Assunto dal Tenente di Vascello Pullino Vittorio
l'incarico delle esperienze di telegrafia senza fili il 28 maggio corrente anno
fu sua prima cura rendersi edotto: delle modalità di servizio, del
funzionamento pratico degli apparecchi e della conoscenza degli stessi da parte
del personale addetto; a questo intento furono rivolte nelle prima settimana,
dal 23 al 31 maggio, le esperienze eseguite
23 maggio al 31 detto così fu provata:
1) la rapidità di trasmissione che variò dalle 15
alle 30 lettere al minuto a seconda: dell'abilità del personale, della
regolazione della marcia del motorino, della lunghezza della scintilla etc. etc.
2) la lunghezza della scintilla necessaria per una
buona trasmissione con la lunghezza di filo di aereo già determinata e
calcolata dai predecessori e non in seguito modificata. Fu riconosciuto che
potevasi avere una buona trasmissione tra Livorno e Palmaria (72 km) con
scintilla di 2 cm, e tra Livorno e Gorgona (32 km) con scintilla di 1 cm; e
perciò fu ritenuto che la lunghezza della scintilla debba essere in ragione di
1 cm per ogni 30 km ferme restando le altre condizioni di funzionamento.
3) la sensibilità della ricezione coi due sistemi
grafico ed acustico. Col primo (29 Maggio) si ebbero risultati incerti; col
secondo di gran lunga più favorevoli, e perciò venne la persuasione che quest'ultimo
è da preferirsi.
ricevitore marconiano a coherer. |
4) la sensibilità del coherer in relazione alla sua
natura e composizione, esperimentando coherer originali Marconi ed altri a
mercurio. In questi ultimi era messo, tra i due elettrodi di carbone, una goccia
di mercurio, oppure fra gli stessi elettrodi due goccie di mercurio, separate da
un terzo cilindretto di carbone.
Per quanto nessuno dei citati coherer fosse
completamente autodecoherizzante, pure quelli a mercurio dimostrarono di
possedere tali qualità in maggior grado, e perciò furono gli adottati.
Queste esercitazioni, come fu già detto, non ebbero
altro scopo che quello di farsi un concetto sul grado di perfezionamento dei
diversi apparecchi e non presentano dunque nulla di notevole.
Solamente degno di memoria puossi ricordare il fatto
che nel giorno 24 da tutte e tre le stazioni furono avvertite al telefono delle
trasmissioni di natura sconosciuta di debolissima intensità e si immaginò che
dovessero essere trasmissioni eseguite, o da qualche nave in mare, o dalla
stazione francese di Calvi; ma nulla però venne in seguito a confermare tale
ipotesi.
inserzione coherer Castelli |
3 giugno al 10 detto: Presa così pratica conoscenza sull'andamento delle stazioni, fu iniziato lo studio su possibili perfezionamenti degli apparati e sulla migliore utilizzazione degli stessi: naturalmente quello fu rivolto alla parte meno perfezionata e fu cercato di risolvere il problema: aumentare la sensibilità del relais per un conseguente miglioramento nella ricezione, di trasformare la ricezione telefonica in grafica utilizzando le vibrazioni della lamina, di colmare la lacuna ancora esistente circa un avvisa
inscrizione zona con coherer Castelli |
tore pratico e di sicuro funzionamento.
Per aumentare la sensibilità del relais Siemens, in
uso nelle stazioni, furono incastrate delle pietre dure nei fori di passaggio e
di sostegno dell'asse dell'armatura, e fu inoltre prolungata la linguetta dei
contatti al fine di diminuire lo spostamento angolare dell'armatura stessa a
pari traslazione del martelletto tra i due contatti.
sfigmometro di Marey |
Mercè queste modifiche il relais risultò invero più
sensibile, tanto che, guarnito all'apparecchio telegrafico, si ottenne un
miglioramento nella ricezione. Inserito poi nel circuito ricevitore telefonico,
nell'intesa di farlo funzionare come avvisatore si ebbero in principio dei
risultati soddisfacenti (5 Giugno) tali da ripromettersi un miglioramento ed un
adeguata soluzione del problema.
