Prof Felice Marco
TEORIE ETEREE DELL’ELETTRICITA’
Da l’Elettricità giugno 1897
Milano, Editori dell’Elettricità
Foro Bonaparte, 76
1897
1. — Un libro del prof. Lodge. - II
signor Oliviero Lodge, professore di Fisica nel
Collegio dell'Università di Liverpool, pubblicò nel-
l'anno 1889 la prima edizione, e la seconda nel 1892,
di un volume col titolo : Le moderne teorie intorno
all’ elettricità (1).
La prima edizione venne tradotta liberamente
in francese e annotata dall'ingegnere E. Meylan
nel 1891 (2), e la seconda venne di recente (1896)
(1) Modern Views of electricity by Oìiver J. Lodge, pro-
fessor of Physies in University College Liverpool, London,
Macmillan and Co., 1892.
(2) Les theories modernes de l'electricité. Essai d'une theorie
nouvelle par O. Lodge, traduit de Fanglais et annoté par
E. Meylan, Paris, Gauthier-Villars et fils, 1891.
tradotta fedelmente in tedesco da Anna von Helm-
holtz ed Estella du Bois-Reymond (1). L'edizione
tedesca, siccome più recente della francese, con-
tiene le aggiunte fatte dall'autore nella seconda
edizione inglese del 1892, cioè un capitolo (XVT)
intorno ai nuovi progressi dell'elettricità, conte-
nente le celebri esperienze dell'Hertz, e tre con-
ferenze fatte dall' autore all' Istituto Reale di
Londra.
2. — Le teorie eteree del? elettri-
cità,. — II Lodge nella prefazione alla prima
edizione del suo libro dice che la dottrina esposta
nel medesimo è la teoria eterea dell'elettricità. Ora, una
teoria eterea dell'elettricità venne già da me espo-
sta 30 anni fa (1867) in un volumetto pubblicato
a Torino dalla ditta G. B. Paravia col titolo: Prin-
cipii della teoria meccanica, dell'elettricità e del magne-
tismo, il quale con parecchie aggiunte venne tra-
dotto in francese e pubblicato a Parigi (1875) dal-
l'abate Moignò col titolo: L'Unite dynamique des
forces et des phénomènes de la nature, par l'atomo tour-
billon (2).
E prima di me il Padre Angelo Secchi aveva
pubblicato il suo libro: L'Unità delle forze fisiche,
(') Neueste Anschaznmgen ùber Elektricitàt, von Oliver J.
Lodge, iibersetz VOQ Anna von Helmholtz und Estelle du
Bois-Reymond, Leipzig, 1896.
(2) Librairie des Mondes et chez M. Gauthier-Villars.
nel quale espone pure la teoria eterea dell'elet-
tricità.
In seguito, il signor Ediund in una memoria
intorno alla natura dell'elettricità, presentata all'Acca-
demia delle Scienze di Stoccolma, il 10 maggio 1871,
la quale venne stampata negli Archives des Sciences
Physiques di Ginevra, 1872, t. XLIII, ha seguito col
calcolo i principali fenomeni elettrici, nell'ipotesi
del fluido elettrico unico, identico all'etere, e de-
gli stati elettrici, positivo e negativo, corrispon-
denti agli eccessi e difetti di etere.
3. — Ipotesi degli atomi vorticosi,
— Il mio libro mi venne inspirato dalla lettura
della detta opera del Padre Secchi, nella quale
l’ insigne astronomo cercò di interpretare i feno-
meni fisico-chimici mediante l'ipotesi che ogni
atomo della materia ponderabile sia costituito da
un nucleo dotato di moto rotatorio, e quindi cir-
condato da un'atmosfera di etere rarefatto.
Ora io pensai che sarebbe ancora più semplice,
più razionale, e più conforme al concetto del-
l'imitò delle forze fisiche, lo ammettere che non esi-
stano nuclei negli atomi della materia pondera-
bile, ma che questi sieno semplicemente costituiti
dal moto vorticoso dell'imponderabile, e cioè: che
ogni atomo della materia ponderabile sia costituito da un
vorticella etereo, analogo a quelli, di dimensioni infini-
tamente maggiori, che si veggono soventi nascere nei
fluidi, cioè nei liquidi e nei gas.
Questa semplificazione parve razionale anche al
Padre Secchi. Infatti nella quarta edizione ita-
liana del suo libro, pubblicato a Milano dai fra-
telli Treves nel 1885 si legge (voi. I, pag. 369) :
« Altri ai giorni nostri ha spinto ben più oltre le
» congetture; si è arrivato a credere che non
» esista una molecola ponderabile, e che quella
» che noi così chiamiamo .non sia che lo stesso
» vorticelle da noi ammesso. Se dobbiamo
» dire la verità noi propendiamo
» grandemente a questa opinione;
» ma siccome non e necessaria finora assoluta-
» mente, così ci asteniamo dall'adottarla. »-
In seguito, cioè nel 1871, venni a conoscere che
altri mi aveva preceduto nell' ipotesi degli atomi vor-
ticosi. Infatti, il Thomson nel suo discorso all'As-
sociazione britannica per il progresso delle scienze
(sezione di Edimburgo, agosto 1870) si esprimeva
in questi termini:
« La squisita teoria di Helmholtz del moto vor-
» ticoso in un liquido incompressibile e senza
» viscosità, sorse come un fanale indicatore della
» via che può condurre a una piena intelligenza
» delle proprietà degli atomi, mettendo in pratica
» il grande concetto di Lucrezio, che non am-
» mette ne eteri sottili, ne varietà di elementi
» con principio di fuoco o di acqua, di luce o di
» peso; che non suppone la luce una cosa, il fuoco
» un'altra; l'elettricità un fluido, il magnetismo
» un principio vitale: ma che considera tutti questi
» fenomeni come semplici proprietà od accidenti
» della materia pura. Io prendo questo brano in
» un ammirevole lavoro sulla teoria atomica di
» Lucrezio, pubblicato nella Rivista britannica
» nordica {Nord British Beview, maggio 1878), e con-
» tenente un assai interessante ed istruttivo som-
» mario delle dottrine antiche e moderne intorno
» agli atomi. »
Permettetemi di leggervi un altro breve passo
di tale articolo descrivente perfettamente l'aspetto
attuale della teoria atomica:
« L'esistenza dell'atomo chimico, che è quasi
» un piccolo mondo, sembra assai probabile. Noi
» non disperiamo che si possa conoscere un giorno
» il peso reale di ciascun atomo di tal genere, e
» non solo i pesi relativi dei diversi atomi, come
» pure il loro numero in un dato volume di ma-
» teria; che si potrà calcolare la forma e il mo-
» vimento delle parti di ciascun atomo e le di-
» stanze che le separano; che mediante diagrammi
» geometrici esatti si giungerà a mettere in evi-
» denza i movimenti mediante i quali producono
» il calore, l'elettricità e la luce, e che infine sarà
» possibile di giungere .a conoscere le proprietà
» fondamentali del messo intermediario
» e presumibilmente costituente. Allora
» si trascurerà per un istante il movimento dei
» pianeti e la musica delle sfere, pel trasporto — 10 —
» d'ammirazione che ci inspirerà la vista del de-
» dalo in cui si precipitano gli atomi leggieri. »
Sullo stesso argomento in un articolo bibliogra-
fico del giornale Les Mondes, dell'abate Moigno (fa-
scicolo del 13 febbraio 1873), col titolo: Ristampa
delle Memorie sull’elettrostatica e sul magnetismo, del si-
gnor W. Tfiomson, lessi le seguenti parole:
« Nel 1861 e 1862 Maxwell pubblicò la sua Teo-
» ria dei vortici molecolari appli-
» cata, al magnetismo e all’ elettri-
» cita, la quale può essere considerata come
» un'esplicazione all'idea di Thomson. Risulta dai
» calcoli dì Helmholtz e di Thomson che, se una
» parte di un fluido ha ricevuto un movimento
» rotatorio, conserva i caratteri di tale moto,
» malgrado tutti gli spostamenti di cui è suscet-
» tibile nella massa totale. Questo vortice, secondo
» l'espressione adottata da Helmholtz, per quanto
» grande o piccolo che sia, possiede il carattere
» di permanenza e di individualità che noi attri-
» buiamo alle molecole materiali, e tuttavia può
» mutare di forma in una infinità di maniere;
» può particolarmente eseguire vibrazioni di na-
» tura tale da eccitare le righe dello spettro che
» ci servono a riconoscere le diverse specie di
» molecole. Egli è diffìcile di concepire vibrazioni
» nelle piccole molecole rotonde degli antichi si-
» stemi ; esse sono sfere in cui non vi è musica. »
L'ipotesi degli atomi vorticosi di W. Thomson
—11—-
trovasi anche esposta nel citato libro del pro-
fessor Lodge in una lettura intorno all'etere e alle sue
funzioni, la quale è la seconda delle tre letture
aggiunte dall'autore alla seconda edizione del suo
volume. In essa, verso la fine (1), dopo aver esposto
come si ottengono gli anelli di fumo e le loro
proprietà, egli dice :
« Gli anelli di fumo vibrano come campane,
» probabilmente anche come un atomo. Benché
» costituiti da un fluido, posseggono rigidezza
» perché tale fluido è in moto. Essi sono instabili,
» aumentano di grandezza e diminuiscono di ener-
» già. In un fluido perfetto non si comportereb-
» boro così; essi sarebbero indistruttibili, ma an-
» che non si potrebbero da noi generare.
