta Bonomo al quale ultimo si devono i brillanti risultati ottenuti con la ricezione telefonica delle trasmissioni e buona parte dei perfezionamenti introdotti negli apparecchi delle stazioni. Al Bonomo successero i tenenti di vascello Pullino e Grassi che con stazioni provvisorie installate a Caprera ed a Monte Argentario riuscirono ad ottenere trasmissioni abbastanza chiare fra l'estuario della Maddalena col continente, dimostrando cosi' la possibilita' di un collegamento di carattere piu' stabile.  Mancava pero' in tutto cio' ogni principio di sintonia fra gli apparecchi ricevente e trasmittente, cio' che in ispece per gli usi militari e' grave difetto. I progressi ottenuti cio' non di meno furono oltremodo importanti, e tali che, portati a conoscenza del Marconi, permisero a questo di servirsi, dopo introdottivi alcuni perfezionamenti, degli apparecchi radiotelefonici modificati dalla nostra Marina, per la trasmissione tra terranova ed Inghilterra come recentemente e' stato annunziato. Tutto cio' non fu reso di pubblica ragione per motivi di indole varia (non escluso quello di vendere la pelle dell'orso...) che da poco tempo in due monografie, compilate in questi ultimi mesi dai signori Bonomo, Pullino e Grassi al riguardo, e fatte litografare recentemente dal nostro Ministero per l'istruzione del personale dipendente tutto e percio' non piu' di carattere riservato. Anche a Spezia tra stazioni nell'interno del golfo qualcosa si fece, ma sempre all'unico scopo di far acquistare pratica al personale, e non con l'idea di stabilire un vero e proprio servizio senza filo. Circa la trasmissione intercettata a Malta, la notizia fu lanciata con quanto fondamento non si sa perche' a quell'epoca nessuna delle nostre navi con apparecchi Marconi trovavasi nei mari di Sicilia: sta invece che dalle nostre stazioni di Palmaria, Gorgona e Livorno fossero interpretate, almeno parzialmente, alcuni comunicazioni scambiate tra le navi della squadra inglese allorche' trovavasi sulla costa ligure, nonche' qualche parola di quelle corsa tra le stazioni francesi di Calvi ed Antibo. Se altri tento' il collegamento della Calabria alla Sicilia, non so. Certo e'che la R.Marina non vi ha collaborato, come non collaboro' negli esperimenti di Carloforte (Sardegna) ne' si fece uso di ripetitori Guarini!

Tanto meno si penso'poi ad impiantare la stazione Pekino S. Mum ecc avendo obbiettivi piu' importanti da raggiungere.

Recentemente fu' inviato in Inghilterra un Ufficiale, il tenente di Vascello Solari, coll'incarico di trattare per l'acquisto di alcuni apparecchi per stazioni costiere e di bordo del tipo piu' perfezionato e con la maggior sintonia possibile, e merce' il patriottismo del cav. Marconi in questi giorni appunto, ultimate le prove di collaudo, tali apparecchi sono in strada per l'Italia. Il cav. Marconi, che non intende per la Marina italiana di avvalersi dei suoi diritti di privativa, ha chiesto pero' che la visita alle stazioni contenenti i suoi apparecchi fosse proibita agli estranei ed io dubito assai che anche qui' Ella si trovera' alle prese con uno di quei segreti colla coda di Pulcinella, ma che forse non sara' tanto facile di penetrare. Con questi apparecchi recentemente acquistati dal Marconi, e quelli radiofonici perfezionati dal Bonomo,Pullino e Grassi,la R.Marina pare impiantare oltreche' sulle navi due stazioni costiere una a La Maddalena ( forse a Caprera), l'altra sul continente nel luogo piu' adatto (forse Monte Mario per motivi di indole militare) sempre per ottenere il citato collegamento di quell'importante piazza marittima.

                                     Enrico Millo

Il capitano Millo ci segnala anche un articolo comparso tempo indietro sulla "Stampa" di Torino, dettato da Giorgio Molli, in cui si criticava acerbamente tutto quanto la nostra R. Marina fa in proposito di telegrafia senza fili.

   

pag. 83

Alle festa che fu organizzata in America  per Marconi in occasione della ricezione transoceanica fu notata l'assenza di Tesla e di Edison che prima di questi fatti avevano in predominio sul meraviglioso.

 

pag. 127, 23 febbraio 1902

   Al governo italiano e'pervenuto il testo delle concessioni che Guglielmo Marconi fa alla Patria per la sua invenzione

"L'illustre inventore con uno slancio di patriottismo veramente ammirevole, ha dichiarato di aver riservato a se il disporre dei suoi brevetti in Italia e di autorizzare la regia Marina ed il regio Esercito ad utilizzarli, riproducendo anche i suoi apparecchi, senza che gli sia dovuto per cio' alcun compenso; alle sole condizioni che tale riproduzione sia eseguita negli Arsenali militari dello Stato e gli apparecchi siano considerati riservati. In quanto all'applicazione commerciale in Italia, egli si riserva di presentare fra poco al Governo un completo progetto che permetta di usufruire dei suoi apparecchi anche per il servizio pubblico"

 

pag. 223  6 aprile

Telefonia senza fili tra Firenze e Fiesole: saranno fatti esperimenti dalla Societa' degli Elettricisti. Sara' usato il sistema Marconi( nota dell'autore: non ho trovato traccia dei risultati nemmeno sugli atti dell'Associazione Elettrotecnica)

 

Solari afferma che una Compagnia gli aveva offerto L. 125000 per impedire la concessione di Marconi alla Marina ed all'Esercito. Sostiene che la lettera "S", composta di tre punti, e'una delle piu'atte a dimostrare il buon funzionamento nella comunicazione  ed e' in uso alla Poste e Telegrafi.  Si possono fare esperienze di TSF a brevi distanze con sole 30 lire.

 

 

pag. 271, 27 aprile

 Slaby avrebbe inventato un sistema di telegrafia senza fili che lascerebbe indietro il sistema Marconi... senza tubetti a limatura.

 

 

Telegrafia senza fili e Governo Inglese

in Africa la telegrafia senza fili non puo'  dare che servigi limitati. Negli altipiani e deserti le onde Hertziane non si propagherebbero che a 50 Km.

 

pag. 446

 Prove tra Monte Mario e Caprera dimostrano che gli esperimenti di Marconi cominciano a dar pratica utilizzazione.

 

20 luglio 1902

 In America si decide di equipaggiare i battelli della Marina con un sistema modificato dl luogotenente Hudina e non quello di Marconi.

 

 

pag. 527  17 agosto

   Sul Saturday Review viene affermato che il vero inventore della telegrafia senza fili non e' Marconi ma Solari. Solari lo smentisce sol Corriere della Sera

Solari afferma inoltre che, come incaricato del Governo Italiano presso di lui, ottenne le seguenti facilitazioni:

1) che gli apparecchi venissero venduti al nostro governo ad un prezzo inferiore al costo.

2) Che Marconi si offrisse a dare completa comunicazione del suo lavoro all'Italia.

3) Di inserire sugli apparecchi per distanze superiori a 200 Km montati sulle navi tutti i piu' recenti perfezionamenti.

4) Il diritto di riprodurli negli arsenali d'Italia.

5) Di ritirare alle compagnie inglesi la concessione di usufruire da parte dei privati dei suoi apparecchi in Italia,e di permettere cio' anche all'Esercito.

 

pag. 531

 Lo scandalo Marconi.

La stampa insinua con aria di compiacimento che gli apparecchi delle esperienze tra Gran Bretagna e Terranova e tra Poldhu ed il Philadelphia vennero compiuti non con apparecchi Marconi, ma per mezzo di nuovi dispositivi inventati dal Solari della Regia Marina Italiana. La stampa germanica ha ricamato l'argomento quasi il marchese Solari fosse un tirapedi di Slaby e si volesse offuscare la gloria di Marconi. Marconi ha proseguito il lavoro imperturbabile. Si chiarisce che il coherer e' quello del Castelli e che e'gia' stato usato dal Comandante Bonomo.

Marconi ha rimediato la faccenda chiedendo di variare la specificazione del suo brevetto concernente i dispositivi per coesori per oscillazioni elettromagnetiche in un brevetto con l'inserzione delle invenzioni comunicate dall'estero dal Marchese Luigi Solari italiano( 18,105 anno 1900 )

 

pag. 606

Marconi sbarco'a La Spezia per recarsi nella sua villa di Bologna a curarsi della febbre malarica.

 

pag. 622

 Indetta una conferenza internazionale per evitare il monopolio della Marconi.

