reclames
A causa dello spazio richiesto, per la maggior parte delle miniature non è previsto l'ingrandimento. Mi sto organizzando per fornire l'immagine ad alta definizione, in numero limitato. Su indice ditte ci sono le schede complete delle quali dispongo.
al 1938:Allocchio, Bacchini & C Milano, Corso Sempione, 93
anno cost. 1920, capitale 2 000 000, gerenti ing.A. Allocchio e Cesare Bacchini (in figura) al centro il Federale di Milano
al 1938: ARAL Apparecchi Radio Ansaldo Lorenz soc. an. Milano, via Lecco, 16
anno cost. 1935, capitale 30 000
ANSALDO
Citare la produzione di apparecchi radio da parte dell’Ansaldo, può portare ad un errore di valutazione intorno alla sua produzione. In realtà ha prodotto radio insieme alla Lorenz di Milano ed addirittura fornì una potente stazione ad Haile Salassiè in Etiopia. Ha fatto anche autocarri elettrici a batteria nel 1917, ha fatto bilance e cose del genere. In realtà la produzione Ansaldo si è riversata a prodotti non di serie. L’Ansaldo ha installato nel mondo qualcosa come 200.000 megawatt di potenza, grandi transatlantici negli anni ’20 e ’30, ma niente catene di montaggio.
la storia
L’Ansaldo venne fondata neo 1853 a Sampierdarena; meccanica, cantieristica, siderurgia. L’Ansaldo è l’arsenale dei garibaldini nel 1860, la fucina della vittoria nel 1917. E’ l’impresa che ha prodotto quegli aeroplani con cui d’Annunzio volò su Vienna ed i primi che arrivano in Giappone.
Nasce per modernizzare il regno di Sardegna per dare locomotive e ferrovie ai disegni di Cavour.
L’ing. Buzzati nel 1908, prima che Wright sorvoli l’Atlantico, chiede all’Ansaldo di produrre velivoli più pesanti dell’aria, a differenza dei dirigibili. Nell’arco del 1917 ne produce 3800 per la prima guerra.
La produzione bellica è stata la sua fortuna ed in parte la sua rovina. Produce armi fin dalla guerra di Libia, materiali d’artiglieria e proiettili. Dopo la prima guerra ci furono grandi difficoltà di ricostruzione, poi di nuovo, il fascismo ed il riarmo la riportano a livelli di eccellenza e diviene la pupilla del regime. Le sue automobili erano salotti ambulanti.
Nel 1945 altri problemi di riconversione, problemi di produzione e di occupazione. Poi negli anni ’50 i grandi transatlantici come il Michelangelo, il Raffaello, il Leonardo da Vinci ed Andrea Doria.
Nel 1924 assunse Ernesto Montù che era dal 1922 alla SITI
CGE
L’architetto Piero Bottoni progettava per la CGE, gioiello supergioiello ecc. Fu tra le prime collaborazioni con un industrial designer, professione nata e consolidata solo nel primo dopoguerra.
La FIAR, Fabbrica Italiana di Apparecchi Radio fu acquistata dalla CGE nel 1941 analogamente alla FAR
Soc. Meccanica La Precisa SAI, Napoli, via delle Brecce,17. ( Milano corso Porta Nuova, 40)
anno di costituzione 1922, capitale £ 5 000 000
La Soc. Meccanica La Precisa SAI iniziò la produzione degli apparecchi FADA nel 1933.
Il compito assuntosi non era facile: si trattava di costruire apparecchi la cui marca era da tempo ben conosciuta ed apprezzata sul mercato italiano, quale importazione dell'industria americana. Inoltre il programma proposto comprendeva la costruzione di tutte le varie parti, con lo scopo di utilizzare una già nota attrezzatura industriale e servendosi esclusivamente della mano d'opera locale.
Dopo i primi due anni di produzione in contatto con la FADA di New York, La Precisa fu già in grado di emanciparsi completamente, grazie all'istituzione di un suo laboratorio progetti ed un adeguato personale specializzato.