Per la registrazione grafica delle vibrazioni della
lamina telefonica fu applicato lo sfigmografo, registratore dei movimenti del
polso, del Marcy; i risultati dapprima conseguiti furono tali da dar adito a ben
sperare per il conseguimento dello scopo prefisso; ma in seguito, vista la poca
praticità del sistema, fu abbandonato lo studio iniziato.
10 giugno al 24 detto;
si intraprese invece quello della eliminazione delle scariche atmosferiche che,
tanto nei giorni a fianco segnati, che in quelli precedenti, avevano spesso
disturbato e talvolta ostacolata la ricezione. Così nei giorni 10 11 12 14 20
21, nei quali si manifestarono le suaccennate scariche, vennero inserite nel
circuito delle resistenze variabili. Si ottennero è vero dei vantaggi mettendo
in derivazione sul tubetto resistenze superiori a 1000 ohm ma la variabilità
dei risultati non permise di considerare il problema prossimo alla sua
soluzione, che si dimostrò assai complesso.
Fu pure continuato in questi giorni lo studio
sull'avvisatore a campanello (21 22) ma con risultati incerti e negativi,
specialmente causa le già citate scariche atmosferiche. Anche questo problema
si dimostrò, per quanto della massima importanza, di una difficoltà di
risoluzione pari quasi a quella del precedente.
Nelle esperienze eseguite in circostanze buone di
tempo (13 14 17 18 19 20) si ebbero buono risultati ed è degno di nota la
velocità di trasmissione ottenuta; riuscendo a trasmettere, in un solo
dispaccio di 304 parole e di 1313 lettere, con una velocità di 22,2 lettere al
minuto.
Teialone,apparato trasmettitore da sopra e di fronte: tasto manipolatore, reostati ed interruttore del rocchetto. |
24 giugno al 3 luglio: Stabilita, nella conferenza
tenuta a Spezia, sotto la presidenza del Contrammiraglio Grillo, la esecuzione
di trasmissione a grande distanza (Palmaria Giglio 220 km) si sospesero le
esperienze in corso e pur continuando l'esercitazione giornaliera si prepararono
l stazioni per la nuova prova.
I risultati delle citate esercitazioni risultarono
come i precedenti ottimi ed incerti a seconda della frequenza delle scariche
atmosferiche.
Frattanto, in questo periodo di tempo si caricarono gli accumulatori e si portarono le seguenti modifiche ed aggiunte alle stazioni di Palmaria,Gorgona e Livorno, in armonia alle decisioni prese alla conferenza surriferita
apparato ricevitore col coherer Castelli: a sinistra delle figure il microfono. Viste di sopra e di fronte. |
.
a) Alzare l'albero della Palmaria del necessario per
ottenere una lunghezza di filo aereo utile verticale di almeno 55 metri.
b) impiegare alla stazione di Palmaria un rocchetto da 60 cm per potere ottenere la massima scintilla possibile nutrita e costante ed in ogni caso, mai inferiore alla ragione di 1
cm ogni 30 km.
c) aumentare il numero degli accumulatori, dove
necessari, al fine di raggiungere lo scopo precedente.
Tutti questi lavori furono completati nei giorni 2 e
3 luglio.
4 luglio all'8 detto: Il giorno 4 luglio i sottoscritti partirono con le rispettive
torpediniere per l'isola del Giglio, dove, il susseguente giorno 5,
principiarono l'impianto della stazione provvisoria di ricezione.
Fu utilizzato a tale scopo il pennoncino da segnali
dell'albero del semaforo come sostegno superiore del filo aereo, stendendo
questo, lungo il declivio del monte per una lunghezza di circa 100 metri.
rocchetto, scaricatori e uscita antenna |
La poca verticalità del filo aereo ed il suo
imperfetto isolamento dalle sporgenze del monte, unite ad una terra mediocre,
furono le cause delle esperienze iniziate il giorno 6, nelle quali si ebbe un
risultato completamente negativo nella ricezione da Palmaria e solo qualche
accenno indecifrabile da Gorgona.
In vista di questi risultati si cercò di migliorare
le condizioni dell'impianto, affiancando all'albero del semaforo una pennola di
circa 25 metri al fine di ottenere una maggiore lunghezza di filo aereo
diminuendone la catenaria e conseguentemente aumentandone la componente
verticale; nonchè un migliore isolamento sistemando ad opportuna distanza e con
conveniente orientazione dei pali di sostegno muniti di isolatori. Oltre a ciò
si cercò di migliorare la terra scavando in un avvallamento in prossimità del
luogo di ricezione un piccolo fosso che fu, sempre, durante le esperienze,
mantenuto umido.
