ricevitore Watkins-Johnson 8718

 

Questo ricevitore altamente professionale, risalente agli anni '80, copre da 5 kHz a 30 MHz.

Dato il mio interesse nelle VLF, vorrei discutere sulle prestazioni a queste frequenze. L'impedenza d'ingresso del ricevitore è determinata dal mixer in ingresso ed è di conseguenza circa 50 ohm. Una normale antenna filare, classicamente equivale ad una capacità di 200 picofarad, e di conseguenza a 10 kHz una reattanza di 80.000 ohm che, su un carico di 50 ohm, da una riduzione della tensione presente sull'antenna di 15.000 volte, cosa che non accade sulle onde corte. Normalmente i dilettanti eliminano quelle perdite inserendo delle induttanze in serie all'antenna che la portano a risonare sulle VLF, ma è un metodo scomodo ed insicuro. Molto meglio usate un'antenna a telaio aperiodico. 30 spire su 50 cm di diametro, danno i 900 microhenry necessari a dare un'impedenza di 50 ohm, adatta all'ingresso del ricevitore. Dato che l'altezza efficace di tale antenna è 1,2 mm, ( altezza efficace 1500 volte inferiore ad un antenna media con altezza effettiva di 2 metri),  l'attenuazione su 50 ohm da 15000 volte passa a 500.

Normalmente le Case forniscono trasformatori a larga banda con adattamento a scendere: così l'attenuazione può arrivare a solo 120 volte, per la filare. Talvolta è fornito anche con un'antenna a stilo, di reattanza almeno 10 volte superiore, e conseguente minore resa, dell'ordine di quella del telaio.

La soluzione sarebbe di usare all'ingresso un mixer a FET, inserendo l'ingresso sui gate, piuttosto che sulle surce come normalmente avviene. Purtroppo la presenza di forti segnali sulla gamma bassa dello spettro e soprattutto sulla gamma delle OM, porta a trovarsi molti volt all'uscita del mixer che deve essere per questo adatto a fornire almeno mezzo watt.

Anche i normali mixer passivi a diodi, per avere prestazioni adeguate, richiedono potenze di oltre 1 watt sull'oscillatore locale che portano a particolari esigenze di schermatura.

Il ricevitore
Il principio di questo ricevitore, oltre a quello della completa sintetizzazione  è quello dell'up converter ad oltre 100 MHz per eliminare problemi di immagine. Dopo un accurato filtro passabasso il segnale entra nel primo mixer, a diodi, particolarmente esente da problemi di intermodulazione. La tecnologia già disponeva di un filtro passabanda a quarZo su quelle frequenza, poi una conversione a 10,7 MHZ con filtri per AM e CW, seguiti da una conversione a 455 kHz   seguita dai filtri LSB, USB e ISB. La demodulazione è quella classica tanto per SSB, CW con BFO e AM a diodo.Niente soluzioni particolari od attrazioni per gli spippolatori.

Sono previsti accessori per usi tipicamente professionali come scansione automatica e telecomando.

L'accessorio per TTY va sull'audio ed è ad aggancio di fase, aggiustantesi su eventuali slittamenti di frequenza. Ricostruzione dei bit mancanti ecc ecc.