I materiali provenienti dall'estero furono man mano sostituiti con quelli di produzione dell'industria nazionale.
al 1946
Fra le industrie radiotecniche italiane la IRIM , pur dalla data di costituzione che da la sua licenza che sono tra le più antiche, questa ditta può essere considerata come una azienda nuova perchè sino ad ora non ha mai esplicato una vera e propria attività industriale.
Questa nuova attività è stata data all'azienda dall'attuale Titolare, ing. Mandrioli che l'ha allevata durante il periodo bellico. In tale periodo egli non ha svolto attività costruttiva, ma ha solo curato una serie di progetti che verranno man mano svolti nei prossimi tempi.
Pur non dimostrandosi molto propenso, come tutti gli industriali, a svelare i suoi segreti intendimenti, ci ha mostrato quella parte di produzione che è pronta per essere messa in commercio.
L'IRIM Mod. 653 a 5 valvole con custodia in materiale sintetico di forma assolutamente nuova e di concezione originale. La maggior sorpresa è esaminare i particolari costruttivi di tale apparecchio. Tutte le parti che lo compongono sono assolutamente originali e tutte costruite dalla IRIM, dal variabile all'altoparlante, dalle medie frequenze al trasformatore, dimostrando così di essersi messa sulla strada delle grandi Aziende.
Ogni particolare è curato con saggio criterio ed una perfetta finitura, l'assieme ha una linea costruttiva che solo una Casa di prim'ordine può concepire e mantenere.
Ling Mandrioli intende seguire con molto interesse il movimento dilettantistico, appena i radianti avranno la possibilità di riprendere il proprio traffico e mettere loro a disposizione materiale di qualità. Un certo lavoro di ricerca e di messa a punto è stato già svolto.
Una promessa è il ricevitore per automobile, che si annuncia trattarsi di una realizzazione completamente nuova in particolare per la parte meccanica.
Per il materiale componenti sul mercato saranno prese in considerazione solo grandi forniture e lavorazioni speciali. Non è improbabile, vista l'attrezzatura a disposizione, uno sviluppo nel campo della meccanica di precisione.
Direttore sig. Fezzardi, produzione il radiogrammofono DIEM 910 composto di:
Radioricevitore a 4 gamme per onde medie e corte di tipo normale.
Radioricevitore a 6 gamme spaziate con circuiti proporzionati per la facile ricezione delle onde corte resa agevole anche sui 13 metri grazie a particolari accorgimenti sul circuito.
Amplificatore elettroacustico con microfono e preamplificatore.
rivelatore fonografico di grande potenza e massima fedeltà.
Apparecchiatura per incisione dischi originali con segnali provenienti dalla radio o dal microfono.
Apparecchiatura per la copia dei dischi. La potenza supera i 10 watt.
Rappresenta un apparecchio d'eccezione sia per le alte caratteristiche elettroacustiche che per i particolari costruttivi del gruppo AF con ben 10 gamme d'onda, la struttura meccanica dei telai, la speciale scala a tamburo, al mobile di linea modernissima.
La produzione Omega Radio comprende anche un complesso sonoro tipo 402 da 40 watt. Tra gli apparecchi riceventi normali notiamo il PN 46, una classica supereterodina a valvole rosse con 4 gamme e sintonia visiva ed il PN 42, economico, a due gamme montato in elegante mobiletto midget.
la Omega sta preparando un apparecchio economicissimo alla portata di tutti ed un super ricevitore a 8 gamme di cui 5 spaziate.
Nel 1932 una delegazione dell’ARI visita la SAFAR, accolta dal cav.Donn, dal Consigliere delegato Sig. Moscatelli, dal Comandante Brauzzi e dagli ingegneri Carenzi e Castellani
al 1938: Società an. Fabbricazione apparecchi Radiofonici, Milano, vie E. Bassini, 15
Stabilimento in via Corti, 12.
Presidente comm. Ettore Gaetano Donn, amm, delegato Cav. Aroldo Moscatelli, Direttore Ge. tecnico Cav Ing. Mario Carenzi.
Anno cost. 1923
Nata nel 1923 per volontà di un piccolo gruppo di pionieri.