Le modifiche accennate ebbero per effetto di fare
ricevere quasi completamente le trasmissioni che si fecero nel giorno seguente 8
sia da Palmaria che Gorgona.
9 luglio al 24 detto: Ritornati a Livorno si ripresero le solite
esercitazioni fra le tre stazioni con i soliti risultati continuandosi ad avere
imperfezioni nella ricezione al sopravvenire delle scariche atmosferiche.
Nel periodo di tempo, a fianco accennato, è da
notarsi il fatto successo il giorno 11, nel quale, essendo interrotta la linea
telegrafica ordinaria con Gorgona questa stazione potè spedire per mezzo del
telegrafo senza fili il telegramma di scoperta delle navi inglesi, che fu
trasmesso da Livorno al comando in Capo del 1° dipartimento per mezzo della
linea ordinaria. Nè peraltro possono tacersi le trasmissioni estranee ricevute
nei giorni 13 15 e 16 che ,interpretate ,risultarono della squadra inglese
ancorata a Rapallo.
motore a petrolio di sopra e di lato |
Allo scopo poi di verificare lo stato del rocchetto
della stazione di Livorno, si fecero delle esperienze per verificare la massima
lunghezza di scintilla ottenibile. Questa risultò di soli 7 cm ed il fatto si
attribuì all'imperfetto isolamento.
24 luglio al 28 detto; Preoccupati dai risultati ultimi accennati si cercò allora,
per il conseguimento di una lunghezza maggiore di scintilla, eliminare le cause
che vi potevano influire.
E perciò fu dapprima ideato di chiudere le sfere
dello spinterometro in
una campana di cristallo a forma di ellissoide, con un opportuna appendice per
l'adattamento dell'estremità di un tubo comunicante con una bottiglia
contenente acido solforico.
Come di leggeri(?) si comprende tutto ciò fu fatto
nell'intendimento:di rendere indipendente lo scatto della scintilla dalla
variabilità dell'atmosfera, di far scattare la stessa in aria perfettamente
secca e conseguentemente di renderla più nutrita e costante, di diminuire
l'ossidazione delle due sfere.
spinterometro nel vuoto |
Malgrado i lusinghieri risultati, che si ebbero sul
principio delle esperienze, pure fu dovuto abbandonare tale sistema; perchè si
potè constatare che, ozonizzandosi l'aria contenuta nell'ellissoide dopo un
certo numero di scariche elettriche, lo scatto di scintilla tendeva ad avvenire,
all'esterno, fra le aste metalliche dello spinterometro.
In questo periodo di tempo si iniziarono delle
esperienze con tubetti a polveri metalliche con elettrodi magnetizzati. I nuovi
coherer vennero formati con un tubetto di vetro con due asticelle di ferro;
previamente magnetizzate con una calamita e terminanti a punta nell'interno, fra
le due punte venne posta della limatura di ghisa.
Le ricezioni col nuovo coherer riuscirono più
nitide.
In seguito, per aumentare la decoherenza del tubetto,
il coherer venne formato da una scatola cilindrica di ebonite contenente
mercurio, con le due asticelle magnetizzate passanti nelle estremità di un
diametro del suo coperchio di talco.
Il contatto delle punte delle asticelle col mercurio
era ottenuto a mezzo di limatura di ghisa, le particelle della quale
orientandosi, al passaggio dell'onda hertziana, chiudevano il circuito. Questo
nuovo coherer dette risultati soddisfacenti.
In fine per maggior semplicità fu adottato una nuova
sistemazione sempre sullo stesso principio, come rilevasi dalla figura accanto
disegnata, consistente in un tubo ad U
ripieno di mercurio con elettrodi di ferro magnetizzato nei due rami e limatura
di ghisa tra le punte interne degli stessi e le due superfici dell'accennata
colonna di mercurio.
vari coherers Bertelli |
Le esperienze con quest'ultimo coherer dettero
risultati egualmente soddisfacenti e si potè costatare che per una buona
ricezione tra Gorgona e Livorno bastava avere una lunghezza di scintilla di 1/4
di cm anche con scariche temporalesche di una certa intensità.