   

pag. 675

 Obiezioni ed attacchi di Stefanoni  (vedi miei articoli in AIRE no° speciale 1995)

 

Un grido di allarme contro la radiotelegrafia ing. Fumero redattore capo. 26 ott. 1902

    Le oche del campodoglio si sono improvvisamente destate gettando l'allarmi contro il nemico venuto di la' dal mare a sorprendere la nostra buona fede e sfruttare la nostra crassa ignoranza; l'oca e' veramente una sola, ma non crediamo per questo meno doveroso di farci eco delle sue strida.

 Bisogna confessare che capita tanto raramente di imbatterci in persona la cui elevata coltura sia a pari del buon senso ed alla squisita educazione, che quando si ha la fortuna di trovarne l'occasione conviene approfittare; ed e' precisamente questo che ci proponiamo di fare rispetto ad un nostro collega in giornalismo di Roma, il quale ha lanciato il grido d'allarme di cui sopra accenniamo. In un giornale che porta il nome austro di "Critica" quest' illustre, il cui nome era finora sconosciuto pei campi della scienza per uno di quegli inesplicabili fenomeni a cui non si saprebbe trovare alcuna ragione plausibile, riassume mirabilmente la storia, la teoria, le aberrazioni della radiotelegrafia in modo tanto straordinariamente prespicuo, che sentiamo la necessita'di informare i nostri lettori; tanto piu' che le conclusioni a cui il citato Carneade giunge sono veramente sconfortanti e terrificanti.

   Fin dalle prime esperienze di Radiotelegrafia egli intui' il profondo errore in cui il Marconi cercava di attrarre i gonzi di buona fede; ma a differenza di altri parecchi che finirono per lasciarsi convertire dopo aver coperto di ridicolo il seducente fisico, il nostro Critico persevero' nella convinzione sua radicata in una profonda conoscenza dei fenomeni naturali cosi' saldamente che nulla varrebbe a scuoterla; la stessa fede che mosse gli inquisitori i quali imposero a Galileo l'abjura. Ed ecco come egli stesso ci descrive il formarsi della sua convinzione cosciente.

   "Cinque anni or sono, quando Marconi venne per la prima volta in Italia, io assistetti alla conferenza ed agli esperimenti che egli fece al Ministro della Marina, e da quella conferenza attinsi il convincimento che il telegrafo senza fili, quale lo descriveva il conferenziere, non avrebbe potuto avere alcuna pratica utilita'. Scendendo lo scalone del Ministero, al comm. Bodio, allora direttore generale della statistica, che domandava il mio parere, io dissi franco e forte, che il Marconi mi pareva un visionario.

    Io fondavo allora questo giudizio affrettato e sintetico su questo principio esposto nella conferenza: che se con l'apparecchio che allora si faceva agire, i dispacci potevano giungere fino a 15 chilometri di distanza con apparecchi piu' poderosi si sarebbe in seguito potuti arrivare a distanze assai maggiori. E aveva subito ragionato cosi': poiche' tutte le forze che si diramano in linea retta diminuiscono in ragione inversa dei quadrati della distanza, la rapidita' della dispersione dell'elettricita' e' tale che richiede forze esuberanti i mezzi finora conosciuti, per produrre effetti sensibili a grandi distanze.

  Altre considerazioni mi dimostrarono poi che la speranza del Marconi di varcare lo spazio visibile cogli effetti dell'induzione si basavano su un errore grossolano; perche' la sfericita' della Terra non permette alle due stazioni, mittente e ricevente, di potere essere in vista che alla distanza di pochi chilometri oltre i quali le onde elettriche, che si trasmettono in linea retta, devono necessariamente penetrare nel mare o nella terra , la dove si disperdono tutte le elettricita' tantoche' la terra serve da filo di ritorno per i conduttori di tutte le forze elettriche; e serve mirabilmente per la dispersione della poderosa elettricita' dei fulmini. Or come e'possibile ammettere, che gli apparecchi Marconi, che sono dotati di una potenza assai modesta, possano fornire elettricita' tanto poderosa da attraversare la terra ed il mare per produrre effetti sensibili a grandi distanze, e perfino attraversare il diametro della terra, per produrre effetti sensibili in America, come pretende di aver fatto? "

    Messo cosi' in evidenza il pensiero suo e'naturale che il nostro Critico trovi argomento di biasimare il ministro della Marina il quale, non pensando che egli non e'padrone delle navi dello astato, crede possibile disporre a piacer suo in favore del primo che capita a richiederglieli. Ed egli si chiede ancora esterrefatto: "non capisce il Ministro della Marina che i fenomeni d'induzione, di cui trae profitto il Marconi, sono conosciuti da assai tempo e che altresi' da assai tempo si sapeva che non potevano oltrepassare che di poco la curva della terra cioe' quel tanto che la irradiazione secondaria puo' mandare al di la' dell'ostacolo terrestre? "

   Davvero che una simile ignoranza e' veramente incomprensibile in un Ministro della Marina; noi stessi,che non siamo tanto in alto, ci sentiamo profondamente umiliati di udire per la prima volta l'enunciazione di fatti cosi' evidenti ed importanti! Su queste basi il Critico seguita a rimbrottare senza compassione l'ignoranza di tutti quelli che non sono con lui d'accordo nel ritenere il Marconi un imbroglione della piu' bell'acqua; crediamo assolutamente necessario di riprodurre alcuni saggi delle sue invettive, anzi che un congresso di ignorantoni radunati a Cagliari credette possibile proporre il conferimento della Laurea d'onore al Marconi, e prima che l'Associazione Elettrotecnica Italiana commetta qualche irreparabile pazzia a Torino, come minaccia di fare!. E prima di ogni altra cosa sentiamo quale sia la teoria vera della radiotelegrafia secondo il parere illuminato del Critico.

"E'gia'scorso assai piu' di mezzo secolo dal giorno in cui Faraday scopriva l'esistenza delle correnti indotte, vale a dire delle correnti secondarie, che si sviluppano in un altro filo poco distante da quello nel quale avviene la corrente primaria.

La corrente indotta avviene nel momento in cui una corrente elettrica passa attraverso il filo primario, ed al momento in cui essa cessa; vale a dire nei due istanti in cui avviene una modificazione elettrica nel filo primario. Ma se nel filo primario la corrente e'continua, cessa la corrente indotta. Marconi dice che per le sue segnalazioni telegrafiche si serve della macchina Morse la quale, come tutti sanno, non si puo' mettere in movimento senza il soccorso di un elettrocalamita, che attraendo una leva avvicina una punta, portata all'estremita' opposta, alla lista di carta girante, su cui traccia i segni. Sta bene che la forza necessaria per tracciare questi segni sia data all'elettrocalamita da una pila o da una batteria di pile di rinforzo, ma per mettere in comunicazione questa batteria con la macchina ricevente occorre attragga un altra leva, la quale per piccola che sia, ha sempre peso, mettiamo di un solo decigramma.

 Ebbene, per innalzare questo peso col mezzo di una corrente indotta a una distanza di quindici chilometri, occorre una forza iniziale nella corrente induttrice quale certo non immaginano tutti i credenti nel telegrafo Marconi. Marconi crede di avere evitato lo scoglio di questa forza attrattiva usando un interruttore speciale ch'egli chiama  coherer, invenzione che ha anch'essa la barba di Mose'.

  Il coherer e'un tubetto di vetro nel quale e' fatto il vuoto, entro cui si trova della limatura metallica allo stato soffice. Alle due estremita' del tubetto passa il filo destinato a portare la corrente indotta alla pila di riserva, colla quale viene messa in movimento la macchina Morse.  Questo filo, al centro del tubo, e' interrotto pel tratto di pochi millimetri. Ma quando arriva la corrente, la polvere metallica si polarizza, diviene conduttrice, e stabilisce la comunicazione tra le due estremita' del filo interrotto. Cessata la corrente, che traccia un punto o una linea, un piccolo martello da un colpo al tubetto; la polvere perde la sua facolta' conduttrice, ed ecco interrotta la comunicazione. Ogni segno richiedera' la stessa manovra.

