mil
del
Prof Vanni direttore dell'istituto stesso.
Da Bollettino Radiotelegrafico del Regio Esercito P.U.7. M4
(Nazionale)
luglio 1922 n*1 sunto:
Questo Istituto fu fondato nel 13 luglio 1911 e passo' al Ministero della Guerra l'11 giugno 1916. Vi si sperimentavano materiali ed apparati e si dava anche preparazione teorica agli ufficiali preposti alle stazioni radiotelegrafiche. Tra i lavori piu' notevoli che vi furono realizzati furono gli esperimenti di radiotelefonia con uno speciale tipo di microfono ad alta intensita'di corrente condotte dal Vanni che nel 1912 permise di collegare in fonia Roma con Tripoli, ovvero 1000 Km , distanza che allora non era stata raggiunta da nessun sperimentatore. Nel laboratorio era stato installato un rocchetto d'induzione da un metro di scintilla che veniva usato nelle esperienze di protezione delle Santebarbara dai fulmini. Era stato realizzato anche un laboratorio per la produzione del vuoto. L'Istituto era sorto in modesti locali della caserma Cavour, poi si era trasferito in apposito fabbricato.Varie foto illustrano l'articolo:il microfono di Vanni, il laboratorio, il rocchetto d'induzione, la sala per il vuoto, l'esterno dell'edificio a Roma con l'antenne e poche altre foto.
Vanni
articolo
di Sacco dalla rivista Bollettino
Radiotelegrafico del Regio Esercito.
Ottobre
1922 n* 2 sunto:
Questa
officina fu costituita nel 1917 come distaccamento del 3° reggimento Genio e si
rese indipendente il 1 luglio 1918. Nel 1920 gli operai erano 90. Nel 1921
estese al servizio tecnico per la radiotelegrafia dell'aeronautica italiana.
Fino al 1917 tutti i materiali radiotelegrafici erano provveduti dal piccolo
laboratorio del Battaglione Dirigibilisti e dal laboratorio del 3° Reggimento
Genio. L'Autorita'militare aveva requisito il fabbricato di un officina privata
in Roma per destinarlo all'officina.
I
principali apparecchi realizzati dall'officina furono:
Una
stazione da 100 Watt da trincea, per comunicazioni di prima linea;
l'amplificatore Bardeloni ed il ricevitore ad epurazione,
sempre del Bardeloni, destinato specialmente alla ricezione selettiva delle
comunicazioni trasmesse da aeroplani osservatori;
il
microtelefono Bardeloni studiato per la comunicazione tra palloni frenati e
terra;
il
ricevitore di piccola portata per l'ascolto degli aeroplani (nota 1);
il
complesso O.P.D.per le comunicazioni ad onda persistente dei dirigibili;
la
stazione cammellata da kW 1,5,studiata per la Libia ma usata anche su autocarri.
Le
prime lavorazioni iniziarono nei primi mesi del 1918 e , dopo poco, venivano
prodotte ben 10 stazioni complete al giorno lavorativo. Si arrivo' ad un massimo
di 206 operai. Verso la fine della guerra erano sorte l'Officina Marconi di
Genova, ed altre societa' industriali italiane ed estere iniziarono a costruire
in Italia.
Nel
1919 nell'officina fu ridotta la parte meccanica e fu introdotta la costituzione
di un reparto per i tubi a vuoto usando gli ex impianti dell'Istituto
Radiotelegrafico. Si introdussero reparti per adattare la produzione civile agli
scopi militari.
Vengono
illustrate le curve di produzione in quantita' e valore ed un impianto per
ricezione onde lunghe con telaio,in dimensioni ridotte. Foto dei vari apparati
costruiti, mal riproducibili.
Sacco
nota
(1) Tale ricevitore si trova gia' illustrato sulla rivista l'Elettotecnica del
febbraio 1916, ovvero la costruzione di questo apparecchio avveniva prima della
costituzione dell'Officina. Nel 1902 Marconi aveva accordato al Governo italiano
l'uso gratuito dei suoi brevetti e la facolta'di riprodurli negli Arsenali dello
Stato. Pero', se pur i componenti sono analoghi a quelli piu' antichi della
Marconi, la circuitistica adottata dalle officine dell'esercito e della marina
erano completamente diverse da quelle della Marconi.
La
regia Marina si avvaleva per gli studi e la costruzione di apparati RT
dell'Istituto Elettrotecnico e Radiotelegrafico della Regia Marina e
dell'Officina Radiotelegrafica del regio Arsenale di La Spezia.
Carlo
Bramanti Settembre 1998