Anni 1923 e seguenti:
Agli albori della radio, in pieno regno della galena, la SAFAR inizia, unica in Italia, la produzione delle cuffie. Seguono gli altoparlanti a tromba, a diffusore, poi gli elettrodinamici. Humanavox, Armonia, Gran Concerto. I dinamici serie R ed i diaframmi elettromagnetici (pick Up) SAFAR.
E' la sola Ditta italiana che esporti all'estero, quando sembra che in Italia tutto quello che è radio debba portare una marca straniera.
anni 1927 e seguenti:
primo premio dell'ENIOS ( Ente Nazionale Organizzazione Scientifica). Medaglia d'argento del Capo del Governo alla Fiera Internazionale di Fiume nel campo di migliore esponente nel campo della telefonia speciale. Inizio della fabbricazione di altoparlanti ed impianti telefonici per uso navale, impianti di bordo per Aeronautica con isolamento dell'Aviere dai rumori esterni con brevetti SAFAR. Impianti telefonici per le R.Navi Colombo, Trento, Trieste.
anni 1931-1934:
nel 1931 il suo primo apparecchio radio, studiato e costruito interamente nelle sue Officine. Laboratorio scientifico, sala per esperienze acustiche.
Altre grandi unità della Marina Militare sono dotate dei suoi impianti telefonici e di segnalazione.
Sui sottomarini italiani cominciano a funzionare i Telefoni sottomarini SAFAR.
L'Aviazione è provvista di impianti interfonici di bordo con un nuovo Microfono speciale per licali rumorosi (l'Osteofono)
Costruisce il Fonogoniometro a compensazione, l'Aerofono ecc.
Le forze Armate italiane sono fornite incessantemente di apparecchiature SAFAR ( stazioni trasmittenti fisse ed autoportate, stazioni riceventi ed altro a cui un doveroso riserbo vieta di accennare.
Altri Sati d'Europa ed il Brasile, vengono riforniti dalla SAFAR.
Alla IV Mostra Nazionale della Radio (settembre 1932) ed alla XIV Fiera di Milano del 1933 compare in funzione un impianto ricevente e trasmittente di televisione, primo ed unico costruito in Italia.
La fabbricazione degli apparecchi SAFAR si allarga sempre più, ad ogni stagione si lanciano nuovi tipi.Nel 1935 l'Istituto Nazionale Assicurazioni, per la sua Polizza Radio, da la preferenza alla SAFAR nella scelta dell'apparecchio da dare ad i suoi assicurati. Anche oggi il Mod 521 entra nelle case con lo stemma dell'Iastituto Nazionale Assicurazioni.
anni 1935-1936:
Guerra in Etiopia. La SAFAR no pretende di essere l'unca ad affrancare il nostro Paese dalla servitù straniera ma non vuole essere seconda a nessuno. Un esempio tipico è la Trasmittente ad onde corte di grande potenza del R.Governo funzionante ad Addis Abeba.
La prova del continuo incremento è che al 1936 le sue maestranze sono arrivate a 1300.
al 1945:
la Società non ha perduto nessun elemento direttivo, non ha subito licenziamenti e tutti sono rimasti al proprio posto quando il lavoro....non c'era. L'ing .Carenzi ha intenzione di riprendere regolarmente la produzione e presenta tre nuovi modelli di radio civili.
aggiunta
La ditta SAFAR,
Società Anonima Fabbricazione (più tardi Fabbrica) Apparecchi
Radiofonici, nacque a Milano nel 1923 per produrre inizialmente solo cuffie
radio e telefoniche, usate principalmente dalle Forze Armate italiane. Nel 1927
espanse la sua attività e contava all'epoca 375 dipendenti.
Nel 1931 iniziò la produzione radio in grande stile ed avendo ottenuti grandi
ordinativi dall'Aeronautica e dalla Marina la ditta ampliò lo stabilimento. Nel
1933 la SAFAR
produsse il "fonogoniometro a compensazione" che può essere
considerato il primo ecogoniometro marino ad ultrasuoni.
Con l'occupazione dell'Etiopia la SAFAR
fu incaricata di impiantare nuove stazioni radio ad Addis Abeba, Harrar,
Mogadiscio, Asmara e Massaua. Una nuova specializzazione fu conseguita con la
produzione di tubi a raggi catodici per tutti gli usi e di iconoscopi per le
riprese televisive.