    Marconi crede, e tutti i dotti che egli ipnotizza credono nel suo verbo, che questa polarizzazione non importi consumo di energia, al pari di quella che richiede l'attrazione del peso di un decigramma. Ho sentito dire da certi professoroni, che vanno per la maggiore,che questo stato delle polveri di essere conduttrici o no, non importa consumo di energia, non rappresentando un movimento, ma una semplice modificazione dei corpi, onde le polveri sono costituite. Ma chi insegna loro che i corpi possano modificarsi senza che si consumi una certa quantita' di forza elettrica? Le polveri stesse non subiscono forse una sorta di compressione sotto l'impulso di una corrente?.Imperocche' la loro azione non si puo' spiegare che in questa guisa: ogni pulviscolo e' circondato da uno stato d'aria (si sa che il vuoto non e'assoluto); d'onde la refrattarieta' della polvere metallica alla corrente. ma appena la corrente arriva,ogni pulviscolo e' successivamente attratto da quello contiguo: l'aria ne e' scacciata, una sorta di stipamento avviene nella polvere, il contatto fra pulviscolo e pulviscolo si stabilisce, mediante la coesione, ed ecco che la corrente passa.

   Dunque per piccola che sia questa attrazione, richiede sempre un consumo di energia sensibile, quello stesso consumo che e'richiesto per elettrizzare una calamita temporanea; perche' ogni granello di polvere diventa esso steso una calamita. Sta bene che i corpuscoli possono essere piccolissimi; ma piu' sono piccoli e maggiore e'la resistenza che oppongono, e piu' grande il tempo necessario alla loro polarizzazione. Da qui la lentezza del telegrafo Marconi; perche' la trasmissione di una sola parola puo'r ichiedere anche venti segnalazioni con successive polarizzazioni e spolarizzazioni del coherer (anchedi piu'! commenta l'editore) Ma comunque sia piccola la forza richiesta per questa polarizzazione e'evidente che l'energia iniziale dovrebbe essere enorme per arrivare alle distanze cui accenna Marconi di essere giunto. Per rappresentare in cavalli vapore l'energia sufficiente a polarizzare il peso di un milligramma alla distanza di 3200 chilometri bisognerebbe conoscere quale energia occorre per produrre lo stesso effetto alla distanza di un chilometro e poi quadruplicare questa energia 3200 volte, quanti sono i chilometri che intercorrono fra l'Inghilterra ed il Canada."

   Fermiamoci qui' un momento a prendere fiato, ed a riflettere. Quale relazione possa esserci tra la legge newtoniana del quadrato delle distanze, e la quadruplicazione ripetuta 3200 volte suggerita dal nostro Critico, e' per noi un mistero; evidentemente si tratta di un aritmetica trascendentale di cui non abbiamo ancora potuto intuire le regole. Vedranno poi i lettori, nella loro intelligenza, di comprendere il recondito significato di altre espressioni.

    Questei ci riuscirono  praticamente ancor piu' oscure; per trovare qualcosa di altrettanto tenebroso alla nostra mente dobbiamo risalire fino alla trattazione scientifica che l'Avlon de Rivera ci diede qualche anno addietro della trazione elettrica nelle ferrovie.

  Ed ora dobbiamo con quanto rincrescimento riprodurre una fiera critica contro una persona che ci fu molto cara, per la quale sentimmo sempre molto ( ahi , quanto immeritata) stima; il Prof Ascoli. Il nostro Critico manifesta il suo nobile sdegno contro i professori che avendo dal governo i fondi ed i mezzi da sperimentare, trascurano le cose pratiche per correre dietro alle ombre, ed a questo proposito nessun altro esempio piu' calzante ricorre alla sua mente di quello fornito dall'Ascoli'

  " A dimostrare questa affermazione mi basta, per ora, citare un articolo del sig. Ascoli professore nella scuola di applicazione degli ingegneri di Roma, inserito negli; Atti dell'associazione elettrotecnica, sede centrale di Torino, fascicolo dello scorso agosto. Il prof Ascoli parla di rapida diminuzione delle onde elettriche ma senza intenderne la causa e senza mai dare una cifra approssimativa. Spesso anche si contraddice e da una serie di affermazioni nude e crude, che lasciano intendere come egli stesso non abbia alcuna idea pratica della materia di cui si occupa. Basti questo esempio. Parlando appunto della difficolta' che presenta l'uso del coherer a polvere nella telegrafia senza filo, accenna ad un nuovo coherer trovato dal Castelli, semaforista della R. Marina italiana e scrive: "e' un coherer composto di una goccia ( o due) di mercurio tra due elettrodi di ferro ( o di carbone). La sensibilita' e' tale che nelle esperienze della R. Marina la distanza di trasmissione, appena adottato il nuovo coherer, fu piu' che triplicata." Quando un professore di elettrotecnica non arriva a capire che dei fili di ferro messi in contatto con una goccia di carbone non formano un coherer, cioe' un interruttore, ma un conduttore unico senza soluzione di continuita', bisogna dire che come professore, e' un uomo morto. Quando poi questo stesso professore trova che i due elettrodi di ferro possono essere sostituiti da quelli di carbone, senza pensare alla resistenza che questa sostanza presenta a qualsiasi corrente elettrica, e sostiene poi che con tal mezzo la distanza di trasmissione fu triplicata, allora bisogna dire che questo professore non soltanto e'morto ma anche sepolto. E fu con questo coherer, termina il prof Ascoli, che Marconi supero' i 3400 chilometri attraverso l'Atlantico. Ma l'Ascoli non si contenta ancora della sua spiegazione. Vi aggiunge anche una figura dalla quale risulterebbe che Marconi avrebbe inserito alla sua antenna un trasformatore per modo che quell'infinitesimo di elettricita' che potesse giungere non viene immediatamente rimandata al coherer, ma deve anzi trovare una nuova resistenza per produrre effetti di induzione alla distanza, mettiamo pure, di pochi millimetri, con gran disperdimento di forza, che veramente su quel punto deve trovarsi senza potenza. eppure l'Ascoli afferma imperturbato che il trasformatore rende piu' sensibile l'apparecchio, tantoche' col coherer a mercurio non occorre piu' nemmeno il relais, ossia la pila di rinforzo, ne il martelletto, necessario a togliere la conduttibilita' ai coherer a polvere. Sfido io: col mercurio viene tolta ogni interruzione, cioe' ogni coherer! Ed ora lascio che il prof Ascoli ci insegni in qual maniera una corrente indotta possa anche alla distanza di pochi chilometri attrarre direttamente la leva della macchina Morse, con tal forza da imprimere sulla carta i soliti segni."

  Ecco Ascoli servito a dovere; dopo questo, altro non resta che invitarlo a farsi dare qualche lezione dal nostro Critico per vedere, se pure resta qualche speranza, di non perdere la cattedra da lui indegnamente tenuta alla Scuola di Roma. Dopo Ascoli tocca al povero Pasqualini: non dubitate che ce n'e' per tutti un poco. Riesce naturale domandarsi come mai tanta gente che fino ad jeri godeva fama di una certa esperienza nelle cose scientifiche abbia potuto lasciarsi cosi' ingenuamente truffare da un Marconi qualunque,ed infatti il Critico si pone la domanda trovando ad essa un abilissima risposta.

  "Credo che l'errore e'avvenuto, perche' il Marconi, col mezzo di ingegnosi aggruppamenti di idee, che pero' non avevano fra loro alcun nesso necessario, e'riuscito a persuadere che aumentando il numero delle vibrazioni elettriche si aumenta di altrettanto l'energia della corrente indotta; sicche' egli ha detto: se ammettiamo che una vibrazione possa trasmettere effetti di induzione percettibile a un metro di distanza, quaranta milioni di vibrazioni al minuto secondo potrebbero permettere di produrre effetti d'induzione a ventimila metri. Questa almeno e'stata la soluzione del problema che Marconi fece scrivere all'ing. Pasqualini sulla lavagna, me presente, nel giorno in cui era invitata la stampa ad assistere, al ministero della marina, agli esperimenti del telegrafo senza fili. Avrebbe potuto dire che per giungere a quella distanza (dato e non concesso che fosse esatta la rimanente parte del problema) occorrevano non 40 ma 40 milioni di vibrazioni, che 40 o 400 per me la cosa e'inconcludente, giacche' l'errore della teoria esposta non e'questo; ma principalmente quest'altro: che si abbia il modo di aumentare indefinitamente il numero delle vibrazioni e delle scintille elettriche fra le sfere dell'oscillatore, e che questo aumento non importi esso stesso un consumo corrispondente all'energia, aggravato dalle maggiori perdite di cui soffrono gli alti potenziali.

