alfani
vedi anche La radio in convento
Guido Alfani
La intensa vocazione religiosa di Guido Alfani (1876-1940), nato nella celebre famiglia fiorentina degli Alfani, lo portò a superare le difficoltà sorte in famiglia per tale causa e, soprattutto, quelle dovute ad una fragile costituzione fisica che gli impedì di divenire Servo di Maria nel convento di Montesenario, a Firenze e di entrare nei Barnabiti che, a quel tempo, praticavano regole fisicamente giudicate troppo dure per lui. Entrò così in un altro celebre ordine religioso, gli Scolopi, fondati da Calasanzio che aveva indirizzato questo ordine, soprattutto, all’insegnamento. Alfani dapprima installò una stazione sismica al collegio scolopio di Gavi a Livorno, poi nel 1905 divenne direttore dell’Osservatorio Ximeniano a Firenze. La sua passione per la geofisica, per la quale nei primi tempi si era rivolto al più anziano Don Stiattesi, ebbe occasione di svilupparsi: con l’eredità che gli spettava e che aveva ottenuto “in vita” integrò la dotazione strumentale dell’Osservatorio e, quando non bastò, si impegnò in conferenze a giro per l’Italia ed alla costruzione e fornitura di strumenti ad Osservatori privati. L’attività che lo resero famoso furono la sismologia, i suoi metodi e la sua scrupolosità nelle osservazioni, ma quello che lo distinse da altri geni dimenticati, si deve alla compilazione di un articolato archivio documentario della sua attività ed alla sua conservazione da parte dell’illuminato Osservatorio Ximeniano: Alfani, oltre a compilare le sue agende, peraltro piuttosto scarne e registrare tutte le sue osservazioni, sismiche, meteorologiche ed astronomiche, raccolse tutto quanto i quotidiani ed il resto della stampa interessava le attività sue e degli altri con le quali aveva contatto e le incollò sulle pagine di enormi volumi, che attualmente costituiscono un archivio ineguagliabile. Inoltre, fortunatamente, l’uso del telefono non era ne diffuso ne economico col risultato che è stato conservata, parte nell’Archivio delle Scuole Pie (APESP) e parte nell’archivio Dell’Osservatorio (AOX) una quantità straordinaria di lettere verso e dai suoi numerosi corrispondenti, personaggi spesso molto importanti e che ora possiamo ricordare soltanto attraverso quella corrispondenza.
L’attività dello Studioso che ha provocato il mio interesse fu quella iniziata nel 1912 quando Alfani volle aggiornare la sua stazione di rilevazione dell’ora ( a quei tempi si faceva registrando il passaggio per il meridiano di una stella, tramite apposito telescopio. Diversamente dovevano fare i naviganti per trovare la loro posizione in mare, sempre riferendosi ad una stella ma conoscendo con precisione l’ora, col relativo problema della realizzazione di sofisticati e pur sempre imprecisi cronometri). Intorno al 1910 la Stazione radiotelegrafica della Torre Eiffel iniziò a trasmettere l’ora di Parigi, oltre a notizie meteorologiche: Alfani si ingegnò a riceverla. A quei tempi esistevano solo apparecchi senza amplificazione con rivelatore a cristallo di galena, di carborundum od elettrolitico. Lo Studioso ne usò uno a rivelazione elettrolitica della Casa francese Ducretet. A seguito di una nutrita corrispondenza con autorità della radiotelegrafia francese, come il gen. Ferriè, lo studioso Bigourdan e con la Casa costruttrice accennata, usando un’antenna lunga più di 100 metri tesa tra la cupola del Duomo e l’Osservatorio, dopo tante esperimentazioni e delusioni, la notte del 17 marzo 1912 Alfani riesce a ricevere Parigi.
Dal diario di Imola 13 4 1912 ( AV)
Lettera di A. a Pierino Poggi del 18 Marzo 1912
Mio carissimo
ti scrivo tutto
commosso, ma voglio dare a te la prima notizia per il primo, perché so bene che
tu ne godi come me e come se fosse cosa tua. Dunque, l'apparecchio con Parigi va
bene, e stanotte per la prima volta ho potuto corrispondere con Parigi benissimo
e ricevere l'ora esatta per mezzo della telegrafia senza fili. Quasi quasi
cominciavo a sfiduciarmi, perché erano tre giorni che non mi riusciva e tutti i
tentativi erano inutili. Ora l'ho trovato, l'ho notato e....tutto ormai é al
sicuro. E 'stato stanotte a mezzanotte e 45 che ho avuto il primo segnale! Credi
che é una cosa commovente riflettendo la distanza e la miracolosità del nostro
Marconi.......
tuo aff.mo Guido
Questo suo successo provocò, da un lato, l’invidia di certi studiosi, dall’altro, il desiderio di altri ad aggiornarsi con quella modernità. Ne nasce una fitta corrispondenza con responsabili di altri Osservatori, tanto di stato che religiosi, come col sacerdote Bianchi di Savona, col francescano Maccioni di Siena, col benedettino Paoloni di Montecassino, con Ferraiolo di Taranto, Bianchi di S.Remo, che con Osservatori privati: Baldini di Pontedera, Moris di Massa Marittima, Bizzarri di Firenze, Pluda di Brescia.