Dopo la guerra l'attività riprese per breve tempo nello stabilimento di Milano
in Via Bassini 15, ove furono impegnati 12 ingegneri, 60 progettisti e 4.500 fra
impiegati e operai. Dopo la cessazione dell'attività lo stabilimento passò
alla LABEN Elettronica ed attualmente ospita la sede del CNR a Milano.
L'ingegner Arturo Vittorio Castellani, pioniere della televisione
italiana e capo progettista della SAFAR.
La SAFAR produsse il
primo sistema televisivo italiano che funzionò brevemente a Roma e a Milano
prima della II Guerra Mondiale. Un genio dell'elettronica, Castellani contrubuì
moltissimo anche allo sviluppo del misconosciuto Radar italiano
Nel 1946 i laboratori della televisione SAFAR erano già pronti per la produzione in grande serie di
piccoli televisori commerciali, derivati direttamente dal ricevitore del radar
"Gufo", con standard europeo a 625 righe. Purtroppo ancora una volta
la SAFAR era troppo
in anticipo sui tempi dato che in quegli anni in Italia la Televisione era
l'ultima delle preoccupazioni.
Nell'estremo tentativo di diversificarsi la SAFAR arrivò addirittura a fabbricare un'autopista
elettrica giocattolo! Si parla quindi di quasi 30 anni prima della famosa Polistil.
Tutto ciò purtroppo non funzionò. Dopo aver rifiutato l'associazione con
gruppi industriali stranieri la SAFAR,
che aveva legato i suoi interessi al passato regime e aveva collaborato con la
Germania, dovette cessare ogni attività nel 1948. Prima o poi tutte le ditte
che avevano prodotto radio per il vecchio regime, stramaledette dalla nuova
repubblica, dovettero soccombere entro gli anni ’50, più o meno.
al 1928 da Radio Commercio
La Società Anonima Fabbricazione Apparecchi radiotelefonici, sorse nel 1924 a Milano per la costruzione di cuffie ed altoparlanti. Chi ricorda cosa fosse la radiotelefonia in Italia nel 1924 potrà subito arguire che i fondatori della Società non mancarono di coraggio. L’amministratore delegato ha avuto una sua origine dal commercio.
Il CRI, uno dei primi altoparlanti costruiti si vende ancora e largamente. La società vanta numerosi allori da competizioni internazionali Dalla sua origine al 1928 ha triplicato i suoi stabilimenti e la produzione si è accresciuta ed affinata. I due terzi dei suoi prodotti vanno all’Estero, comprese piazze come USA, Inghilterra e Germania. Inoltre fornisce R.Marina, Aeronautica ed Esercito.
Oltre il ben noto altoparlante Gran Concerto presentiamo ai lettori il diffusore Victoria, perfezionato e modificato nella sua presentazione, statuetta sveltita e resa più artistica.
Anche il diffusore Humanavox ha subito le sue trasformazioni estetiche ed il ponte di sostegno del cono è stato sostituito da una barra portante un tralcio di rose su cui vola un’ape che con la sua rotazione serve alla regolazione dell’apparecchio.
Un diffusore in perfetto stile greco è il Greco, da muro, che rappresenta un’altra variante.
Altro modello è la Rosa la cui notevole differenza di prezzo può ricercarsi nella grande semplicità dell’armatura senza che ciò nuoccia al rendimento.
In contrapposto c’è un diffusore di lusso montato in una cassa armonica che contribuisce a migliorare la qualità del suono.
Poi produzione adattata alle esigenze dell’Estero, il diffusore Orologio, molto ornato.
Negli altoparlanti non sono state apportate notevoli modifiche a quelli di serie salvo ai CR3 la cui tromba è la riproduzione del Gran Concerto in dimensioni ridotte.
Notevole l’innovazione portata alle cuffie con la produzione di due nuovi tipi, le EYA, destinate a sostituire la Stella, tanto nota agli amatori degli apparecchi a cristallo, e la R che è molto simile alla Telefunken con l’aggiunta di qualche dettaglio come la spirale per evitare la rottura dei cordoni.