» Non sorge ora nella loro mente il pensiero
» che, anche gli atomi della materia ponderabile
» possano essere costituiti da consimili vortici?
» Da vorticelli in un fluido perfetto? nell'etere?»
Questa è la teoria di Guglielmo Thomson (ora
Lord Kelvin).
« La cosa non è ancora dimostrata; essa ha in
» se una meravigliosa bellezza, e si può dire che
» se non è vera, merita di esserlo. Gli atomi
» della materia sono, secondo questa teoria, non
» già particelle estranee immerse nell'etere esi-
(') Edizione inglese pag. 414.
» tedesca » 464.
— 12 —
» stente dappertutto, ma porzioni dell'etere, che
» differiscono solo dalle altre per il loro moto vor-
» ticoso, per cui sono divenute effettivamente so-
» lido senza mutare sostanza. Atomi indistrutti-
» bili e che non possono essere generati dall'uomo;
» non nuclei duri e rigidi, ma costituiti solo da
» etere in moto vorticoso, capaci di determinate
» vibrazioni, di libero movimento e di urti. Le
» espansioni e contrazioni degli anelli di fumo
» manifestano come si debbono concepire le vi-
» brazioni di un atomo. »
Io venni indotto all'ipotesi dei vorticelli ato-
mici dapprima, come dissi, dalla lettura dell'opera
del Padre Secchi: l'Unità delle forze fisiche (prima
edizione), e poi dall'aurea sentenza di Ugenio :
Omnium effectiium naturaliam causce concipiuntur per ra-
tiones mecìzanices nisi velimus omnem spem abiicere ali-
quid in physicis intelligendi, per cui mi parve razio-
nale e conforme alle leggi naturali l'ammettere
che il moto vorticoso, il quale facilmente si pro-
duce nella materia ponderabile fluida (liquidi e
gas), debba pure essersi sviluppato nel fluido più
sottile e più perfetto che si deve ammettere esi-
stente dappertutto, cioè nell'etere, e che abbia
una parte importante nella costituzione dell'uni-
verso.
Tale idea nacque nella mia mente per le mie
sole riflessioni e prima di avere notizia dei lavori
dell'Helmholtz, del Thomson e del Maxwell in
, — 13 —
proposito : questi lavori certamente precedettero
il mio, e quindi mi tocca rinunziare all'onore di
avere concepito pel primo 1' idea degli atomi vor-
ticosi. Trovo però ampio compenso all'illusione
svanita, nel fatto di avere concepito da me un'idea
che venne prima nella mente di uomini, come
l'Helmholtz, il Thomson e il Maxwell; quanto
essa perde in originalità, altrettanto guadagna in
razionalità.
Io poi nel mio libro applicai tale idea all’inter-
pretazione di molti fenomeni fisico-chimici e fi-
siologici senza punto copiare il Padre Secchi, come
può convincersi ognuno che legga i rispettivi vo-
lumi, e tanto meno senza copiare l’Helmholtz, il
Thomson e il Maxwell, i cui studi sul moto vor-
ticoso io ancora non conoscevo, e poi sono irti
di formole matematiche, per intendere le quali ,
bisogna essere matematici di primo ordine. Io mi
sono contentato nel mio libro delle interpreta-
zioni razionali dei fenomeni, che presentano an-
cora un campo immenso di studio.
Il Lodge nel libro citato espone la teoria eterea
dell'elettricità, anch'egli con considerazioni mec-
caniche e razionali, anziché mediante formule
matematiche.
L'ìnterpretazione dei fenomeni fisico-chimici
mediante l'ipotesi degli atomi vorticosi, da me
esposta trent’ anni fa, era certamente solo un
abbozzo e un tentativo assai incompleto ed im-
— 14 —
perfetto. Ma ora, vedendo che sono in buona com-
pagnia, mi sento incoraggiato ad insistere su quel-
l'ipotesi, esponendo gli argomenti nuovi che il
progresso della scienza, negli scorsi trent'anni, mi
ha somministrato in favore della medesima. Prima
però farò precedere un cenno sommario dei con-
cetti da me esplicati nel mio libro di trent'anni
fa i quali ricavai per induzione dai fenomeni
meccanici e fisico-chimici, ed appoggiai sulle espe-
rienze ed affermazioni di autorevoli scienziati.
4. — Costituzione dell'etere e della.
materia, ponderabile. - Io ammetto l'etere
costituito alla maniera dei gas, cioè da particelle
in incessante è rapidissimo moto progressivo, ro-
tatorio e vibratorio, perché continuamente tra-
sportano le infinite radiazioni che provvengono
dagli infiniti centri di scuotimento che esistono
nello spazio; però colla differenza, che le particelle
dell'etere sono semplici, cioè non costituite d'altre
particelle, mentre quelle dei gas, come di ogni
atomo della materia ponderabile, sono composte,
perché costituite da vorticelli eterei, ossia da una
piccolissma porzione dell'etere in mòto rotatorio
o. vorticoso.
5. — Indivisibilità, degli atomi. —
Sebbene gli atomi vorticosi siano costituiti da
particelle dell'etere, tuttavia ad essi appartiene
evidentemente la proprietà della indivisibilità che
i chimici ammettono negli atomi, perché non si
possono dividere senza disfarli.
— 15 —
6. — Unità, della, materia. ~ Se gli
atomi della materia ponderabile sono costituiti
dal moto vorticoso dell'imponderabile, evidente-
mente la materia deve essere unica.