Il principio sul quale sono basati i coherer citati
si deve al padre Barnabita Timoteo Bertelli di Firenze.
Essendo venuti a conoscenza dell'adozione da parte
del Marconi di un cilindro metallico in sostituzione del filo d'aereo semplice,
fu pensato di ripetere queste esperienze. Non potendo per altro mettersi nelle
condizioni del Marconi si cercò di avvicinarvisi usando quattro fili riuniti e
passanti rispettivamente ai vertici ed al centro di due triangoli equilateri in
legno, con opportuni isolatori, e di metri 1,50 di lato, risultando in questo
modo i fili riuniti in quantità. Intraprese, con questa nuova sistemazione, una
serie di esperienze, per potere dedurne i vantaggi sia rispetto alla lunghezza
del filo aereo, sia rispetto alla
lunghezza della scintilla, fu ordinato alle stazioni di Gorgona e di Palmaria di
ridurre la lunghezza del loro filo aereo a 25 e 35 metri; usando Livorno filo
quadruplo di 10 e di 20 metri di lunghezza.
I risultati di tali esperienze furono buoni, ma
nessuna riduzione si potè ottenere sulla lunghezza di scintilla; che fu
necessario mantenere rispettivamente di 1 e 2 cm; per cui si potè in definitiva
stabilire una ragione di 15 metri di filo quadruplo ed 1 cm di scintilla per
ogni 30 km vantaggio ragguardevolissimo se si considera che con la primitiva
formula di Marconi tale ragione per quella distanza era di 25 metri circa di
filo ed equale lunghezza di scintilla.
Oltre alle esperienze accennate se ne fecero altre
sull'avvisatore inserendo il Weston nel circuito ed utilizzandolo come relais,ma
non si ebbero risultati soddisfacenti.
Il giorno 19 la stazione di Livorno fu visitata dai
congressisti matematici e furono eseguite alla loro presenza delle esperienze
con l'isola di Gorgona con risultati soddisfacenti.
22 agosto al 30 detto: Come più volte è stato già accennato uno degli
inconvenienti che più gravita sulle trasmissioni è quello cagionato dalle
scariche atmosferiche, perciò fu deciso nei giorni, a fianco segnati, di
ripetere delle esperienze intese ad eliminarli inserendo un rocchettino di
Rukmkorff ma anche questa volta i risultati furoni mediocri.
Contemporaneanente a questi esperimenti se ne
iniziarono altri: fra Livorno e S.Bartolomeo intesi a provare un nuovo
trasmettitore in quest'ultima stazione, con esito poco soddisfacente; altri fra
Palmaria, Gorgona ,Livorno per la prova di un tasto trasformato tipo R.Marina,
da servire contemporaneamente come trasmettitore e ricevitore, con risultati
tali da consigliarne la prosecuzione dello studio; ed infine altri, locali a
Livorno (non potendosi tenere alzato l'alberetto della stazione) intesi a
controllare l'influenza dei fabbricati esistenti fra le due stazioni. Per questi
ultimi esperimenti il filo aereo usato fu di 4 metri alla stazione trasmettente
e di 3 metri ad una stazione ricevente provvisoriamente impiantata fuori del
recinto dell'Accademia navale.
La distanza fra le due stazioni citate era di circa
120 metri e la visuale era ostacolata da un fabbricato di circa 10 metri di
altezza. I risultati che si ottennero, furono ottimi e la prosecuzione di dette
esperienze sarebbe certo stata utile; ma esse non poterono essere continuate a
causa della partenza dei sottoscritti.
1 settembre al 16 detto
i sottoscritti partono per esperimenti a grande distanza con l'Argentario, seguono descrizione degli apparati ed esperienze, trasmittente al Teialone ecc, 11 pag. dattiloscritte non trascritte quì. Successo nel collegamento tra Teialone, (Maddalena, Sardegna) del quale parlo altrove.