...oggi è di moda oltre i figurini di Parigi, l’ora di Parigi: è il
mezzogiorno di Parigi, butta giù la pasta!....
....il mezzogiorno più preciso è l’appetito dei frati....
( l’ora di Parigi veniva trasmessa a mezzogiorno ed a mezzanotte)
Massa M. 20 marzo 1912 ( Moris)
...Che se ne fa dell'ora di Parigi????
Da:La radiotelegrafia, l'ora esatta e la
previsione del tempo di A. Lo Surdo
Nella patria di Galileo non si aspetta la segnalazione della torre
Eiffel per conoscere l'ora esatta!...
Padre Giudo Tremoto Alfani alla Pro cultura
La telegrafia senza fili funzionò fin dal principio della conferenza.
Padre Guido Tremoto Alfani parve un magnifico radiatore...,
e trasmise così bene sull'uditorio l'onda...( mia bella bionda! etc. )
hertziana, che si riscosse meritatamente un...... mare di applausi.
L'esperimento
della pila... dell'acqua santa... Un pubblico- non certo assai numeroso, ma
aristocratico e distinto- ecc. ecc.
la stazione radiotelegrafica di padre Alfani ebbe anche un visitatore d’eccezione:
Dall'Indipendente Trieste ottobre 1913
....Che dite non sono mica Marconi io, quello vedete....Venne nel settembre dell'anno scorso, lo conobbi il giorno 9; andai all'albergo, fui ricevuto con molta cordialità. Tanto simpatico: fra l'altro mi disse: l'osservatorio dov'è?. Capirete io ci teneva che venisse e gli dissi: è vicino, vicino. Infatti venne lo stesso giorno; fu tanto soddisfatto, io ne provai vera gioia, si parlò di antenne, di stazioni radiotelegrafiche e che so io. Condusse anche la signora, tanto gentile, é una principessa inglese ricca e felice del suo illustre consorte, poi così fine e bella...la dicono bella, io veramente di queste cose non me ne intendo... poi Marconi doveva ritornare a Firenze quest'anno; ma l'accidente automobilistico ne lo impedì, disgraziatamente......
Marconi gli affidò un incarico molto particolare: tendere un’antenna dentro la cupola del Duomo, dato che non era mai stato sperimentato cosa accadesse alle onde quando erano ricevute all’interno di Edifici. Alfani tese tre fili di 100 metri nell’interno del Duomo e fece le sue rilevazioni con risultati positivi che comunicò a Marconi.
Maccioni, Osservanza Siena
Siena,casa 6 6 1912
bel tipo!
seguono vari improperi....a
riguardo di quel trespolo di stazione ricevente.....dove potrei acquistare un
detector elettrolitico? Tutto l'apparecchio prevedo di non poterlo
acquistare.......Dimmi con tutta franchezza; e dimmi anche se l'utilità del
trespolo compensa e giustifica la spesa. Del resto ti posso assicurare che
niente vi può essere più adatto per avere il mezzogiorno sicuro quanto
l'appetito dei frati, reso pubblicamente noto dalla tradizione......Buon
appetito ai frati e un paio di cazzotti in cotesta testaccia dal tuo amico Atto
Maccioni
19 settembre 1912
Chiamami rompic...i, e poi ti darò io! Ieri, circa le ore 10,20,
...ebbi a verificare un radiotelegramma che sarà durato 7 minuti. Naturalmente
non compresi nulla di concreto, ma fui ugualmente lieto. Attesi dunque le 11,45
rompimento di...scatole! per agguantare l'ora di Parigi, ma ebbi un aspettare!
da Parigi non riesco a strappare ne linee ne punti....manca un buon telefono a
4000 ohm...vorrei che tu ti prestassi a domandarlo per me....ti senti di farmi
subito questo favore?......
Ximeniano 21 settembre 1912
...ti servirò nel coscetto....in quanto ai soldi, non vi é troppa furia
per ora, ma quando avrai avuto i pezzi, ricordati di confessarti subito......scrivimi
subito se vuoi che io ti serva se no vai al diavolo a rompere le.... corna a
lui...
sullo stesso foglio Maccioni
risponde Sit nomen domini benedictu....dunque senti: non voglio
pasticche(sic) ( Alfani gli aveva offerto anche la scelta di un
detector a pastiglia di carborundum) senza
tosse sono un lusso e niente più.....per cui ordina un telefono
a 4000 a 5000 a 6000 ohm e tutti lesti-Mi confessai ieri sera (21
settembre) e per un mesetto sto bene perché io bugie non ne dico, e senza bugie
non vo a confessarmi
Siena 20 12 12
caro mio
Esco proprio oggi
dal letto ove sono stato confinato per vari giorni per radiotelefonite acuta
presa sul tetto della chiesa la settimana scorsa...sta bene! domani sera alle
9,29 aspetterò la serie di tratti e alle 9,30 il primo fischietto (stop) poi il
seguito. (Alfani cercò, con un
trasmettitore a scintilla che gli era stato prestato, di comunicare con Maccioni).