Fino dal 1864 un chimico eminente, il Berthelot
espresse il pensiero che gli atomi dei corpi sem-
plici potrebbero essere costituiti da una stessa
materia, distinta solo per la natura dei movimenti
che la agitano.
7. — Pressione reciproca, fra i sor-
ticela atomici e l’ etere,— Ciascun vor-
ticello etereo deve colla forza centrifuga, che na-
sce dal suo moto rotatorio, esercitare una certa
pressione verso l'etere circostante, e questo alla
sua volta per il moto incessante e rapidissimo
delle sue particelle deve esercitare una pressione
su ciascun vorticelle.
La detta pressione dei vorticelli sull'etere deve
essere massima all'equatore e minima ai poli del
loro asse di rotazione.
8. — Costituzione delle molecole, -
Parecchi vorticelli avvolti in un vortice maggiore,
come avviene nei vortici aerei, ovvero semplice-
mente congiunti in virtù dei loro moti rotatorii
e della pressione dell'etere circostante, costitui-
rebbero le molecole.
9. — Gravitazione molecolare e
universale. — II moto rotatorio di ciascun
atomo deve diminuire la pressione dell'etere fra
— 16 —
gli atomi, come pure fra le molecole che questi
costituiscono, e produrre una tendenza reciproca
ad avvicinarsi; d'onde la coesione.
E cosi pure il moto rotatorio degli atomi co-
stituenti i corpi celesti e terrestri deve diminuire
la pressione dell'etere interposto fra i medesimi
e dare origine all gravitazione universale.
10. — La cristallizzazione è una con-
seguenza della .tendenza degli assi di rotazione a
disporsi paralleli.
11. — La velocità, di rotazione dei
vorticelli atomici è massima nello
stato solido e minima nello stato
gassoso mentre il contrario è per
la velocita di traslazione. — il moto
vibratorio dell'etere costituente il calore deve op-
porre ostacolo al moto rotatorio dei vorticelli
atomici ; perciò la velocità di rotazione di questi
deve diminuire col crescere della temperatura,
mentre il contrario succede per il moto di tra-
slazione, perché l'un moto si trasforma nell'altro.
12. _ calore proprio dei corpi. —
Gli atomi dei corpi essendo in movimento inces-
sante, debbono continuamente urtarsi, e da tali
urti nasce un molo vibratorio nell’etere costituente cia-
scun, atomo, il quale moto vibratorio costituisce il calore
proprio di ciascun corpo.
13. — La propagazione del calore
per conduttività consiste in una comunì-
— 17 —
cazione del moto vibratorio di un vorticello ato-
mico ad un altro, la quale avviene, o mediante
urti degli atomi, o mediante l'etere interposto.
14. — Stati elettrici positivo e ne-
gativo. — La pressione reciproca fra i vorti-
celli atomici e l'etere (n. 7), e quindi anche la
densità dell'etere di ciascun vorticello, deve va-
riare col variare della velocità di rotazione. Tale
variazione può avvenire in due maniere, cioè per
eccesso o per difetto. Da tali variazioni di pres-
sione e di densità dell'etere in ciascun atomo,
nascono gli stati elettrici positivo e negativo.
15. — La, scarica elettrica e quindi
la corrente elettrica consiste in un pas-
saggio di etere da un vorticelle etereo in eccesso
di densità e pressione, ad un altro in difetto ri-
spetto al primo. Perciò essa non può avvenire ove
manca la materia ponderabile, cioè nel vuoto.
16. ~ La luce e il calore che na-
scono dalle scariche elettriche sono
dovuti agli scuotimenti dell'etere di ciascun vor-
ticelle etereo che avvengono nel passaggio di etere
dall'uno all'altro.
17.—Il moto oscillatorio delle sca-
riche elettriche è dovuto agli spostamenti
che il passaggio di etere da un vorticelle all'altro
determina nei medesimi, rispetto alle loro posi-
zioni d'equilibrio, nella quale essi ritornano oscil-
lando.
Le teorie eteree dell'elettricità. 2
— 18 —
18. — Conduttività dei corpi per
L’ elettricità, — II passaggio dell'etere da un
atomo all'altro, che costituisce la scarica elettrica,
richiede che ciascun atomo pigli la posizione in
cui tale passaggio è possìbile, od almeno più fa-
cile. Ora, si comprende che quanto più semplici
sono le molecole, tanto più facilmente i loro atomi
possono prendere la posizione necessaria pel pas-
saggio dell'etere dall'uno all'altro, ed inversamente;
perciò i metalli, siccome corpi semplici, sono buoni
conduttori; invece i cattivi conduttori sono in ge-
nerale corpi composti, le cui molecole sono più o
meno complicate.
Lo zolfo, quantunque, corpo semplice, è un cat-
tivo conduttore, perché le sue molecole, a bassa
temperatura, sono anche complicate, essendo co-
stituite da più, atomi.
19. — L'elettricità che si manifesta
nel contatto di corpi eterogenei na-
sce da una modificazione della velocità di rota-
zione dei loro vorticelli atomici, la quale viene
aumentata in quella in cui è minore, e diminuita
per quella in cui è maggiore. I primi vengono
così a trovarsi in eccesso di densità e pressione,
cioè in stato elettrico positivo, e i secondi in di-
fetto, cioè in stato elettrico negativo.
Lo strofinamento di due corpi rende tale effetto
più intenso, perché stabilisce meglio il contatto
tra i vorticelli aventi diversa velocità di rota-
zione.
— 19 —
20. — Manifestazione contempora-
nea delle due elettricità. — Una data
quantità di elettricità positiva non può manife-
starsi senza che si manifesti contemporaneamente
una quantità eguale di elettricità negativa, perché
l'aumento della velocità di rotazione di un sistema
di vorticelli eterei non può avvenire senza una
corrispondente diminuzione della stessa velocità
in un altro sistema.
21. — L'elettricità termica non è che
l'elettricità di contatto influenzata dal calore, e
la termo-elettricità dei cristalli è un ef-.
etto delle, modificazioni che il calore produce
nelle velocità di rotazione dei vorticelli atomici.
22. — L'elettricità che si manifesta
nelle combinazioni e scomposizioni
chimiche è pure un effetto delle modificazioni
che avvengono nella velocità di rotazione dei vor-
ticelli atomici che si uniscono o si separano.
23. — La luce e il calore che na-
scono nelle comtbinazioni chimiche
sono dovuti alle scariche elettriche che avven-
gono fra gli atomi dei corpi che si combinano, i
quali sono in stato elettrico contrario.
24. ~ L'induzione elettrostatica è
un effetto degli spostamenti che producono nel-
l'etere libero i vorticelli in eccesso o difetto di
densità o pressione eterea.
25. ~ Le attrazioni e repulsioni
— 20 —
elettriche nascono dalle variazioni di pres-
sione dell'etere libero sai vorticelli atomici pro-
dotti dai detti spostamenti.
26. — La magnetizzazione consiste nella
orientazione degli assi di rotazione dei vorticelli
atomici parallelamente all'asse del magnete risul-
tante, e le correnti elettriche moleco-
lari di Ampère sono costituite dal moto
vorticoso dell'etere costituente ciascun atomo.
27. — Nuovi argomenti per la mia
teoria eterea dell’elettricità. — Ora
ecco i nuovi argomenti, che gli studi da me fatti
nei 30 anni trascorsi dalla pubblicazione del mio.
libro, e i progressi della scienza nel frattempo,
mi hanno somministrato in favore dell'ipotesi
degli atomi vorticosi e della teoria eterea del-
l'elettricità in esso esposta.