Segue il successo del collegamento tra la Sardegna ed il Continente:
da La Tribuna 27 ottobre 1901 e da La Nazione del 23 novembre 1901. |
Un lettore della rivista
L'Elettricità, all'epoca, si lamenta che questi ed altri successi della
R.Marina nella rt non sono stati resi pubblici. Enrico Millo della R.M.
risponde che tali notizie non dovevano filtrare all'esterno, minimizza e
dice che si facevano soltanto esperienze per istruire i
radiotelegrafisti. Gli Ufficiali, anche nel periodo futuro,
sperimentatori terranno profilo basso in quanto appena Marconi vedeva
che alzavano la testa, accorreva con le sue apparecchiature ostentandone
il dono. Negli anni successivi il Governo invita Marconi a non ostentare
le sue donazioni.
|
Timoteo Bertelli, Barnabita del Collegio Alla
Querce di Firenze, collaborò con i tecnici addetti agli esperimenti di
telegrafia senza fili, aiutò a rimediare i difetti dell'impianto
elettrico della stazione radio dell'Accademia Navale a Livorno e propose
un coherer che funzionava meglio degli altri. Gli fu fatto sperate un
premio di 10.000 lire o qualche apparato per il suo Collegio (vedi
un rocchetto di Ruhnkmorff), ma il suo coherer non fu usato nel famoso
collegamento col Tejalone e l'ammiraglio Grillo gli dette un brusco
benservito affermando che le relazioni corse tra lui ed i tenenti di
vascello Pullino e Grassi furono semplicemente una iniziativa
personale.
Vedi la mia pubblicazione "Il contributo alla radiotelegrafia di padre Timoteo Bertelli barnabita, A.I.R.E. 2000. |
Parte seconda,conclusioni e proposte.
Sistema di ricezione:
Allo stato attuale delle nostre conoscenze, nei due
sistemi di ricezione ad udito e grafico, sembra più conveniente il primo per le
seguenti ragioni;
1) la membrana telefonica, più sensibile alle onde
hertziane, permette di intercettare anche segnali debolissimi.
2) la ricezione grafica, affinchè sia distinta,
abbisogna di una perfetta regolazione nell'apparecchio ricevente, difficile ad
ottenere e più ancora a mantenere.
3) la regolazione degli apparecchi, per avvenuto
disturbo di scariche atmosferiche riesce più facile nella ricezione ad udito,
che non in quella grafica.
E'da notarsi poi che l'ascoltatore pratico riesce
spesso a distinguere i rumori speciali prodotti dalle scariche elettriche da
quelli della trasmissione; ciò che gli permette di indovinare la lettera,
quando anche i segni della stessa non gli siano giunti completamente.
4) la semplicità degli apparecchi.
In base a queste considerazioni sempre tenendo conto
delle attuali loro conoscenze sulla materia, i sottoscritti opinano:che la
ricezione grafica debba ritenersi come un ausilio della ricezione ad udito e servire
da possibile controllo.
Filo aereo (tratto verticale)
Come si e'potuto assodare nelle esperienze eseguite
sia alla stazione di Livorno nella prima quindicina di Agosto, che in quelle a
distanza fra il Teialone, Monte Argentario e Livorno (nelle quali la ricezione
risultò negativa tutte le volte che si adoprò filo di aereo unico) l'adozione
del filo quadruplo deve ritenersi preferibile, poichè permette di adoperare una
lunghezza di filo aereo molto inferiore a quella che si adottava in principio
derivante dalla formula L=0,15 per radice di 2(marconi)
31:D::radice di 22,5 : Lquadro.
Riguardo poi alla sezione di filo da adottarsi,
sicome si è potuto osservare che essa a poca o nessuna influenza nelle
trasmissioni, così è da ritenersi che si possa continuare nell'uso del filo
rivestito da 0,88 di diametro, come quello più maneggevole, leggero e di
sufficiente resistenza meccanica. Massima cura devesi però avere al suo
isolamento, sia al suo attacco superiore di sospensione, sia a quello inferiore
di ritenzione ed anche si deve evitare un avvicinamento al suo sostegno, sia
albero, sia sartiame; al fine di diminuire le dispersioni.
Ciò è ben dimostrato dal confronto dei risultati
ottenuti al Teialone con quelli delle altre stazioni;
i primi dimostrano infatti la maggiore utilizzazione
degli apparecchi con migliore scintilla.
forma del filo aereo |
Filo aereo(tratto orizzontale)
Nel mentre è stato provato che l'utilità del filo
aereo è rappresentata solo dalla porzione verticale di esso, o dalla componente
verticale, pare non abbia effetto sensibile una maggiore o minore lunghezza di
tratto orizzontale per congiungere la parte inferiore del filo aereo
all'oscillatore.
