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    RICEVITORE DA TRINCEA MARK III

 

 

 

 

 

 

Ricevitore inglese Mk III

Il ricevitore inglese Mk III, nato nel 1915 per impieghi bellici, fu usato estensivamente dalle forze alleate durante la prima guerra e ne arrivò una discreta quantità anche in Italia, insieme a truppe di soccorso inglesi, dopo la sconfitta di Caporetto. Era citato come Trench Set, ovvero ricevitore da trincea e fu molto usato dalle truppe di artiglieria per ricevere i risultati dei tiri che venivano comunicati dagli aerei tramite codice Morse trasmesso da piccoli generatori a scintilla, spesso alimentati da una dinamo ad elica spinta dalla velocità dell'aereo. Generalmente gli addetti all'ascolto non erano dotati di trasmettitore ( neanche, generalmente, gli aerei a causa del forte rumore in cabina che avrebbe impedito l'ascolto. In compenso erano dotati di strisce di stoffa bianca di diversa lunghezza con la quale potevano creare dei messaggi in Morse che potevano essere letti dall'aereo.

Il circuito P5191430mkiii.jpg (184378 byte)

Praticamente si tratta di un primario con 5 prese e commutatore a bottoni e con un condensatore variabile da 1000 pf in parallelo. La bobina primaria è allineata ad una analoga del secondario ma può ruotare per permettere una variazione dell'accoppiamento. La bobina del secondario ha 19 prese al commutatore a bottoni ed un condensatore variabile da 300 pf in parallelo. Le due bobine sono avvolte con uno spesso filo tipo Litz, smaltato ma senza l'isolamento in cotone. L'ingombro di tale filo è di circa 3   mm. Al secondario, in corrispondenza alla spazzola del commutatore a bottoni, ci possono essere connessi tramite una complessa leva a tre vie, od un detector a carborundum, od uno tipo Perikon, oppure una scatola esterna con una valvola. Per la polarizzazione del carborundum che è in contatto con una lama di acciaio, si usa un potenziometro a presa centrale i cui estremi sono connessi a due pile collocate nella valigetta del ricevitore. Una presa centrale consente di polarizzare il carborundum negativamente o positivamente secondo se il cursore è a destra od a sinistra di detta presa. Il rivelatore Perikon è a Zincite e Bornite o Calcopirite e non ha bisogno di polarizzazione. In compenso necessita di una regolazione fine della pressione. Perp5191431.jpg (180293 byte) verificare l'efficienza dei rivelatori od usare il complesso come ondametro, un tasto attiva un buzzer che produce una nota in cuffia quando il rivelatore funziona. Se si preme soltanto la posizione è instabile, se si preme e si ruota diventa stabile. Il Buzzer (o cicalina) viene alimentato da due pile poste insieme a quelle di polarizzazione. Un altro complesso commutatore serve a mettere il ricevitore in posizione di Stand By, ovvero di Sorveglianza, in italiano, od Attente in francese. In tale posizione, oltre ad aversi una larghezza di banda tale da sentire segnali diversi relativamente lontani tra loro, poi da centrare in posizione sintonia, possiamo più comodamente fare una prima ricerca di una stazione dato che con la sintonia a due circuiti la ricerca potrebbe essere più difficile. Per ottenere lo Stand By, venivamark 3 schema.jpg (111494 byte) escluso il secondario ed i rivelatori venivano collegati direttamente al primario.

I materiali

Il ricevitore è inserito in una valigetta in marocchino nero con maniglia in cuoio di trasporto. La valigetta contiene anche le pile e le cuffie. Internamente al coperchio, lo schema elettrico, la tabella di taratura, un contenitore con vari cristalli di carborundum e Perikon di ricambio ed un orologio da tasca, incernierato in un apposito alloggiamento. Il frontale del ricevitore è in ebanite spessa, i variabili sono protetti da contenitori cilindrici in ebanite sottile, il cablaggio è in filo, parte rigido parte flessibile, isolato in cotone e tubo tipo Sterling. La cicalina è sul frontale, protetta da un coperchio cilindrico in ottone. I commutatori a bottone sono in ottone nudo e spazzole flessibili a lamine sovrapposte, i commutatori dello stand By e dei rivelatori sono a doppia leva ed agiscono in parte a coltello ed certe funzioni tramite cilindretti ruotanti e molle situate sul pannello. Certamente per qualche anno i contatti sono stati efficienti, ma dopo 80 anni fargli fare un contatto sicuro senza violentarli è un problema. Anche il filo delle bobine, costituito da molti, spessi trefoli smaltati, non garantisce che alle giunture ruotanti, qualche trefolo si rompa, togliendo tutti i vantaggi del filo di Litz.