Sig. Pippo Fontana, direttore tecnico della SIARE di Piacenza, da questa città scambia le...conversazioni ad onda corta con le Gheishe di Tokio. E’ il primo in Italia che ha stabilito comunicazioni bilaterali ad onde corte col Giappone.
al 1938: SIARE Società Italiana apparecchi Radio Elettrici, Piacenza via Roma, 35.
anno costituzione 1924, capitale £ 300 000, presidente Cav Uff Max Fioruzzi. Amministratori dr. ing. rag. Pio Capelli, geom.cav. pier Alberto Donelli. direttore generale Pippo Fontana. Concessionaria per la vendita di apparecchi Crosley.
E' nota per i suoi apparecchi di importazione o di produzione propria atti alle varie esigenze economiche senza trascurare la qualità. E' noto agli amatori il suo sistema di ricerca silenziosa delle stazioni. Al 1938 produceva anche un condizionatore d'aria. Creata dopo la prima guerra mondiale da un gruppo di giovani che, deposta la divisa militare ed ultimati gli studi, si dedicarono interamente alla radio, nuova scienza nascente. Fin dall'inizio finanziariamente indipendente,fu all'avanguardia in tutta l'Italia e primissima in Emilia, culla della nuova discipina. Nel 1924, quando l'Italia non aveva ancora cominciato ad erigere le sue potenti stazioni ed il nostro cielo non conosceva le casalinghe antenne, la SIARE si dedicò alla costruzione di ricevitori( supertropadine, anodine ecc) e di amplificatori microfonici. Ricordiamo l'elogio che l'illustre prof Lori, direttore dell'Istituto di Elettrotecnica nell'Università di Padova, rivolse alla SIARE per i suoi apparecchi radiofonici. Nel 1925 conquistò un'altra affermazione a livello nazionale con i propri grandi impianti di amplificazione microfonica, con la diffusione dal centro di Milano del discorso di S.E. il maresciallo d'Italia Luigi Cadorna, dalla sua villa di Pallanza, rivolse agli ex Combattenti radunatisi nella metropoli lombarda. Un cenno meritano le piccole stazioni trasmittenti SIARE, approntate nelle officine di Piacenza a richiesta delle Autorità.. Una di queste nel maggio del 1925 permise a numerose folle dell'alta Italia di ascoltare la cronaca di una cerimonia patriottica che si sorgeva a bordo di un vaporino in rotta verso le foci del Po.
Ma le condizioni del tempo in cui la clientela europea preferiva il prodotto americano, impestato sul gioco della grande produzione e dal conseguente basso prezzo e favorito dal libero regime doganale, le fecero modificare il programma ed a fianco dell'apparecchio nazionale furono smerciati numerosi tipi di ricevitore americani, cui fu riservata larga diffusione.
Cessato il periodo di prevalenza della produzione americana e con il nuovo regime doganale del 1931 (decreto catenaccio), ha dato vigoroso sviluppo alla propria produzione stipolando un accordo con la Crosley Radio Corporation of Cincinnati (USA) al fine di poter costruire in Italia i nuovissimi apparecchi riceventi utilizzanti i brevetti ed i famosi circuiti della grande Casa americana.
al 1445:
via Durini a Milano, sede della direzione commerciale. Si trovano ancora Pippo Fontana ed Oppici, vecchie conoscenze in SIARE. La produzione riprende e si è visto un nuovo apparecchio sistemato in una custodia in dermoide a vari colori, munito di scala parlante a termometro e provvisto di una chiusura anteriore a saracinesca. La SIARE è riuscita a salvare dagli attacchi aerei e dalla rapacità teutonica il laboratorio (pensate un po, i tedeschi avevano portata via il Fiat 1500 del Direttore e la X ha sequestrato la bicicletta al fattorino!), e tutto è in piena efficienza.
al 1938: Siemens SPA, Milano, via Lazzaretto,3.
anno costituzione 1921 capitale 5 500 00. presidente e Amm. Del. Giamminola comm ing. Giovanni. Direttori Rauterkrantz ing. Giovanni, Mantellassi cav. Rag. Romolo. Procuratore reparto radio Jacobacci ing. Camillo.
al 1945:Jacobacci afferma che nell'industria radiotecnica tutto il settore radio professionale è stato colpito in modo assai grave dagli avvenimenti militari e politici che si sono svolti. Non conviene scioglierlo affrettatamente ma convertirlo alla produzione civile senza farsi eccessive illusioni.