Ciò fu confermato ampiamente nella stazione del
Telajone, dove il tratto orizzontale, per le condizioni locali, era di ben 15
metri. Si dovrà però tenere presente di non farlo passare troppo in vicinanza
a costruzioni ed a tenerlo bene isolato e sollevato dal suolo per evitare le
possibilità di dispersioni e scariche alla terra.
Per questa stessa ragione è degno della maggior cura
il modo di introduzione del filo nel fabbricato e per la sua unione
all'oscillatore; sempre che sia possibile conviene che esso passi per una
finestra o portello completamente aperto, guidato da isolatori; essendosi
mostrata dannosa ad una buona scintilla qualunque altra sistemazione di portelli
in vetro, ebanite e simili materie isolanti
In tutte le esperienze fatte, una buona terra
contribuì sempre alla bontà delle trasmissioni. E'quindi da consigliarsi che
essa sia fatta nel miglior modo possibile.
Esistendo nelle vicinanze qualche deposito d'acqua
sarà sempre bene approfittarne, purchè non a pareti di cemento per non dar
luogo alla formazione di un condensatore parziale.
Quando non esistesse nella vicinanza alcun deposito
di acqua si potrà sempre costruirla nella stessa maniera di quella del Telajone
e di Monte Argentario (una o due lastre di zinco seghettate ai lembi, immerse in
polvere di carbone sepolte in una piccola fossa di terra umida o mantenuta tale
artificialmente) che dettero ottimi risultati.
Circa poi la distanza dal sito di trasmissione o
ricezione, nulla è venuto a confermare gli avvertimenti dati dal Tenente di
Vascello Solari in proposito, che anzi, tanto nella stazione del Telajone che in
quella di Monte Argentario, le terre ottime erano distanti circa 30 metri dai
rispettivi casotti, e solo si curò di immergere il filo, nella sua
canalizzazione, in polvere di carbone in vicinanza dei massi di pietra
circostanti, ed al Giglio la prima terra fatta troppo in vicinanza dell'apparato
ricevente, fu una delle cause alle quali si dovette la mancata ricezione del
primo giorno di esperienze.
Nelle esperienze fatte in tutte le stazioni emersero
parecchi fatti da dare una guida per la sistemazione del sostegno del filo
aereo.
Si è potuto constatare infatti :
1) che per una buona utilizzazione delle onde
Hertziane è necessario che al di sopra dell'estremità superiore del filo aereo
non vi siano ne crocette in ferro, ne incappellaggi in cavo di acciaio, ne altra
sistemaziome metallica;
2) che il sartiame dell'albero deve essere solamente
in canape;
3) che il sostegno del filo aereo deve essere tale da
tenerlo il più scostato possibile dall'albero.
attrezzatura dell'albero per l'antenna. |
Avuto poi riguardo alla resistenza che l'albero deve
presentare ai venti dominanti nella località della stazione, all'altezza
ragguardevole che esso deve avere, quando trattasi di una distanza
considerevole, alle numerose sartie, che occorrono per la sua stabilità che
ostacolano l'isolamento e l'orientamento del filo aereo, sorge l'idea se debba
preferirsi una leggera costruzione in muratura; che,oltre all'offrire una sicurtà
di costruzione e di impianto, non richiede impiego di cavi, e, presentando una
maggiore garanzia di solidità e di isolamento,offre anche il vantaggio di
essere piu'duratura di un albero comune in diversi pezzi.
Esso deve naturalmente rispondere alla condizione di
poter dare senza sforzo e sensibile riscaldamento una scintilla nutrita e
costante necessaria alla distanza.
Massima cura deve aversi nella sua conservazione
mantenendolo in un locale perfettamente asciutto e dove la temperatura non
subisca forti sbalzi. Una conferma di questo fatto si è avuta nella stazione di
Livorno, nella quale il rocchetto della ditta Max Koll, costruito per medie
temperature, non essendo sufficientemente salvaguardato dal riparo molto
precario del casotto, ebbe a subire rammollimenti sensibili nell'isolante.
rocchetto. |
Altra cura sarà quella di isolarlo sia dal suolo che
dalle pareti circostanti per quanto è possibile, salvaguardandolo dagli agenti
atmosferici, in modo che non resti mai possibilmente esposto ne al sole na alla
pioggia, bensì sempre in un ambiente asciutto.