   Ed  e'appunto qui' dove cascava l'asino che portava la teoria del sig. Marconi. Imperocche' non si pensasse che tanto e' l'aumento delle scintille di quanto bisogna aumentare la forza elettrica necessaria a produrle. Supponiamo ch'egli possa aumentare la lunghezza o il numero delle scintille senza aumentare proporzionalmente l'energia necessaria a produrle, Marconi commetteva un errore non dissimile da quello in cui caddero i pretesi scopritori della quadratura del circolo e del moto perpetuo. Egli avrebbe nientemeno risolto il problema della creazione gratuita della forza, giacche' con una forza piccolissima, avrebbe vinto la maggiore resistenza creando cioe' un energia milioni di volte maggiore. La invenzione del telegrafo senza fili sarebbe in tal caso la minima delle applicazioni pratiche alla scoperta del buon Marconi: e potrebbe addirittura servire per condurre la posta elettrica senza filo."

 Visto cosi' come il Pasqualini sia stato il primo gabbato dall'astuto Marconi, oppure un compare interessato nel giochetto; il Critico se la prende col Campos per una lettura fatta alla sezione genovese dell'A.E.I. e indirettamente anche con l'amico Banti per avere permesso che si pubblicasse nell'Elettricista un altra delle asinerie del Marconi. Siccome purtroppo anche noi siamo intinti nella stessa pece recitiamo umilmente la nostra parte di confiteor, facendo pubblica e onorevole ammenda di aver sorpreso la buona fede dei nostri lettori pubblicando come vere le osservazioni che si pretesero fatte a bordo della nave Philadelphia.

   E con cio' facciamo punto per non abusare oltre della pazienza dei nostri lettori, che ne avranno abbastanza della scienza del nostro sig. Critico. Ma prima di tralasciar questo argomento crediamo opportuno aggiungere due parole a proposito di osservazioni che da qualche tempo ci vengono ispirate dal contegno di qualche Ministro. Realmente non poche leggerezze deplorevoli si devono lamentare nella precipitazione con cui si presero in considerazione progetti e lavori degni di vera riprovazione; e tali leggerezze sono tanto piu' deplorevoli in quanto si riferiscono a cose di cui non e' troppo difficile giudicare in base di cognizioni tecniche comuni. Su questo argomento ritorneremo.

   Dobbiamo pero' ggiungere che troviamo ancora preferibili queste leggerezze, che nessun altro risultato pratico oltre all'ilarita' pubblica od a qualche centinaio di lire mal spese, nella peggiore delle ipotesi, alla colpevole indifferenza con la quale si considerano nel nostro paese specialmente, i lavori dei nostri connazionali. Guardiamoci dai due eccessi, egualmente riprovevoli; ma teniamoci ben in guardia contro lo scetticismo col quale si considero' l'opera del Lagrange, dei Martini e dei Ferraris, costretti a ricorrere ad altri per l'appoggio necessario ai loro studj ed ai loro lavori, oppure a vegetare una vita grama e stentata, alle prese coi bisogni immediati della vita materiale, in patria. si badi bene che non vogliamo fare confronto ma solo giovarsi casi conosciutissimi per fare degli esempi intuitivi. e....... che per un solo Ferraris, un solo Galoise, un solo Conte, debitamente incoraggiati e ajutati si avesse qualche centinajo di illusi o di furbacchioni indebitamente soccorsi per il tempo che puo' occorree a dimostrare l'illusione loro o la loro malafede. Abbiamo forse torto? Cerchino dunque Loro Eccellenze di essere piu' predenti che non siano state negli ultimi tempi, ma vedano di non cadere in nessun patto nell'estremo opposto.

 

 

pag. 715 novembre 1902

La Societa' Mediterranea smentisce i progetti di installare la telegrafia senza fili sui treni.

 

pag. 682

 Narrasi che un ministro previdente ha domandato a Marconi se non si potrebbe scambiare telegrammi ( senza fili, ben inteso) con gli abitanti di Marte.; Marconi e'un po' esitante.

 

pag. 747

 Notizia del raggiungimento di collegamenti a 3000 miglia da parte della Carlo Alberto. Una campagna alla quale Fumero si riferisce come "cavista" , parlava di insuccesso.

 

pag. 754

Maskelyne, della Compagnia dei Cavi, scopre gli altarini delle bugie dette da Solari nella relazione sulla campagna della Carlo Alberto( vedi  mio articolo "Dispetti").

 

pag. 479 26 novembre

 La guerra a Marconi ed alla sua Societa'. 

 

pag. 762

laurea a Guglielmo Marconi, da Rivista Tecnica, Milano ( era una rivista che trattava ingegneria ed agricoltura)

...Cosa hanno creduto di fare in questo bel gesto? Elevare sino ad essi Marconi, od augurarsi di poter fare col tempo l'operazione inversa? . La laurea di dottore ad honorem, conferito dallo studio di Bologna o di Cambridge alle piu' alte illlustrita' delle scienze noi le comprendiamo, ma l'abilitazione all'esercizio professionale, come e'ne piu' ne meno la laurea che puo' conferire una scuola di ingegneria via, diciamolo francamente, non ha senso. Ovvero ha un senso, anche troppo chiaro, che cioe' viviamo nel paese delle forme e non nella sostanza delle cose. Lo strano si e' che a conferire questa benedetta laurea si e'proprio chiamata la nostra scuola di Bologna quella stessa che si e'adoperata con tanto scandalo e dolore dall'illustre Razzaboni ma solo per bollare ufficialmente ingegnere una certa autorita' parlamentare. Ma di una bolletta Guglielmo Marconi ne puo' fare a meno.

 

pag. 774  30 novembre 1902 

  Fu mio ospite l'ingegnere giapponese Ittaznab di Nagasaki mandato dl governo di Tokio per studiare i progressi della telegrafia senza fili. Non mi risulta che abbia ammirato l'esito delle esperienze ordinate dal Galimberti, mecenate degli inventori trascendentali, ed eseguiti dal fior fiore del tecnicismo telegrafico sulle coste della Sardegna. Mi si assicura che furono ricevute alcune lineette dell'alfabeto Morse senza i relativi punti, s'intende, alla non disprezzabile distanza di 10 chilometri! Il mio ospite ebbe invece parole di lode per la R. Marina italiana ed ora si reca in Inghilterra per presenziare gli esperimenti di Marconi.

   

pag. 113

   La Telegrafia senza fili e la R. Marina italiana, di A. Banti. Foto inusuali.

...non si capisce come si traccheggia ad usare nuovi sistemi e si rimane sul Marconi. ...Col coherer di Castelli si e'collegato Tejalone col continente.

   

pag. 147

telefonia senza fili.....bisognera' attendere.

 

pag. 173

 Il coherer Casteli e il coherer della R. Marina italiana, fine di un pettegolezzo

di A. Banti

A quanto pare Solari contesta che il coherer usato da Marconi nell'avventura transatlantica sia di Castelli e afferma che e'invece di sua pura ideazione. Dice di aver condotto in segreto a La Spezia esperienze con la Marina Italiana e li di aver inventato il coherer senza sapere nemmeno delle esperienze di Tommasina ecc. Pero'Bonomo termino' le sue esperienze nel 20 febbraio 1901 (iniziate nel settembre 1900) e Solari le inizio' soltanto il 1 gennaio 1901.

Il coherer e' identico a quello ci Castelli salvo una lieve modifica agli elettrodi di ferro e carbone.

Si solleva la quistione per nascondere manovre alle quali siamo estranei.

Disegni dei coherer.

In altra nota futura Solari sosterra' di avere una lettera nella quale Bonomo corregge le sue affermazioni sulla priorita' di Castelli e la rende a Solari.

 

pag. 274 1 nov. 1902

Relazione sulla crociera della Carlo Alberto pubblicata sulla "Tribuna"criticata da Fumero.

 

                                         1903

pag. 31

 Un ufficiale superiore di Marina intervistato circa la radiotelegrafia Marconi, espresse l'assicurazione che questi riuscira' a perfezionare la sua invenzione "ma sarebbe bene- disse l'ufficiale- che Marconi si ponesse a fianco uno scienziato profondissimo di studi e fenomeni elettrici e delle loro cause che lo aiutasse nella ricerca dei mezzi scientifici per disciplinarli"

 

  Piccoli inconvenienti ingranditi da un giornale di Halifax che dichiara che le prove di Marconi non procedono molto bene; Marconi ha risposto sdegnosamente col suo telegrafo ammettendo che vi fossero alcune difficolta' ma che la cosa dipendeva unicamente dal fatto che egli non ha sufficiente forza elettrica a disposizione.

 

 

pag. 77

Non e'stato assicurato il segreto assoluto nelle comunicazioni; gli impianti non sono ancora completi ne in grado di dare continuita' di servizio. Difficolta'del Post Office a rendere pubblico il servizio. 