Osservatorio meteorologico Moris Massa Marittima
14 aprile 1913
...PS. Ella stuzzicato dal sismografo mi viene a parlare di un altra
cosa della quale farei al certo come i bimbi al dolce....l'appetito vien
mangiando...a padre Alfani le centinaia son diventate cose da poverini, e sale
sulle onde Hertziane, così respirando le aure pure lontano dagli intriganti de
basso cielo...
Ximeniano 15 aprile 1913
Mio carissimo sig. Moris.......in quanto alla stazione radiotelegrafica
e del ceraunografo, lei ha un bello scherzare col dire che io le metto il
prudore...ma se vedesse!!!!......La stazione che ho fatta é molto più
perfezionata di quelle che vendono in Francia...
Ximeniano a don Bernardo Paoloni Montecassino
da Alfani 13 dic 1912
..nelle 300 lire sono comprese:
Una tavola di marmo da applicare al muro la quale porta:
L'autoinduzione per sintonizzarsi. Con lunghezza d'onda molto maggiore
di quella di Parigi
Tre detectors, cambiabili al semplice giro di manovella
Un ricevitore telefonico a grande resistenza con cuffia
Un interruttore per l'aereo con relativa messa a terra
Montecassino 12 3 1913
...finalmente mi decido a dirti: Fammi costruire pure la SRT belle e
montata su marmo e tutto ciò che mi dici...
Montecassino 5 4 1913
...il P. Abate non ha molta simpatia sulle prime per questo telegrafo
senza fili, conviene che non faccia molto chiasso
Montecassino 18 maggio 1913
...mi sono alzato alle 0h 35 dopo 3 ore di sonno....aspetta. aspetta,
non ho potuto sentire niente! Non ho più voglia di ritornare a letto per la
...rabbia.....mi venne in mente il tuo Pazienza! Che pazienza! io non so
rassegnarmi!!!...come per canzonarmi alle 1,30 .---...-
---...- ---...-
acci....
Sia lodato Iddio! O'
inteso Parigi! Tu solo puoi immaginare che consolazione ho provato dopo tante
prove fallite....
Ximeniano 24 maggio 1913
Carissimo
Vediamo se servito
anche di questo tu ti...cheti e mi lasci un pò in pace!!!..Circa alle 0h24m
comincia la chiamata -.-.-. -.-.-.
-.-.-. per circa 1/2
minuto poi silenzio-ora attento zuccone!!! zitto siamo vicini!! eccole!
ta ta ta ta ta tatata
28 5 1913 Specola Vaticana
....Io ho un idea fissa che la radiotelegrafia rivela qualche cattivo
effetto sulla salute ed alla sicurezza umana...
Haghen
Alfani risponde che forse lui si sbaglia con la radioattività, ma Haghen conferma di intendere le onde radio.
14 ottobre 1913 Pluda Brescia,
...ella mi ha fatto passare delle ore che non dimenticherò come pure
non mi potrò dimenticare la di Lei squisita affabilità....
Dato che per esercitare tali stazioni necessitava un permesso speciale del Governo, Alfani e gli altri suoi omologhi che avevano impiantato alcune stazioni lo chiesero. Dapprima sembrava una cosa semplice, ma alla fine risultò una cosa lunga e complessa e ci furono atti di sottomissione da firmare ecc ecc. I permessi arrivarono ma dopo pochi mesi arrivarono delle drammatiche disposizioni. Probabilmente a causa dei venti di guerra il governo decretò che le stazioni venissero disattivate e, il guaio peggiore, che le gigantesche e costose antenne necessarie venissero abbattute.. padre Alfani protestò vibratamente, chiese aiuto a Marconi, che lo consigliò di rispettare le decisioni del Governo, ma fu tutto vano. L’antenna fu abbattuta.
Alfani prese molto male la faccenda, fece il diavolo a quattro, offese governo e governanti, ebbe appoggi da molti ma non ottenne niente. Dal suo carteggio risulta che questi religiosi caduti nella rete, non mancassero di patriottismo:"nessuno più di noi e disinteressatamente ama la Patria dopo Dio"(Paoloni) e che veramente si sentissero italiani e non certo spie vaticane, come li accusavano i socialisti. Non ce l'avevano perciò con l'Italia ma coi Governanti: "da 50 anni governa la canaglia" ...
