Radiogoniometro Marconi Genova
Questo radiogoniometro costruito dalle Officine Marconi di Genova, utilizza il brevetto Bellini-Tosi del 1908 e dovrebbe essere stato realizzato nei primi anni '10 del 900.
L'impianto radiogonometrico consisteva di un'antenna costituita da due grandi triangoli di filo conduttore coi vertici disposti in alto, di dimensioni anche superiori ai 10 metri. Nelle installazioni di terra questi vengono disposti in modo che nella graduazione dello strumento il nord segni lo zero. Nelle stazioni di bordo vengono disposti in modo che lo zero risulti nella direzione della prua: uno degli aerei si dispone per chiglia e l'altro per madiere. Generalmente le dimensioni dell'aereo di chiglia sono i 3/4 di quelle di madiere, ciò a causa dell'azione compensatrice prodotta dalla massa dello scafo.
I quattro fili risultanti passano attraverso 4 fori passanti di un ondametro, costituito da una bobina con due prese, per onda lunga ed onda corta, accordabile sulla frequenza stabilita tramite un condensatore a dischi di ebanite, classico della Marconi, facendo agire una cicalina (buzzer) che serve ad eccitarlo sulla frequenza di accordo. I 4 fori portano altrettanti tubetti isolanti che trapassano le due fiancate dell'ondametro e passano accanto alla bobina. Poi vanno al radiogoniometro vero e proprio, collegati agli appositi terminali segnati con la graduazione relativa all'angolo delle due metà dell'antenna, ovvero 45, 135, 225, 315.
Tramite due interruttori doppi vanno a due bobine fisse disposte a 90° su un tamburo fisso e disposte a formare due rettangoli incrociati. Nell'interno ruota una bobina sferica, detta esploratrice la cui rotazione è indicata dal quadrante graduato dello strumento. Le due bobine sono entrambe costituite da due sezioni di una dozzina di spire unite tra loro tramite due condensatori variabili sempre del tipo a dischi di ebanite. Una di loro ha in parallelo un condensatore a sdrucciolo ( Billy ) di piccola capacità che serve a compensare dissimmetrie dell'antenna. Quelli a dischi sono da una diecina di mila picofarad in posizione di massimo e nella posizione di onda lunga vengono disposti in parallelo a due condensatori fissi.
Sul pannello i quattro terminali di antenna sono indicati con la graduazione 45, 135, 225, 315. La bobina esploratrice va a due terminali da connettere ad un qualsiasi ricevitore accordabile, e,a quel tempo, un rivelatore a carborundum od un diodo di Fleming.
per operare si attuano i seguenti passi:
1) si mette l'indice sullo zero, che corrisponde alla chiglia dell'imbarcazione.
2) si regola l'ondametro sui 300 o 600 metri, secondo se si desidera operare in onda corta od in onda lunga.
3) si mette al minimo l'accoppiamento del ricevitore accordato.
4) con la cicala operante si regolano per la massima uscita tanto i condensatori delle antenne che quello del ricevitore, prima il ricevitore, poi l'antenna.
5) il segnale più forte, usando la cicala, deve essere con l'indice a zero e si deve ridurre andando verso i 90°.
6) quando sono in uso entrambi gli aerei lo zero si deve trovare a 90°-90°.
7) quando uno dei due aerei viene disconnesso tramite l'interruttore doppio, il massimo si deve ricevere a 45° e 135° in una direzione, 225 e 315 nell'altra.
8) se l'indicazioni non sono simmetriche si aggiusta il Billy.
A questo punto il radiogoniometro è operante e si può usare tanto per individuare la provenienza di un segnale usando il punto di direzione o il rispondente minimo che è a 90 gradi. Qeste indicazioni vengono riportate su uno strumento di bordo che permette di trovare la propria posizione su una carta, o rilevare la direzione di segnali esterni.
Carlo Bramanti marzo 2001