Nelle stazioni attualmente in uso furono adoperate
due specie di accumulatori:
a) gli Hensemberger che quantunque abbiano dato
sempre dei buoni risultati, non sono da consigliarsi per un impianto stabile,
perchè troppo facili a deteriorarsi e di difficile riparazione.
b) i Tudor, che finora risposero sempre ottimamente
allo scopo, ma che però abbisognano di una meticolosa sistemazione, e che non
possono essere soggetti a nessun movimento.
accumulatori e dinamo per la carica. |
Malgrado questi inconvenienti, in un impianto stabile
saranno da preferirsi sempre ai primi, ai quali, però sempre si dovrà
ricorrere, quando si voglia impiantare una stazione semplicemente provvisoria,
oppure non vi sia la possibilità di eseguirne la carica sul posto.
Gran cura deve aversi nell'isolamento dei due
elettrodi.
La disposizione adottata nella stazione del Teialone
dette ottimi risultati ed è quindi da ritenersi consigliabile.
Riguardo poi alle sfere degli elettrodi si è potuto
osservare che molta influenza ha la loro manutenzione, poichè dipendono dalla
stessa i punti dove riesce a manifestarsi lo scatto della scintilla.
Un vantaggio si potrebbe ottenere col far terminare
le due sfere con due punte di metallo inossidabili, per esempio platino.
Alcune esperienze eseguite a La Spezia, dietro nostro
incarico, ci fu riferito che diedero soddisfacenti risultati.
Atttualmente sono in uso dei motorine elettrici della
fabbrica di Max Koll .Un grave inconveniente che esse presentano è quello, con
scintilla di una certa lunghezza, di permettere l'uscita del miscuglio
dall'ampollina ed un facile consumo dell'estremità dell'asticella, il che perciò
obbliga ad una continua regolazione della stessa e tale da richiedere non
infrequentemente la sospensione della trasmissione.
I citati inconvenienti si risentono in minor grado
diminuendo di molto la frequenza dell'oscillazione e conseguentemente la rapidità
di trasmissione; ma però non possono essere evitati, come evitata non può
essere la facile rottura dell'ampollina. Sarebbe forse opportuno studiare se non
convenga ritornare al primitivo sistema di un interruttore a mantelletto che
e'ancora in uso nelle stazioni inglesi.
In questo organo di trasmissione non vi è da
osservare altro che, dopo un lungo funzionamento, si ottengono cattivi contatti,
dovuti al consumo ineguale della massa e delle linguette laterali, causato dalla
diversità del metallo e dalle rispettive impurità.
E'conveniente quindi mantenere per quanto è
possibile piane queste superfici di contatto rendendole tali all'inizio delle
trasmissioni, cambiando opportunamente le linguette quando per il troppo consumo
si debba avere un buon contatto, sforzare troppo la molla di richiamo.
Non sarebbe forse quindi inutile uno studio di
modifica di miglioramento di questo apparecchio.
Nelle esperienze fatte, quando non occorsero cause
esterne perturbatrici, si potè costatare che le trasmissioni avvenivano
semprechè la lunghezza di scintilla era mantenuta nei limiti di circa 1 cm per
ogni 30 km.
Di più dai confronti fatti dalle ricezioni ottenute
con diversa lunghezza di scintilla sembrerebbe che per ogni distanza vi sia una
determinata lunghezza di essa più conveniente, oltrepassando o diminuendo la
quale, si ottiene un peggioramento della ricezione.
Tale fatto non si è potuto convenientemente
constatare e dimostrare poichè manifestatasi nelle ultime esperienze a grande
distanza fra Teialone e monte Argentario, troppe altre cause di variabilità
nella ricezione non permisero di eseguire una serie di esperienze in proposito
con identiche condizioni negli altri fattore.
E'ovvio, poi, che la scintilla è il fattore più
importante di tutto il sistema, e quello che tutti li comprende; l'esperienza ha
dimostrato come sia sempre preferibile l'averla nutrita e costante, e
possibilmente rettilinea, anziche'spezzata a tratti irregolare di debole
nutrizione anche se di maggior lunghezza.