Ximeniano senza data ma posteriore al nov. 1914
......in un affare nel quale c'entra di mezzo il governo, verso il quale
sento un avversione che prego Dio mi ispiri per il peccato mortale! Mi sono
buttato all'anarchia, unica forma di governo per me possibile in Italia visto
che chi governa è bestia e per giunta bestia briaca...Il vero nemico
dell'Italia non é l'austriaco, il turco ne altri, ma il galantuomo che studia...addio
e prega per me, che non vada troppo in là oltre l'onestà alla quale mi sono
dedicato e votato.
26 agosto 1914 da Marconi
Molto reverendo Padre, ho
ricevuto la gradita sua del 23 corr. colla quale Ella mi comunica le
disposizioni che sono state date per la demolizione della stazione
radiotelegrafica. Io sono oltremodo dolente di doverle dire che, nelle attuali
circostanze, non posso discutere i provvedimenti governativi; né data la mia
speciale situazione, sono in grado di esprimere un opinione in merito
all'articolo da Lei preparato. Le stesse navi mercantili che sono munite dei
miei apparecchi hanno ricevuto in questi giorni l'ordine di ammainare l'aereo
non solo in porto, ma anche quando navigano in acque territoriali, cioè fino a
6 miglia di distanza dalla costa; si dà quindi il caso di navi che nei loro
viaggi toccano porti italiani susseguentisi, le quali non possono servirsi della
radiotelegrafia.
Io non intendo però fare
nessun passo contro tale proibizione, perché
credo che, nelle attuali circostanze, sia dovere di ognuno di accettare
le disposizioni emanate lasciando la responsabilità a chi spetta. Mi permetto
però di farle osservare come io non credo che sia tanto facile per tutti poter
ricevere senza neppure un metro di aereo, a meno di avere, come Lei, una
speciale pratica. Confido che Ella anche senza aereo potrà continuare le sue
esperienze e le sue ricerche scientifiche sulle onde elettriche, e che il futuro
dei suoi studi possa trovare pratica applicazione, quando la situazione
internazionale, sarà ritornata allo stato normale.
Le ricambio da parte
di mia moglie i suoi gentili saluti e La ringrazio delle sue cortesi espressioni
a mio riguardo.
Mi creda sempre con
amicizia. Aff.mo Guglielmo Marconi.
dall'Avanti 1 marzo 1913
Sgonfiamo padre Alfani. Ministri ingannati o calunniati.
Invece di prevedere
terremoti lontani non potrebbe prevedere qualche buona quaterna per il lotto?
Non uscirebbe ma lo stato guadagnerebbe qualcosa. Qualche anno fa l'infelice
padre Alfani corse il rischio di vedersi levare il telefono perchè...non
pagava. Bella scusa, come se il Fieramosca non lo pagasse il telefono.......Che
bisogno c’è di sapere l'ora di Parigi? non ci sono orologi a Firenze?; tutti
adoprano articoli di Parigi, le signore figurini di Parigi e padre Alfani segue
l'ora di Parigi. Padre devo metter giù la minestra? aspetta telegrafo a Parigi
per sentire che ore sono. Che Parigi d'Egitto, in Italia ci deve essere un
mezzogiorno solo, quello decretato dal dittatore Giolitti e annunciato dallo
sparo del cannone.
F.to Isidoro Baroni
Sempre dall’”Avanti” e da Isidoro Baroni:
....Alfani quà, Alfani là... ma non vi pare che il nome di questo modesto scolopio cominci a seccare un po i santissimi?...
fra Bijou scrive: Segreti
spiati da Alfani....gli eunuchi vogliono combattere e presentare il petto al
nemico: che io muoia almeno con una palla nel ....cuore
Umberto Bianchi lo difende: ...rapire
in ciel le folgori!
tra le battute di Maccioni: mi congratulo ma che te ne fai dell'ora di Parigi?
l'appetito dei frati è il miglior mezzogiorno
Un altro sfogo di Alfani:...Proporrei
al R.Governo di fare due leggi per le onde Hertziane: la prima, che esse si
guardassero bene di varcare i confini del nostro paese, come con poco buon
esempio di amor patrio fanno le loro sorelle di Austria, Germania, Francia, ecc.
e di non influenzare le stazioni ricevitrici di altri Paesi, che forse avrebbero
qualche piccolo interesse di ben accoglierle. Proporrei inoltre che imponesse
alle onde Hertziane, specie in tempo di conflitti Europei, di obbedire, sia pure
pro tempore, ad altre leggi fisiche e di non espandersi ed irraggiarsi come
fanno quelle luminose e sonore, soprattutto che si guardassero bene di
attraversare i muri e influenzare altri apparecchi che non siano quelli che non
abbiano la marca nazionale: il marchio regnicolo.