28. — Intorno alla costituzione del-
l'etere. —• La natura ci presenta sempre dei
fatti visibili, i quali ci danno la chiave per in-
terpretare quelli invisibili. Così il moto oscillatorio
visibile del pendolo ci da la chiave per intendere
i moti oscillatori invisibili delle particelle dei
mezzi elastici e dell'etere.
Il moto ondulatorio visibile dell'acqua e di una
fune ha permesso all' uomo di interpretare il
moto ondulatorio invisibile dell'aria, da cui hanno
origine i suoni e poi quelli ancora meno percet-
tibili direttamente coi sensi, che avvengono nel-
— 21 —
l'etere, costituenti i fenomeni della luce e del
calore raggiante.
La proprietà di espandersi dei corpi aeriformi,
la quale si percepisce coll'occhio in quelli colo-
rati, come il fumo, il doro, il vapore d'iodio, ecc.,
e coll'olfatto in quelli odorosi, come il gas luce,
il doro stesso, l'idrogeno solforato, ecc., ci induce
a considerare i gas come costituiti da molecole
dotate di moto progressivo, per cui continuamente
si urtano a vicenda, e urtano la superficie dei
corpi immersi nei medesimi; il che è confermato
dai fenomeni della diffusione dei gas attraverso
alle. pareti porose,
Ora, siccome i fenomeni della luce sovratutto
ci inducono ad ammettere una materia diffusa in
tutto l'universo, pel detto principio che la natura
ci presenta nei fenomeni percettibili coi sensi la
chiave per interpretare quelli non percettibili, si
è indotti ad ammettere che, quella materia più
sottile diffusa dappertutto sia costituita da parti-
celle elementari in continua rapidissima vibra-
zione, perché in essa si propagano continuamente
le vibrazioni rapidissime costituenti la luce e il
calore, come pure quelle elettro-magnetiche.
Questo argomento parmi debba contribuire con
altri a considerare l'etere come costituito da par-
ticelle e non come una materia continua.
Allo stesso risultato si è indotti dal concetto
della unità e continuità degli stati della, materia,
— 22 —
per cui si passa gradatamente dallo stato solido
al liquido, all'aeriforme ed infine alla materia im-
ponderabile od etere.
:I1 P. Secchi dice a tale proposito (1): « Consi-
» derando il calorico come un moto che anima
» la materia, noi troviamo primieramente che, per
» l'agitazione molecolare, i. gruppi compatti e le-
» gati dei solidi separansi, e acquistano la mobi-
» lità dei liquidi; da questo stato continuamente
» passano all'aeriforme, e ciò anche a tempera-
».ture bassissime, e fino quando sono solidi; e
» benché la loro forza non sia tale da vincere
» completamente le soprastanti pressioni, pure le
» molecole si fanno strada fra gli interstizi! dei
» mezzi prementi. Elevando l'agitazione, sia con
» accrescere la temperatura, sia con mezzi elet-
» trici, si riesce a scomporre le riunioni dei corpi
» elementari, anche senza l'intervento di un terzo
» corpo che ne coadiuvi la separazione. L'ultimo
» passo che resta a fare sarebbe di dissociare
» anche questi gruppi, che formano le molecole
» dei corpi elementari creduti semplici, aumen-
» lando le vibrazioni degli atomi che le compon-
» gono. In tal caso che sarebbe della materia? Ci
» presenterebbe essa più le proprietà della ma-
» teria ponderabile? Il Newton sospettava che al -
» lora essa si sarebbe trasformata nella materia
(1) Unità delle forze, quarta ediz. ital., voi. I, pag. 118.
23
» sottilissima della luce e del fuoco, e noi diremmo
» che si sarebbe trasformata, in quella
» chie dilaniiamo etere impondera-
» bile. » .
Del resto, la costituzione dell'.etere in particelle
isolate venne ammessa da tutti i grandi fisici
matematici per spiegare le vibrazioni trasversali
costituenti la luce e il calore.
Infatti il P. Secchi nell'opera citata (vol. I, pa-
gina 342) dice: « Ma qualunque sia l'ipotesi che
» si immagina per spiegare la trasversalità delle
» vibrazioni è manifesto che tali fatti suppongono
» l'etere composto di atomi isolati, a cui possono
» applicarsi le regole della composizione e scom-
» posizione delle forze usate nella statica, e tale
» è la conseguenza a cui arrivarono tutti i fisici
» e geometri, e abbiamo veduto che il Cauchy
» tentò stabilire un massimo sopra cui le mole-
» cole dell'etere non potevano essere più distanti.
» II Mossotti, dopo -avere riportato i ragionamenti
» di Fresnel, conchiude: La costituzione dell'etere
» in atomi isolati e l'esistenza delle, vibrazioni
» trasversali sono intimamente legate e non pos-
» sono sussistere l’ una indipendentemente dal-
» l'altra. Onde la continuità dell'etere supposta
» da alcuni non può ammettersi. »
In altro luogo egli dichiara assurda l'ipotesi della
continuità dell'etere colle seguenti parole (1): « Al-
(!) Unità delle forze, voi. I, pag. 277.
— 24 --
» cuni, andando all'altro estremo, hanno supposto
» l'etere essere un mezzo continuo; .ma tale
» ipotesi è dimostrata assurda, come
» vedremo, dai fenomeni della polarizzazione della
» luce, i quali mostrano essere esso composto di
» molecole o atomi separati. » Notisi che qui la
parola atomo deve essere presa nel significato di
particella semplice, od unica, e non nel senso di
atomo di materia ponderabile. — Invece il Lodge
ammette che l'etere sia continuo e non composto
di particelle. Infatti, egli dice nella sua conferenza
sull'etere e le sue funzioni (1): « Per quanto ne sap-
» piamo, questo etere appare un corpo omogeneo,
» incompressibile, coerente, il quale non si
» può scindere in elementi semplici
» od atomi! esso è continuo e non
» molecolare. Noi non conosciamo alcun al-
» tro corpo dotato di tali proprietà; per ciò deve
» l'etere essere qualche cosa di diverso dalla ma-
» teria ordinaria. »
Se così fosse, osservo io, l'uomo dovrebbe ri-
nunziare ad ogni speranza di poter mai giungere
a conoscere scientificamente la natura dell'etere,
perché tale natura non si può che congetturare
per induzione dall'osservazione delle proprietà della
materia ordinaria percettibile coi sensi.
(') Edizione tedesca pag. 443.
» inglese » 396.
— 25 —
Di più egli dice in altro luogo (i): « Si è pro-
» vato con diversi metodi, e con un'approssima-
» zione tanto maggiore quanto più perfetti sono
» i metodi, che le perturbazioni elettriche sono
» trasmesse con una velocità eguale a quella della
» luce nello spazio libero o nell'aria, ossia: che
non vi è differenza riguardo alla velocità della
» trasmissione fra le onde di più migliaia di chi-
» lometri di lunghezza e le onde tanto corte che
» ve ne sono migliaia nella lunghezza di 1 m m.
» Ciò prova che l'etere deve essere continuo, omo-
» geneo, e di struttura più semplice di ogni altro
» corpo. »
Ora nella materia ponderabile la struttura più
semplice è certamente quella dei corpi aeriformi,
e quindi il concetto più semplice dell'etere è cera-
tamente quello somministrato dai gas, preceden-
temente indicato, ma colla differenza che — mentre
le particelle dei gas sono composte di particelle
.eteree—quelle dell'etere sono semplici. Ora, tale
concetto è in contraddizione con quello della'con-
tinuità che il Lodge attribuisce all'etere.