La guerra aveva portato ad un notevole grado di sviluppo l'industria radio, perciò si sono formate numerose maestranze ed un buon numero di tecnici in grado di operare. Come potrà il mercato assorbire la produzione necessaria a tenere occupate le maestranze, quali sono i mezzi più adatti per risvegliare il mercato?
Jacobacci punta a scuotere la stampa del settore e porre l'attenzione del governo a non gravare eccessivamente l'industria radio. Oggi tra tasse radiofoniche, bolli di quietanza, tasse di solidarietà nazionale, oltre il 22% di carico finale grava sul prezzo di acquisto di un ricevitore. Rinforzare le trasmissione dell'ente EIAR dall'attuale crisi.
Finchè non avremo a disposizioni le normali valvole e finchè non avverranno notevoli varianti nei sistemi di trasmissione, quale la modulazione di frequenza e l'uso di onde ultracorte per il servizio di radio diffusione non c'è da aspettarsi novità rivoluzionarie.
Il tipo intermedio di ricevitore andrà a scomparire. L'esportazione è probabile; la produzione italiana è sempre stata apprezzata e l'eliminazione della produzione tedesca, sistematicamente invadente,dovrebbe permettere all'Italia di espandersi nei Balcani, Nord Africa, Spagna e Francia meridionale. L'apparecchio radio è povero di materie prime e ricco di manodopera e la sua produzione è tipicamente adatta all'Italia. Il traffico dovrà essere però improntato alla massima correttezza commerciale. Senza voler fare dell'autarchia si pensa che il governo non permetterà che denaro italiano vada all'estero per tutto quello che si può fare bene in casa.
Si accenna alle riviste tecniche le quali nel periodo nero della guerra e dei torbidi politici sono uscite..."un po per celia e un pò per non morir...)
Il 23 maggio 1936 per rogito notarile del dr. G.Marani di Bologna si è costituita la Società Anonima Radio Superla con capitale versato di £ 700 000, avente per oggetto la costruzione di apparecchi radioelettrici ed affini.
La Società, che ha rilevato solo il nome e gli impianti della Radio Superla (Cresa) di modena, ora in liquidazione, e perciò non ha nulla a che fare con tale gestione, ha iniziato la propria attività nel suo stabilimento in Bologna, via Pasubio, 18.
La rappresentanza e la firma sociale spettano al Presidente, oppure, congiuntamente, ai due consiglieri delegati. Presidente cav. Carlo Crespi, consiglieri delegati dr. ing.Giuseppe Valentini e il rag. Giuseppe Margotti.
al 1938:Radio Superla soc. an. Bologna via Pasubio, 18
anno di costituzione 1936, capitale versato £ 950 000, amministratore unico Crespi Perellino cav. Carlo.
in origine Superla-Cresa, Modena
E' nata dall'importazione di materiale USA e dall'innesto dell'esperienza italiana e la pratica USA. Prima rappresentò in Italia gli apparecchi ERLA, di qualità tale che dopo 5 anni una percentuale del 90% non ha richiesto ne riparazioni ne sostituzione di valvole.
In seguito ai provvedimenti doganali del 1931 ha dovuto pensare ad una produzione propria con l'intento di mantenere una superiorità assoluta. Gradualmente si è resa indipendente dal mercato di parti staccate anche se certe, nell'ottica di ottenere la perfezione, se le procurava altrove. Una delle ragioni della superiorità dei suoi apparecchi è luso dei condensatori,fissi e variabili SSR Ducati ed al montaggio di materiali isolanti speciali come l'ipertrolitut, sempre fornito dalla Ducati. La produzione di Radio Superla si vanta di essere la sintesi fra la macchina ed il lavoro umano più accurato.