 

In Gran Bretagna si teme la monopolzzazione di un invenzione che e'patrimonio di tutta l'umanita'. 

 

 In Germania smentite ai successi del Marconi.

 

 1903 8 febbraio

 l'ing. Grasselli propone le parole "Marconigrafia"e "Marconigramma"

 

 

All'universita' di Monglichins timori di incendi provocati da stazioni radiotelegrafici nei dintorni delle citta'.

 

pag. 110

La compagnia dei Cavi contro Marconi

 Ad una conferenza della Compagnia dei Cavi si e'discusso molto di radiotelegrafia. Un azionista protesta perche' invece era venuto alla conferenza per sentire dei cavi, non di radiotelegrafia.

   

pag. 114  2 febbraio

 contraddittorio sulla telegrafia transoceanica via etere o via cavo.

 

 pag. 126

 contro il sistema Marconi

 La Saint James Gazzette ripete quello che si e'detto sui telegrammi di Poldhu intercettati dalla Compagnia dei Cavi.

( vedi il mio articolo "critiche" )

 

pag. 189

Sfida a Marconi

 Sul giornale Advertizer un articolo firmato Vindex che sfida il Marconi a dar prova della sua capacita' a trasmettere radiotelegrammi attraverso l'Atlantico, pubblicato contemporaneamente a Londra ed a New York. Marconi non accettera' la sfida prettamente giornalistica anche per non offendere i Governi che gli hanno dato fiducia.

 

 Marconi assicurato a vita per 3.750.000 franchi dalla sua compagnia.

 

pag. 260

 Marconi giudicato dai tedeschi

   Il Berliner Tageblatt si e'occupato varie volte di campagne contro Marconi. In un indagine presso i lettori sulle persone di cui si parla di piu' suo malgrado sono risultati Tolstoi 502, (altro che non ho trascrittoi) 496, Marconi 455, poi Ibsen, Edison ...Roengten ecc. Successo insperato

 

pag. 354  7 giugno

 La priorita' del coherer a goccia di mercurio.

  Il Tommasina si appoggia alla relazione del capitano Bonomo dove si riconosce la priorita' di Tommasina, Popoff, Tissot ecc nella ricezione telefonica. Castelli asserisce di aver pensato alla ricezione telefonica dalla primavera del 1900; egli non puo' aver saputo delle esperienze di Tommasina e Popoff. Da principio si tento' di sostituire semplicemente al ricevitore Morse quello telefonico usando per decoherizzare un dispositivo ideato dal Pasqualini per la ricezione col Weston in cui il coherer e'appoggiato su una leva girevole intorno ad un fulcro e mossa da pioli incastrati su una rotella girante i quali urtano continuamente contro la leva e le danno un moto di saliscendi; siccome il rumore degli urti non permetteva di ascoltare i segnali ricevuti le prime esperienze risultarono negative. Esclusa la possibilita' della ricezione telefonica coi tubetti ordinari si sarebbe dovuti ricorrere a quella con tubetti autodecoerenti a polvere di carbone, quando il Castelli ideo' l'uso di un tubetto ad elettrodi di carbone comprendenti 2 goccie di mercurio separate da un cilindretto di ferro questo si comporto'benissimo nell'uso.

 Il Tommasina ricorda che fin dal luglio del 1900 in una memoria presentata all'Istituto di Ginevra e pubblicata nella nostra rivista in seguito, di costruire coesori di questo tipo in quanto dice "due carboni da lampade ad arco, usati, avvicinati a leggero contatto costituiscono un coherer- autodecohere, come pure una pallina metallica tra i due carboni, od una goccia di mercurio, e questo puo' essere anche compresso."

Il Castelli potrebbe aver letto la nostra rivista che conta numerosi lettori tra gli elettricisti della R. Marina. Dunque Tommasina il primo. A pag. 365 parla della presentazione all'Accademia delle Scienze fin dal 1 maggio 1899.

pag389

Voci maligne dicono che i messaggi inviati da Marconi dal Canada stampati sul Times sono falsi.

 

 pag. 398

La Compagnia dei Cavi si intromette con versi di Sheakespeare in una dimostrazione di Fleming (vedi "Dispetti")

 

Chateubriand dichiara che non e' vero che il governo inglese frappone ostacoli all'opera di Marconi, ma che non vuole concedere monopoli. La Compagnia Marconi pretendeva che solo il suo sistema venisse usato negli uffici del suo ministero come fu fatto con la Compagnia dei Cavi. Del resto il Ministro ha ottime relazioni di amicizia con Marconi.

 

pag. 412   28 giugno.

La campagna contro Marconi

In una conferenza di ingegneri a Westminster si fu estremamente critici verso il sistema Marconi anzi ostili. Efechim dichiaro' che, mentre la radiotelegrafia ha superato i problemi della sfericita'della Terra, non li ha superati nell'attraversamento delle colline ed alla luce solare. Inoltre non c'é segretezza. Peche, gia'direttore dei telefoni inglesi ed ora direttore della piu' importante Compagnia dei cavi, fu amicissimo del Marconi e poi ostilissimo, proprio da quando occupo' in suo nuovo posto. Parlo' con acredine. Disse parole scortesi verso il Post Office che mentre lui lavorava intorno alla telegrafia da 50 anni, appena venne Marconi gli mise tutte le proprie risorse a disposizione. Da sette anni non si sono fatti progressi e non esiste un telegrafo commerciale in tutto il mondo.

Maskelyne (Compagnia dei Cavi) dichiara che la telegrafia senza fili non e'che un tentativo',  invece di essere scienza e' un romanzo sensazionale.

 Siemens dice che l'errore di Marconi e'di aver voluto comunicare con le grandi distanze invece di perfezionare il proprio sistema. Che dicesse la verita' sullo stato delle cose?

Cuthbert Hall, direttore della Compagnia Marconi in Gran Bretagna dice che Preece e Lodge non accetteranno mai la sfida di Marconi ad intercettare le sue stazioni: "noi non abbiamo mai detto che qualunque messaggio Marconi non possa essere intercettato, anzi abbiamo detto che tra le navi i messaggi possono essere intercettati. Ma si sostiene di poter emettere segnali che non possono essere intercettati."

 Maskelyne spiega di essere al servizio della Compagnia dei Cavi e chiede una completa inchiesta. Si sa che Marconi ha gia' accettato la sfida fatta, pero' la vuole a livello scientifico e non giornalistico.

In proposito, a La Spezia  a suo tempo furono intercettati persino messaggi in lingua francese

   

pag. 433 12 luglio 1903

Priorita' del coherer a goccia di mercurio

   Lettera di Solari ...Solari e' ben lieto di aggiungere il nome di Tommasina e Wilson al suo per l'invenzione del coherer a goccia di mercurio. Afferma che fu portato ad inventare il suo coherer soltanto dallo studio e dalle esperienze. La redazione afferma pero' che non poteva non conoscere la relazione di Bonomo su quello di Paolo Castelli!

   

pag. 493

 Contro Guglielmo Marconi

 E'gia' iniziato a Berlino una vivace campagna denigratoria contro Marconi. Cio' prelude ad un tentativo di sopraffarlo nella conferenza del futuro 4 agosto a Berlino

 

pag. 516

 continua la polemica con Solari

Da una lettera di Solari pare che Bonomo. con lettera del 26 luglio 1902 abbia rettificato la precedente informazione sul discusso coherer, ora in favore di Solari.

L'editore risponde: tra l'altro Wilson brevetto' nel '97 secondo Solari ma non risulta che allora si conoscesse la decoerizzazione adottata non prima del '99. Se il Solari vedra' bene i suoi ricordi si accorgera' di aver letto la memoria di Tommasina e di non aver avuto idea autonoma ; non puo' aver visto altra pubblicazione in quanto Wilson non pubblico' le sue ricerche  ne' rivendico' l'invenzione.

 

pag. 573

Nuovo sistema giapponese di radiotelegrafia. Marconi non e' riuscito ad introdurre il suo proprio.

   

pag. 621  27 settembre

Guerra contro Marconi

lettera di..

"ho saputo in questi giorni che a Porthchnow presso Lands' Head. la Eastern Telegraphic C. ha la sua grande stazione dalla quale partono sette cavi per l'oriente e l'Asia, essa ha impiantato da qualche tempo una stazione radiotelegrafica allo scopo di disturbare la prossima stazione marconiana di Poldhu....proseguono notizie gia' note."