E siccome le particelle dei gas sono dotate di
moto progressivo, per cui continuamente si urtano
a vicenda e urtano la superficie dei corpi, e per
(') Edizione francese pag. 175.
» tedesca » 313.
» inglese » 281.
~ 26 —
i loro urti reciproci le dette particelle debbono
pure avere moto rotatorio, così — se l'etere rasso-
miglia nel più alto grado a un gas ordinario — deb-
bono pure le sue particelle ammettersi dotate del
doppio moto progressivo e rotatorio.
Anche il signor Ecllund nella citata memoria
dice che « l'etere elettrico rassomiglia nel più alto
» grado ad un gas ordinario. »
29. —Rigidezza dell'etere e picco-
lissima compressibilità. — Per inter-
pretare le vibrazioni trasversali dell'etere costi-
tuenti la luce il Lodge attribuisce all'etere una
rigidezza analoga a quella della gelatina. Infatti
egli dice nel | 8 (1): « Un'altra differenza più seria
» e più certa fra le proprietà dell'elettricità e
» quelle d'un ordinario fluido incompressibile si
» presenta nei fenomeni della quarta categoria, o
» dei movimenti ondulatorii. In un fluido incom-
» pressibile la velocità di propagazione e la lun-
» ghezza d'onda sarebbero ambedue infinite, e non
» potrebbero nascere i fenomeni dovuti alla pro-
» pagazione successiva del moto ondulatorio. In
» un tale mezzo, non potrebbero per ciò avvenire
» le ondulazioni sonore ordinarie. Per altra parte
» egli è certo che le vibrazioni costituenti i raggi
» luminosi, le quali avvengono perpendicolarmente
» alle direzioni della propagazione, cioè sono tra-
(l) Edizione inglese pag. 16.
» tedesca » 17.
— 27 —
» sversali, non potrebbero esistere in un mezzo
» avente le proprietà di un fluido ordinario. Esse
» possono esìstere- solo in un mezzo dotato di una
» certa rigidezza. Noi dobbiamo perciò ammettere
» che l'etere –è bensì fluido nel senso che permette
» ai corpi di muoversi liberamente nel medesimo,
» ma, che — almeno per le vibrazioni straordinaria-
» mente piccole e celeri .— possiede una certa rigi-
» dezza. Si può egli attribuire ad un fluido tale
» rigidezza senza trasformarlo in un solido? Tale
» è la grande e difficile questione che ho già ac-
» cennato nella prefazione, e di cui si tratterà
» ancora nel capitolo XII. Si può dimostrare che,
» se un fluido in riposo non possiede le proprietà
» di un solido, le può acquistare quando sia in
» moto. Per esempio, mentre un tubo di gomma
» pieno d'acqua in quiete è pieghevole, diviene
» semi-rigido se l'acqua è in moto. Si immagini
» ora ogni particella di una massa di fluido in
» stato di rapido moto, non progressivo, ma in
» curve chiuse, il così detto moto vorticoso; così,
» quella massa diviene rigida, o semisolida; essa
» acquista la capacità di trasmettere vibrazioni
» trasversali. Una grossolana analogia ci è pre-
» sentata dalla gelatina. Essa è costituita quasi
» solo di materia liquida e tuttavia è rigida. Essa
» è tale perché una membrana elastica avvolge
» ogni particella d'acqua; essa è come costituita
» da un'infinità di sacchettini elastici d'acqua.
— 28 —
» Una bolla di gomma elastica ripiena d'acqua si
» comporta quasi come la gelatina. Quest'azione
» solidificante che una membrana elastica esercita
» sull'acqua in riposo, viene meglio, sebbene non
» tanto facilmente imitata, ponendo l'acqua in
» fini moti vorticosi. Tutte le specie di elasticità
» si rischiarano, come ha dimostrato W. Thomson,
» semplicemente mediante il movimento. L'etere,
» in conclusione, si manifesta non come un sem-
» plice fluido, ma come un fluido in stato di
» straordinariamente fino moto vorticoso, come
» una spugna di -vorticelli, come si dice.
» Ma, siccome questo concetto è ancora prematuro,
» così lo considereremo ancora di struttura inde-
» terminata, e diremo che l'etere contiene elet-
» tricità come la gelatina contiene acqua, e la
» rigidezza che rende possibili le vibrazioni tra-
» sversali, non è proprietà dell'acqua contenuta
» nella gelatina, ma deve essere attribuita all'es-
» sere l'acqua trattenuta nelle celle della gelatina.
» Provvisoriamente vogliamo noi per scopo pra-
» tico rimanere nel concetto che l'etere consti di
» elettricità, che si trova in esso imprigionata
» come l'acqua nella gelatina. Noi saremo condotti
» allo stesso risultato dai metodi elettrostatici per
» la ricerca delle proprietà dell'elettricità, esposte
» nei §1 1 e 6, perché — senza una certa resistenza
» alla separazione — le proprietà degli isolatori si
» concepiscono difficilmente. Se si dovesse am-
— 29 —
» mettere che lo spazio vuoto è un conduttore,
» ciò che parmi completamente escluso, noi do-
» vremmo ritornare all'oscuro concetto empirico,
» che l'etere dello spazio, come una specie di
» pece chiara, è solido per le vibrazioni rapide, e
» fluido per le forze continue. »
A me pare che tale complicata costituzione che
il Lodge attribuisce all'etere sia in contraddizione
colla sua affermazione già citata, che « l’etere
» deve essere continuo, omogeneo e di struttura
» più semplice di ogni altro corpo. » Per inter-
pretare la rigidezza dell'etere; io osservo che se
lo stato di moto può comunicare ad un fluido le
proprietà di un solido, queste -certamente debbono
trovarsi nell'etere, le cui particelle eseguiscono
continuamente vibrazioni, i cui numeri sono com-
presi fra 60 trilioni (raggi calorifici oscuri) e
1000 trilioni (raggi chimici) per secondo, poiché
in esso si propagano continuamente le vibrazioni
di milioni di corpi luminosi esistenti nello spazio.
A rischiarare il quale concetto della rigidezza
dell'etere per il continuo stato di moto vibratorio
rapidissimo delle sue particelle, può forse servire
il fatto dello stato detto elettrotonico e tetanico, cioè
della rigidezza che acqustano i nervi e i muscoli
per le variazioni continue di tensione elettrica
prodotte nei loro elementi costituenti dalle cor-
renti elettriche interrotte.
E per interpretare la pochissima compressibilità del-
— 30 —
l'etere parmi sufficiente il fatto che gli scuotimenti
nel medesimo si propagano colla velocità di 300 mi»
lioni di metri per socondo, per cui le sue parti-
celle non possono avvicinarsi od allontanarsi in
un dato punto dello spazio, senza che tale varia-
zione di distanza si trasporti in un secondo alla
distanza di 300 milioni di metri, il che equivale
a dire che le variazioni di densità nell'etere non
possono esistere che per un tempo piccolissimo,
perché si allontanano rapidissimamente dal punto
in -cui si trovano, il che è dovuto certamente alla
grandissima celerità con cui si muovono le sue
particelle.
30. — Vibrazioni trasversali del-
l’etere nei raggi luminosi. — Eviden-
temente, le particelle eteree degli atomi vorticosi
possono vibrare secondo tré direzioni ortogo-
nali, cioè tangenzialmente alla periferia del vor-
tice, o perpendicolarmente alla detta periferia,
ovvero parallelamente all'asse di rotazione del
medesimo.