al 1945:
...la situazione economico-finanziaria italiana, sebbene fluida e non stabilizzata, lascia intravedere una ripresa del ritmo del lavoro. In quanto all'industria radio, molte fabbriche, un tempo nominatissime sul mercato,sono restate nell'ombra in questo periodo sia perchè intente a riunire i vari reparti decentrati e suddivisi, sia perchè occupate a ricostruire gli stabilimenti devastati dall'ira furiosa della guerra. La Radio Superla che, colpita due volte nelle incursioni aeree del maggio 1944 ebbe lo stabilimento di viale Masini completamente distrutto. Il Dott. Margotti, da tempo condottiero delle vittoriose battaglie della sua ditta afferma che nella prossima stagione vuole che la Superla riprenda il suo posto in prima linea conquistato in 14 anni di ininterrotto lavoro e che gli eventi bellici non hanno potuto cancellare. Sebbene completamente mutilata ha continuato, parzialmente, dal luglio 1945 la propria attività con mezzi di fortuna, ma adatti allo scopo, una sede provvisoria in via Carlo Alberto, 14F. Con il primo settembre ogni attività verrà ripresa a ritmo normale e centro di tutto questo è lo stabilimento costruito ex-novo a Crespellano. La sede sociale e la direzione generale non si sono staccate dalla vecchia residenza e rimangono a Bologna. Alla Fiera di Milano saranno presenti col lancio di nuovi, originali modelli ed un interessante gamma di articoli per l'elettrodomestica.
al 1938: Unda Soc. a garanzia limitata, Dobbiaco( Bolzano)
anno costituzione 1925, capitale versato £ 500 000
amministratori: W. Ammon, M. Glauber. Procuratore: E.G. Gatterer
rappresentante Generale per l'Italia e Colonie: T. Mohwinkel, via Quadronno,9 Milano
Iniziò con la costruzioni staccate, quali specialmente condensatori variabili e resistenze semifisse, affermandosi anche in esportazioni verso la Francia, l'Olanda, il Belgio e la Svezia. Passò alla costruzione di apparecchi radioriceventi presentando sul mercato il primo apparecchio con alimentazione in corrente alternata. Fu sua la prima supereterodina in corrente alternata e la prima con regolazione automatica del volume.
Stabilimento con 200 operai in val Pusteria. La produzione è completamente autarchica, chassis, trasformatori di alimentazione, diffusori e mobili, ricorrendo ad acquisti verso terzi solo per quelle parti che industrie specializzate possono fornire a migliori condizioni.
La Unda Radio ha dedicato particolari studi ad apparecchi duplex ricetrasmittenti destinati al collegamento dei rifugi alpini col fondovalle. Molti rifugi sono forniti di tali apparecchi.
Ricordiamo il brevetto Unda del condensatore a vite adottato sugli apparecchi per l'areonautica; il gruoop alta frequenza, la scala parlante a doppio raggio luminoso. La fabbrica è a 1250 metri sul mare.
Dal telegramma inviato al Duce dalla Unda Radio in occasione dell'inaugurazione dello stabilimento di Como:
...Il cuore dei dirigenti, dei tecnici, degli impiegati e delle maestranze ha vibrato intensamente di un'unica certezza:la certezza che le migliaia di apparecchi che usciranno mensilmente dall0opificio, faranno udire presto al popolo italiano e alle genti dell'Impero da Voi fondato, la voce possente del Duce annunciante la vittoria.
aggiunta
unda ok
La fabbrica della UNDA era situata nel cuore di un abetaia, a 1250 metri sul livello del mare, ma era degna piuttosto di essere situata nel cuore di una metropoli. Sorse infatti a Dobbiaco, nella parte di lingua tedesca delle Dolomiti.
Venne fondata il 22 agosto 1925 da un giovane ventitreenne, Max Glauber di origini austro-ebraiche con un capitale iniziale di 75000 lire. Impiegava 15 operai. La denominazione era Unda Società per la Fabbricazione di Apparecchi di Meccanica Fine. La sua meccanica di precisione si sviluppò nella produzione di accessori e parti staccate per la nuova disciplina, la radio, esportando anche all’estero.