La Stazione fu smantellata e l’antenna abbattuta:
Questa è la targa che Alfani espose sulla porta della ex stazione radiotelegrafica:
Questa fu la stazione radiotelegrafica
che Guglielmo Marconi
il 13 Settembre 1912
onorò ed incoraggiò colla sua presenza
e che l'insipienza del Governo Italiano
dopo ripetuti e falliti tentativi
riuscì finalmente a distruggere.
E’ interessante leggere quanto pubblicato
nella rivista l'Elettricità del 1914:
pag. 113
La radiotelegrafia privata in
Italia e la guerra. Ing. Fumero.
Le gazzette italiane sono piene di notizie riguardanti stazioni radiotelegrafiche abusivamente installate da privati per diletto o per altra ragione e si sta scoprendo una vera fungaia. E'stato così raccontato, poi smentito, che Guglielmo Marconi (venuto a mettersi a disposizione del suo paese fin dall'inizio della guerra europea) mediante un controllo speciale avrebbe scoperto l'esistenza di una stazione RT nell'interno di una nota ed importante Casa religiosa germanica che si trova nel centro di Roma......Si é anche ricordato che al tempo della repressione dei moti di Romagna, la regia nave S. Giorgio raccolse da Ancona un radiotelegramma annunziante che la rivoluzione era scoppiata nell'Italia centrale....... Si affermò che il radiotelegramma intercettato fosse stato diretto da Fiume a Vienna e Budapest; in realtà esso era partito da una località della Romagna, indirizzato ad altra località della stessa regione od estera.
Dall'inchiesta risultò che in Romagna erano state impiantate
due di queste stazioni clandestine ed altre due esistevano a Roma, presso
Firenze e presso Genova. Erano servite alla comunicazione tra i comitati. Il
raggio medio di esse era 150-250 Km.
In un altro articolo della stessa rivista:
La radiotelegrafia
clandestina in Italia.
Smentita sulla stazione
privata trovata a Roma proprio da parte di Marconi. Se ne sono trovate a
Ferrara, Ravenna e Forlì ed altrove. Gli impianti vennero demoliti ed i
contravventori, di cui uno straniero, deferiti all'autorità giudiziaria a norma
di legge. Il Governo ha sospeso l'esercizio di tutte le concessioni accordate ai
privati facendone smontare gli aerei. Due giovani studenti che avevano
installato un groviglio di antenne a Roma ma non il ricevitore, sono stati
arrestati e deferiti all'ambito giudiziario. La multa può essere lire 2000 o la
reclusione per un anno. Un rappresentante di una casa francese denunziò il
possesso di antenna e solo ricevitore. A Ravenna vennero scoperte, poi a
Firenze, grazie all'antenna installata in un palazzo prospiciente il lungarno
Soderini. L'aveva installata un ingegnere per scopo scientifico (l'ora di
Parigi). Vennero sequestrati tre apparecchi ricevitori ed un rocchetto
incompleto per la trasmissione. La stazione era di una potenzialità da poter
comunicare con la Torre Eiffel. L'ingegnere fu denunciato in base alla legge del
30 giugno 1910 sulla RT. Sospesa anche la stazione radiotelegrafica di Quarto e
dello Ximeniano, pur autorizzate dal governo per l'ora di Parigi. A Milano
esiste un apparecchio al Politecnico, per uso scientifico. Viene smontato al
termine del ciclo didattico. Un ingegnere denuncia di avere avuto un impianto ma
di averlo smontato, uno studente del Politecnico idem.
Tutto questo andò a vantaggio della sismologia che mi pare che Alfani avesse trascurato in quel periodo, ma, dopo la fine del conflitto spuntò un’altra possibilità per la radio: non più la radiotelegrafia ma la radiotelefonia.
La guerra é finita "i tempi tornano ad essere un pò meno selvaggi" dice Ferraiolo ad Alfani e si riprende la vita normale. La prima guerra mi pare servì solo a prepararci per la seconda, la vita riprese ancor più misera di prima, almeno per i meno abbienti. Però il drammatico contributo di sangue pare che, come per gli Atzechi alimentava il Sole nel suo percorso, nel mondo occidentale abbia alimentato lo sviluppo della radio! Effettivamente durante la prima guerra, tanto per esigenza belliche che per maturità delle tecniche, la tecnica della Radio fece un salto drammatico, ossia tornò al pubblico in veste del tutto nuova rispetto che a prima della guerra: le valvole e la Radiotelefonia. Sentiamo dai protagonisti una piccola cronaca del dopoguerra, preceduta da un paio di anticipi che risalgono al 1914:
Nuovo Giornale 19 1 14
Le meraviglie della Radio-Telefonia, Gli esperimenti tra l'America e l'Inghilterra notati all'Ossservatorio Ximeniano
....voglio informarli- ci ha
detto lo scienziato ad un certo punto-di una cosa addirittura meravigliosa.