 

                               1904

 

pag. 306, 20 maggio

La radiotelegrafia nella guerra russo- giapponese

  Il Times mando' la nave Hainun, equipaggiata con apparecchiature Marconi, in vicinanza delle lotte belligeranti per fare della cronaca ed intercettare i loro messaggi.

Da notare l'insuccesso delle comunicazioni tra le navi russe che usavano apparecchi Popov i cui messaggi venivano intercettati dai giapponesi che usavano apparecchiature Marconi.

 

pag. 577, settembre

 Legislazione italiana e straniera sulla radiotelegrafia

Viene riportato quanto l'Elettricista critica le norme imposte dal Marconi all'Italia:

 "Senza voler discutere se le condizioni sopra indicate sieno o no gravose, noi non riusciamo a comprendere come l'Onorevole Galimberti, allora ministro delle poste e telegrafi, abbia potuto includere nella convenzione la quarta condizione che e' in aperto contrasto con la legge del 23 giugno 1853 e 20 marzo 1865 e coll'ordinanza delle province Venete del 16 gennaio 1867, le quali avocano allo Stato il monopolio di qualunque mezzo di comunicazione a distanza. Era dunque uno strappo alle leggi fondamentali... ma fu un atto compiuto in un momento nel quale l'ardore popolare salutava Marconi con spintoni ed ammaccature. La convenzione e' un atto illegale che al varco della corte dovra' essere necessariamente respinto."

Marconi si era infatti riservato di poter impiantare ed esercire stazioni private, riscuotendo lui la tassa.

   

pag. 118

 Magni aveva offerto fin dal 1902 il brevetto al nostro governo, ma forse a tempo non opportuno. Provera' all'estero

   

15 luglio

 Lite tra la Marconi e De Forest

 

12 agosto

Viene affermato che il governo italiano si e' impegnato ad usare esclusivamente apparecchi Marconi per 14 anni e non altro. Pero' Marconi ha diritto ad esercire stazioni in Italia per suo proprio conto

 

                                                                            1905

 

pag. 275

La telefonia senza filo e'ancora ai primi passi. Si accenna all'arco parlante ed a un ricevitore che forma una corona sopra la testa e funziona per induzione ed e'privo di disturbi e rumori. C'e' la foto di tale apparato.

   

4 agosto 1905

 Sembrava che l'esercito sperimentasse vari sistemi di radiotelegrafia senza fili per scegliere il migliore. Cio' viene smentito dal Solari. L'esercito usera' apparecchiature Marconi. Moris e Solari parteciperanno alle  manovre.

 

18 agosto

Rinuncia di Marconi al diritto di privativa, ma solo quando la radiotelegrafia passera' di uso commerciale la spesa diverra' lieve e si potra' comunicare con Poldhu ecc

   

27 ottobre Marconi sospende le trattative per la costruzione di una stazione in Argentina. Non e'vero che Marconi non pretendera' di tener conto delle convenzioni col Governo italiano.

 

3 novembre

 Si rifiuta alla Germania l'offerta di installare una stazione Slaby all'esposizione di Milano

   

pag. 337  vedi mio  articolo su Coltano nel quale si trascrive una lettera di  Marconi nella quale propone di ritirarsi dalla realizzazione della stazione di Coltano.

 

Poco successo della radiotelegrafia in Gran Betagna.

Sembra che in Gran Bretagna coi dispacci commerciali ci si rimetta.

 

                                                                            1906

 

12 gennaio

 La recente immersione di un nuovo cavo ha fatto nuovamente alzare la voce a coloro che sostengono che la telegrafia senza fili non potra' mai seriamente competere con la telegrafia sottomarina... E'assai difficile poter prevedere l'avvenire della telegrafia senza fili. Essa e' ancora bambina, mentre il telegrafo e'quasi centenario!

 

4 maggio1906

 La Compagnia De Forest, in seguito a decisione del giudice Fuller, ha avuto la stretta ingiunzione di desistere per sempre dalla manifattura, vendita ed operazioni di qualsiasi sistema di telegrafia senza fili. Alla Marconi resta il monopolio; la Compagnia de Forest e'completamente fuori dagli affari.

   

9 novembre 1906

Chiusa la convenzione di Berlino sulla radiotelegrafia. 

16 nov. pag. 312

Progressi della radiotelegrafia

 Nel Giornale d'Italia che ha intervistato Guglielmo Marconi che ha parlato di un nuovo apparecchio ricevitore piu' potente dell'attuale detector ma non da dettagli perche' ancora non ha preso la privativa. Ha preferito il sistema scrivente ma ritiene migliore proseguire con la ricezione ad udito. Parla di dirigibilita' delle onde: si puo' arrivare sino a 30 gradi.

Le stazioni di Antivari e di Bari sono state riscattate dal Governo italiano (non erano remunerative per la Marconi)

Non da particolari sull'esperimento fatto nell'esercito. Ha smentito di aver donato un automobile fornita di impianto radiotelegrafico al Governo. Il Ministero della Guerra la fara' costruire per proprio conto.

 Per la conferenza di Berlino dice che se fosse vera l'adesione del delegato inglese alle trasmissioni tra qualunque sistema, la questione sarebbe portata al parlamento inglese. Secondo Marconi con questa adesione si vorrebbe bloccare ogni perfezionamento e si augura che non venga ratificata questa adesione perche' sia conservata l'indipendenza del sistema Marconi. La Tribuna intervista Solari sui perfezionamenti di Coltano. Marconi dichiara alla Tribuna che spera di potersi fermare lungamente in Italia e poter venire a viverci stabilmente e qui' finire la sua vita.

 

 

                                                                           1907

pag. 201, 5 aprile

 Pouchain illustra la conferenza di Berlino. Gran Bretagna ed Italia propongono di applicare una sovrattassa per la comunicazione con sistemi diversi da quello Marconi. Proposta bocciata

La libera intesa tra navi indipendentemente dal sistema di radiotelegrafia accettata da 21 membri, respinta da Gran Bretagna, Italia Portogallo e pochi altri. Cio' non faceva parte della conferenza ma era stato comunque proposto.

La delegazione italiana, legata dai contratti con la Marconi, pote' dare soltanto un voto condizionato. In fondo se l'idea  avesse avuto successo l'Italia si sarebbe potuta liberare dal contratto. Pouchain rammenta con rammarico che nessuno volle ricordare mai il nome di Marconi, neppure quando si poteva farlo senza dare alla cosa intenzione ufficiale. Deplora che il nome di Marconi sia stato tenuto assorbito dalla speculazione commerciale sino ad essere travolto.

 

 

                                                                           1908

 

21 maggio

da Elektrotecknische Zeiscrift:

Stazioni Telefunken 41 % delle totali.Marconi 20%. De Forest 6%. Lodge Murihead 3% Fessendens 3%. Altri sistemi 37%. Nelle terrestri la Marconi detiene il 32%, nelle navi mercantili il 56%

 

 

pag. 241 ,  16 aprile

a che punto si trova la radiotelegrafia

Si hanno continue notizie di completamento della stazione X o Y, si iniziera' il servizio regolare.... ma il pubblico e la stampa tecnica, divenuti ormai scettici, lasciano dire e sorridono: chi ci crede piu' alla Radiotelegrafia? La Royal Institution chiama Marconi a rendere conto del suo lavoro in una conferenza. Sono passati 12 anni dal giorno in cui egli ha cominciato a percorrere la sua strada nella quale trovo' grandi fonti di soddisfazione ma anche molta copia di triboli di ogni sorta. Marconi si e'dimostrato, per ora, parco di chiacchiere e piuttosto amante dei fatti.

A Poldhhu il condensatore trasmettente aveva l'energia di produrre scintilla di scarica tra sfere di 3 m di diametro e distanti 1,5 m.

Marconi si e' lagnato delle critiche severe verso di lui mosse da un importante gruppo della stampa tecnica inglese, che noi ( Fumero) chiamammo a suo tempo "Cavista"

 Marconi afferma che anche i messaggi del telegrafo si possono intercettare, andando in un ufficio e collegandosi alle linee, ma non conviene.

L'ing. Fumero Direttore de L'elettricita') afferma che non vuole criticare e spera che il successo della radiotelegrafia sia solo questione di tempo.

 

pag. 273, 30 aprile

 L'attivita'delle stazioni RT italiane

 Pouchain contesta l'articolo di cui sopra, l'RT da soddisfazioni e l'avvenire si sta ormai trasformando in presente.

 

pag. 386

Telefonia senza fili sistema De Forest.

