La prima cosa che feci quando
lo notai corsi a guardare lo chassis dal di dietro per vedere la famosissima
valvola Wunderlich che praticamente da noi era usata soltanto dall'Unda Radio
all'inizio degli anni '30:sullo chassis era stampigliato un bel
W azzurro ma la Wunderlich era svanita. Al suo posto era stata collocata una
comune 6BQ7. Il proprietario riconobbe che ci erano state messe le mani e che
non era riuscito a farlo funzionare. Dopo una lunga opera di convincimento mi
dette la radio ed una piccola somma per portarglielo via. La Wunderlich era
costruita dalla celebre Arcturus, nota per l'azzurro delle sue valvole, dal
maggio 1932. L'inventore, Norman Wunderlich l'aveva progettata per una
rettificazione ad onda piena a differenza dei doppio diodo triodo nei quali una
placchetta era collegata tra il secondario dell'ultima media frequenza ed in
serie alla griglia del triodo, risultandone una rettificazione ad una semionda.
Per l'AVC un condensatore di piccolo valore la portava dal primario del
trasformatore all'altra placchetta e la tensione pulsante così ottenuta,dopo
essere resa continua da una capacità ,veniva riportata ad alta impedenza alle
griglie delle valvole precedenti. Tali valvole,almeno le meno antiche, erano a
pendenza variabile ovvero la griglia era avvolta a passo variabile in modo che
variando la polarizzazione il fascio elettronico
incidesse sulla griglia dove era più fitta o meno fitta, realizzando il
guadagno variabile. Nella Wunderlich per avere un buon AVC sarebbe occorso un
circuito più complesso, data la rettificazione ad onda piena con
l'utilizzazione di entrambe le griglie, ma di solito si collegavano le due
griglie ai capi del secondario. Un lato si metteva a terra tramite 1 Megaohm,
l'altro polarizzava le griglie delle valvole precedenti.
La mia intenzione era di
rimettere l'originale Wunderlich, ma prima di operare ho voluto far funzionare
l'apparecchio così come era. Visto il pasticcio che avevano0 fatto con i fili
di cablaggio pensavo che avessero fatto un gran pasticcio nella conversione del
circuito rivelatore. Invece il mancato funzionamento era dovuto ad una saldatura
fatta male che, appena rifatta, ha permesso il corretto funzionamento. Il
pasticcione aveva fatto invece un ottimo lavoro sul circuito teorico ed
addirittura aveva inserito un trasformatorino per ricavare i 6.3 volt della
6BQ7. L'apparecchio funzionava così bene che ho soprasseduto alla sostituzione
della valvola ed ho solo rifatto correttamente il cablaggio con buon filo
d'epoca. Del resto l'apparecchio ha 7 valvole delle quali una radiofrequenza ed
un push pull di 2A5. Ho dovuto riparare l'avvolgimento dell'indicatore ad
ombreggiamento, di filo da 4 centesimi, più fine del pelo del pube.
L'equipaggio mobile di detto strumento e'costituito da un anellino di
sottilissima lamiera di ferro dolce al quale e'applicata una leggera aletta.
Tale equipaggio ruota all'interno di un avvolgimento di varie decine di migliaia
di spire e di fronte ad un piccolo magnete permanente regolabile. Dal dietro una
lampadina proietta l'ombra dell'aletta su un vetrino smerigliato dando
l'indicazione della miglior sintonia che corrisponde al massimo elongamento.
L'apparecchio e'costruito molto
solidamente. Malgrado questo l'altoparlante era crollato. Quando nello smontarlo
ho trovato un pannello di truciolare ho pensato alla fregatura: invece non era
come il moderno truciolare, ma molto più soffice e rinforzato da un sottile
strato di legno da un lato. Praticamente doveva smorzare le vibrazioni del
grosso altoparlante. Il condensatore variabile e'triplo, fresato da un blocco
unico come i Ducati, ma, per regolare la linearità ed il passo delle sezioni ai
lati dei rotori erano state imbullonati settori a farfalla sberciabili. Il gruppo a
radiofrequenza, in rame solidissimo,e'di qualità eccezionale. Di meglio ho
trovato solo sulla E52 tedesca. Anche la
scala e'particolare: non e'trasparente ed e'illuminata dall'esterno tramite un
vetro smerigliato. Le stazioni sono scritte allineate in varie colonne ed
accanto ad ogni nome c'e'un rettangolino trasparente. Dietro scorre una
scatolina contenente una lampadina per gamma li quali si affacciano ognuna ad
una fessura diagonale sul coperchio della scatolina e che scorrendo dietro la
scala fa un originale effetto illuminando le finestrelle e saltando su e giù e
qua e la nella ricerca. Agli alberi dei potenziometri di controllo sono
applicati dei cordini che tirano su e giù delle bandierine che oscurano delle
finestrelle. Il listrato di legno del mobile
e'molto bello e di pregevole fattura anche se di quel tetro tipico degli
stili di quel tempo.
Carlo Bramanti Agosto1996