La sera del 12 gennaio e
precisamente alle ore 9,30 ho potuto perfettamente assistere... dal mio
osservatorio, s'intende, agli esperimenti radiotelefonici che venivano fatti tra
l'Inghilterra e l'America.
Come?
Per mezzo
dell'apparecchio radio-telegrafico dell'osservatorio. Mi posi la cuffia
dell'apparecchio e udii una parte della conversazione che si faceva tra i due
continenti.
A
tale distanza?
Sicuro. Sentivo spesso una voce che diceva Alloh! Alloh!
delle parole, sentii anche cantare, potei anche sentire alcuni esperimenti che
venivano fatti con un grammofono.
E la voce era chiara?
Veniva
chiara, distinta come se si trattasse di un telefono comune. Peccato che dopo
sono stato disturbato da altre stazioni che si trovano in questa zona....
Ximeniano 8 luglio 1923(?)
..venendo alla stazione radio, le dirò che oggi come oggi non siamo in grado di farle i prezzi, ma posso prendere l'incarico di pensarci, perchè qui a Firenze vi sono due che costruiscono meravigliosamente, e hanno già fatto apparecchi per molte persone....
Ximeniano 14 agosto 1923
...Quanto alla radio, io sento regolarmente di notte e di giorno, benissimo Annapolis all'altoparlante, questo di notte. Di giorno mi ci vuole la cuffia, ma sento benissimo Parigi, Lione,Bordeaux mi...levano di sentimento!...
Paoloni Montecassino 23 5 21
...con un semplice e solo pezzetto di carborundum sto sentendo parlare, cioé gli esperimenti di Radiotelefonia. Oggi ci ho inteso pure un pezzo d'opera, ovvero una gentile voce che cantava; ma credo che avevano applicato un grammofono al radiotelegrafo...
Montecassino 11 6 23
(cuffia alla tromba di un grammofono.) "Pronto pronto ecco il Barbiere di Siviglia" ma come avrai notato le parole cantate spesso non giungono tanto bene, ma per colpa dell'apparecchio che trasmette (roba italiana che dopo più di un anno di esperimenti va sempre peggio o almeno non meglio), o dei dischi del grammofono che usano.....Oggi é un po debole il canto...ma mentre credevo che fosse causa del voltaggio dell'accumulatore ecco che all'improvviso ora si sente forte anche il canto. Proprio vero che dipende da quei signori che si divertono e ci fanno divertire con un semplice grammofono, mentre in Francia si danno ogni giorno dei radioconcerti e vengono pubblicati sui giornali i nomi degli artisti viventi e presenti e i pezzi che fanno sentire
Montecassino 26 12 1924
...saprai che gli Osservatori sono esenti da tasse ma naturalmente non bisogna parlare dei concerti che sentiamo. Sentisti ieri sera la Tetrazzini?....
Ximeniano 2 gennaio 25
.....la difficoltà maggiore
mi viene dalla stazione radio di Firenze che è terribilmente noiosa..
la stazione di Firenze è una
vera maledizione, e che ogni momento telegrafa...per questa ragione ho dovuto
sospendere tutte le ricezioni dei bollettini meteorologici di Parigi...Sono
militari, cioé ignoranti e presuntuosi e non c'é da poter sperare che prima o
poi modifichino le sciocchissime trasmissioni per dare modo o verso di
raccogliere qualche cosa meno sciocco....
Xim 10 gennaio 25
...si vede che non mi sono espresso chiaramente nella mia lettera dal momento che mi scrivi che ora vengo a discutere....non nego che le osservazioni sugli atmosferici non siano importanti.....la stazione militare di Firenze non mi lascia tregua! Tu discorri bene, ma pensa che é una 5 Kw e a scintilla che in lingua corrente vuol dire che ha armoniche su tutte le lunghezze d'onda, fino a 15 mila metri!!! E io francamente tempo da buttar via non ne ho. Pensa che ogni volta che si principia una determinazione giunti che siamo ai tre quarti della misura principia Firenze....immagina che mentre tu fai le determinazioni uno ti venga a urlare con quanta canna ha in gola negli orecchi,e che questo non una volta per disgrazia, ma regolarmente...lasciamo andare quello che trasmette per carità di patria...
Dopo dodici anni....
Il Governo dell'On. Mussolini ha però con chiara visione e con rapida opera schiuso improvvisamente il precluso orizzonte per cui oggi decreti e regolamenti informati a larghe vedute di progresso e di civiltà permettono, di massima, agli italiani di ascoltare e concerti di Londra, Parigi, Eberswald, Koenig, Wusterhausen e di tante altre stazioni di emissione radiotelefonica, le quali, ad ore prestabilite, lanciano per l'etere incommensurabile, al mondo intero, parole e musica.