Il funzionamento

Ai tempi della sua progettazione si potevano ascoltare segnali telegrafici a scintilla smorzata, come quelli prodotti dai primi generatori da aereo e che si udivano come forti colpi. Altrimenti c'erano i generatori a scintilla strappata, scintilla musicale (la scintilla era spenta da un dispositivo ruotante spesso sincrono al generatore di alimentazione), a scintilla suddivisa , tipo quello a impulso della Telefunken a dischi multipli. Questo gruppo veniva sentito come una nota musicale spesso molto gracchiante e dal suono si potevano riconoscere le varie stazioni. Sorprendentemente questo ricevitore e'adattissimo anche all'ascolto della fonia, modulata come ad i giorni di oggi, perciò è tutt'ora perfettamente utilizzabile. Negli anni '20, seguendo i consigli delle riviste del settore, molti di questi apparati furono sacrificati con modifiche invadenti che li hanno deturpati irrimediabilmente. Per la sintonia si posiziona condensatore e commutatore del secondario secondo la tabella allegata al ricevitore. Quei valori sono stati presi in laboratorio con l'accoppiamento al minimo. Poi si regola condensatore e commutatore primari per la massima intensità .Si ritocca il secondario e si regola l'accoppiamento, per la selettività richiesta, sempre riaggiustando il secondario. Questo ricevitore pone i rivelatori direttamente sul circuito risonante, non su una presa intermedia che adatterebbe meglio l'impedenza. Il controllo di questa rispetto al rivelatore è limitato solo da quanto variamo la combinazione condensatore-induttanza (l'impedenza di un circuito risonante e'data proprio da questo rapporto). Il carborundum ha un impedenza molto elevata e si può omettere tale adattamento, ma il Perikon, anche se ha un impedenza più alta della galena, carica troppo il circuito. Lo vediamo all'ascolto nel quale il perikon fa più forte, ma il carborundum risulta molto più selettivo.

 

 

 

 

 

 

 

 

I costruttori

I costruttori erano diversi e diverse le realizzazioni se pure nello tesso standard: Marconi Wireless Telegraphs, Phillips, WD, Soho, ATM, Robert W. Paul .

In un modello il rivelatore a perikon era del tipo Dennis Detector, costituito da una torretta con quattro cristalli diversi che si accoppiava con regolazione fine ad una altra torretta con altri quattro cristalli corrispondenti. Anche la posizione dei rivelatori variava nei diversi modelli. Generalmente erano definiti Short Wave Reicevers, ma nella valigetta c'era posto ed erano previsti gli appositi terminali, per l'adattamento alle onde lunghe, con l'inserzione di due induttanza aggiunte anch'esse con prese intermedie a bottoni.

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Da un articolo di A.R Constable

Il MK III tuner è uno degli apparecchi più ambiti dai collezionisti di apparecchiature radiotelegrafiche della prima guerra mondiale e spesso vi si riferisce nome " Short Wave Tuner", anche se ne esiste un modello molto più piccolo ( MK IV) ed uno per le onde lunghe. Principalmente era usato dall'artiglieria per ricevere i risultati dei tiri comunicati dall'aeroplano.

Il ricevitore poteva essere usato semplicemente come ricevitore a cristallo od essere usato in congiunzione di un amplificatore a valvola o da un amplificatore microfonico Brown.

Molti sperimentatori in epoca successiva hanno cercato di trasformare questi apparecchi recuperati dal surplus, in qualcosa di migliore, ma anche quando erano in servizio qualcuno si provò ad aggiungere una valvola francese ( le prime R della TM) forando e togliendo componenti.

In trincea i MkIII dettero risultati risultarono estremamente buoni: il luogotenente J.J. Honan, nella rivista Wireless World del gennaio 1920 narra che tre aerei di uno squadrone lavoravano su frequenze di 140, 180, 220 metri ed uno squadrone adiacente su 160, 200, 240 metri e l'operatore doveva tener traccia del "proprio" aereo per non prendere ordini da un'altra squadra!

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Il circuito è dotato di alternativa Stand By e Tune. In posizione  Stand By il rivelatore è collegato direttamente al circuito di antenna ed è poco selettivo. In posizione Tune è invece collegato con accoppiamento lasco al circuito di aereo e l'accoppiamento può essere variato. Le due bobine sono collocate in linea ma una può ruotare di 90°. Sono fatte con filo di Litz avvolto su spessi supporti di ebanite ed i condensatori sono fatti estremamente bene e protetti da scatole di ebanite. Ci sono due detectors, un perikon ed un carborundum. Quest'ultimo richiede una polarizzazione variabile tramite batteria. Un cicalino poteva essere usato per aggiustare il cristallo alle massime prestazioni, cosa che accadeva spesso a causa dei disturbi dati da trasmettitori a scintilla vicini che costringevano ad un frequente Resetting. IL Buzzer poteva essere usato anche per calibrare circuiti risonanti, anche in congiunzione con un ondametro.  Il Buzzer usato ha l'avvolgimento shuntato da una resistenza non induttiva

che permetteva una rottura più rapida in quanto costituiva un percorso di fuga per le extracorrenti. Questo dava un maggior impulso al circuito risonante. La resistenza aveva anche l'effetto di far passare maggiore corrente dal contatto e, dato che il campo magnetico è proporzionale al quadrato della corrente, l'effetto era più marcato.

L'autore dell'articolo da anche notizie operative: una petulante serie di B ...

 

 

il funzionamento

Il commutatore in alto serve a commutare tra Perikon e Carborundum, ma a mezza corsa esclude la cuffia e viene collegato alla eventuale valvola esterna che fa da detector-amplificatore. A corsa completa collega il Perikon.

Il commutatore più in basso commuta tra Tne e Stand By e collega il Buzzer al circuito secondario che può essere usato come ondametro. In posizione Tune il buzzer invece è collegato al circuito di antenna. Chiaramente si deve pigiare il pomello del buzzer per attivarlo.

L'aspetto

 Normalmente sono inseriti in scatole di mogano lucidate internamente e coperte di resistente tela grigio scuro, ma talvolta la scatola è lucida anche esternamente. Dentro il coperchio incernierato c'è uno scomparto con numerosi cristalli di scorta, un alloggiamento per l'orologio ed una staffetta di legno che può ruotare per tenere a posto la carta di calibrazione.

il prezzo

ora il prezzo è astronomico, ma quando furono commercializzati in surplus costavano 4 sterline!