  Esperienze a La Spezia fra Castelfidardo e la nave Eridania a 1500 metri, poi con navi in moto: la Partenope comunica con L'Eridania ferma in porto, aggirando una collina, sparando col cannone per vedere se cio' disturba. A 20 miglia la comunicazione era ancora esatta.

L'arco del trasmettitore alimentato da corrente continua. Il ricevitore somiglia ad una piccola lampada incandescente ed e'oltremodo sensibile alle piu' piccole onde elettriche. Si puo' udire senza essere ascoltati od escludere altri apparecchi.

Non e' improbabile che il Marconi trovi ragione di rivendicare i suoi diritti anche in Italia.

 

Marconi o De Forest? Polemica tra De Forest ed il rappresentante del Marconi in Italia Marchese Solari. Questo afferma che non ci si era rivalsi con la De Forest che non aveva un quattrino. Poi il ricevitore di de Forest che lui chiama Audion era gia' stato inventato dal Fleming. Marconi per ora si riserva un giudizio sulla radiotelefonia.

 Il giudice Townsend giudica "iniquo ma naturale monopolio di un invenzione italiana"

 

 

                                                                                 1909

 

13 maggio

 a proposito della telefonia transoceanica

 I cavi distorcono troppo il segnale originario. Si spera nella telefonia senza fili che sembra non abbia questo difetto. Col sistema Anzalone sembra che si tratti di trasmettere la corrente telefonica insieme ad un altra molto piu' intensa( forse costante) perche' quest'ultima trascinerebbe via la prima come un bicchier d'acqua va da Torino all'Adriatico trascinato dalla corrente del Po(sic!). Dov'e'andato il principio della trasposizione e scomposizione delle correnti, insieme con quelle quattro sciocchezze di formule che ne conseguono?(Fumero)

   

5 agosto

La RT Marconi

 La Compagnia dei cavi ha investito 80 milioni; la TSF con 100.000 sterline da lo stesso servizio di un cavo sottomarino con minore distorsione.

 

 

                                                                               1910

 

pag. 316 19 maggio

 Montu' sul progetto di legge sulla RT

....tento' il passaggio dell'Atlantico nel 1901 e pare vi sia riuscito in parte....Nessuno penso' di dubitare nella sua parola (ossia ammirazione per Marconi) vi sia anche solo la piu' lontana insinuazione di diffidenza e tanto meno la minima certezza per quello che doveva farsi e che finora non e'stato fatto. Ma in Italia se ne fecero anche altre esperienze ed altre che avrebbero dovuto farsi non si sono fatte! Io mi auguravo che si rompesse il monopolio misterioso per esperienze radiotelegrafiche.

Cita Artom, De Benedetti, Majorana, Paravano.

 

23 giugno

Il direttore di questa rivista, Fumero, critica che ancora non sia pronta Coltano e che da 4 anni si prende in giro il buon pubblico italiano. Che sia diventato "cavista"anche lui?

 

n° 1481

Dal Genio Militare verranno impiantate stazioni militari ultrapotenti sistema Jacoviello a Milano, Torino, Bologna e Firenze. Il sistema e' una speciale applicazione dell'arco voltaico. La Regia Marina lo impieghera' nel naviglio silurante. Uno dei meccanismi piu' delicati del sistema e' il trasformatore che deve elevare la tensione a 40.000-75.000 volt. Questi trasformatori sono forniti dalla ditta Giampiero Clerici e C. di Milano

 

 

pag. 305

 La RT a disilluso moltissimi suoi fanatici ammiratori, pero' piano piano si va avanti. Fumero.

 

 

                                                                 1911

 

appendice 71 1053

pag. 310,  16 novembre

La radiotelegrafia militare turca( con foto)

Guerra Italo-Turca:  Marconi ha deliberato dando ordine al personale della sua Compagnia adibito all'istruzione del personale turco di abbandonare subito i posti lasciando i radiotelegrafisti militari della Turchia che se la cavino come possono.

I ricevitori che hanno sono a valvola e carborundum. La Turchia aveva deciso di usare apparati Marconi nella Marina e nell'Esercito.Descrizione della stazione portatile e dell'organizzazione.

   

1548, 7 dicembre 1911

Impianto di Coltano

All'inaugurazione, prima sono state avvertite via cavo le stazioni di Clifden e Glace Bay. Poi la prova. La risposta che non hanno ricevuto niente arriva dopo una lunga attesa che aveva vivamente impressionato il Marconi. Gli impianti vengono di nuovo regolati e si riprova. Allora, sempre per cavo, rispondono chiedendo se erano questi i segni che gli erano stati inviati.

 

Trascrivo, dall'Elettricista del 1912, un articolo di S. Sesti : la storia della radiotelegrafia in Italia sino al 31 dicembre 1911

                            Quando Marconi giunse a rendere la radiotelegrafia praticamente utile, nel 1903, il governo entro' in trattative per la stazione ultrapotente di Coltano, legge n°127 del 5 aprile 1903 approvando una spesa di 800.000lire e che sarebbe stata destinata a comunicare con una stazione analoga che la Compagnia Marconi avrebbe impiantato nella repubblica Argentina. Nel 1904 si condusse alla convenzione per l'impianto e l'esercizio delle stazioni costiere. Insieme a queste convenzioni Marconi faceva dono al governo italiano dei suoi brevetti per scopi militari ed il governo si obbligo' ad usare, per scopi commerciali, solamente ed esclusivamente apparecchi del sistema Marconi, a mettere tutte le proprie stazioni a completa disposizione alle navi munite di apparecchi Marconi e non accettare comunicazioni da stazioni di altro sistema di telegrafia senza fili. Nel 1905 si proroga la data di consegna della stazione e Marconi permetterebbe al Governo di applicare i perfezionamenti e le migliorie che fossero introdotte nel sistema Marconi anche per opera di altri inventori.

  La Compagnia Marconi che opera in Italia col nome di Compagnia Internazionale Italiana per le Comunicazioni Marittime, addiviene ad un contratto con la Navigazione Generale per apparecchi a bordo di piroscafi che trasportano passeggeri. La condizione era che per tutta la durata del contratto non potevano usare che apparecchi Marconi e non permettere ai propri piroscafi di scambiare comunicazioni con stazioni di altro sistema. Nel 1906 Artom fece alla Spezia gli esperimenti del suo sistema dirigibile. Nello stesso anno la Compagnia Marconi stipulo' con le piu' grandi societa' di navigazione italiane contratti analoghi a quello descritto e si assicuro' per un certo numero di anni il monopolio quasi assoluto nella Marina Mercantile Italiana.

   Nella conferenza del 1906 a Berlino i delegati italiani si trovarono impossibilitati ad accettare le condizioni approvate dalle altre nazioni a motivo le condizioni in vigore con la Marconi.

  Nel 1907 il Parlamento approvo' l'impianto nelle stazioni di Cagliari, Palermo e Napoli e nelle stazioni del Benadir e Colonia Eritrea( 14 giugno 1907)

   Nel 1908 Marconi notifico' al governo la propria intenzione di chiudere le stazioni di Bari e di Antivari che erano esercitate per di lui conto e risultavano passive. Il Governo allora riscatto' la stazione di Bari per la somma di lire 45.000 ( 31 maggio 1908) e la Marconi vende' la stazione di Antivari alla Compagnia di Antivari che la gestisce a proprie spese.

 Il Prof Majorana fa esperimenti di radiotelefonia tra Roma d Anzio con risultati favorevoli.

  Nel 1909 il Governo obbligo' i piroscafi in sevizio di emigrazione di essere muniti di apparecchi RT.

La Ligure Brasilia, che era la unica societa' italiana ad essere priva di contratto con la Maroni, segnalo' il fatto che in mancanza di stazioni del sistema Marconi lungo la rotta del Sud America ovvero gli apparecchi dei piroscafi che trasportano gli emigranti in Argentina sarebbero quasi inutilizzati.

  Il Governo sospese l'applicazione della precipitata imposizione ed ottenne dalla Compagnia Marconi il permesso per tutti i piroscafi in servizio di emigrazione di comunicare allorche' si trovassero all'estero con le stazioni di qualunque sistema senza aggravio di condizioni piu' onerose da parte della Marconi.

  Le parole "apparecchi Marconi" furono sostituite con "apparecchi radiotelegrafici e radiotelefonici".

  Si assicurava che entro l'anno la stazione di Coltano verrebbe ultimata.

L'onorevole Montu' nel 1910 critica il Governo per le conseguenze di questo contratto restrittivo con la Marconi. Solari gli risponde sulla Tribuna. Si Discute un disegno di legge (il 647) per l'impianto di una ree radiotelegrafica sintonica e lodato il Ministro per l'appoggio che sta concedendo all'inventore italiano Jacoviello.