Di queste tré direzioni le prime due, ambedue
perpendicolari, e quindi trasversali all'asse di ro-
tazione, sono certamente le più possibili ed impor-
tanti, e sono probabilmente la causa delle vibra-
zioni trasversali dell'etere nei raggi luminosi.
31. — Ipotesi che permette di in-
tendere come Potere non opponga
resistenza al movimento dei corpi.
„ 31 —
— Nel mio libro (1) io, spingendo l'ipotesi degli
atomi vorticosi all'ultimo limite, accenno alla pos-
sibilità che. quando un corpo si muove, il moto
vorticoso che costituisce ciascun atomo, passi suc-
cessivamente da una porzione dell'etere ad un'altra,
in modo che non si trasporti l'etere costituente
ciascun atomo, ma solo il suo moto vorticoso, a
quel modo che nei moti vorticosi dell'aria, non è
la massa aerea del vortice che si trasporta, ma solo
il moto vorticoso che passa, da una colonna aerea
ad un'altra, come fanno osservare il Marie Davy,
nella sua Meteorologia (cap. Vili, | 2) e il P. Secchi
il quale dice(2): «In quanto poi spetta alla. con-
» servazione dei vortici attorno alle singole mo-
» lecole la cosa merita una ulteriore discussione.
» A dir vero questo genere di fenomeni anche
» nella meccanica ordinaria ha qualche difficoltà
» a intendersi, ma non per questo sono meno
» certi. Noi vediamo tali vortici, non solo nei
» corsi di acqua propagarsi a immensa distanza,
» ma anche nell'aria in cui non solo le trombe
» marine, ma anche leggerissimi vortici viaggiano
» miglia e miglia senza guastarsi. In tale pro-
» pagazione non sembra potersi af-
» fatto supporre clic sia la stessa
(') Edizione italiana pag. 41.
» francese » 44,
(2) Unità delle forze, voi. I, pag. 324.
— 32 --
» massa, di aria che circola sem-
» pre attorno a se stessa e va si-
» multaneamente camminando, ma
» deve ammettersi che il moto vor-
» ticoso si comunichi da strato a
» Strato, come si comunica il moto ondoso;
» onde in questa trasmissione di movimento en-
» frano in giuoco le forze che reggono il fluido,
» sieno esse la gravita o l'elasticità. Se le cose
» non passassero così, non si capisce come una
» tromba di mare potrebbe seguitare per centi-
» naia di miglia del suo viaggio a versare tor-
« renti di pioggia, mentre la sua massa d'aria
» presto nella prima scarica esaurirebbe tutta
» l'acqua che tiene sospesa in istato di vapore.
» II vortice dunque che viaggia mutare deve
» continuamente di materia, e può
» riguardarsi come un'onda che si propaga; colla
» differenza però che nell'onda propriamente detta,
» l'escursione delle molecole è unicamente il passo
» della semionda, mentre nel vortice vi è con-
» giunta una certa componente di traslazione, ma
» che non è però eguale alla velocità del vortice.
» Con questo principio ci pare poter dare ragione
» di molti fenomeni meccanici della propagazione
» vorticosa in modo più completo, che non si è
» fatto finora, coll'avere supposto che il vortice,
» o viaggiasse trasportato meramente colla cor-
» rente, ovvero si mantenesse solo al limite di
» due opposte correnti. »
— 33 —
Egli è ben vero che se così fosse, col movi-
mento dei corpi la loro materia dovrebbe conti-
nuamente mutare; ma nella teoria meccanica della
costituzione della materia ponderabile, e delle sue
proprietà, la causa determinante di quella e di
queste è il moto, e non la qualità delle sue par-
ticelle, che in fondo sono tutte identiche.
Farmi che questa ipotesi, la quale si potrà qua-
lificare arrischiata, ma non irrazionale, risolverebbe
molte difficoltà, e prima di tutte, quella della non
resistenza dell'etere al movimento dei corpi.
32. ~ Costituzione della materia,
ponderabile. — Tyndall, nelle sue celebri
esperienze ottiche sulle materie gasose, vedeva
prodursi con somma facilità dei vortici per delle
piccole differenze di temperatura delle diverse
parti delle colonne gasose contenute nei suoi
tubi (1).
Se tale moto vorticoso si produce tanto facil-
mente nei fluidi imperfetti, cioè nei liquidi e
gas, non è egli razionale ammettere che possa
essersi sviluppato anche nel fluido per eccellenza,
nel fluido più sottile, nel fluido più perfetto, cioè
nell'etere, e che abbia una parte importante nella
costituzione dell'universo, costituendo appunto la
-materia ponderabile?'
33. — Energia, aspirante dei vor-
(') Les Mondes, 1871, t. XXII, pag. 574,
Le teorie eteree dell’elettricità. 3
— 34 —
ticelli atomici. — Nei vortici aerei vi è
aspirazione di aria nella parte centrale inferiore,
come lo provano la polvere e i corpi leggieri che
vengono sollevati. E l'aria aspirata inferiormente
dovrà pure effluire o in alto o alla periferia. Pa-
rimenti nei vortici eterei atomici vi deve essere
aspirazione di etere ad un capo dell'asse di rota-
zione ed efflusso di etere o all'altro capo, o alla
periferia del vortice. Colla quale ipotesi si po-
trebbero interpretare certi fenomeni.
34. — Variazione delle dimensioni
degli atomi e delle molecole per le
variazioni della temperatura. — Col
diminuire della velocità di rotazione per l'au-
mento della temperatura, diminuisce la forza
centrifuga, e quindi devono diminuire' le di-
mensioni di ciascun atomo vorticoso, il che per-
mette di interpretare il fatto notato da altri che
le molecole cambiano dimensioni, e, precisamente, si con-
traggono col crescere della temperatura (1).
35. ~ Radiazione semplice degli a-
tomi lilberi, — Ogni atomo vorticoso libero
deve evidentemente avere un determinato periodo
di vibrazione dipendente dalla sua velocità di
rotazione e dalle sue dimensioni, precisamente
come un diapason, ha uà determinato periodo di
vibrazione dipendente dalla elasticità della sua
(1) Vedi Nuovo Cimento, febbraio 1893, pag.
— 35 —
materia e dalle sue dimensioni; e perciò deve,
come questo, emettere solo ondulazioni luminose
di un determinato periodo, o di pochi determinati
periodi, come un diapason, emette solo il suo tono
fondamentale e qualche tono armonico.
36. — Mezzi isotropici e smisotro-
pici. — Nei mezzi isotropici gli assi dì rotazione
dei vorticelli eterei hanno tutte le direzioni pos-
sibili, e quindi essi sono egualmente costituiti in
ogni direzione; invece nei mezzi anisotropici gli
assi di rotazione sono orientali in guisa che la
costituzione dei detti mezzi varia al variare della
direzione.
37. — Oscillazioni prodotte dalle
scariche elettriche nei dielettrici
— Chi contempla il magnifico spettacolo delle
scariche elettriche oscillatorie che avvengono nel-
l'atmosfera nell'occasione dei temporali, e se ne
intende un tantino di meccanica, è indotto a con-
siderare il mezzo in cui avvengono, cioè l'atmo-
sfera, siccome costituito da particelle che eserci-
tano le une sulle altre una tensione o pressione,
come deve succedere in un sistema di atomi vor-
ticosi, la quale pressione non essendo eguale in
tutti gli atomi — ma in alcuni maggiore che in
altri, perché elettrizzati — da luogo a scariche
finché quelle pressioni non sieno pareggiate.