Alla Fiera di Milano del 1926 già si presenta con i suoi prodotti apprezzati anche dagli allora radiodilettanti. Per loro nel 1927, sempre alla Fiera, si presenta con una scatola di montaggio completa per la realizzazione di un apparecchio radio a neutrodina, nel 1928 già presenta una supereterodina a comando unico con la MU18.
Fin dall’inizio Max Glauber fregia i suoi prodotti col motto “la marca di fiducia” e si affidò all’organizzazione commerciale di Th. Mohwinkel di Milano, rappresentante di altre ditte elettriche.
Nel 1932 entra in società con i fratelli Ammon di Bolzano. Walter Ammon fu presidente del Consiglio di Amministartore e Max Gruber Consigliere delegato e Direttore Tecnico. La ragione sociale divenne UNDA RADIO SAGL, capitale di 500000lire.
Nel 1932 presenta una supereterodina a controllo automatico del volume, anticipatori di questo perfezionamento nella radio,la MU60.
Divenne fornitrice di apparecchi per l’Ente Radio Rurale fornendone bel sette modelli diversi.
Nel 1934 presenta la serie Triunda con la famosa valvola Wunderlich per la rivelazione a doppia semionda.
Nel 1935 il Quadriunda con un radiofonografo a 10 valvole. Due anni dopo il Super Quadriunda e la Radiobalilla.
Nel 1937 si trasforma in Società Anonima, capitale 1200000lire. Le maestranze arrivarono a 200 operai specializzati, dando lavoro a tutta la Val Pusteria.
Furono progettati apparecchi radiotrasmittenti per collegare i rifugi alpini al fondo valle che vennero impiegati anche dalla Regia Aeronautica a scopo meteorologico.
Nel 1939 il Sexunda , un modello del quale, il 761 fu donato al Duce.
Nel 1940, in primavera, gli accordi con la Germania prevedevano il trasferimento dei Sudtirolesi di lingua o cognome germanico nel Reich. Molti dovettero cambiare cognome, se volevano rimanere in Italia, perdere la loro identità linguistica ed etnica ed obbligo di obbedienza al Duce. La Unda si trasferisce in via Mentana 20 a Como.
Il nuovo stabilimento, malgrado le difficoltà, fu inaugurato con la presenza di alti gerarchi fascisti. Però la Unda non si inserì tra i produttori del nuovo apparecchio popolare modello Roma.
Durante la guerra si paralizza la produzione di apparecchi civili e vengono messi in produzione apparecchio come la stazione RB30, per i caccia italiani e la RB30Tbis su progetto dell’Allocchio & Bacchini, oltre ad apparecchiature come il ricevitore RR2 ed il trasmettitore TPR2 per la Regia Marina, progettati dalla Marelli.
Nel 1943 inizia la produzione di strumenti di misura, progetti Fausto. Nel 1945 presenta la Octaunda, a nove valvole, una ricchezza per quel periodo difficile, in tutti i sensi.
Nel 1948 la ANIE lanciò le specifiche di un apparecchio popolare che non costasse più di 26000 lire, l’AR48, e la Unda ne presentò una versione perfezionata.
Nel 1951 la Unda si inserì nella presentazione della televisione col Mod. 22/1, 42 valvole, immagine di 25 quadri a 625 linee, standard americano di allora.
Nel 1950 aveva presentato il primo ricevitore a modulazione di frequenza.
Si inserì nella produzione di elettrodomestici e nella realizzazione di apparecchi Alta Fedeltà, ma senza successo.
Nel 1957 problemi finanziari, analogamente ad altre Ditte italiane del settore, e nel 1858 si avviò la procedura di amministrazione controllata. Vi furono proposte di acquisto dal gruppo INFIN, il salvaindustrie, dalla Magnadyne, che era però nelle stesse condizioni. L’acquirente fu la CGE che acquistò il marchio. La Unda da allora non potè più produrre radio e TV e nel 1958 divenne FASE, fabbrica apparecchi e strumenti elettrici.
Lo stabilimento di Como passa alla Miralanza e la produzione radio rimane alla CGE se pur la rappresentanza rimane a Th. Mohwinkel.
Nel 1959-60 una radiolina a transistor viene marcata Unda.
Per notizie particolareggiate vedi un film che è stato prodotto da Radio Bolzano.