I concerti del "Covent
Gardens"
Abbiam passato in rivista i cinque apparecchi radiotelegrafonici allineati nello studio sui quali sovrasta un Brow[n] magnifico altisonante, a collo d'oca, e che degradano dal grande apparecchio ad 8 triodi ("audion") per le grandi lunghezze d'onda delle trasmissioni ed un apparecchio a due triodi per le onde corte (300 a 540) con cui egli ascolta di sera i radioconcerti di Bournemouth e le produzioni teatrali del "Coven Gardens"di Londra. Alle 11 precise abbiamo sentito con forte intensità ed in altisonante i 300 battiti del pendolo della Torre Eiffel, indi il bollettino meteorologico europeo, indi la radiotelefonia, con parola chiara, limpida, forte.
In Italia il numero dei dilettanti si ritiene ascenda a circa cinquemila, ma tende a crescere sensibilmente giorno per giorno. A questi si devono aggiungere un migliaio di tecnici esperimentatori che nel paziente lavorio di ricerca creano nuove disposizioni di circuiti, modificano, raffinano, fan più agili e semplici le manovre, sveltiscono la sagoma pesante degli apparecchi tedeschi e quella severa degli americani e inglesi, finchè giungono a compiere l'apparecchio vero tipo italiano, dinanzi al quale i tecnici stranieri han pronunciato parole di spontanea e sincera ammirazione.
Da ora in poi
l’argomento “radio” non è più in evidenza nel carteggio di Alfani, salvo
una fitta corrispondenza con Adriano Ducati intorno al 1927, ma al termine della
sua attività all’Osservatorio questo afferma: ....alla fine mi metto alla
radio...
Come moltissime persone di valore Alfani si appassionava facilmente ed intensamente delle cose talvolta peccando d’ingenuità.
All’avvento del fascismo incappò in situazioni
compromettenti andando, per esempio, a benedire un gagliardetto di
un’associazione di aviatori fascisti ancor prima che fossero chiariti i
rapporti ufficiali tra Chiesa e Partito. Aderì infine al fascismo giustificando
che era l’unico partito in Italia che rispettava le glorie passate e presenti.
Era l’epoca del futurismo: volò in aereo varie volte appassionandosi fino ad
inventare uno “lanciabombe” intelligente che considerava la velocità
dell’aereo ed il percorso che avrebbe fatto la bomba fino al bersaglio. E’
commovente leggere della emozione che provò quando gli fu promesso un viaggio
in torpediniera. Tutte queste avventure con una salute fragile, tanto che nel
resoconto di un suo viaggio si legge “oggi ho mangiato con appetito...”
Nel 1914 si compromise con l’inventore Giulio Ulivi che sosteneva di far esplodere a distanza le munizioni del nemico mediante raggi radio, truffando autorità governative e militari di vari Paesi. Nello stesso periodo ebbe una nutrita corrispondenza con il sacerdote Domenico Argentieri che aveva inventato una galena in miniatura che non necessitava di antenne e che poteva essere collegata ai fili telefonici o a quelli della luce. In Francia la Ducretet la costruiva già da qualche anno ma l’Argentieri “ era come chi viene in città la prima volta e trova tutto nuovo...”. Visti i venti di guerra sperava che le autorità militari acquistassero l’invenzione ma “ l’unica cosa che poterono notare fu l’attaccamento al denaro del sacerdote”. I commenti di cui sopra sono di un corrispondente di Alfani, Bernardo Paoloni, che cercava di aprirgli gli occhi. Ma la più grossa e meno conosciuta, dato che senza essere degli specialisti non ci si rende conto della portata, fu quella della centrale di commutazione telefonica che lui aveva inventato e costruito insieme al sig. Mazza. Questa centrale doveva essere installata a Torino nel 1920 e fu in concorrenza con la Betulander (Marconi) e di altri grandi complessi trai quali la SITI che installava i complessi Strowger e che fu la vincitrice. La stampa dell’opposizione al governo cavalcò il fatto polemizzando che si erano scelti produttori stranieri piuttosto che italiani come era Alfani, senza considerare che la progettazione e costruire di dispositivi elettromeccanici che uniscano tra di loro le varie coppie di utenti e che devono stare in funzione tutto il giorno e giorno dopo giorno ( allora l’ammortamento di una centrale telefonica era 33 anni) ruotando e penetrando richiedevano, oltre la tecnologia, anche una lunga esperienza di lavoro.
In seguito si parlò che stava studiando la realizzazione di una valvola radio colloidale insieme ad un bravo chimico.
In ogni modo, parlando dei granchi che aveva talvolta preso sostenendo inventori che poi si erano dimostrati ciarlatani, Alfani sosteneva che per il governo sarebbe stato meglio spendere 100 lire per un truffatore che rischiare di perdere un’invenzione vera.