  Nel 1911 le stazioni Jacoviello non danno risultati troppo soddisfacenti.

  Viene creato l'Istituto Militare Radiotelegrafico.

 L'ing. Galletti tenta di riuscire nella formazione di una Compagnia Italiana che operi in base ai suoi brevetti.

Hanno luogo a La Spezia, Livorno e Bari anche esperimenti di trasmissione secondo il metodo Angelini.

 Il 17 4 11 il decreto di autorizzare i piroscafi stranieri anche non forniti di apparecchi Marconi, a comunicare.

  Marconi in base alla convenzione del 1904 in cui e' stato deliberato in caso di guerra tutte le stazioni radio passeranno immediatamente alle dirette dipendenze del Governo, mette le proprie stazioni di bordo a disposizione non appena scattata la guerra italo turca. Ultima, la stazione di Coltano passa al Ministero della Marina. Marconi sulla R. Nave Pisa si reca in Tripolitania e Cirenica e torna in Italia dopo aver sperimentato le proprieta' isolanti della sabbia del deserto in rapporto alla possibilita' di sopprimere l' antenna delle trasmissioni afile, dopo aver fatti esperimenti con nuove stazioni da campo ed aver organizzato il servizio RT cola'. Disgraziatamente pero' la Divisione Faro, nella battaglia di Bir- Tropona, sembra siasi trovata priva di qualsiasi stazione da campo.

Questa la situazione a meta'del 1911.

A. Sesti

A Tripoli Marconi stese l'antenna sulla sabbia parallelamente alla direzione del messaggio.             

 

 

                                                                      1912

 

pag. 223

 Trionfo della radiotelegrafia Marconi.

  Vinta la causa per l'infrazione al brevetto 77 77 contro la United Wireless Telegraph Company e Clyde Steamship Company. Le 500 stazioni navali e le 70 terrestri costruite e controllate dalla United Wireless passano nelle mani della compagnia Marconi. Giudice Parker di Londra.

 

Ancora non risolto il problema della telefonia con filo o cavo a grande distanza,malgrado le applicazioni del Pupin

 

 

                                                                     1913

 

pag. 87

  Pession nota che e'stata abbandonata la registrazione del segnale per la ricezione ad udito.

 

pag. 276

 I problemi insoluti della TSF, segnalazioni di Fleming.

Quale e'il meccanismo della propagazione?, su terra, su aria ecc.?A grande distanza arrivano solo le onde di superficie (Sommerfield). Perche' in dei momenti si riesce a comunicare a distanze insolite?  Qual'e' l'effetto diurno? Luce sull'antenna o ionizzazione? Si puo' risolvere il problema della registrazione su carta, ancora praticamente impossibile?come al sorgere del sole c'e'riduzione di propagazione? e cosi' via.

 

n° 1622

Sulla diminuzione della portata della TSF di giorno

 Il Tesla non crede alla teoria della ionizzazione, ma ad una propria via di conduttibilita' verso terra dovuta alla vaporizzazione, col sole, ed al vapore acqueo che trascina con se la carica elettrica comunicata alla terra.

 

 

                                                                1914

1655

In Germania piombano i ricevitori orari su una stazione fissa, piombatura multipla che pero' non funziona se si collega il ricevitore su di un antenna diversa da quella usata al momento della piombatura.

1678

diminuzione dei dividendi e delle azioni della Marconi :l'utile e'269.000 sterline rispetto alle 413.000 del 1912

 

n° 1679

problemi alla Marconi

 Dopo che si erano dimessi dopo una discussione tumultuosa, vengono riconfermati per acclamazione Godfrey Isaac direttore amministrativo e Guglielmo Marconi presidente. La discussione era causata dallo scandalo Marconi nel quale erano coinvolti due ministri, Rufus Isaac, fratello dell'amministratore era uno degli accusati. Marconi difende Godfrey e protesta contro il clamore di uno scandalo nel quale non vuole essere coinvolto, ed alle contese politiche. "Molte volte-concluse con amarezza Marconi-sono tentato di tornare in Italia dove potrei continuare i miei studi e le mie ricerche all'infuori delle contese politiche. "

 

La Marconi ha acquistato la Betulander Company per la telefonia senza fili

 

 

n° 1681

 Discorso di Marconi sull'andamento della sua Societa'

L'industria RT e'ancora molto giovane e puo' considerarsi ancora, per cosi' dire, nella sua infanzia. La nostra azienda non puo' essere paragonata alle altre esistenti, noi non facciamo commercio di balle di lana o sacchi di farina dei quali c'e domanda illimitata... prosegue a lungo. Molti azionisti non sembrano soddisfatti. Il 77 77 all'inizio dell'anno e'scaduto. M. riconosce il valido appoggio del governo italiano per gli esperimenti di radiotelefonia. Entro la fine dell'anno si potra' cosi' collegare l'Europa all'America... piu' volte sono stato tentato di tornare in Italia, allettato dagli incanti della mia terra nativa dove potrei continuare i miei studi scientifici in mezzo a condizioni ideali con la cooperazione entusiastica delle autorita' tutte, sia scientifiche, sia civili o militari con pieno e generoso tributo di stima dei miei connazionali indipendentemente da qualsiasi partito politico e da qualsiasi opinione. Io ho sempre avuto in Italia grandi interessi derivanti da fonti del tutto estranee da questa Compagnia. Se io dovessi considerare solo i miei interessi personali, io ritornerei al mio paese domani, ma la lealta' mi impone di resistere."

 

pag. 113

La radiotelegrafia privata in Italia e la guerra. Fumero.

    Le gazzette italiane sono piene di notizie riguardanti stazioni radiotelegrafiche abusivamente installate da privati per diletto o per altra ragione e si sta scoprendo una vera fungaia. E'stato cosi' raccontato, poi smentito, che Guglielmo Marconi (venuto a mettersi a disposizione del suo paese fin dall'inizio della guerra europea) mediante un controllo speciale avrebbe scoperto l'esistenza di una stazione RT nell'interno di una nota ed importante Casa religiosa germanica che si trova nel centro di Roma...Si e'anche ricordato che al tempo della repressione dei moti di Romagna,l a regia nave S.Giorgio raccolse da Ancona un radiotelegramma annunziante che la rivoluzione era scoppiata nell'Italia centrale... Si affermo' che il radiotelegramma intercettato fosse stato diretto da Fiume a Vienna e Budapest; in realta' esso era partito da una localita' della Romagna, indirizzato ad altra localita' della stessa regione od estera.

 Dall'inchiesta risulto' che in Romagna erano state impiantate 2 di queste stazioni clandestine ed altre due esistevano a Roma, presso Firenze e presso Genova. Erano servite alla comunicazione tra i comitati. Il raggio medio di esse era 150-250 Km.

 

1687

La radiotelegrafia clandestina in Italia.

Smentita sulla stazione privata trovata a Roma proprio da parte di Marconi.Se ne sono trovate a Ferrara, Ravenna e Forli'ed altrove. Gli impianti vennero demoliti ed i contravventori, di cui uno straniero,deferiti all'autorita' giudiziaria a norma di legge. Il Governo ha sospeso l'esercizio di tutte le concessioni accordate ai privati facendone smontare gli aerei. Due giovani studenti che avevano installato un groviglio di antenne a Roma ma non il ricevitore, sono stati arrestati e deferiti all'ambito giudiziario. La multa puo' essere lire 2000 o la reclusione per un anno. Un rappresentante di una casa francese denunzio' il possesso di antenna e solo ricevitore. A Ravenna vennero scoperte, poi a Firenze, grazie all'antenna installata in un palazzo prospiciente il lungarno Soderini. L'aveva installata un ingegnere per scopo scientifico (l'ora di Parigi). Vennero sequestrati tre apparecchi ricevitori ed un rocchetto incompleto per la trasmissione.La stazione era di una potenzialita' da poter comunicare con la Torre Eiffel. L'ingegnere fu denunciato in base alla legge del 30 giugno 1910 sulla RT. Sospesa anche la stazione radiotelegrafica di Quarto e dello Ximeniano, pur autorizzate dal governo per l'ora di Parigi.  A Milano esiste un apparecchio al Politecnico, per uso scientifico. Viene smontato al termine del ciclo didattico. Un ingegnere denuncia di avere avuto un impianto ma di averlo smontato, uno studente del Politecnico idem.

 

n°1694

Solari presidente della Soc. An Betulander di Roma.