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                Ricevitore E52 Koln

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Ricevitore supereterodine E52 Koln

La caratteristica che salta subito all'occhio, osservando questo ricevitore, è la favolosa costruzione meccanica e la sua compattezza, che esalta l' impressione di pesantezza quando si va a maneggiarlo. La realizzazione elettrica non è da meno. La costruzione è a moduli funzionali innestati nello chassis di fusione in lega leggera trapassati dagli alberi dei comandi e fissati con viti. Notevole nei ricevitori tedeschi è l' evidenziazione delle viti che servono per gli smontaggi di manutenzione tramite ue52 5 low.jpg (187185 byte)n cerchio rosso intorno alla testa. Purtroppo per la riparazione dei guasti sul campo nasce il problema dell'inaccessibilità dei componenti dei moduli quando l'apparecchio è in funzione. E questa esigenza non è improbabile in quanto nel mio c'erano ben tra guasti poco gestibili: rimpiansi il vecchio BC312 che, oltre no guastarsi mai, è accessibilissimo per una riparazione sul campo.

I pregi di questo ricevitore divengono difetti in quanto l'estrema precisione meccanica rende i comandi molto duri ed i componenti difficili a smontarsi. Le manopole agiscono su un albero di ottimo acciaio e sono bloccate a questo mediante un cono elastico, che non riusciamo mai a stringere a sufficienza. 

Quello che si può notare in questo apparato sono certe soluzioni circuitali come la media frequenza composta da un complesso di bobine accoppiate capacitivamente tra loro rispetto al classico sistema di coppie di bobine accoppiate lasche tra loro. La taratura di una media così complessa è improponibile senza le attrezzature specifiche. Anche il favoloso filtro a due quarzi ed a larghezza di banda variabile con continuità (brevetto Siemens-Telefunken degli anni '30) è stato successivamente tolto con una modifica specifica della Casa costruttrice. La torretta con le bobine delle varie gamme è trapassata da un commutatore molto particolare i cui contatti, invece che a strisciamento, sono pressati da delle camme assiali all'albero nella combinazione richiesta.

Altra particolarità è la scala a proiezione ottica: su un disco di cristallo sono incise cowpeC0.gif (924261 byte)n metodo fotografico le cinque scale graduate con una precisione di lettura inferiore ad 1 kHz per le scale più basse fino ad una di 10 kHz per quella più alta. Il sistema ottico si avvale di uno specchio asferico che fa apparire perfettamente rettilinea la scala del disco che invece è circolare

 I gruppi a radiofrequenza hanno le bobine ceramiche, conduttore in argento e pure i condensatori fissi sono piazzati su basette di ceramica. Per realizzare le singole capacità si sono uniti almeno quattro condensatori con diverso coefficiente termico, indicati dal diverso colore.

Notevole è l'organizzazione di produzione che permetteva la produzione anche sotto i bombardamenti alleati: le parti erano costruite in fabbriche sparpagliate in tutto il paese secondo il metodo della normalizzazione delle parti. Mentre Ford aveva realizzato le prime catene di montaggio, si deve ai tedeschi la normalizzazione ovvero quella disciplina che introdusse il metodo delle tolleranze meccaniche ottimali(usato tuttora) e che permise alla Germania di produrre sotto i bombardamenti di fine guerra più locomotive che negli altri periodi (le Krieglocomotiven)E52spolenheter.jpg (79677 byte)

Storia

In Germania nel 1939 i ricevitori da comunicazione fino ai 30 megahertz avevano raggiunto una perfezione tale che c’erano da aspettarsi pochi miglioramenti. La Luftwaffe richiese un ricevitore nuovo che potesse essere uno standard. L’apparecchio doveva essere tecnicamente valido per molti anni a venire e, dato la situazione bellica, e ci doveva essere la possibilità di costruirlo unendo parti costruite in varie locazioni del territorio.

La Telefunken sviluppò quattro progetti : il Lipsia da 40 a 1600kHz, il Koln, 1,5-25 Mhz, l’Ulm  ed il Kulm, per frequenze più elevate. Nel 1941 la Lufwtaffe accettò il Koln che fu introdotto anche nella Wehrmacht.

Tecnologia

Lo chassis, piuttosto che di lamiera di acciaio  fu costruito in lega leggera (Elektron o Silue52b24.jpg (49411 byte)min).

Le bobine erano ceramiche con nucleo in polvere ferrosa ed avvolgimenti in argento che permettevano dei Q di ben 500.

I condensatori ceramici erano previsti con coefficienti di temperatura controllabili.

Le valvole erano tutte dello stesso tipo.

Diagramma a blocchi

Supereterodina a singola conversione. Due stadi di radiofrequenza in cinque gamma, variabile a sei sezioni, mescolatore, media frequenza da 1 MHz con sei circuiti risonanti  ed il primo amplificatore seguito da uno speciale filtro a cristallo con selettività continuamente variabile. Segue l’altro stadio a media frequenza ed il BFO regolabile o fisso con quarzo a 1000,9 kHz. Poi lo stadio audio.e52b26.jpg (39751 byte)

Stadio RF

Questo stadio è costituito da ben cinque circuiti risonanti prima del mixer e potrebbe essere un ricevitore completo per se stesso, salvo che la larghezza di banda varierebbe nelle varie gamme.

I tecnici tedeschi avevano un gran terrore per la frequenza immagine e per il sovraccarico da trasmittenti vicino al ricevitore. Per questo in particolare la Marina da guerra non era favorevole alle supereterodine. Addirittura si narra che quel poco dell’oscillatore locale che poteva tornare sull’antenna della supereterodina permettesse l’individuazione del vascello col ricevitore in posizione di ascolto. Di questi difetti erano esenti i ricevitori ad amplificazione diretta, tipo il vecchio Lorenz L06K39.

 

 

 

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