Ora lo scuotimento di un sistema di particelle
che esercitano pressione o trazione le une sulle
— 36 — •
altre deve evidentemente dare luogo ad oscilla-
zioni da una parte e dall'altra delle loro posi-
zioni di equilibrio. Lo stesso avviene nei tubi di
Geissier, al quale proposito, in questo stesso
giornale, venne, già stampato da altri (1):
« Posto che i dielettrici oppongono una resi-
» stenza elastica .come se. fossero composti di
» tante molle infinitamente piccole, ne viene di
» conseguenza'che, quando ciascuna molla viene
» bruscamente liberata, essa non" solo-ritorna alla
» posizione di riposo,-ma l'oltrepassa, per poi ri-
» tornare indietro; si ha cioè una oscillazione
» pendolare, la cui ampiezza è grande in prin-
» cipio, e va gradatamente diminuendo. »
Anche J. J. Thomson ha interpretato i feno-
meni delle scariche elettriche nei gas mediante
la teoria degli atomi vorticosi. (2)
In generale, nei cattivi conduttori essendovi re-
sistenza al passaggio dell'etere da un atomo al-
l'altro, perché questo avvenga deve la carica, elet-
trica crescere fino al punto da vincere detta re-
sistenza, e la scarica deve dare luogo ad oscillazioni
degli atomi vorticosi da una parte e dall'altra della
loro posizione di equilibrio. Invece, i conduttori
(!) V. L'Elettricità, '1891, n. 6, Rag. 88. la luce e l'elettri-
cità secondo Maxwell e, Hertz.
(-2) Vedi Majorana: La scarica. elettrica attraverso i gas e
i raggi Rontgen, Roma 1897, pag. 14.
_ 37 —
che non oppongono resistenza alle scariche elet-
triclie, arrestano la propagazione delle ondulazioni
elettriche, ciò che fu verificato sperimentalmente
da Hertz (1).
38. — Elasticità, 'degli atomi vor-
ticósi, — W. Thomson ha dato una spiegazione
generale ed elementare del modo con cui il mo-
vimento di -un fluido può presentare gli effetti
della elasticità, nella «Enciclopedia britannica»
alla parola elasticità. Questa spiegazione è fondata
sulla considerazione dei. giroscopi. Egli dimostrò
che si possono ottenere le proprietà di un solido
elastico, imprimendo movimento adun fluido omo-
geneo e senza struttura.
39. — L'ipotesi degli atomi vorti-
cosi interpreta la teoria elettro-
magnetica della luce.'— Fra i progressi
della scienza negli ultimi trent'anni, tiene forse
il primo posto la conferma sperimentale della
teoria elettromagnetica della luce di Maxwell,
secondo la quale la luce è prodotta da vibrazioni elet-
triche e le sue onde sono elettriche. Infatti, le espe-
-rienze di Hertz (1887), e quelle successive di Le-
cher, Righi ed altri, hanno provato che le onde
elettriche si propagano colla stessa velocità e se-
guono le stesse leggi delle onde luminose; cosic-
(;) Vedi Enrico Castelli. Le nuove ricerche dell'elettricità.
Parte II, pag. 26, n. 16.
— 38 —
che si è indotti a considerare le une e le altre
come moti di uno stesso mezzo, cioè dell'etere.
Il prof. Roiti dice in proposito della teoria elet-
tromagnetica dalla luce (1): « L'energia raggiante
» è, secondo ogni probabilità, un fenomeno elet-
» trico. Per produrre l'irraggiamento, basta pro-
» durre onde elettriche di breve pariodo. »
» .... Con ciò è.. reso probabile come le onde
» dell'etere che impressionano la retina possono
» essere generate dalle vibrazioni elettriche degli
» atomi. »
E più innanzi (2) soggiunge: « Ma nelle sue
» grandi linee la teoria elettromagnetica della luce
» ha oramai una base sperimentale inconcussa,
» in maniera che l'ottica viene a costituire un
» capitolo nel trattato dell'elettricità. »
E il pròf. Righi, così parla nella- Prefazione al
suo libro: L'ottica delle oscillazioni elellriche, (Bolo-
gna, 1897), pag.vn. « Tutte le esperienze descritte
» in questo libro, quantunque molto numerose, e
» tanto svariate, da. corrispondere alla maggior
» parte delle esperienze dell'ottica, conducono con-
» cordemente alla conclusione, che il modo di
» comportarsi delle onde elettromagnetiche è iden-
» fico a quello delle onde luminose, salvo le dif-
(') Roiti. Elementi di Fisica. Ediz. 3", voi. 2°, pag. 522,
u.768.
(2) Idem, idem, pag. 527, n. 774..
— 39 —
» ferenze inerenti alla grande diversità delle lun-
» ghezze d'onda. Da esse rimane dunque raffor-
» zata l'ipotesi .della natura elettromagnetica dei
» fenomeni luminosi. »
Ora, nel mio libro di trent'anni fa (p. ii3. n. 123)
io interpreto appunto la luce e il calore delle
combinazioni chimiche mediante scariche elet-
triche che avvengono fra gli atomi degli elementi
che si combinano, perché tali atomi nell'atto della
combinazione sono in stato elettrico opposto. Per
esempio, nella scomposizione dell'acqua colla cor-
rente elettrica gli atomi dell'ossigeno sono elet-
tronegativi, poiché si sviluppano all'elettrodo po-
sitivo (anodo), e quelli dell'idrogeno sono elettro-
positivi, poiché si sviluppano all'elettrodo negativo
(catodo). Il contrario avviene nella combinazione
dei detti atomi, poiché in generale nelle combi-
nazioni chimiche gli stati elettrici degli atomi
sono inversi di quelli delle scomposizioni; cioè,
nella combinazione dell'ossigeno coll'idrogeno, gli
atomi di quello sono elettropositivi e quelli di
questo sono elettronegativi, il che io interpreto
mediante un aumento della velocità di rotazione
che succede negli atomi dell'ossigeno in presenza
degli atomi di idrogeno la cui velocità di rota-
zione è maggiore, mentre il contrario avviene per
quelli dell'idrogeno. Quindi, gli -atomi vorticosi
dell'ossigeno per l'aumento della loro velocità di
rotazione vengono a trovarsi in eccesso di den-
— 40 —
sita e pressione verso l'etere circostante, mentre
il contràrio avviene per gli atomi dell'idro-
geno; vi sarà perciò irruzione di etere dei vor-
ticelli atomici dell'ossigeno che sono in eccesso
aquelli, dell' idrogeno che sono in difetto di
densità e pressione eterea, e tale irruzione di
etere dovrà scuotere la massa eterea di ciascun
atomo, il che darà luogo a vibrazioni costituenti
la luce ed il calore sviluppati nella combinazione
chimica.
E dopo avere citato in proposito i concetti di
Joule, Berzelius, De la Rive e Tyndal, concludo
(pag. 117.) che: « la luce e il calore delle combi-
» nazioni chimiche sono dovuti alle scariche elet-
» triche "che avvengono fra i vorticelli atomici
» dei corpi che si combinano. » E nella pag. 218
aggiungo osservazioni che confermano tale con-
gettura.
Del resto, lo sviluppo di elettricità nelle com-
binazioni chimiche è provato dalle esperienze di
Pouillet, Becquerel, Matteucci ed altri (1).
Secondo Helmholtz la grande maggioranza delle
forze chimiche è di natura elettrica (2).