Ad ottenere una buona scintilla e ad aumentare la
lunghezza senza scapito della nutrizione, deve essere rivolta la massima cura
nell'impianto di una stazione e, poichè a parità di apparecchi, la loro
migliore utilizzazione ed il loro massimo rendimento si ha in ragione
dell'isolamento di essi. Così può dirsi : che la produzione della scintilla
sarà migliore in quelle stazioni dove questo fattore è stato più curato.
Quest'ultimo fatto ebbe ampia conferma nelle
esperienze fra le stazioni di Teialone e monte Argentario, nelle quali si potè
constatare on miglioramento notevolissimo della scintilla facendo uso degli
stessi apparecchi prima situati nella stazione di Palmaria, ma sistemati in
quella di Teialone con maggior cura nell'isolamento.
Apparecchio ricevente-coherer.
Tra i diversi coherer sperimentati come facilmente si
può ricavare nella prima parte di questa relazione, due si dimostrarono
migliori:
Quelli Bertelli con i vantaggi di una grande
sensibilità e di una quasi perfetta autodecoherizzazione, ma non consigliabile
che in stazioni fisse, data la sua costruzione.
Quelli a goccia di mercurio usati anche nelle ultime
esperienze a distanza.
Questi ultimi però abbisognano di una accurata
manutenzione e debbono essere salguavardati dall'umidità ,che ossidando la
superficie di contatto degli elettrodi col mercurio, rende il coherer meno
sensibile; debbono essere usati in modo che il loro piano abbia una certa
inclinazione sull'orizzontale; per avere il contatto fisso della goccia di
mercurio coll'elettrodo inferiore e dover solo, mediante viti micrometriche
regolare l'altro.
L'autodecoherizzazione del coherer in parola è
minore che in quello Bertelli e i disturbi atmosferici influiscono sensibilmente
sulla sua regolazione; ciò che è di grave ostacolo ad una buona ricezione.
Per ovviare a questo inconveniente si potrebbe invece
di un solo coherer adoperarne due in derivazione sullo stesso filo aereo, ma con
circuito separato impiegando così due ricevitori per modo che la sregolazione
di uno dei tubetti non impedisca all'altro ascoltatore di ricevere la parola
mancata al primo.
Nelle esercitazioni fatte si è potuto constatare la
convenienza di adottare per ricevitore telefonico la cuffia telefonica la quale
lascia l'ascoltatore libero nei suoi movimenti senza stancarlo e che per
sensibilità non è inferiore agli
altri ricevitori.
Per quanto la sistemazione del Teialone sia stata
fatta con una certa provvisorietà, pure, essendo stato molto curato
l'isolamento e la distribuzione dei diversi apparecchi e locali all'uopo
costruiti, i sottoscritti, in vista dei buoni risultati ottenuti, credono che
essa possa servire di guida nella costruzione definitiva di un casotto di
stazione di telegrafia senza fili e con leggere modifiche i sottoscritti lo
presentano come progetto sommario di una stazione colla figura schematica
accanto disegnata la quale dispensa dalla descrizione particolareggiata del come
esso dovrebbe essere fatto.
sistemazione degli apparati. |
Rimarrebbe ancora da dare qualche cenno sulla
sistemazione delle diverse condutture dei fili, nella connessione degli stessi
sulla loro canalizzazione, etc etc. ma si crede che per esse basti solo por
mente che, trattandosi di organi destinati all'uso elettrico, le regole d'arte
debbano essere sempre scrupolosamente osservate.
Un altro argomento importante sarebbe ancora quello
delle campane isolatrici da adoperarsi. In tutte le esperienze fatte è stato
usato il materiale ordinario di servizio, ma sarebbe certamente conveniente, per
il miglior isolamento,adoperare per il servizio di telegrafia senza fili
isolatori ad altissimo potenziale per esempio del tipo Paderno della ditta
Richard Ginori, quantunque buoni risultati si abbiano pure avuti col materiale
ordinario opportunamente adattato all'uopo.
Livorno,16 novembre 1901
Il Tenente di Vascello incaricato
comandante la torpediniera 114-S
f°M.
Grassi
il Tenente di Vascello incaricato
comandante
la torpediniera 106-S
f°
V. Pullino
miniature del prospetto generale della stazione di Teialone |