L'apparecchio è un 5 valvole,1 radiofrequenza a bigriglia, un triodo rivelatore e due bassa frequenza ed è equipaggiato con valvole del tipo "micro". La costruzione è del 1925. Il circuito a radio frequenza è collegato in 'isodyne". La paternità di tale circuito è del francese Bartolemy e sfrutta le proprietà della valvola bigriglia.Tali valvole non sono da confondere con altri tetrodi, come quello di Majorana o con la Wunderlich che avevano le due griglie sullo stesso piano o con quelle dette schermate, ovvero la FEMI della Marconi od i successivi tetrodi in cui le griglie erano una sopra l'altra e l'esterna veniva collegata all'anodica per eliminare l'emissione secondaria che era il fenomeno che limitava le prestazioni dei triodi. Anche in queste valvole le griglie erano poste, a giusta distanza, una sopra l'altra ma si metteva la tensione più alta su quella interna per fare accelerare il flusso degli elettroni. In tutti i tetrodi ed in particolare nella bigriglia, se aumentiamo la tensione anodica a parità di polarizzazione della griglia di segnale, vediamo che dapprima la corrente aumenta, poi comincia a diminuire, dopo riprende a salire. Nel punto di discesa della caratteristica anodica si presenta come fosse una resistenza negativa ed in pratica lo è perchè, nel circuito, va a sottrarsi con quella delle perdite ed è perfino in grado di portare la valvola in uno stato di oscillazione. Questo principio è sfruttato dall'oscillatore di Neumann dal quale fu derivata la negadina che era un circuito senza reazione ma che si poteva portare in oscillazione od al limite di oscillazione soltanto influendo sul reostato del filamento (supponendo fisse anodica ed accoppiamenti). Queste valvole e questi circuiti erano usati soltanto in Europa, in Usa non esistevano.
Il circuito isodyne.
Il circuito sopra detto era applicato allo stadio
rivelatore, nel quale esiste già uno smorzamento intrinseco. In uno stadio di
radiofrequenza, sufficientemente disaccoppiato dall'antenna non era molto
stabile. Tanto più, analogamente ai normali triodi, se si fa risuonare un
circuito all'ingresso ed uno all'uscita non otterremo altro che una forte
oscillazione. Il circuito isodyne pur facendo tesoro delle caratteristiche della
bigriglia, collegava la placca e la griglia interna tramite una bobina con presa
centrale che bilanciava tutte le capacità parassite e rendeva stabile lo stato
di funzionamento della valvola anche se usata come radiofrequenza con un
circuito risonante all'ingresso ed uno all'uscita. Però influendo sul filamento
questa stabilità veniva a diminuire e si poteva arrivare molto dolcemente allo
stato di oscillazione.
Nell'apparecchio in esame era stato iniziato un
restauro "alla francese" ovvero era stato completamente smontato, gli
zoccoli ridotti nei loro minuti elementi, alle bobine era stato tolto il filo ed
i due variabili erano stati completamente smontati, le lamine e le rondelle
separatrici separate e riunite in mazzetti legati con del filo. I fili di
collegamento erano stati legati a parte, rilucidati o forse rifatti in quanto il
cablaggio risulta molto più pulito dei cablaggi di quell'epoca che spesso erano
in filo nudo di rame e la Pericaud spesso lo copriva con tubetto sterling.
Rimontarlo è stato un lavoro da "puzzle"del tipo gig saw, ma poi
tutto è tornato bene ed il funzionamento risulta perfetto.
L'esemplare è stato costruito dagli stabilimenti
della Pericaud 26,28,30 rue des Magniolies
85, boulevard Voltaire, Parigi e venduto da A.Ronat, Parigi St.Denis.
E'una cassetta di legno con frontale metallico verniciato in nero raggrinzente.
Di fronte ci sono soltanto i due condensatori di accordo, il reostato dei
filamenti ed una cornicetta con cartoncino per scrivere le graduazioni
corrispondenti alle stazioni.Sopra, sul coperchio di legno, le valvole, le
bobine intercambiabili disposte a squadra, i terminali per l'alimentazioni e dei
pomelli a molla per antenna, terra e cuffie od altoparlante. E' corredato della
sua antenna a telaio originale Pericaud..
Carlo Bramanti.