Ora, come si producono le onde elettromagne-
tiche? Mediante scariche elettriche alternativa-
(') Vedi Etienne de Fodor: Elektriciiàt direkt aus Kohle.
Wieu. Pest. Leipzig; A. Hartieben's Verlag 1897, pag. 34.
(2) V. Il giornale L'Elettricità, 1894, n. 11, pag. 162.
_ 41 _
mente contrarie generate da un rocchetto di in-
duzione, o dalle armature di un condensatore (1).
E quale differenza vi è fra le onde elettroma-
gnetiche e le onde luminose? Solo una differenza
di lunghezza e di -rapidità, perché quelle sono
prodotte da scariche elettriche più lente che av-
vengono fra sistemi di atomi, e queste sono pro-
dotte da scariche elettriche più rapide che av-
vengono fra atomi isolati. Il mezzo poi in cui si
propagano, e perciò la velocità di propagazione e
le relative leggi sono le stesse. Dunque, nel mio
libro di trent'anni fa io avevo già interpretato la
teoria elettromagnetica della luce, considerando la
luce .e il calore che nascono dalle combinazioni
chimiche siccome effetto delle scariche elettriche
che avvengono fra gli atomi in stato elettrico
opposto degli elementi che si combinano.
Nel n. 21, 1897, di questo periodico (pag. 327)
si parla di una conferenza tenuta da Lord Rayleigh
sulle vibrazioni elettriche in cui egli disse: « La
» teoria elettromagnetica della luce di Maxwell è
» uno dei più grandi passi fatti in questi -tempi
» nel campo della scienza pura; però non è un
» progresso nella scienza dell'elettricità, ma solo
(') Vedi Roiti.: Elementi di Fisica. Ediz. 3% voi. 2°, pa-
gina 516, ,n. 758. — Enrico Castelli. Le nuove ricerche della
elettricità, Parte II. — Augusto Righi. L'ottica delle oscil-
lazioni elettriche. — Lodge, opera citata, Parte IV.
-— 42 •—
» in quello dell'ottica; ciò che è stato fatto servì
» ad identificare certi processi dell'ottica con pro-
» cessi conosciuti nel campo dell'elettricità; ma
» ciò non ci aiuta per nulla a spiegare la causa
» di questi. »
Farmi che la esposta interpretazione della teoria
elettromagnetica della luce di Maxwell mediante
l'ipotesi degli atomi vorticosi porti molta luce in-
torno alla natura dei fenomeni elettrici.
40. — Forma, sferoidale dei sorti-
cela atomici. ~ II prof. Lodge nella indi-
cata conferenza fa osservare che i vortici possono
avere diverse forme, cioè avere l’asse rettilineo-—
come i vortici aerei e idraulici — ovvero l'asse cir-
colare come gli anelli di fumo. L'importanza e la
prevalenza della forma sferoidale nell'universo, la
quale si manifesta nelle grandi masse dei corpi
celesti e nelle piccole masse costituenti le cellule
da cui risultano i corpi organici, rende probabile
e razionale l'ipotesi che i vorticelli atomici ab-
biano forma sferoidale.
41. — Natura, dei raggi Rongten. —
La spiegazione che più di tutte viene ritenuta
per verosimile intorno alla natura dei tanto in-
teressanti e misteriosi raggi Rontgen, è che siano
radiazioni iper-ultraviolette (1), e il doti. Lodge pensa
(() Vedi Quii-ino Majorana. La scarica elettrica attraverso
i gas e i raggi Rontgen. Roma, Loescher 1897, pag. 157.
— 43 —
che le loro lunghezze d'onda non, sieno molto
maggiori delle dimensioni degli atomi (1).
La proprietà, della luce e dei raggi Rontgen di
effettuare la scarica di una superficie elettrizzata,
si potrebbe interpretare, ammettendo che le dette
radiazióni per le loro piccole lunghezze d'onda,
non molto maggiori delle dimensioni dei vorti-
celli atomici, possono modificare la velocità di
rotazione di questi in guisa da ristabilire F equi-
librio dell,a densità, e pressione dell'etere nei me-
desimi, rispetto all'etere libero esterno; mentre
sono meno capaci di tale effetto le radiazioni di
maggiore lunghezza d'onda.
42. — L'atomo è un vibratore cro-
nometrico, — L'ipotesi dell'atomo vorticoso
interpreta la scoperta di Stokes che ciascun atomo
è un vibratore cronometrico, perché — dipendente-
mente dalle pressioni degli, altri atomi e dalle vi-
brazioni continue dell'etere costituenti il calore —
ciascun atomo deve continuamente espandersi e
contrarsi a guisa delle spirali dei bilanceri degli
orologi. .
43. — L'ipotesi degli atomi vorti-
cosi sopprime le azioni a distanza
perché essa interpreta i fenomeni mediante azioni
meccaniche reciproche fra gli atomi e l'etere dal
cui moto rotatorio essi risultano, il che costituisce
(3) V. L'Elettricità, 1896, n. 37, pag. 578.
— 44 —
l'idea fondamentale di Maxwell, il quale — nel suo
celebre Trattato di elettricità e magnetismi) — dice di
avere dedotto .la sua teoria dai lavori sperimentali
di Faraday e di non avere fatto che tradurre in
forma matematica le vedute di quel celebre fisico,
che non ammetteva le azioni a distanza: E sic-
come Faraday aveva 'accettato le idee di Mossotti
sui dielettrici, come egli stesso afferma, si può
ritenere che la teoria di -Maxwell abbia avuto per.
punto di partenza i concetti di Poisson e di Mos-
sotti (1).
E il Drude dice a tale proposito nel suo vo-
lume: Physik des Aethers (n. o, pag. il): « Tutto il
» progresso che negli ultimi tempi venne fatto
» nella fìsica dell'etere è fondato sullo sviluppo
» delle conseguenze dell'idea dell'azione delle forze
» mediante un mezzo interposto. »
44. — Obiezione del sig Poincaré.
— Il traduttore francese del volume del Lodge,
-nella sua prefazione (pag. vi), dice che il signor
Poincaré in un'opera recente (Electricilé et "Optique)
consacrata allo studio delle teorie dell' illustre
scienziato inglese, ha dimostrato essere illusorio
lo sperare di conoscere giammai la natura reale
del mezzo che può subire e trasmettere le modi-
ficazioni permanenti e temperane caratteristiche
C) V. Enrico Castelli: Le nuove ricerche della elettricità.
Livorno 1896, Parte I, pag. 24.
— 45 ~
dei diversi fenomeni elettrici e magnetici, perché
quando si sarà trovata una soluzione, se ne po-
tranno immaginare influite altre che soddisfe-
ranno egualmente bene alle condizioni mecca-
niche.
Questo argomento non parmi valido e razionale,
perché allora sarebbero illusorie tutte le ipotesi
colle quali si cerca di interpretare i fenomeni
fisico-chimici, come per esempio, quella degli
atomi e quella delle vibrazioni luminose. Fra le
infinite ipotesi che si possono fare per interpre-
tare le diverse categorie di fenomeni, ve ne sarà
una che soddisfa meglio delle altre al suo scopo;
quella sarà la vera, od almeno si accosterà di più
alla verità.
Come dal concetto dell'energia e dall'osserva-
zione dei fenomeni fisico-chimici si ottenne per
induzione il gran principio della conservazione
dell'energia, che interpreta i fenomeni naturali,
cosi io credo possibile, mediante l'induzione, ri-
sòlvere il grande problema della costituzione del-
l'etere, della materia e delle sue energie.
FINE