Abbiamo già visto l’invenzione segreta di Argentieri. L’inventore dichiarò che avrebbe spiegato il segreto solo ad Alfani che era l’unico che lo aveva sostenuto. Analogamente successe per il faentino Raffaele Bendandi, “ Quel Barbanera” come lo definiva Paoloni . Questo sosteneva di avere un metodo per prevedere gli eventi sismici e spesso l’azzeccava. Analogamente con le previsioni meteorologiche. L’ambiente scientifico, salvo Alfani, gli si scagliò contro ed addirittura il Prof Agamennone, responsabile dell’Osservatorio Centrale a Roma fece in modo che negli anni ‘30 le autorità fasciste lo diffidassero a pubblicare le sue ricerche e le sue previsioni. Dichiarò che il suo segreto lo avrebbe confidato soltanto ad Alfani che, però, morì prima di lui.
I rapporti col prossimo di Alfani erano generalmente idilliaci: il religioso era di natura simpatica e brillante se pur con battute caratteristiche dei fiorentini che non sempre vanno giù a chi non ne è avvezzo. Nella corrispondenza si nota anche qualche battibecco:
“ è vero che hai dato di bischero al Bizzarri?” (Maccioni )
Con Giancarlo Vallauri nel 1926, dopo una radiosa corrispondenza, ci fu qualche difficoltà che freddò i rapporti trai due.
Il direttore dell’Osservatorio Centrale di Roma, Lo Surdo, fu piuttosto critico con Alfani ai tempi della stazione radiotelegrafica; il giornalista Isidoro Baroni ne disse delle belle su di lui.
Altre difficoltà le ebbe con don Stiattesi dell’Osservatorio di Quarto Fiorentino che all’inizio gli era stato di esempio nell’attività sismologica costruendogli anche i Pendolo Orizzontali di sua realizzazione. Questo pendoli avevano per difetto una oscillazione residua propria, che altri utenti rimediavano smorzandola con sistemi ad attrito. Stiattesi si scagliò violentemente contro di questi. Immagino che le prime difficoltà con Alfani siano per ragioni analoghe e così iniziasse un processo di rivalità trai due. Mi riferisco ad alcune lettere di Maccioni ad Alfani:
...che forse qual'altro Erode ti sei reso amico del Quarto Pilato
trascurando me?
.....leggesti su "Luce e Amore"le sandalate Francescane
affibbiate al nero piattolone di Quarto?
.....un altra voltati mando una filza d'improperi e l'augurio di una visita di quel di 4°...che bellezza Alfani in compagnia di IV! Erode e Pilato amici!!
Inoltre Alfani aveva appuntato su delle fotografie di lui e di Stiattesi pubblicate in una rivista: "mi guarda torto anche in fotografia!"
Alfani forniva del materiale anche per l’Osservatorio privato di Bizzarri a Firenze, ma ci fu qualche battibecco.
Abbiamo accennato che molti inventori si rivolgevano a padre Alfani il quale dette relazione a tutti cadendo anche in impicci come quello di Ulivi, di Argentieri e quanti altri. Alfani sosteneva che il governo, avaro di finanziamenti a questi inventori, avrebbe fatto meglio a gettare 100 lire in un'invenzione fasulla piuttosto che perderne una importante. Insieme a Leandro Mazza di Genova brevettò un selettore per una centrale di commutazione che cercò di lanciare. In quel tempo, 1920, a Torino si progettava di installare una centrale autocommutatrice di varie migliaia di numeri ed a questo progetto concorsero importanti industrie ed addirittura la Marconi con la Betulander svedese della quale aveva fatto presidente in Italia il marchese Solari. Concorse anche il sistema di Alfani-Mazza. Io ben conosco gli autocommutatori pubblici e mi rendo ben conto che non se ne poteva improvvisare uno come avevano fatto i nostri due amici:durata dei componenti elettromeccanici dei quali ne occorreva un numero enorme, complessi collegamenti interni in cablaggi e ripartizioni che dovevano permettere ad ogni utente di collegarsi ad ogni altro senza blocchi od inconvenienti e che dovevano rispondere a importanti criteri statistici. Ma l'opposizione al governo lo cavalcò, proponendolo come sistema puramente italiano e criticando la maggioranza che propendeva per lo straniero. Prevalse il collaudato sistema Strowger, prodotto dalla Siemens, che arrivò in Italia sotto la facciata della italiana SITI che costruiva apparati telefonici e che aveva stretti rapporti con Ditte tedesche.
Il selettore illustrato, organo delicatissimo, nell'esempio prevede per semplicità solo 25 collegamenti: cinque sollevandosi e cinque penetrando. In una centrale completa sarebbe costituito di 10 passi in sollevamento e dieci in penetrazione per servire 100 abbonati, da 1 a 100 o per sollevarsi del numero di impulsi inviati dal disco e penetrare per altri 10 passi alla ricerca di una linea libera.
selettore Strowger a sollevamento e rotazione